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Autore: Tabhita_Sakamaki_Taby    11/05/2021    2 recensioni
Anni dopo la sconfitta di Naraku tutto sembra tranquillo per Inuyasha e i suoi amici, ma un giorno si presenta Sesshomaru con una misteriosa pergamena e il ricordo di un passato sconvolgerà le loro vite, malgrado non sia l'unico problema della squadra di Inuyasha, anche il cuore vuole la sua parte. Chi è il misterioso demone ritratto? Che segreto nasconde? Quali sono i suoi obbiettivi? Riusciranno i nostri eroi a venirne a capo?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo Rin venne svegliata dal dolce fruscio del vento tra le foglie e dallo scrosciare dell'acqua che, come la più dolce delle voci, la invitò ad aprire gli occhi scuri, cosa che l'umana fece con un leggero mugugno mettendosi seduta. Si guardò intorno trovando Jaken intento a controllare l'accampamento e Ah-un addormentato, di lui nessuna traccia come suo solito. Rin alzò le braccia al cielo sbadigliando.

"Buongiorno Jaken",

"Ah, ragazzina ti sei svegliata" rispose il demone lucertola,

"Guarda che non sono più una ragazzina" disse avvicinandosi al fiume per sciacquarsi la faccia, svegliandosi completamente e dipingendosi il viso con il solito sorriso fanciullesco,

"In confronto a me sì" ribatté lo yokai porgendole una enorme foglia con su la colazione composta da frutti e bacche insieme a un paio di pesci avanzati dalla sera precedente,

"Se la metti così io sarò sempre una marmocchia per te, sono nata centinaia di anni dopo e poi tu hai una vita molto più lunga. Il paragone parte subito svantaggiato nei miei confronti" commentò Rin prima di dare un morso a una mela,

"Se fossimo nati nello stesso anno saresti nel regno dei morti da tempo" commentò secco Jaken, facendo sparire per qualche secondo il sorriso dal viso di Rin, sembrava lo facesse apposta, Jaken le sottolineava sempre quanto la vita umana fosse breve rispetto a quella demoniaca. Rin incassò ancora quella frase prima di continuare a mangiare rimuginando su quella chiacchierata basata sul continuo stuzzicarsi come vecchi amici, finché l'elegante figura di Sesshomaru non apparve dalla boscaglia.

"Buongiorno Rin" disse il demone,

"Buongiorno Sesshomaru-San" rispose l'umana,

"Bentornato mio signore Sesshomaru" disse Jaken,

Il demone li guardò notando che ancora non avevano finito il pasto e disse:

"Finite presto, dobbiamo metterci in viaggio".

"Va bene" rispose Rin finendo il pasto prima di alzarsi invitando Ah-Un ad alzarsi seguito dal destriero. Rin fece per prendere le redini e incamminarsi ma una mano artigliata glielo impedì, afferrando le stesse prima di lei. Rin non fece fatica a riconoscere a chi appartenesse quella mano umanoide dai lunghi artigli, infatti la voce calda ma distaccata del demone le disse:

"Sali su Ah-un, il sentiero è ripido".

Quella vicinanza fece accelerare il battito dell'umana, sentendosi molto più piccola rispetto al demone ma anche così protetta dalla sua presenza così vicina, percepì l'imponenza dei muscoli tonici del demone alle sue spalle. Per certi versi, era una preda tra le zanne del proprio predatore e nonostante la cosa la infastidisse parecchio oltre che a farla sentire a disagio Rin non riuscì comunque a trattenere un brivido di eccitazione a causa della loro vicinanza, rimanendo per un attimo interdetta prima di annuire salendo su Ah-un, accarezzando le scaglie del destriero. Jaken spense quello che restava del fuoco e seguì il padrone con il suo solito fare goffo.

