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Autore: Altair13Sirio    14/05/2021    7 recensioni
[Darling in the FranXX]
Mille anni di pace non bastano a far svanire il passato. Quando dalle profondità della terra emergono dei giganti antichi, Hachi e Nana capiscono che il futuro dell'umanità è nuovamente incerto e dovranno agire per proteggere il mondo che hanno aiutato a costruire.
Formata una squadra di nuovi Parasite, i due adulti metteranno a disposizione le loro conoscenze e la loro esperienza per guidarli verso la battaglia, ma non tutto sarà facile per la nuova squadra e i ricordi di vecchi amici ritorneranno a galla dopo tanto tempo.
"Non credo che il caso possa andare così lontano... Forse il destino... E' così e basta. E ora noi dobbiamo prenderci cura di quei ragazzi!"
Genere: Azione, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Una mattina a lezione i ragazzi furono informati di un'imminente evento a cui avrebbero partecipato. "Evento" sarebbe stato il termine esatto, vista la sua importanza e trattandosi della prima volta in assoluto che avrebbero fatto quella cosa, ma la parola che fu utilizzata da Hachi quando comunicò loro quella cosa fu "test".
I ragazzi si sarebbero riuniti in un laboratorio costruito nei sotterranei di Mistilteinn per sottoporsi a una prova alquanto singolare, che tutti quanti stavano aspettando pur non sapendo che sarebbe arrivata così presto: in quel posto, l'hangar dove erano custoditi gli Stridiosauri, i ragazzi si sarebbero dovuti connettere per la prima volta con i propri partner.
Le reazioni furono molto diverse. C'era ovviamente una grande emozione, ma molti dei giovani piloti non si aspettavano che quel momento arrivasse così presto, e cominciarono ad avere ogni tipo di preoccupazione.
Il motivo di quella fretta era semplice: non c'era abbastanza tempo perché si potessero permettere di non cominciare subito a lavorare con gli Stridiosauri. I ragazzi probabilmente se lo erano già messo in testa, ma avrebbero dovuto dare veramente il massimo e superare il limite in quel periodo di addestramento; non era possibile battere la fiacca.
Inoltre – e questo Hachi si guardò bene dal dirlo ai ragazzi per non scatenare il panico – anche se il vero attacco da parte dei VIRM sarebbe arrivato da lì a due anni, la squadra avrebbe dovuto essere pronta in poco più di tre mesi per fronteggiare una prima avanguardia dei nemici. L'esito di quella prima connessione e delle seguenti sessioni di allenamento avrebbero definito se i ragazzi sarebbero stati in grado di affrontare i VIRM e la mole di lavoro che avrebbero dovuto programmare per prepararli.
I ragazzi furono scossi. Il poco preavviso fece diffondere nella squadra una profonda incertezza, non tutti si sentivano pronti a mostrare il proprio valore, e alcune situazioni tra di loro non erano state ancora risolte, come la questione Aki e Rin; i due fratelli non avevano ancora avuto l'occasione di parlare apertamente in quei giorni riguardo alla loro posizione di fronte agli altri compagni di squadra, e se avessero cominciato a partecipare alle missioni senza aver detto loro la verità avrebbero rischiato di minare la fiducia su cui si basavano i loro rapporti.
Quando lo confessò ai suoi compagni di squadra, Aki si vide arrivare una marea di domande. Era l'ora della pausa tra le lezioni, l'intero gruppo era sciamato fuori dall'edificio per godersi la bella giornata e gli insegnanti si erano allontanati dalla classe, rendendo quello il posto perfetto per discutere di quelle cose.
<< Pensavo che aveste parlato ieri, quando abbiamo portato Aiko e Suzuko a pescare. >> Disse assonnato Kaoru. Aveva la testa poggiata a una mano e la sua schiena era completamente incurvata in una posa piena di inerzia che assumeva spesso a lezione.
