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Autore: pilafchan    09/05/2021    3 recensioni
Katze era un arredamento efficiente e impeccabile. Aveva superato il periodo d'addestramento per mobili a pieni voti e non c'era di che stupirsi che a sceglierlo fosse stato proprio il primo tra i tredici Blondies di Amoï, nominato capo del sindacato, Lord Iason Mink.
Genere: Angst, Drammatico, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Iason, Iason Mink, Katze
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Katze era un arredamento efficiente e impeccabile. Aveva superato il periodo d'addestramento per mobili a pieni voti. Non c'era di che stupirsi che a sceglierlo fosse stato proprio il più dotato tra i tredici Blondies di Amoï, nominato capo del sindacato, Lord Iason Mink.

Il suo operato era indiscutibile e tendente alla perfezione. Katze riusciva ad occuparsi di ogni dettaglio della gestione della casa in cui serviva, anticipare le necessità del suo proprietario, e assicurarsi che gli animali domestici di cui era responsabile fossero sempre in salute e ben curati. Attendeva alla contabilità in modo puntiglioso e ineccepibile.

Eppure, aveva un segreto.

Di notte, quando il suo Maestro dormiva, oppure di giorno, quando era solo tra quelle quattro mura, Katze si sedeva di fronte al terminale dell'appartamento, digitava una serie di password e non era più il servitore castrato di un Blondie, insignificante e privo di valore. Diventava il re della rete informatica criptata. L'unico essere umano che fosse mai riuscito a penetrare i sofisticati sistemi di sicurezza di Tanagura. L'impuro che stava per scoprire il mistero di Giove.

Ogni ostacolo che riusciva a bypassare con le sue abili dita senza farsi scoprire, era una vittoria che gli faceva dimenticare che lo spazio tra le sue gambe fosse vuoto e che sarebbe bastato uno schioccar di falangi del suo biondo e glaciale Maestro per spedirlo all'eliminazione.

La curiosità e l'esaltazione del proibito facevano brillare gli occhi di Katze di una luce nuova e fulgida. Il ragazzo dai capelli ramati viveva per quei preziosi momenti di ribellione. Il susseguirsi dei codici sul terminale dava un senso alle lunghe ore da schiavo invisibile e indifferente.

C'era però un dettaglio a cui Katze non era stato abbastanza attento. Anche Lord Iason Mink aveva un segreto.

Sapeva. Aveva sempre saputo, ma aveva lasciato che Katze spingesse i suoi limiti oltre il bordo delle libertà che un Elite avesse mai concesso a un mobile.

Forse, era solo curioso di vedere fin dove il ragazzo si sarebbe spinto. Forse, quel momento di intriga in cui gli occhi di Katze si accendevano di interesse e eccitazione, riempivano non solo il vuoto della monotonia della vita del giovane eunuco, ma anche quello del potente capo del sindacato.

Fatto sta, che lasciò che Katze si illudesse di potercela fare. Gli permise di arrivare al punto in cui sarebbe bastato un solo, ultimo click per svelare il segreto che avrebbe potute mettere in ginocchio il potente Supercomputer che governava il pianeta Amoï. Solo allora si mostrò.

“Non avrei mai pensato che un semplice mobilio come te potesse arrivare fino a qui. Una mente così brillante, è un peccato separarla dal corpo.” Furono le parole del Blondie, pronunciate un momento dopo aver scagliato la lama appuntita che sfregiò irrimediabilmente il lato sinistro del volto di Katze.

L'eunuco si accasciò al suolo. Le sue mani andarono istintivamente a contenere il terribile bruciore che si era acceso sulla sua guancia, accorgendosi con panico di non essere in grado di impedire che l'umidità filtrasse tra le dita e colasse sul pavimento. Consapevole di non avere scampo, l'ultimo sguardo che rivolse a colui che era padrone del suo fato, prima che tutto si annerisse, fu di rabbia e sfida.

 

 

I punti tiravano, la carne bruciava. Katze tornò a sfiorarsi la guancia colpita, stupito nel trovarla asciutta e coperta da uno spesso strato di garze.

Era ancora vivo? Com'era possibile?

Il suo corpo avrebbe già dovuto esser stato triturato e convertito in pappone proteico per chimere, come accadeva a tutti i mobili dismessi.

Katze si sedette. Aveva perso molto sangue, e facendolo soffrì un capogiro. Un altro mobile venne ad assisterlo e gli offrì un bicchier d'acqua, un eunuco anziano che aveva forse il doppio dei suoi 18 anni.

“Dove mi trovo?” domandò.

“Il tuo numero identificativo non esiste più,” spiegò l'uomo. “Questo è un luogo di transizione. L’ultima stanza che molti di noi vedono prima della fase di eliminazione.”

“Sto per essere eliminato?”

“No, che io sappia. Mi hanno ordinato di cancellare ogni riferimento alla tua persona dai registri, ma la tua destinazione è Midas. Apparentemente, sei ancora di qualche utilità per il tuo proprietario.”

Katze si guardò il polso. Era vuoto! Il braccialetto riportante il codice alfanumerico che simboleggiava che la sua intera esistenza era votata a un Maestro, non c'era più. Il sigillo era stato rotto. Il tag giaceva spezzato sul comodino di fianco al letto.

“Che ne sarà di me?”

“Qualunque destino sia in serbo per te, è migliore di quello che ti sarebbe spettato rimanendo ad Eos. Nessun mobile, a parte me, esce da questa stanza con vita. Sei un uomo fortunato, Katze.”

La porta si aprì, inondando il capezzale in penombra di luce al neon. Il profilo imponente di Lord Mink apparve come un’ombra scura retroilluminata. “Sei pronto per andare?”

Katze si alzò in piedi e raggiunse il suo Maestro. Non sapeva perché gli avesse risparmiato la vita, ma gliene era grato e avrebbe ripagato quella cortesia con eterna fedeltà.

Sfiorandosi la medicazione con le dita, il gesto che da quel giorno in poi avrebbe costantemente ripetuto e gli sarebbe stato di monito, ricordandogli le conseguenze della disobbedienza, Katze seguì Iason verso un ignoto destino.

 

Note: questo breve One-Shot è stato scritto per il gruppo facebook 'Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction' con prompt e personaggi assegnati dagli utenti

   
 
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