Proseguirono due lunghi giorni di viaggio, in cui Rin riuscì a convincere Sesshomaru a lasciarle comunque fare lunghi tratti a piedi che apparentemente non le pesavano, tenendo Ah-un. Per lei era come tornare bambina, quando seguiva Sesshomaru nella sua guerra contro Naraku. Ma quello era passato, Rin preferiva immaginare la sua vita futura, accanto a Sesshomaru. Chissà quando lui le avrebbe chiesto di tornare a viaggiare al suo fianco?

Al terzo giorno di viaggio il piccolo gruppo si era messo in moto alle prime luci dell'alba e Rin camminava accanto a Sesshomaru, con il suo solito sorriso innocente.

"Mio signore Sesshomaru" disse il piccolo yokai lucertola, arrancando dietro la coppia.

"Che c'è Jaken?" chiese Sesshomaru,

"Mi chiedevo quanto mancasse al palazzo della principessa Izayoi? Sono già tre giorni che camminiamo"

"Jaken non sarai già stanco per così poco?" chiese Rin guardando con un sorrisetto beffardo il demone di piccola statura.

"La mia era solo curiosità" rispose abbastanza adirato l'esserino dalla pelle verde.

Sesshomaru non rispose proseguendo il suo cammino venendo seguito dagli altri due, poco dopo davanti a loro apparve un castello. Videro le mura che circondavano il palazzo, erano delle Nonodzumi [1], che seguivano il disegno rettangolare del perimetro della dimora. il Korai Mon [2] aveva su inciso il simbolo della famiglia del proprietario del palazzo, un demone cane. Il portone era sorvegliato da due guardie e oltre le mura si intravedevano alcune parti dei vari tetti a spiovente del palazzo.

"E' quello il palazzo mio signore Sesshomaru?" chiese Jaken che ricevette dal Daiyōkai dai capelli argentei un secco:

"Si".

Sesshomaru fece qualche passo prima che sulla strada principale apparissero Inuyasha con in spalla Kagome e Shippo.

"Eccoci arrivati" disse Inuyasha piegandosi facendo scendere la consorte e il piccolo demone volpe

"Già" rispose rispose Shippo mentre Kagome si stiracchiava, leggermente intorpidita dalla posa mantenuta durante il viaggio.

Inuyasha si voltò verso la boscaglia notando il fratello, Jaken e Rin,

"Sesshomaru che ci fai qui!?" sbottò,

Il fratello maggiore non diede risposta, mentre Rin si avvicinò salutando Kagome e Shippo.

"Rin non ti avevamo detto di restare al villaggio, possibile che non ascolti mai!, in quanto a te Sesshomaru ti conviene non dare noie a mia madre altrimenti..." ribatté il fratello minore prima la compagna gli desse uno scappellotto aggiungendo: "Inuyasha smettila con queste stupidaggini e andiamo, tua madre ci starà aspettando" Kagome spostò lo sguardo verso Rin,

"Vieni anche tu Rin?".

L'umana mandò uno sguardo a Sesshomaru, che ovviamente stava a significare "Dopo ti racconto", prima di annuire avvicinandosi a Inuyasha e Kagome incamminandosi con loro, mentre Sesshomaru si allontanò nella boscaglia. Appena giunsero sulla soglia dell'antico portone le due guardie li fermarono.

"Alt! Identificatevi".

"Sono Inuyasha, il figlio della principessa Izayoi, lei mi ha convocato" rispose il mezzo demone.

le due guardie riconoscendo il ragazzo subito si inchinarono.

"Signorino Inuyasha ben venuto". Detto ciò si fecero immediatamente da parte aprendo il portone e il gruppo entrò dirigendosi all'ingresso del palazzo.

"Non sono tranquillo, perché Sesshomaru è qui? Non sembrava interessato alla questione della pergamena" commentò Inuyasha incrociando le braccia.

"Inuyasha smettila, magari tuo fratello vuole solo capire che sta succedendo, proprio come noi, non ti passa per la mente questo?" ribatté Kagome guardando il compagno.