Aki cercò di fargli abbassare la voce, temendo che qualcuno potesse entrare nella stanza da un momento all'altro. << Ci ho provato. >> Mormorò sconfortato. << Ma proprio quando stavamo per andare al sodo, è arrivata Fukuda che si è messa a parlare con Rin! >> Continuò con un'espressione da cane bastonato in volto.
Ryo avvicinò la faccia a quella di Aki e gli chiese:<< Aspetta, dove vi trovavate? >>
<< In biblioteca, perché? >>
Kaoru sbuffò con aria comica e si guardò intorno un attimo prima di voltarsi di nuovo verso Aki. << E certo che è arrivata Fukuda a interrompervi! Lei passa sempre di lì almeno un paio di volte al giorno. >> Disse. << Perché non l'hai portata in camera nostra? >>
Il tono di Kaoru si fece molto meno canzonatorio quando chiese di quella cosa, ma Aki abbassò lo sguardo abbattuto. << Non posso portarla da noi. Chissà cosa penserebbero gli altri se ci vedessero! >>
In effetti se un altro dei ragazzi avesse dovuto vedere Aki e Rin nascondersi con aria furtiva in una delle camere da letto avrebbero potuto farsi qualche strana idea, non conoscendo la verità, così come le ragazze che forse non erano al corrente della situazione avrebbero potuto preoccuparsi per la loro amica e incuriosirsi ancora di più. Ma Ryo e Kaoru pensavano che quella questione si sarebbe potuta risolvere facilmente, una volta rivelato il segreto al resto della squadra; questo se Rin fosse stata d'accordo a farlo.
Kaoru distolse lo sguardo esasperato. << Accidenti… Quanto può essere difficile parlare con tua sorella? >> Chiese ad alta voce, quasi come se lo stesse rimproverando. << A casa io e Kaori, per esempio, siamo sempre insieme. Dormiamo nella stessa stanza e facciamo il bagno insieme… Se c'è un segreto di cui sentiamo di dover parlare, lo facciamo e basta! >>
Aki allungò le mani per far tacere Kaoru, sempre più seccato da quel suo tono sguaiato. << Lo so, ed è la stessa cosa che facciamo io e Rin! >> Sibilò. << Ma qui è diverso. E non posso essere certo che le sue compagne di stanza siano al corrente dei fatti come lo siete voi, quindi non è che possa andare a parlarne di fronte a tutti. >>
<< Tua sorella si chiama Kaori? >> Fece Ryo distrattamente.
<< Che c'è? >> Chiese il ragazzo spostandosi un poco, guardando Ryo come se ci fosse qualcosa di strano in lui.
Ci fu silenzio per qualche istante, Ryo tratteneva a stento un sorrisetto divertito mentre Kaoru lo squadrava interrogativo, poi Aki batté le mani sul banco facendo tornare l'attenzione su di sé.
<< Chi se ne frega di come si chiama sua sorella! Abbiamo un problema più grave di cui occuparci! >>
I suoi amici però non sembravano allarmati da quello; Kaoru si mise comodo sulla sua sedia con un braccio che passava sopra allo schienale e disse con aria rilassata:<< Tranquillo. Credo di aver già trovato l'occasione giusta per farvi parlare senza problemi. >>
Il volto di Aki si rilassò e il ragazzo abbassò il tono di voce. << Davvero? >>
Kaoru annuì vistosamente. Si sporse in avanti con uno sguardo sicuro di sé e cominciò a spiegare sottovoce:<< Il giorno del test saremo da soli con le nostre partner nella cabina di pilotaggio degli Stridiosauri. Probabilmente ci saranno dei microfoni per tenerci in contatto con i coordinatori, ma prima di effettuare la connessione è probabile che ci lasceranno da soli un momento per prepararci, quindi nessuno potrà sentire quello che diremo. >> Kaoru puntò un dito verso Aki mentre questo finalmente capiva quale fosse il suo piano. << Sarà l'occasione perfetta per chiarire le cose con Rin! >>
<< E' perfetto! >> Esclamò subito il ragazzo con ottimismo rinato. Sembrava veramente entusiasta di quell'idea. << Se riesco a parlarle dentro la cabina di pilotaggio potremo finalmente smettere di nasconderci in continuazione e mentire a tutti quanti… >>
Per un momento Aki si emozionò talmente tanto che alzò un po' troppo la voce; in quello stesso momento vide entrare dalla porta Hachi, che gli mandò un'occhiata perplessa chiedendosi perché urlasse tanto, e il ragazzo si tappò la bocca immediatamente, tornando a parlare con i suoi compagni di stanza. << Grazie, ragazzi. Sapevo di poter contare su di voi! >>
Kaoru fece una faccia come per dire che non c'era bisogno di ringraziarlo, poi si picchiettò un dito sulla tempia. << Basta avere questo… >> Disse.
