Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans
Segui la storia  |       
Autore: SilkyeAnders    08/05/2021    1 recensioni
"Sparizioni nel mondo atletico: ricercato il colpevole".
Sta accadendo qualcosa di strano a Jump City, e non solo lì, i Titans si trovano di fronte ad una nuova sfida.
Riusciranno a sventare questa minaccia o sarà la fine per loro?
(Questa fanfiction contiene personaggi da me creati abbinati ai personaggi della serie animata, si incentrerà sulle coppie RobStar e BBRae).
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 18 TEAMMATES Nuovi Costumi Capitolo 18: Nuovi costumi


Un'altra settimana stava per affacciarsi all'orizzonte e i Titans erano finalmente pronti a riunirsi per discutere un piano d'attacco, Robin sentiva che c'era ancora troppa carne al fuoco e la posta in gioco era più alta che mai.
Aveva chiamato Bruce quel pomeriggio per sincerarsi che tutti i lavori stessero procedendo a dovere e, con sua somma sorpresa, Bruce fu lieto di dirgli che i costumi erano quasi pronti. Non c'era altro da fare se non concordare una strategia con i Titans Est.
Più facile a dirsi che a farsi, la riunione andava avanti ormai da ore e nessuno sembrava riuscire a proporre una strategia che andasse bene a tutti.
D'altro canto, cosa succede se rinchiudi dieci teenagers in una stanza? Distrazioni. Ecco cosa.
Bumblebee e Cyborg sembravano non prestare attenzione ad una sola parola dei loro compagni, BeastBoy e Raven non la finivano più di parlottare fra loro e Mas, Menos e persino Speedy continuavano a provarci con Starfire.
Robin sospirò e iniziò a massaggiarsi il ponte del naso con il pollice e l'indice, una rapida occhiata di lato gli bastò per notare che anche Aqualad era seccato quanto lui.
-Ragazzi!- esclamò poco dopo.
Il silenzio piombò di nuovo nella stanza e, finalmente, tutta l'attenzione del gruppo era di nuovo incentrata su di lui.
-Avrete tempo per fare qualsiasi cosa stiate facendo più tardi... E' troppo chiedervi mezz'ora di concentrazione?- sbottò innervosito.
-No, hai ragione... Dove eravamo?- si affrettò a chiedere Raven.
-Come facciamo ad entrare sul posto? Sicuramente sarà molto più sull'attenti dall'ultima volta...- iniziò Robin.
-Potremmo entrare da due direzioni opposte, alcuni via aria e altri via terra- propose Speedy.
Robin portò un indice al meno a soppesò le varie opzioni, il piano non era affatto male. Entrando da due diverse direzioni c'era sicuramente meno rischio di incappare in una trappola e, qualora fosse successo qualcosa, gli altri sarebbero stati abbastanza per fornire assistenza e rinforzo.
-Mi sembra un' idea eccellente- convenne Robin poco dopo.
Speedy posò la schiena sullo schienale della sedia ed incrociò le braccia dietro la nuca con espressione soddisfatta, quasi si stesse pavoneggiando con il resto dei suoi compagni i quali, abituati al suo atteggiamento, semplicemente lo ignoravano smorzando il suo entusiasmo.
-Una volta dentro dovremo agire in fretta, se possibile sfruttare l'elemento sorpresa- ragionò Robin.
-Forse potrei individuare il nemico all'interno e...- Cyborg venne bloccato da Raven.
-E io potrei teletrasportarmi nella stanza e darvi le coordinate per raggiungermi- ipotizzò la maga.
-Dovrai essere discreta e non farti vedere- avvertì Robin.
-Non penso sarà un problema-.
-E allora è deciso-.
Il piano c'era, sembrava abbastanza solido seppur con le sue mancanze ma i Titans erano abbastanza certi di uscirne vincitori. Secondo Batman erano fin troppo spavaldi ma Robin credeva nel suo team ed era disposto a concedersi un po' di boria a quell'età.
-Potete andare a fare quello che vi pare- sospirò non appena vide i suoi amici osservarlo in modo apprensivo.
Non ci volle molto affinché l'intero salotto venisse sgomberato, solo Starfire rimase in stanza e Robin non aveva dubbi che sarebbe andata così.