"Non si è mai interessato della nostra famiglia perché farlo ora?" rispose l'hanyō.

"Sai bene quanto Rin l'abbia influenzato".

"Proprio come Kagome ha fatto con te" Si intromise Shippo che era in braccio a Kagome.

"Tu non ti intromettere Shippo, sei troppo piccolo" disse Inuyasha mentre camminavano, con Rin poco dietro, tra i corridoi di legno e porte scorrevoli.

Arrivarono a una porta scorrevole molto decorata, con disegni rappresentanti dei ciliegi. Inuyasha aprì attentamente la porta, come immaginava la stanza era vuota, il ragazzo entrò togliendo Tessaiga dal suo fianco appoggiandola accanto a se, mentre si sedette, molto stranamente in maniera educata. Kagome sapeva quanto Inuyasha ci tenesse a far buona impressione di fronte alla madre quindi si sedette accanto a lui, togliendo l'arco e le frecce dalla schiena. La sacerdotessa era leggermente nervosa, aveva parlato con la principessa in passato ma le era quasi impossibile non provare un lieve nervosismo, sia per il prestigio sociale della donna, sia per l'importanza nella vita del compagno.

"Vi prego di attendere qualche minuto signorino, la principessa sarà qui a momenti" disse una serva.

"Non preoccuparti, di a mia madre di fare con calma" rispose Inuyasha, facendola allontanare.

Non rimasero per molto tempo da soli infatti presto videro coparire sulla soglia la leggiadra e aggraziata figura di Izayoi, i lunghi capelli neri lasciati andare dietro di se, le mani erano dolcemente adagiate sul jūnihitoe [3], un kimono estremamente elegante e molto complesso, ma che enfatizzavano la sua regalità. Con il suo viso addolcito da un sorriso innocente, si avvicinò agli ospiti e disse:

"Benvenuti, vi stavo aspettando".

Il mezzo demone sorrise a sua volta e si alzò avvicinandosi alla donna abbracciandola.

"Buongiorno madre".

Izayoi ricambiò l'abbraccio del figlio accarezzandone i capelli d'argento. Kagome, Rin e Shippo guardarono la scena inteneriti.

Una volta rotto l'abbraccio Izayoi si rivolse agli ospiti con dolcezza:

"Kagome, è un piacere rivederti" disse la principessa sorridendo.

"Il piacere è tutto mio" rispose la sacerdotessa alzandosi con il dovuto rispetto.

Izayoi salutò anche Rin e Shippo invitando il piccolo gruppo a prendere un tè, proposta ovviamente accettata e si diressero a una delle stanze private della principessa dove le porte scorrevoli erano lasciate aperte per far vedere la bellezza dei giardini reali. Inuyasha si sedette e guardando fuori, gli fu inevitabile ripensare a quei ricordi non chiari nella sua testa, quei giardini ne erano lo scenario, di ciò era sicuro. Ma chissà se l'altro bambino era davvero suo fratello o forse era tutto un' inganno di qualche demone aveva architettato per i suoi loschi scopi. Questi pensieri portarono l'hanyō a rilasciare un sospiro, Izayoi lo guardò notando qualcosa di strano nel figlio ma pensò che ne avrebbe parlato lui, quindi per il momento lasciò perdere.

"Il viaggio è trascorso tranquillamente?",

"Si madre, almeno in queste parti sembra esser tornata la pace" rispose inuyasha scacciando i brutti pensieri e concentrandosi sulla madre.

"Già, da voi ci sono ancora attacchi?",

"No non preoccupatevi altezza, la situazione si sta sistemando" rispose Kagome cercando di non mettere in ansia la donna.

"Kagome per favore sii meno formale, infondo siamo in famiglia" disse la principessa sorridendo prendendo dolcemente le mani della nuora.