<< Un testone? >> Rispose Ryo sghignazzando, facendo scoppiare dal ridere Aki mentre Kaoru gli metteva le mani sulla testa e gli scompigliava i capelli con foga per vendetta.
Le cose per Aki sembravano essersi sistemate, ma il ragazzo non sapeva che sua sorella, fuori dall'edificio, stava avendo una discussione simile con le sue compagne di stanza. Rin sembrava ancora più preoccupata riguardo a quella faccenda: la sua incapacità di fidarsi degli altri cominciava ad essere asfissiante; aveva persino portato Suzuko e Aiko in disparte, facendole andare sul retro dell'edificio in modo che nessuno le sentisse parlare.
<< Aki è sempre distratto, come se avesse fretta di fare qualcosa ma poi non lo fa mai, e io non ho il tempo di spiegargli la situazione! >> Si lamentava con Aiko e Suzuko. << Pensavo che essendo Partner avremmo avuto più tempo da soli, ma sembra che ogni giorno ci allontaniamo di più… >>
Le sue compagne di stanza condividevano la sua preoccupazione; ogni volta che avevano tentato di aiutare Rin a restare sola, era successo qualcosa che gli aveva impedito di attuare il loro piano. << Ogni volta che cerchiamo di lasciarvi da soli, quei rompiscatole di Sato e Matsumoto vengono a metterci i bastoni tra le ruote! >> Disse infastidita Suzuko con le braccia incrociate, che si era stancata di farsi raggirare da quei due seccatori ogni volta che si appostava a fare il palo per Rin.
<< Mi dispiace
… >> Mormorò la ragazza. <>
Aiko si portò una mano sulle labbra. << Ma è possibile che sia così difficile? Se provassi a parlargli chiaramente, credi che non ti ascolterebbe? >>
<< Non posso andare da lui e dirgli che dobbiamo parlare. >> Rispose esasperata Rin. << Potrebbe pensare che sia successo qualcosa di grave, oppure stupido com'è penserebbe di chiamare qualcun altro con cui parlarne! >>
Rin era veramente stanca di quella situazione; non era abituata a mentire alla gente e se avesse saputo che sarebbe stato così spossante, avrebbe fatto di tutto per dire la verità a più persone possibile. Si lasciò andare a uno sbuffo di irritazione, e così fece anche Suzuko.
<< Non può essere così difficile! Ci penseremo noi; vado a chiamarlo ora e gli dico che devi dirgli una cosa molto importante. >> Fece per avviarsi verso l'entrata, ma Rin la fermò.
<< E' inutile farlo ora. Tra poco finirà la pausa e rischieremo solo di rendere le cose più complicate per entrambi. >> Raggiunse Suzuko e la costrinse a fermarsi. << Non voglio farlo preoccupare inutilmente, so come ragiona lui: si fa un sacco di problemi prima ancora di sapere che succede. >>
Suzuko allargò le braccia con aria infastidita; voleva aiutare Rin e suo fratello, ma non sapeva in che modo e quello la faceva impazzire. << E allora che facciamo? >>
Rin abbassò lo sguardo, non aveva idee. Si sentiva come se fosse in grado solo di rimandare a più tardi, ma intanto il tempo passava sempre più in fretta e con quel suo comportamento stava facendo allontanare anche le sue amiche.
