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Autore: CatherineC94    10/05/2021    5 recensioni
La prima volta che l’ha incontrato, ha avvertito sulla lingua il sapore dolce-amaro a tratti- che da sempre associa alle mandorle.
Ha dischiuso gli occhi quando sua madre ha accarezzato il volto rotondo.
«Sei meraviglioso» ha sussurrato adorante.
Gilderoy ha ridacchiato melodioso, osservando le distorte imperfezioni del suo viso e si è sentito fortunato anzi no, miracolato.
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"Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2022 indetti sul forum Ferisce più la penna".
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gilderoy Allock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Tre atti d’amore
 
«Fammi sognare un'altra notte ancora |Dammi un motivo per calmarmi
|Dammi un pugnale da ficcarmi in gola (L’amore è qua)»
 
La prima volta che l’ha incontrato, ha avvertito sulla lingua il sapore dolce-amaro a tratti- che da sempre associa alle mandorle.
Ha dischiuso gli occhi quando sua madre ha accarezzato il volto rotondo.
«Sei meraviglioso» ha sussurrato adorante.
Gilderoy ha ridacchiato melodioso, osservando le distorte imperfezioni del suo viso e si è sentito fortunato anzi no, miracolato.
Quel giorno, una scintilla è scoppiata dentro, travolgendolo.
Da quando i suoi occhi si sono posati su di lui, un fremito di agonia bramosa l’ha attraversato e nella sua mente non c’è stato che lui.
Gli occhi perfetti si sono posati su quelli che hanno rimandato un’immagine unica.
Gilderoy si è alzato di scatto, in estasi.
 
 
Gilderoy inala gli odori umidi di una notte d’estate, la mano poggiata su un corrimano d’avorio.
Sulla schiena avverte la sua presenza, come ogni istante della sua vita. I suoi occhi, che si posano continuamente sul dolce ovale del viso sono come un balsamo leggiadro.
Gilderoy lo adora indiscutibilmente, ogni fibra del suo essere urla il nome di quel perfetto essere che divorerebbe con famelica passione.
Si muove elegante, spostando il lungo broccato color azzurro polvere che Gilderoy sa-senza dubbio alcuno-che lui adora languido.
Le parole forse sono superflue, le labbra pesca inneggiano però il suo nome, adorandolo.
«Che immensa perfezione» si lascia sfuggire.
Lo guarda ancora una volta, inappagato.
 
 
Il suo nome è Gilderoy, sa che nessun altro appellativo potrebbe andar bene.
Lo scorge ancora, nei lunghi corridoi che di solito visita nel battimani generale. Sa che lo adora indiscutibilmente anche se spesso non ricorda la totalità del perché.
Le sue movenze gli piacciono, lo nota ammiccante e Gilderoy- ormai è sicuro di avere questo nome- si adagia nelle pieghe di quel sorriso così soave che un forte calore l’assale.
Davanti a quella superficie riflettente però spesso perde la pazienza- non per colpa sua- ma perché c’è qualcosa che non riesce ad afferrare, qualcosa che scappa.
Allora lo prega, prima in silenzio poi con voce iniettata da un suono metallico.
«Dovresti uccidermi» gli dice, in preda a qualche strana angoscia.
L’immagine che da sempre lo segue si limita a ripetere ciò che dice e lui si augura che finalmente faccia ciò che brama da tempo
Anche se non ricorda il suo nome.
Però sa, e non ha timore a dirlo- con un fremito al cuore- che adora senza riserve quell’incantevole uomo che lo sta osservando.
 
 


Note.
Questa storia nasce e con passi incerti la pubblico. Nel contest di Gaia ( che ringrazio per l’ispirazione e per la scelta delle canzoni) dovevo rispettare un obbligo, e spero che vada bene. Quindi ho pensato moltissimo alle varianti possibili, alla fine è ricomparso lui. Spero vi piaccia.
   
 
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