"N-Non vorrei mancare di rispetto, ecco tutto" ribatté Kagome arrossendo d'imbarazzo ricevendo, in risposta, un sguardo rassicurante e un lieve cenno col capo da parte della principessa, che tuttavia non riuscirono a calmarla completamente.

" Sta tranquilla", disse infine Izayoi

"Vi ringrazio", rispose Kagome distogliendo lo sguardo.

In quel momento sentirono bussare alla porta e la principessa diede il permesso di entrare, era il arrivato il thè e il vassoio venne appoggiato in mezzo ai cinque, mentre a Shippo venne riservata una tazza con dentro della cioccolata. Il piccolo demone ringraziò prima di gustarsi la bevanda. Izayoi sorrise a vedere il piccolo demone educato per quanto goffo come i bambini, prese poi la tisana riempiendo le tazze in ceramica decorata rimanenti notando ancora suo figlio perso nei pensieri.

"Inuyasha tutto bene?" chiese nuovamente la principessa.

"Si madre non preoccupatevi" rispose Inuyasha prendendo la tazza avvicinandola alle labbra prima di notare qualcosa di anomalo nel suo the, Myoga, il demone pulce era tranquillamente immerso nella sua bevanda.

"Ah che bel tepore" disse il vecchio demone.

l'hanyō lo prese tra le dita e Myoga iniziò a urlare spaventato.

"Lasciatemi, lasciatemi!",

"Myoga calmati" disse Inuyasha,

"eh, eh, AHHHHHH SIGNORINO INUYASHA DA QUANTO TEMPO!" disse il demone pulce,

"Oh quindi eravate in cucina Myoga? ecco perché non vi trovavo" commentò Izayoi sorridendo.

Il demone pulce si rivolse con deferenza verso Izayoi,

"Mi stavate cercando? Perdonate padrona se vi ho arrecato angoscia non era mia intenzione".

"Non importa" rispose la principessa,

"Myoga... dopo avrei bisogno di parlarti" disse Inuyasha con voce estremamente seria,

"Certo padroncino quando volete" rispose il servo,

"Inuyasha.... devi parlarne anche con tua madre" disse Kagome guardando il compagno con uno sguardo che non ammetteva obbiezioni, Inuyasha parve pensarci un secondo e poi prese un respiro profondo.

"E va bene...Madre effettivamente.... c'é qualcosa di cui vorrei parlarvi".

Izayoi sembrò molto più rilassata a sapere che suo figlio voleva parlarle di ciò che l'affliggeva quindi sorrise e gli disse: "Coraggio, dimmi pure".

Il mezzo demone tirò fuori la pergamena e la srotolò, Izayoi la guardò incuriosita prima di indietreggiare e stringersi la testa iniziando a tremare visibilmente.

"Oh-Ah" si lamentò la principessa, premendosi le mani sulle tempie.

"Madre, madre che vi accade?" chiese Inuyasha avvicinandosi, anche Kagome, Rin e Shippo si alzarono

"L-la mia...." furono le ultime parole che la donna pronunciò prima di accasciarsi a terra priva di sensi, venendo presa, prontamente, in braccio dal figlio.

"Madre!....Madre rispondete!....MADRE!".

Vennero chiamati i domestici e Izayoi fu trasportata nelle sue stanze, dove venne stesa sul suo futon con una pezza in fronte nel frattempo il gruppo si era riunito nel corridoio adiacente per poterla controllare.

"Anche lei ha avuto una brutta reazione" osservò Shippo,

"Forse anche peggio degli altri" aggiunse Rin,

"E ancora non abbiamo capito la realtà" disse Kagome finchè il suo occhio non cadde su Myoga che si stava allontanando con circospezione,

"Myoga tu non ne sai niente vero?" pronunciò la ragazza,

"Eh? No, no, io non so niente" disse Il demone in un mal celato tentativo di mentire, al che Inuyasha lo afferrò tra le dita minacciando di schiacciarlo.