<< Non lo so… Non riesco a pensare! >> Disse Rin stringendo le palpebre. Non sapeva più cosa fare, perché più provava a pensare a un modo per risolvere quella situazione e più immaginava i risvolti negativi che avrebbero potuto esserci. Non riusciva a trovare un modo per risolvere quella faccenda con suo fratello, e il fatto di non poter comunicare con Aki non le dava una visione chiara di cosa volesse fare lui. << Più tempo passa e più ho paura che tutti gli altri scoprano la verità… >>
Le ragazze si guardarono per un momento e capirono che dovevano fare qualcosa per far sentire meglio Rin e impedirle di farle pensare a tutto quello da un punto di vista così negativo.
<< Non fare così! >> Disse Suzuko. << Le altre ragazze sono tutte d'accordo a mantenere il segreto. >>
<< Non devi essere così negativa; sono sicura che anche se gli altri scoprissero la verità su te e tuo fratello, potrebbero benissimo comprenderti! >> Aggiunse Aiko. Lei era fatta diversamente, era più propensa a fidarsi del prossimo. Suzuko appoggiò quella sua idea, sapendo che al momento l'importante era far sentire meglio Rin.
<< Giusto! Siamo fortunate ad avere dei compagni di squadra così comprensivi. Sono sicura che non si farebbero alcun problema! >> Disse alzando un dito in aria e mostrando un sorriso sicuro di sé.
Rin alzò lo sguardo un po’ rincuorata e sospirò. << E se lo venissero a sapere Nana e Hachi? >> Quella prospettiva era molto più spaventosa, ma sperava che le sue amiche potessero darle di nuovo conforto.
Questa volta però Aiko e Suzuko non se la sentirono di dire che non sarebbe successo niente; in fondo Nana e Hachi avevano più motivi per essere arrabbiati, ma quanto severi avrebbero potuto essere? Potevano davvero considerare le azioni di Aki e Rin un tentativo di frode? Era una di quelle domande alle quali non si poteva rispondere con certezza fino a che non lo si scopriva di persona, ma Rin avrebbe preferito non scoprirlo. Da una parte, si sarebbe potuto dire che era stato l'I.P.U. a creare quella situazione, offrendo gli ausili alle persone meno agiate che avrebbero presentato un figlio, e le persone più sensibili avrebbero potuto dire che era giusto così, ma dal punto di vista burocratico qualcuno avrebbe risposto che i due ragazzi stavano approfittando dell’offerta.
Incapaci di rispondere a quell’ultima domanda, le due ragazze cercarono qualche altro argomento su cui far slittare la conversazione e tutto a un tratto Aiko si illuminò. << Ho trovato! >> Disse con entusiasmo. << Potresti approfittare del test di domani! >>
Rin alzò lo sguardo confusa e le chiese che cosa intendesse. Neanche Suzuko capì perché quello dovesse essere proprio il momento migliore per parlare con Aki, finché la ragazza non si fu spiegata.