-Non hai nulla di meglio da fare che stare qui con me a ripulire?- chiese lui divertito.
-Oh sì, ho senza dubbio di meglio da fare- scherzò lei.
Robin iniziò a raccogliere le cartacce sul tavolo mentre osservava Starfire con la coda dell'occhio fare altrettanto, i suoi capelli ricadevano morbidi sulle spalle e la sua pelle ambrata era ancora segnata da qualche abrasione.
-Sei sicura di voler tornare lì?- chiese Robin serio.
Starfire si bloccò e gli rivolse un'occhiataccia :-Pensi che non sia in grado?-.
-Cosa? No!- esclamò lui.
Starfire sollevò un sopracciglio e incrociò le braccia al petto, Robin odiava quando lo faceva perché, solitamente, quando si comportava così era sempre perché lui l'aveva fatta arrabbiare.
-E allora perché non dovrei tornarci?- chiese lei con durezza nella voce.
Il ragazzo si passò una mano fra i capelli e lasciò sfuggire un sospiro esasperato :-Star, ho solo paura che possa succederti qualcosa di male-.
L'espressione di Starfire si addolcì appena un poco, la rabbia era ancora lì ma c'era anche una buona dose di comprensione nel suo sguardo.
-Lo so che sei un'ottima combattente ma... Non posso evitare di preoccuparmi per te- ammise il ragazzo.
L'aliena sorrise dolcemente, il fatto che Robin si preoccupasse così tanto per lei la faceva sempre sentire molto importante ed era quella sensazione che lui sapeva donarle a spingerla ogni volta ad attendere pazientemente.
-Non mi succederà nulla, tu sarai lì con me- disse lei teneramente.
-Non sono sempre in grado di proteggerti, anzi... Mi pare di non esserlo affatto-.
-Robin, tanto perché sia chiaro... Io non ho bisogno di alcuna protezione. Mi fa piacere che ti preoccupi per me e ammetto che la tua presenza mi rende calma, più sicura di me... Ma non ho bisogno di essere salvata-.
-Lo so, è proprio questo che amo di te- disse lui con un sorriso sognante in viso.
Starfire sgranò gli occhi, rimase a fissarlo attendendo che si rimangiasse le sue parole ma lui non lo fece mai. Robin riprese a pulire il tavolo e il resto della serata trascorse nel più totale silenzio.
__________________________________________________________________________________
L'indomani Bruce chiamò Robin per dirgli che i nuovi costumi erano finalmente terminati e pronti per essere spediti.
-Questa è un'ottima notizia! Grazie-.
La chiamata terminò nel migliore dei modi e, per una volta, Robin non si sentiva risentito verso il suo mentore. Forse le cose sarebbero andate meglio fra loro...
Il ragazzo si recò in cucina dove il resto della banda era già riunito a fare colazione.
-Ragazzi buone notizie! I costumi dovrebbero arrivare domani mattina-.
-Ottimo! Avviso Bumblebee in modo che passino a prenderli così potremo andare tutti insieme- disse Cyborg iniziando a muoversi verso la sua camera.
-Ci siamo- disse Raven.
-Andrà tutto bene vedrai, come sta andando con il catalizzatore?- chiese BeastBoy prendendole la mano con dolcezza.
-Bene, sono riuscita a riempirlo quasi del tutto- rispose la maga.
-Bene! Una volta finita tutta questa storia potremo finalmente rilassarci- sbuffò il mutaforma.
-Bè...-.
Robin venne interrotto quando il resto della squadra si voltò verso di lui guardandolo in cagnesco.
-Volevo solo ricordarvi che per gli eroi non c'è mai molto di cui rilassarsi- disse lui in tono difensivo.
-Lo sappiamo- sbuffò Raven.
-Ce lo ricordi ogni volta che ti è possibile- scherzò Starfire.
-E va bene, va bene! Forse, solo forse... Avete ragione voi- incalzò il ragazzo :-Prometto che, criminali permettendo, cercherò di rilassarmi anche io poi-.
-Questa la voglio proprio vedere- disse BeastBoy con un ghigno divertito.