"Myyyogaaaaaa" disse Inuyasha con voce inquietante,

"Va bene, va bene, dirò quel che so" rispose Myoga divincolandosi,

Myoga si sedette sulla spalla di Kagome.

"Non pensavo che quella pergamena esistesse ancora credevo fosse andata perduta" disse incrociando le braccia pensieroso.

"E perché mai la credevi perduta?" chiese Rin,

"Da quel che sapevo era bruciata a causa di un incendio che prese di mira una parte delle terre del padrone, il grande generale cane, poco dopo la sua morte" rispose il demone accarezzandosi i baffi.

"Myoga, sai dirci chi è il bambino dai capelli neri accanto a Inuyasha?" chiese Shippo,

"Va bene, parliamo di quasi 300 anni fa, era una notte di tempesta e la principessa Izayoi stava mettendo al mondo gli eredi del padrone... uno era il signorino Inuyasha....il secondo erede invece si scoprì nato morto...."

Inuyasha a quelle parole sgranò gli occhi.

"Ovviamente per il padrone non ci volle nulla a riportare in vita l'erede, ed essa prese il nome di Inuchoi" continuò Myoga.

"Quindi si tratta di una ragazza" disse Rin,

"Sì, ma purtroppo non ho sue notizie da diversi anni" disse lo Yokai pulce,

"E perché mai?" chiese Inuyasha,

"Io sono stato nominato vostro servo quindi dovevo seguire voi, non la signorina Inuchoi" rispose il demone pulce.

"Quindi questo vuol dire che anche lei ne ha uno" disse Rin ricevendo un cenno affermativo da parte l'essere di microscopica statura che aggiunse "Anche se mi risulta che sia un demone molto riservato e che non le piaccia la compagnia di altri esseri"

"E tu sai chi è il suo servitore? " chiese Il demone cane,

"Si tratta di Totosai, ma a quanto so, neanche lui ha molti contatti con la signorina Inuchoi" rispose il demone pulce.

"Quindi Totosai è stato incaricato di occuparsi di questa Inuchoi" concluse Shippo,

"Beh, ora abbiamo una pista almeno" disse Kagome.

"E se è ancora viva voglio incontrarla....voglio sapere chi è mia sorella... e perché non si è mai mostrata" disse Inuyasha con una punta di tristezza nella voce e Kagome riuscì a comprenderne il motivo visto l'attaccamento di Inuyasha alla propria famiglia e gli anni trascorsi nel disprezzo altrui credendo di essere l'unico.

Il gruppo decise di aspettare che Izayoi si riprendesse, per poi fare una passeggiata col figlio che le spiegò la situazione, la madre sembrava afflitta a non avere niente più che dei ricordi sfocati di quest'altra figlia, e chiese al vecchio Myoga di accompagnare il gruppo, ovviamente il demone non fu capace di rifiutare e dopo un po' il gruppo uscì e Rin si recò subito da Sesshomaru, il quale attendeva fuori dalle mura, lo intravide nella boscaglia adagiato ad un albero apparentemente appisolato. Rin sorrise avvicinandosi il più silenziosamente possibile, per poi provare a chiamarlo con voce molto dolce.

"Sesshomasu - San? Sei sveglio?",

Il demone aprì gli occhi ambrati e la guardò,

"Ben tornata" disse,

"Grazie, scusa se mi sono trattenuta tanto" disse la giovane sorridendo,

"Tranquilla" fece alzandosi,

"Sapete, è uscito fuori che il secondo bambino raffigurato è una fanciulla di nome Inuchoi",

"Quindi signor Sesshomaru avete avuto in dono una sorella oltre a quel mezzo demone di Inuyasha" commentò Jaken con disprezzo,

"Già, inoltre pare sia una persona molto solitaria e che solo pochi possano incontrarla, tra cui Myoga e il fabbro Totosai" aggiunse l'umana,

A Sesshomaru partì un ragionamento, se Totosai era davvero il servo di questa sorella allora lui avrà informazioni sulla sua spada quindi andare da Totosai era un'occasione per ottenere più informazioni.