<< Pensateci, se è vero che ci faranno pilotare gli Stridiosauri, nella cabina di pilotaggio ci saremo solo noi con i nostri Partner. >> Disse Aiko, ancora su di giri. << Non credi che sarebbe l'occasione perfetta per parlare senza che nessuno senta niente? >>
Rin sostenne lo sguardo fiducioso di Aiko per qualche secondo, che fu supportato anche da Suzuko, ma poi scosse la testa. << E che mi dite dei microfoni? Sicuramente sarà installato un sistema per comunicare con l’esterno. >> Quell'idea la fece sentire come in una gabbia e subito si immaginò lo scenario peggiore. << E se dovessi attivarlo per sbaglio mentre parliamo e finissi per farlo sentire a tutti quanti? Sarebbe orribile! >>
Suzuko sospirò esasperata e si costrinse a mantenere un tono sicuro di sé per non demoralizzare Rin; cominciava a chiedersi quale dei due fratelli fosse il più paranoico…
<< Va bene, è ovvio che non possiamo prevedere quello che accadrà, ma possiamo solo pianificare ed essere pronte a colpire al momento giusto. >> Disse dopo aver fatto un bel respiro e mettendole le mani sulle spalle. << E’ inutile fasciarsi la testa prima di rompersela, no? >> Sorrise, ricordando a Rin come lei stesse facendo la stessa cosa che rimproverava al fratello.
La ragazza si vergognò per il proprio modo di pensare pessimista, ma non riuscì a trovare l'entusiasmo per reagire. << Immagino di sì…? >> Mormorò abbassando lo sguardo.
<< Allora ecco cosa faremo: da questo momento ti preparerai un bel discorso chiaro e conciso per spiegare ad Aki tutta la situazione; non cercherai più l’occasione perfetta, ma dovrai prenderla al volo appena sarà alla tua portata! >> Spiegò Suzuko con voce ferma, come un vero leader. Le stava quasi dando degli ordini, ma allo stesso tempo riusciva a farla sentire più tranquilla. << Quindi dovrai decidere in un attimo se sarà il caso di parlare o meno, però dovrai essere pronta ad agire velocemente, quando sarà il momento! >>
Rin deglutì con drammaticità pensando al momento in cui si sarebbe ritrovata da sola con suo fratello e in un battito di ciglia avrebbe dovuto decidere se parlare o meno. Era terrorizzata solo al pensiero di doverlo affrontare, si chiese se dal vivo sarebbe stato peggio…
<< So che può sembrarti spaventoso, ma se non vai avanti con questa mentalità non ti deciderai mai a farlo finalmente. >> Aggiunse dopo la sua compagna di stanza, lasciandola andare con aria dispiaciuta. << Se ci pensi, è stato per via della tua incertezza che non sei mai riuscita a parlare con tuo fratello. Ma io so che puoi superare questo ostacolo, basta solo che tu ci creda! >>
Rin lottò un po' per sorridere a Suzuko; alla fine ci riuscì e la ringraziò. Era contenta di potersi sfogare un poco con lei e Aiko, ed era decisamente grata del fatto che fossero così sagge da darle tutti quei consigli; non aveva idea di che avrebbe fatto senza di loro.
Suzuko aveva ragione: era colpa sua se lei e suo fratello non avevano ancora potuto parlare. Se fosse stata meno indecisa, lo avrebbe semplicemente detto e tutto quello stress non avrebbe avuto motivo di esistere. Ora doveva finalmente fare la cosa giusta, e solo lei poteva farla!
<< Manca ancora qualche minuto alla fine della pausa. Andiamo a vedere che cosa fanno gli altri. >> Propose Aiko guardandosi intorno. Era evidente come volesse andare al sole e scambiare due parole in spensieratezza con gli altri loro compagni di squadra. Anche Rin e Suzuko erano stanche di nascondersi per questo furono felici di quella proposta. Si avviarono insieme verso l'entrata dell'edificio, ma arrivate di fronte al portico cominciarono ad attraversare il ponte che si estendeva di fronte all'edificio, sopra al grande lago che circondava quel luogo.
Lungo il ponte, il resto della squadra stava passando il tempo ad assaporare il bel tempo; Ojizaki e Maruyama stavano in piedi a guardare l'acqua immobile del lago; vicino a loro, Fukuda stava seduta per terra a gambe incrociate e sfogliava distrattamente un libro, mentre poco più in là Kondō
lanciava ciottoli nel lago, con Sakei e Nakamura vicino sedute sul bordo del ponte a dondolare le gambe nel vuoto.
