Prompt: “a e b giocano ad “hai mai?” con l’alcool. Sapranno davvero tutto l’uno dell’altro? E soprattutto chi berrà di più?”

“Bevi. Dai. Ti prego,” supplicò comicamente Ayame a mani giunte.

Divertito, il Generale scosse negativamente la testa, ma persino quel gesto di diniego tra il canzonatorio e l'ammiccante risultò talmente sexy che Ayame lo perdonò all'istante.

“Non è possibile che tu non abbia mai fatto l'amore sotto una cascata.” Con un sospiro fintamente affranto, gli scivolò sopra. “Vorrà dire che questa estate quando ti porterò al nord rimedieremo insieme, tesoruccio.”

Quell'appellativo che ormai la ragazza usava spesso nei suoi confronti invece che risultargli sciropposo o improbabile per un demone autorevole e con la sua reputazione, si incastrava e si adattava sempre più dentro di lui, e al sentimento che inaspettatamente era nato per quella piccola sfacciata.

Nudi sul tappeto della camera da letto, se la fece scivolare tra le muscolose gambe, incrociandole sotto di lei e permettendo così il contatto bruciante delle intimità.

Le braccia della giovane demone lupo lo avvolsero attorno alle spalle e al collo come una circonferenza di calore. “Sai, questo gioco per conoscersi sta cominciando a piacermi. Senza contare che stiamo usando il mio miglior sakè, piccola Ayame.”

Prese la bottiglia di Juyondai versando la stessa quantità in entrambi i bicchieri. “Adesso tocca a me, giusto?”

Ayame avrebbe voluto aspettare, curiosa di sapere un'altra chicca della lunga esistenza dell'amante, ma non resistette al contatto vellutato e pulsante del suo membro conficcato alla perfezione tra le cosce, inoltre era la scusa perfetta per punirlo di essere stato sempre così morigerato nella sua vita millenaria. E soprattutto di essere molto, ma molto, meno ubriaco di lei.

“Spara pure,” minacciò facendo tintinnare il cristallo pieno di liquore nello stesso momento in cui lo accoglieva dentro di sé con un singulto represso quasi a stento.

Resse bene l'impatto, Inu no Taishō, e solo una minima contrazione delle palpebre di uno scuro malva ultraumano le confermò che stava godendo quanto lei, o forse anche di più.

E come non avrebbe potuto?

Ayame era uno spettacolo, gloriosa su di lui mentre lo cavalcava piano; i piccoli denti bianchi come petali spuntavano dalla bocca semiaperta e i lunghi codini, che nella luce azzurrata di quel tardo pomeriggio di maggio brillavano di un cannella rosato irriproducibile, cadevano uno in maniera graziosamente parallela all'avambraccio e l'altro avvolto al seno destro, da cui il capezzolo malandrino affiorava e scompariva al ritmo delle ondulazioni irresistibili che li stavano consumando.

“Voglio fare un piccolo strappo alle regole per l'ultima domanda del nostro gioco. Ti dirò una cosa che ho fatto. Ritengo di essere uno dei pochi che nella vita ha avuto il piacere di fare l'amore nientedimeno che con una sirena.”

La risata della ragazza si perse nei gridolini ansimanti impossibili da trattenere. “Spero che tu stia parlando di me.”

Poi tutto d'un fiato ingoiò il sakè, proprio mentre l'orgasmo le faceva buttare la testa all'indietro con uno spasmo della colonna vertebrale.

“Questo vuol dire che anche la piccola Ayame ha fatto l'amore con una sirena?”

Era venuto anche lui, forse in maniera più pacata e signorile, ma ugualmente con lo stesso tremito nella voce.

Lo guardò bene, il suo Generale preferito, una creatura suadente, ammaliante, onirica.

“Ci puoi giurare, tesoruccio.”

Vi prego abbiate pietà di meXD

So che magari dovrei declinare qualcosa di più soft qualche volta, ma quando scrivo di questi due non posso che scendere nell'abisso del rosso, o come in questo caso dell'arancione rafforzato (tanto per usare termini da lockdownXD), perciò dovrete sopportare tutto questo fluff ihihih

Grazie a DolceFrancy per il prompt <3