Film > Captain America
Ricorda la storia  |      
Autore: May Jeevas    16/05/2021    2 recensioni
Le mani si stanno per raggiungere. Solo un ultimo sforzo.
Steve Rogers sente ogni muscolo del braccio allungarsi, tremando dallo sforzo di raggiungere e mettere in salvo Bucky Barnes.
Come quando lo ha trovato in Austria. Tutti lo davano per morto, Steve era guidato solo da una flebile speranza, eppure era riuscito a salvarlo.
E durante tutte le missioni con gli Howling Commandos è sempre riuscito a tenere al sicuro lui e i suoi uomini.
Tutti.
Questa volta non sarà diverso.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Steve Rogers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Le mani si stanno per raggiungere. Solo un ultimo sforzo.
Steve Rogers sente ogni muscolo del braccio allungarsi, tremando dallo sforzo di raggiungere e mettere in salvo Bucky Barnes.
Come quando lo ha trovato in Austria. Tutti lo davano per morto, Steve era guidato solo da una flebile speranza, eppure era riuscito a salvarlo.
E durante tutte le missioni con gli Howling Commandos è sempre riuscito a tenere al sicuro lui e i suoi uomini.
Tutti.
Questa volta non sarà diverso.
Offrirà una birra in più a Bucky per lo spavento al pub quella sera. Basta.
Le dita si sfiorano. Coraggio, un ultimo sforzo…
Bucky precipita.
No.
Non è possibile.
I suoi occhi registrano orripilati il corpo di Bucky che cade nel vuoto.
Il braccio ancora teso verso di lui.
Il braccio che non è riuscito ad afferrare.
Salta! Urla una voce nella sua testa, e certo che salterà. Deve salvare Bucky. Lo deve fare.
Il corpo non si muove.
Rimane aggrappato al treno, incredulo. Le gambe non gli rispondono.
Salta! Ti prego, salta! Salvalo!
E Steve vorrebbe farlo. Tenta ancora una volta, ma i muscoli non rispondono.
Maledetti traditori.
L’amico scompare dietro una curva. Il treno in corsa troppo veloce. L’urlo, però, sa che gli risuonerà nella testa fino alla morte. Così come l’immagine di Bucky proteso verso di lui, un’accusa silenziosa del suo terribile fallimento.
Il cervello registra due fatti.
Il primo è che Bucky è morto. Da quella altezza nessuno potrebbe sopravvivere.
Il secondo è che lui non ha saltato.
Colpa sua.
Tutta colpa sua.
Il freddo alle guance gli dice che sta piangendo.
Delle braccia lo portano dentro il vagone. Si fa trascinare, non smettendo di guardare il punto in cui Bucky è scomparso.
Ti prego. Ti prego, Dio. Non farlo morire, non farlo morire, non portarmelo via. Sì, ho compiuto tanti peccati ma ascolta questa preghiera. Non lui. Non lui. Piuttosto prendi me, ma non lui.
Non sa nemmeno perché stia pregando. Sa benissimo che non verrà esaudito. Sente le ginocchia cedergli, e si rannicchia sul pavimento.
Bucky non tornerà. La stanza nel loro appartamento rimarrà vuota per sempre.
Improvvisamente, Steve non vuole più tornare a casa.
Improvvisamente, Steve vuole distruggere ogni pezzo dell’Hydra, o morire nel tentativo.
Steve è morto con Bucky quel giorno.
Captain America compirà il suo dovere fino alla fine.
Ma il ragazzino di Brooklyn è morto in un crepaccio tra le Alpi.

You can take, you can give.
Let him be. Let him live.
If I die, let me die. Let him live.
Bring him home.

 

 

Angolino di May:
Come nella precedente ff, non ho particolari scuse. Il mio cervello ha voluto anche una versione dal punto di vista di Steve.
Lanciatemi pure pomodori e versura marcia, sono pronta!
Grazie mille come sempre a Melanto per le sue betature a tutte le ore del giorno e della notte!
Scappo via!
May

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Captain America / Vai alla pagina dell'autore: May Jeevas