Le tre ragazze sopraggiunsero mentre Yoshiki si girava e faceva qualche passo verso il centro della banchina, dicendo qualcosa che non sentirono.
<< Credo che ci farà bene. >> Intervenne Naho girando poco la testa verso di lui. << Se ci abituiamo troppo all'ozio, non riusciremo a prendere il ritmo in tempo. >>
<< Di che parlate? >> Chiese con leggerezza Suzuko posizionandosi vicino a Tetsuya e vedendo la metà degli sguardi fissarsi su di sé.
<< Parlavamo del test di cui ci hanno parlato Hachi e Nana, quello dove dovremmo pilotare gli Stridiosauri. >> Intervenne il ragazzo per farle un riassunto veloce. << Ancora non riusciamo a credere che quel momento sia arrivato… >>
<< La notizia del giorno! >> Commentò allegro Yoshiki voltandosi. Poi abbassò lo sguardo e aggiunse sorpreso:<< Pensavamo che anche voi ne steste parlando. >>
Suzuko sorrise imbarazzata e mentì. << Ah, è vero! Pensavamo fosse un argomento noioso e allora ci siamo allontanate… >>
<< Noioso? >> Esclamò Kya contrariata. << E' una notizia bomba! >>
<< Hai ragione, ma pensavamo che fosse un argomento troppo pesante da affrontare insieme… >> Intervenne Aiko posando una mano sulla spalla di Suzuko, come a dire che non fosse quello che intendeva dire la sua compagna di stanza.
<< Sì, magari più ne parliamo e più cresce l'eccitazione! >> Aggiunse Rin ammiccando. Kya sbuffò, ma sorrise in risposta alle due ragazze.
<< Come fate ad essere così tranquille? >> Fece a un certo punto Momo, che non si era mossa. Aveva lo sguardo fisso sull'acqua sotto i propri piedi e teneva le mani unite, facendo scontrare le unghie di tanto in tanto tra loro. << A dirla tutta, io ho un po’ paura… >>
Kya si girò verso di lei e le sorrise. << E’ solamente la tensione, non devi pensarci troppo. Sono certa che farai un ottimo lavoro! >> Disse passandole un braccio dietro la schiena e stringendola piano. Momo sorrise e la ringraziò in silenzio.
<< State tranquille! Non abbiamo motivo di preoccuparci… >> Disse Suzuko mettendosi le mani ai fianchi e sorridendo sicura di sé. << I nostri livelli di compatibilità sono tutti molto buoni. E' altamente improbabile che vada storto qualcosa durante l'esercitazione, solo l'agitazione potrebbe giocare brutti scherzi e, bé, non te ne faranno certo una colpa! >> La ragazza alzò la testa con sicurezza, come se sapesse esattamente di cosa stesse parlando.
Anche Yoshiki prese la parola, sostenendo l'idea di Suzuko:<< Inoltre, pensa a questo per sentirti meglio: tra migliaia di candidati siamo stati reputati i più idonei al ruolo di Parasite. Non avrebbero mai messo a pilotare persone incompatibili tra loro. >> Era sorridente, ma dopo che ebbe fatto una pausa il suo sguardo si fece più tetro e aggiunse:<< Però non farebbe male parlare con il proprio partner su come affrontare la prima connessione. Potrebbe essere piuttosto traumatico, se affrontato senza l’adeguata cura, e la comunicazione è il modo migliore per avvicinarsi l'un l'altro… >>
L'ultima parte del discorso del ragazzo sembrò demoralizzare ancora di più la Pistil. Forse era proprio la comunicazione con il suo partner che non andava bene, e conoscendo Hoshi non era difficile da immaginare. Fu Naho a notare la reazione di Momo e diede un colpo al ginocchio del proprio partner, dicendo:<< Non sei per niente bravo a rassicurare le persone… >>
<< Ma sono realista. Il mio voleva essere un consiglio: una bella chiacchierata potrebbe aiutare a far passare l'ansia! >> Lui si allontanò un po' dal bordo del ponte e fece qualche passo verso il centro. << D’altra parte, come piloti e Partner dovremmo concentrarci sui nostri legami. >>
Momo guardò prima Yoshiki, poi cercò lo sguardo di Hoshi e gli chiese:<< Allora ti va se più tardi parliamo un poco, io e te? >>
Il piccoletto stava per lanciare un sassolino nel lago, ma si fermò sorpreso a guardare la propria partner e sorrise in modo assertivo. Mentre diceva a Momo che non c'era nessun problema, Tetsuya lo notò mentre lanciava un’occhiataccia al suo compagno di stanza che aveva suggerito quell’idea.
