🌻






"Va meglio ora?" gli chiese ad un tratto Angol Mois, piano, come se non volesse davvero infrangere in mille cocci la placida quiete che era da poco sorta, la voce impastata della dolcezza del miele, della leggerezza di un soffio di vento - del tepore dei raggi del sole quando appassisce all'orizzonte e affoga nel mare.

Con un gesto rapido ma meticoloso, avvolse una benda attorno all'esile braccio del ranocchio del colore dell'erba dei prati primaverili, che se ne stava seduto accanto a lei sopra la morbida stoffa della coperta del letto; mossa da un istinto quasi materno, si premurò di attorcigliare un nodo piuttosto resistente, in modo che non si slacciasse, che non scivolasse via come una lacrima ribelle lungo un volto minuto. Glielo strinse a ridosso del polso, preoccupandosi che non gli desse alcun fastidio - le attenzioni che indirizzava a quel piccolo alieno strampalato, così perfetto davanti ai suoi occhi di fata dalle sottili sfumature ambrate, tradivano tutto l'affetto che a parole non era ancora riuscita a comunicargli, tutto l'amore che da anni sperava vivamente di trasmettergli.

"Sì, grazie!" confermò lui, cordiale e mansueto, nonostante continuassero a dolergli i lividi che Natsumi, dopo averlo picchiato con violenza, gli aveva impresso sulla pelle.
In quel preciso istante giurò a se stesso che, laddove gli fosse nuovamente ronzata in testa l'idea di tendere alla ragazza dai capelli magenta racchiusi in una coppia di code un dispetto maligno o uno scherzo di pessimo gusto oppure semplicemente di vendicarsi di un torto subito, in ogni caso non avrebbe mai più osato spiare il suo diario dei segreti: aveva perfettamente compreso che tipo di punizione gli sarebbe stata inflitta se si fosse ancora una volta permesso di invadere a tal punto i suoi spazi privati.

Accartocciò il viso in una mezzaluna docile e serena nel momento in cui, voltando il capo in direzione della bionda, la vide regalargli un sorriso così luminoso che sembrava appartenere ad un angelo caduto dal cielo - polvere di stelle nelle notti di fine Luglio: la sua presenza gli infondeva tranquillità, impregnava l'aria di una calma rassicurante che gli solleticava appena le corde del cuore e, in generale, aveva il potere di addormentare qualsiasi cattivo pensiero, di alleviare gli umori.

Lo rendeva contento il fatto che oltre ad essere parte del suo plotone fosse innanzitutto sua amica: sapeva prendersi cura delle persone - di lui, specialmente.
Lo rendeva contento il fatto che i loro passi si fossero intrecciati, per puro caso, per volere di un destino benevolo forse, in un angolo remoto dell'infanzia: era felice che fossero inciampati, inesorabilmente, indissolubilmente, l'uno nell'esistenza dell'altra.






🌻