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Autore: Lover of Writing    11/05/2021    0 recensioni
Questa fanfiction è ambientata 19 anni dopo gli eventi del film 'La fabbrica di cioccolato (2005)'
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Charlie Bucket, Nonno Joe, Nuovo personaggio, Willy Wonka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Perfetto, allora le mando tutti gli attestati" dissi dopo che il cliente mi ebbe confermato di non necessitare di ulteriori analisi "Mi fornisca l'indirizzo e-mail" chiesi, poi presi un fogliettino ed una penna e lo annotai. 
"È stato un piacere lavorare con lei" dichiarai sorridendo "Altrettanto" sentii rispondere dall'altro lato del telefono, poi ci salutammo e concludemmo la chiamata.
Il silenzio piombò nella sala, esso era spezzato solo dal mio respiro e dal ticchettio della pioggia, la quale cadeva incessantemente da almeno quattro ore.
Infatti, nonostante fossero le quindici, ero stata costretta ad accendere la luce perché il cielo era completamente ricoperto da nuvoloni neri. 
Comunque sia, in quel pomeriggio di Gennaio non ero concentrata sull'ambiente esterno, bensì sulla senzazione di appagamento che riempiva il mio petto: si trattava della contentezza di aver ultimato un altro lavoro, ma soprattutto la cosa che mi rendeva più felice era aver soddisfatto le esigenze richieste. Mi sentivo esattamente come ai tempi dell'università in cui, a seguito degli esami, a regalarmi maggiore godimento non erano i bei voti conseguiti, bensì la consapevolezza di essere riuscita a raggiungere la preparazione pretesa dal docente.
Aprii la mia casella di posta elettronica e mi accingei ad inviare i certificati di qualità, tuttavia fui interrotta dal trillo del citofono. Lo strusciare della sedia, sulla quale allogiavo, rieccheggiò per tutto lo studio. Poi, venne immediatamente seguito dal rumore dei miei passi frettolosi. "Pronto?!" asserii "Dottoressa Santoro?" domandò una voce femminile. Capii immediatamente che si trattava della postina"Si, sono io" confermai.
"C'è una lettera per lei" mi annunciò ed io pigiai il tastino per aprire il portone, poi accostai la cornetta, mentre in mente mia pensai 'Sicuramente si tratta di un'altra ditta alimentare': le varie aziende, infatti, comunicavano con me o via web o tramite una lettera. I miei contatti erano facilmente reperibili da vari social network, su cui mi ero registrata proprio per farmi pubblicità.
Una decina di minuti più tardi, decisi di scendere a ritirare la posta al fine di iniziare ad organizzare il mio prossimo incarico. Intanto, in mente mia, incominciai a fare delle ipotesi su ciò che mi sarebbe toccato svolgere, ma la realtà superò l'immaginazione: il timbro era di New York.
'Una richiesta dall'estero!?' esclamai, dopodiché mi apprestai a leggere il mittente:

Willy Wonka
Cherry Street, 40
1001, New York

La sopresa fu così forte, che quasi cascai a terra. Il mittente era Willy Wonka? Vedere il suo nome mi fece un certo effetto poiché egli è stato il mio idolo durante tutta l'adolescenza.
La prima volta che sentii parlare di questo personaggio fu quando egli mise cinque biglietti d'oro all'interno delle barrette Wonka. All'epoca ero in seconda media e prima di quel giorno, non mi ero mai chiesta chi fosse il produttore del mio cioccolato preferito, d'altra parte il suo nome non era particolarmente noto in Italia. Nonostante ciò, anche i bambini italiani provarono a vincere la visita gratuita alla fabbrica, me inclusa. 
Il nostro desiderio non si realizzò, però ci fu consentito avere un'idea del tipo di giornata che avremo trascorso, grazie ai telegiornali e soprattutto ai film che furono trasmessi in Italia un anno dopo. 
Fui molto colpita dalla fabbrica e da Willy Wonka, tuttavia riuscii a comprendere veramente quest'uomo solo qualche anno dopo, quando cominciai il liceo. Mi resi conto che io e lui avevamo delle incredibili analogie, così incominciai a guardarlo con occhi diversi e finii per innamorarmi di lui. Iniziai a riprodurre mille fantasie e furono proprio queste che mi aiutarono a non precipitare nel baratro. Ebbene si, il mio passato è molto oscuro e doloroso, ho trascorso momenti in cui l'angoscia, il dolore e la solitudine sono stati la mia unica compagnia. Ho vissuto momenti così terribili, che a pensarci mi vengono ancora i brividi. Tuttavia, non importa perché sono sopravvisuta e questo grazie a
 Willy Wonka, il quale era la mia unica fonte di gioia e appagamento, mentre la sua fabbrica costituiva il mio unico rifugio dalla realtà soffocante in cui ero costretta a vivere, benchè potessi solo fingere di rintanarmi in quel luogo meraviglioso e magico.
 L'ultima volta che necessitai di nascondermi all'interno della mia mente, fu poco prima di iniziare l'Università. Nello specifico, diedi vita ad un mondo in cui creavo i dolci insieme a Willy Wonka e usavo i miei studi di chimica per conferire ai dolciumi un sapore delizioso.
Non l'ho mai detto a nessuno, ma è stato proprio questa fantasia a spingermi a scegliere di diventare una tecnologa alimentare: sono sempre stata una ragazza sognatrice, oltre che razionale. Pertanto, poter usare i miei studi per testare la qualità degli alimenti, mi parve un buon modo per congiungere i due lati antitetici del mio carattere. 
Durante la mia prima sessione invernale ebbi ottimi risultati. Grazie ad essi acquisii la fiducia in me stessa che mi mancava, ma soprattutto imparai che se volevo qualcosa dovevo lottare per conquistarmela. Questo è solo uno dei tanti insegnamenti che ho acquisito durante il mio percorso accademico: ho imparato a credere nei miei sogni, a non curarmi del giudizio altrui, a non reprimere i miei desideri. Ho scoperto di amare anche la scrittura oltre che la scienza, ho imparato ad agire, anzicché lamentarmi ed infine ho capito che la felicità è una scelta, quindi se la desidervo, non dovevo fare altro che circondarmi di cose che mi facevano stare bene. Queste cose erano scrivere, studiare, fare laboratorio ed avere successo nella mia carriera. Tutto ciò mi dava vero appagamento, di conseguenza stabilii che era giunto momento di rimboccarmi le maniche e rendere la mia vita degna di essere vissuta. Ciò decreto la fine dei miei universi paralleli.
Dunque, a causa del ruolo fondamentale che Willy Wonka aveva rivestito, non potei evitare di avvertire un turbinio di emozioni nel vedere il suo nome sulla busta.
 La aprii rapidamente e ne estrassi il contenuto:
"Dear Santoro,
I found your contact on Facebook, I am writing to you because I need your services.  Come to my factory on Wednesday 16th January, at 10 am and I will give you more information about the work you have to do. 
                                               Willy Wonka "

Quanto scritto era talmemte folle da instillare in me il pensiero che si trattasse di uno scherzo: insomma, non c'era nè un numero di telefono nè nessun'altra forma di contatto. Dunque, non esisteva modo di trattare sul giorno e l'ora dell'appuntamento, il che era aberrante sia perché ero una donna molto impegnata, sia perchè New York non era di certo a due passi da casa mia e dovevo prendere l'aereo per giungere al luogo dell'incontro. In più, non era specificato neppure il tipo di compito che avrei dovuto svolgere, quindi da parte mia non era possibile alcun tipo di organizzazione. 
Fui tentata di gettare il foglio nella spazzatura, ma venni attenagliata da un dubbio: 'E se fosse vero? Per quanto paia surreale, infondo il signor Wonka non è una persona ordinaria, pertanto da lui ci si può attendere qualsiasi cosa'. Fu così che decisi di verificare l'attendibilità della notizia in modo eliminare qualsivoglia dubbio.

Spazio autrice: Salve, vi è piaciuta la storia? Vi prego di lasciare una recensione: sono un'aspirante scrittrice, pertanto sono interessata a capire quali aspetti della mia scrittura devo migliorare. Baci!!
   
 
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