<< Comunque sia, io e il mio Ryo non avremo problemi. >> Disse a un certo punto Kya raddrizzando la schiena con fierezza. << Ci basta uno sguardo per capire tutto tra noi. >> Sembrava quasi che si stesse vantando, ma nessuno vi diede peso.
<< A proposito, dov’è adesso? >> Chiese Naho voltandosi a guardare verso l’edificio. << Pensavo che fossero usciti tutti quanti per la pausa. >>
<< Solo un pazzo deciderebbe di passare il tempo della pausa dentro, con questa giornata. >> Commentò Yoshiki voltandosi a guardare l'entrata dell'edificio, adocchiando tre figure che venivano fuori dall'ingresso.
<< E noi ne abbiamo tre in squadra… >> Rise Hoshi sporgendosi a sua volta per guardare i tre ragazzi che andavano verso di loro. A un certo punto, la campanella suonò e Aki, Ryo e Kaoru cominciarono a lamentarsi e a gesticolare animatamente tra di loro.
Kya si alzò a guardare nella loro direzione. << Ma che sta facendo? >> Borbottò. << Avevano detto di dover fare qualcosa assieme e che sarebbero usciti presto, e invece… >>
<< Sempre assieme, quei tre! >> Commentò Suzuko con tono esasperato, facendo ridere gli altri. Nessuno, a parte le sue compagne di stanza, colse il riferimento al fatto che fosse impossibile beccare uno di quei tre da solo, un altro motivo per cui Rin era tanto in ansia.
Il gruppo si incamminò per rientrare a lezione e quando furono di fronte all'ingresso poterono sentire meglio quel che si dicevano i ragazzi appena usciti; trovarono Aki con le mani poggiate sulla nuca di entrambi i suoi compagni di stanza mentre gli faceva sbattere la testa a vicenda.
<< Se non aveste perso tempo a parlare della sorella di Kaoru… >> Non sembrava veramente infastidito, aveva un tono scherzoso che si addiceva alla posa comica che aveva assunto. I ragazzi che stava torturando si scrutarono all'unisono.
<< Ci dispiace, non abbiamo fatto caso al tempo che passava! >>
<< Ryo! >> La voce di Kya arrivò sopra alla scalinata che portava all'interno dell'edificio e Aki lasciò andare i suoi due compagni mentre questa si avvicinava. Una volta raggiunto il suo partner, lo afferrò da un braccio e cominciò a strattonarlo e tempestarlo di domande. << Perché ci hai messo tanto? Che dovevi fare? >>
Ryo non fu in grado di rispondere con tanta scioltezza e si limitò a gesticolare mentre dalla sua bocca usciva un suono strano. Fu Kaoru a tirarlo fuori dai guai, che si accostò al ragazzo e disse:<< Si tratta di un argomento top secret, signorina Nakamura! >>
Kya stette al gioco assumendo un tono infantile e tirando ancora il braccio di Ryo si sporse verso il ragazzo che aveva parlato. << E dai! Voglio saperlo anch'io! >>
Mentre assisteva in silenzio a questa sceneggiata, Aki colse con l'udito una frase detta da Suzuko:<< Torniamo in classe, Rin. >> La ragazza tirò dritto ignorando il siparietto dei suoi compagni di squadra, ma sembrò soffermarsi su di lui per un istante mentre dietro di lei la sorella la seguiva con aria sfiduciata, accompagnata da Aiko e con al seguito il resto della squadra.