Il resto della colazione proseguì tra discussioni animate e conversazioni più o meno banali, Raven e BeastBoy furono i primi ad alzarsi da tavola seguiti da Cyborg che iniziò a lavare i piatti con calma.
-Star... Che cosa fai adesso?- chiese Robin, una nota di timidezza nella voce che lei non gli aveva mai sentito usare prima.
-Ehm... Non saprei in realtà, sto ancora cercando di ricaricarmi un po', pensavo di uscire a prendere il sole...-.
-Ti spiace se mi aggrego?-.
-No, mi fa piacere- disse lei con un sorriso caloroso in viso.
I due si recarono sul tetto, Robin fu rapido nel togliersi maglia e mantello e stendersi a terra. Starfire seguì subito dopo, chiaramente facendo attenzione a rimanere ben vestita.
I raggi del sole illuminavano le pelli dei ragazzi creando delle sfumature dorate ed iridescenti, il calore irradiava lentamente dal ventre fino al viso avvolgendoli in una sensazione di pura pace interiore.
Starfire si lasciò sfuggire un sospiro rilassato che costrinse Robin a voltare il capo per guardarla, lei era lì. Stesa accanto a lui con gli occhi chiusi e i capelli fiammeggianti sparsi sul pavimento ad incorniciarle il volto.
Robin non fu sorpreso di constatare quanto fosse bella illuminata dal sole, era come un'opera d'arte che meritava di essere ammirata e lui si sentiva estremamente fortunato a poterlo fare senza problemi.
-Robin?-.
-Mh?-.
-Posso farti una domanda?- chiese Starfire, gli occhi ancora chiusi.
-Sì-.
-Sento che è cambiato qualcosa in te... Voglio solo sapere se manterrai la promessa che mi hai fatto- mormorò la ragazza.
-Quella di parlare non appena sarà tutto finito?- chiese lui.
-Sì-.
-Ovvio che la manterrò- rispose il ragazzo.
Robin stavolta era deciso: avrebbe confessato a Starfire i suoi sentimenti per lei. Nulla poteva fermarlo, aveva rimandato fin troppo e, in tutta franchezza, ogni minuto che passava senza di lei gli ricordava che cosa si stesse perdendo.
Non progettava di innamorarsi quando si trasferì a Jump City, non di nuovo almeno... Poi Starfire piombò nella sua vita e il suo mondo venne totalmente stravolto, Robin aveva imparato a vedere le cose da un'altra prospettiva anche se non amava ammetterlo.
Starfire era diventata imprescindibile per lui e il solo pensiero di perderla era bastato per mandarlo completamente ai pazzi, quando una persona ha questo effetto su di te non puoi lasciarla scappare.
-Non vedo l'ora che questa storia si concluda- sospirò l'aliena.
-Sei stressata?- chiese lui.
-Molto! E non è da me...- mormorò lei.
Robin le prese la mano con dolcezza :-Finché siamo insieme nulla può andare storto-.
Starfire aprì gli occhi, era la seconda volta che Robin le diceva qualcosa di romantico e che lasciasse ad intendere che una dichiarazione si celava dietro l'angolo.
La giovane aliena voltò il capo di lato per poterlo guardare negli occhi, la maschera non era lì a coprirli e lei si trovò ben presto a perdersi in essi.
Robin la guardava con una profondità che raramente dedicava alle persone attorno a lui.
Il ragazzo, dal canto suo, sapeva che quello che stava parlando ora era Richard Grayson. Robin era stato messo finalmente da parte per un attimo e lui si sentiva finalmente in grado di godersi un momento come quello.
Era inutile nasconderlo, Starfire l'aveva cambiato e lui non avrebbe potuto esserne più felice. Certo, aveva ancora le sue riserve e le sue preoccupazioni ma era finalmente in grado di metterle a lato per qualche istante.
-Sì, hai ragione- disse lei con un sorriso radioso in volto.
Quello sarebbe stato un momento perfetto per un bacio, insomma non mancava nulla! Robin però rimase fedele al suo proposito, quando tutto sarebbe tornato tranquillo avrebbe fatto le cose con calma e avrebbe confessato i suoi sentimenti una volta per tutte.