Notando che il gruppo di Inuyasha si stava già muovendo, il demone completo si avviò iniziando a incamminarsi lungo la strada principale con Jaken, Rin e Ah-Un al seguito.

Ed entrambi i gruppi si avviarono verso la dimora del fabbro che raggiunsero dopo un'altra giornata di viaggio, verso il pomeriggio inoltrato.

Una volta arrivati il gruppo vide del fumo uscire dalla grotta, era sicuramente in casa.

"Andiamo coraggio" disse Inuyasha entrando.

"Totosai....ehi Totosai"urlò il ragazzo, trovando il demone umanoide impegnato a lavorare una lama utilizzando il proprio martello. Myoga salì sulla spalla di Totosai e si mise a succhiargli il sangue venendo, inevitabilmente schiacciato da Totosai che interruppe il suo lavoro guardandosi la mano dove giaceva la pulce.

"Ohhh, vecchio Myoga sei tu" disse il fabbro,

"TOTOSAI DOBBIAMO PARLARE" disse un sofferente Myoga,

"A proposito di nostra sorella" disse Inuyasha attirando l'attenzione del fabbro,

"Mh? Ah, ciao ragazzi quanto tempo" rispose Totosai ignorando la frase del mezzo demone,

"Totosai, ci è stato detto che tu hai contatti con Inuchoi la sorella di Inuyasha e di Sesshomaru-San e noi vogliamo incontrarla " disse Rin sorridendo,

"Inuchoi dite?...mhhhhhhh mi dispiace ma non conosco nessuno con questo nome e ora se non vi dispiace ho da fare" fece per girarsi e tornare a lavorare, prima che Inuyasha lo prendesse per la casacca con il solito fare burbero, a dandogli un colpo in testa.

"Ehi vecchiaccio è inutile che menti! Sappiamo che tu hai informazioni su di lei quindi parla!"

"Va bene, va bene, va bene non c'è bisogno di essere così aggressivi Inuyasha!" Totosai mise da parte la spada a cui stava lavorando e si voltò verso il gruppo,

"Allora da dove avete scoperto l'esistenza di Inuchoi? Da quel che so ogni prova della sua esistenza è stata cancellata" disse il vecchio versandosi del sakè,

"Da questa" disse Inuyasha mostrando la pergamena,

"Accidenti, credevo che solo lei avesse una copia di questa pergamena, dove l'avete trovata?" chiese il fabbro grattandosi un orecchio,

"L'ho trovata io, in uno dei Hirajiri [4] di nostro padre, mentre compievo delle ricerche" rispose Sesshomaru.

"Comprendo, ma comunque non penserete di trovarla" affermò Totosai,

"Cosa!? E perchè mai?" chiese Inuyasha,

"Vostra sorella Inuchoi non è amante della compagnia, senza contare che vive una situazione particolare",

"Che situazione?" chiese Shippo,

"Non ho il permesso di parlarne, sarebbe sleale nei suoi confronti, vi sto anche dicendo troppo" rispose il fabbro,

"Beh, almeno dicci dove possiamo trovarla" disse Kagome,

"Neanche morto quello sarebbe vero e proprio tradimento!" disse il vecchio iniziando a dimenarsi,

"Totosai così facendo però, stai infrangendo una promessa che fecimo al padrone anni fa!" Disse Myoga saltando sulla spalla dell'amico come un forsennato, il fabbro sapeva perfettamente a cosa si riferiva Myoga, infatti rimase in silenzio a riflettere prima di sospirare.