Rin si girò ancora una volta a guardare Aki, cercando di entrare nella sua testa: le parole della Nakamura le tornarono in mente e si depresse.
Anche noi eravamo capaci di capirci con un solo sguardo… Pensò abbassando lo sguardo con rassegnazione. Perché ora mi sento sempre più distante da te?
Lui rideva del battibecco di Kya e Kaoru e non sembrava avere nessuna preoccupazione. Adesso restava addirittura in classe a parlare di nascosto con i suoi amici, evitandola forse di proposito. Era veramente così semplice per lui, oppure era lei che stava facendo di tutta quella storia un problema più grande di ciò che era?
L'intera squadra era già entrata, ma davanti all'entrata restavano Kya e i tre ragazzi appena usciti. Fu in questo momento che arrivò Nana a chiudere quel siparietto e a dirgli di sbrigarsi a tornare in classe.
<< Per favore, ancora qualche minuto! >> La supplicò Kaoru, che ricevette una tirata d'orecchie istantaneamente prima di essere trascinato in aula.
<< Avete oziato abbastanza. Oggi pomeriggio potrete riposarvi ancora, quindi non lamentatevi! >> Disse la donna mentre gli altri la seguivano, non volendo ricevere il trattamento di Kaoru. << Dovreste averlo capito ormai che questi teatrini non funzionano! >> Sbuffò.
Da quando era cominciata la scuola, Kaoru era sempre stato il buffone della classe anche quando non sarebbe stato necessario; era fortunato ad essere spalleggiato da Aki e Ryo il più delle volte, che quando erano assieme a lui diventavano più sfacciati del solito, anche se in quella occasione gli era andata male. Alcune volte si spingevano un po' oltre e cercavano di prendere le cose troppo alla leggera, ma se volevano veramente affrontare i VIRM avrebbero dovuto prendere quella situazione più seriamente. I tre ragazzi in breve tempo sembravano essersi integrati nel gruppo meglio di tutti; la disinvoltura con cui il trio di compagni si rivolgeva a chiunque, fossero loro compagni di squadra o i loro istruttori, era difficile da eguagliare.
Nana e Hachi non potevano dire di essere contrari a quello sviluppo nel comportamento dei ragazzi: l'affiatamento generale stava crescendo e questo era un bene. In particolare, compagni e compagne di stanza andavano più d'accordo e alcune delle coppie dimostravano già il proprio potenziale: Fukuda e Ojizaki passavano molto tempo a discutere di libri e a scambiarsi opinioni sulle loro letture preferite, mentre tra Sentakami e Maruyama sembrava esserci stata subito una simpatia reciproca che aveva facilitato il loro avvicinamento. Nakamura e Sato non avevano bisogno di migliorare il loro rapporto, lo si poteva vedere da come sembrassero vivere con naturalezza non solo le lezioni ma anche la loro convivenza, e avevano lo strano potere di attirare a sé il resto della squadra quando erano assieme, giovando alle loro amicizie. Tuttavia i due adulti erano preoccupati per alcuni che non sembravano riuscire ad andare completamente d'accordo, e questi erano la Sakei con Kondō e la coppia formata da Kawakami e Mizuru. Era ancora presto, quindi non c'era bisogno di preoccuparsi troppo per i loro legami, ma entrambi i coordinatori sapevano che avrebbero dovuto impegnarsi per aiutarli a superare le loro divergenze, se il problema non fosse stato risolto.
Fu in questa situazione che il gruppo andò quindi ad affrontare per la prima volta quella che sarebbe diventata la loro quotidianità, mettendo alla prova quello che avevano costruito in quei primi giorni passati insieme.
   
 
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