_______________________________________________________________________________________
La mattina seguente, come promesso, il pacco con i nuovi costumi giunse a destinazione e, poco dopo il suo arrivo, giunsero anche i Titans Est.
-Bè, spacchettiamo?- chiese BeastBoy divertito.
-Ah! E' come Natale- cinguettò Bumblebee.
-Non esagerare, sono solo dei costumi- la riprese Speedy.
-Costumi da miliardari- precisò BeastBoy.
-Sono comunque solo costumi- sospirò Aqualad.
Robin alzò gli occhi al cielo, era davvero come a Natale lamentele comprese.
I costumi erano a dir poco spettacolari: una tuta in spandex nero con una cintura in cui era inserito un localizzatore, guanti a ventosa per potersi arrampicare sulle pareti e scudo protettivo di energia nera azionabile a ogni colpo di arma da fuoco o a ogni attacco del ghiaccio. La tuta era munita di occhiali simili a quelli indossati per i videogiochi di realtà virtuale in cui erano inseriti rilevatori di calore, rilevatori di trappole e una protezione per gli occhi in caso di laser ghiacciati.
-Sono incredibili- esclamò Bumblebee.
-BeastBoy, il tuo si adatta alle varie mutazioni. Aqualad, il tuo invece è totalmente impermeabile. Starfire, il tuo può amplificare i dardi di energia ed è resistente al calore. Mas, Menos, i vostri costumi permettono di farvi muovere il doppio più velocemente anche senza toccarvi, fate pratica o potrebbe essere un problema. Bumblebee, il tuo costume è resistente all'elettricità e si rimpicciolirà con te quando utilizzerai la tua capacità. Speedy, il tuo è munito di faretra per le tue freccie e gli occhiali hanno installato un mirino che ti permetterà di essere più preciso di quanto tu già sia. Cyborg, il tuo costume ha incorporato uno schermo con la piantina del luogo e potrai hackerare il sistema operativo in modo da aprirci dei varchi con facilità. Raven, il tuo ha installato un meccanismo di invisibilità, ti basterà premere il bottone blu sulla cintura- spiegò Robin.
-Fantastico amico!- esclamò Aqualad.
-Ma come? Non erano solo costumi?- lo canzonò Raven.
-Bè sì ma... Quando l'ho detto non pensavo che sarebbero stati così incredibili- ammise il ragazzo.
-Il tuo mentore si è dato un bel da fare- osservò Bumblebee.
-Chissà quanto avrà speso per farli realizzare?- si chiese Cyborg.
-Meglio se non lo sai- borbottò Robin.
Gli altri scoppiarono a ridere.
L'aria di convivialità durò ben poco, Robin intimò a ciascuno di indossare il proprio costume e farci un po' di pratica prima di partire per il covo nemico.
Nessuno di loro avrebbe saputo dire come sarebbe andata ma, dovevano ammetterlo, con quei costumi si sentivano vincenti. Ovviamente non potevano basare la loro vittoria solo su quelli ma avere un simile sostegno in battaglia era da sempre una cosa utile.
Robin, però, aveva una grande preoccupazione che gli ronzava per la mente: quel criminale era stato troppo tranquillo.
Era come se li stesse aspettando e la cosa lo metteva in forte ansia, per quanto odiasse ammetterlo doveva essere realista, forse li stava veramente aspettando.
La spavalderia di pochi attimi prima era andata un po' a farsi benedire, lo scontro finale era sempre più tangibile e reale e Robin sapeva che stavolta si sarebbero giocati il tutto per tutto.
________________________________________________________________________________________
Nel silenzio del suo laboratorio il criminale era all'opera ormai da diversi giorni, il suo obbiettivo era ormai chiaro nella sua mente: i trofei, le luci della ribalta... Se avesse voluto essere ricordato da tutti avrebbe dovuto fare una sola cosa: eliminare i Titans una volta per tutte.
Ammetteva che quei mocciosi erano stati furbi, certo... Ma lui era grandioso, perfetto! Nulla poteva mettersi fra lui e la fama che gli spettava di diritto. Nulla!
Aspettate e vedrete piccoli impiastri... Farò di voi la mia più grande vittoria.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans / Vai alla pagina dell'autore: SilkyeAnders