"Sono stato fedele a Inuchoi per tutti questi anni, ma la mia lealtà l'ho giurata prima a vostro padre, quindi non impedirò al suo ultimo desiderio di realizzarsi... vostra sorella.... abita in uno Yamashiro sul monte Aso nella zona del Kyushu",

"Nella zona del Kyushu? Quindi nei territori di nostro padre" commentò Sesshoamaru ricevendo un cenno da Totosai,

"Si parla di un viaggio di quasi un mese" commentò Myoga,

"Poco importa, partiamo subito!" rispose Inuyasha,

"Ma... Inuyasha... abbiamo una notte insonne addosso" disse Kagome grattandosi un occhio e incominciando a sbadigliare,

Inuyasha la guardò, effettivamente non c'aveva pensato, per lui non era nulla una notte sveglio, ma per Kagome era un enorme sforzo, ora che poi era più non abituata a sopportare certi viaggi.

"Hai ragione scusa, ci conviene fermarci e recuperare la notte allora" disse il mezzo demone facendo per uscire ma poi si voltò indietro e guardò Totosai:"Grazie" si limitò a dire prima di uscire.

"Rin tu sei stanca?" chiese Sesshomaru osservando che anche la fanciulla cominciava a dare segni di stanchezza,

"Un pochino, ma se ritenete opportuno posso riprendere il viaggio" rispose la ragazza dai capelli neri,

"No, non conviene, vai pure a riposare io arrivo subito. "

Rin annuì prima di dirigersi fuori dalla grotta con Jaken.

"Totosai...",

"Dimmi Sesshomaru" disse il fabbro sperando che la conversazione non durasse troppo,

"Mi sembra strano che nostro padre non abbia donato anche a nostra sorella una spada..." iniziò a dire il demone completo,

"No, effettivamente anche lei ha una spada forgiata dai resti delle zanne di vostro padre, ma perché ti interessa?"

Sesshomaru ignorò la domanda :"Di cosa è capace?" chiese invece,

"Toisinga è molto inferiore alle spade Tenseiga e Tessaiga, senza contare che tua sorella ci tiene a quella spada, privarla di essa è come privarla della sua stessa anima, non ti conviene mettertela contro".

"tks", detto ciò Sesshomaru si allontanò, non aveva creduto ad una sola parola di ciò che aveva affermato Totosai, era assurdo che una mezzodemone potesse competere con lui come era assurdo affermare che la sua spada fosse inferiore alle loro, se era davvero stata forgiata utilizzando i resti delle loro spade era probabile che possedesse i poteri di entrambe, per quanto di potenza inferiore ma se suo padre si era dato tanta pena a fornire ad Inuyasha un arma dal calibro di Tessaiga allora era semplicemente inconcepibile che ha quest'altra figlia non avesse lasciato nulla più che una pallida imitazione delle loro due, no, ci doveva essere qualcos'altro sotto, e magari se le sue supposizioni erano corrette sarebbe riuscito a trovare ciò che cercava.

Ancora immerso nei suoi pensieri, Sesshomaru raggiunse il gruppo, che nel frattempo aveva incontrato Koaku, il fratello di Sango ormai sterminatore di demoni a tutti gli effetti, di ritorno da una caccia, il quale venuto a conoscenza della situazione gli aveva lasciato Kirara per permettergli di velocizzare il viaggio.

Il gruppo si accampò e apparte Sesshomaru e Inuyasha al calar della sera erano già nel mondo dei sogni, il momento che il vecchio Totosai stava aspettando per cavalcare il proprio destriero e partire, non visto, alla volta del monte Aso. 

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Note

[1] Nonodzumi:
  Mura per cui utilizzavano pietre non lavorate e di forma e dimensione differente, dando luogo a una parete ruvida. Sassolini e piccole pietre venivano utilizzati per riempire le fessure.

[2] Korai Mon: Cancello con un tetto che copre le colonne frontali e due tetti separati che coprono i pilastri posteriori.

[3]  jūnihitoe: Un kimono estremamente elegante e molto complesso, che veniva indossato solo da dame di corte in Giappone.

[4]Hirajiro:  Un castello costruito in mezzo a una pianura.

 

   
 
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