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Autore: heliodor    18/05/2021    1 recensioni
Valya sogna di diventare una grande guerriera, ma è solo la figlia del fabbro.
Quando trova una spada magica, una delle leggendarie Lame Supreme, il suo destino è segnato per sempre.
La guerra contro l’arcistregone Malag e la sua orda è ormai alle porte e Valya ingaggerà un epico scontro con forze antiche e potenti per salvare il suo mondo, i suoi amici… e sé stessa.
Aggiunta la Mappa in cima al primo capitolo.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Tempesta di fulmini
 
Rotolò sul terreno, la testa che le vorticava. Pezzi di legno fumanti giacevano attorno a lei e sopra di lei. Un raggio della ruota del carro giaceva a pochi passi, come se fosse stata fatta a pezzi e poi gettata via.
Tossì mentre cercava di schiarire la vista offuscata dal fumo e dalla nuvola di polvere e sabbia che si era sollevata. Guardò verso il carro ma vide solo un’enorme buca annerita dalla quale si sollevava un filo di fumo denso e scuro.
Una mano l’afferrò sotto l’ascella.
“In piedi” gridò una voce che le giunse ovattata. “In piedi, ho detto.”
Guardò in alto e riconobbe il volto di Lydo. Lo stregone aveva una ferita alla testa da cui colava un rivolo di sangue. La spada stretta nella mano sinistra era macchiata di rosso come il suo mantello e la cotta di maglia che indossava sopra la tunica colorata.
“Alzati” gridò lo stregone guardandosi attorno.
Valya trasse un profondo respiro. “Successo?” riuscì a dire con voce gracchiante.
“Incantesimi sigillati” disse lo stregone.
“Cosa?” fece lei intontita.
“Ti ha protetta la spada” disse Lydo. “Chiunque altro sarebbe morto. Persino noi con lo scudo magico alzato abbiamo avvertito l’esplosione.”
Valya tossì. “Cos’è un incantesimo sigillato?”
“Opera di un incantatore” disse lo stregone. “Togliamoci di qui.”
Tutto intorno la nuvola di fumo e detriti si stava posando e poteva scorgere nella foschia ombre muoversi a destra e sinistra.
“Zane?” chiese mentre veniva trascinata dallo stregone verso una delle baracche.
“Non è qui” disse.
“Devo trovarlo.”
“Potrebbero aver lasciato altri sigilli esplosivi nelle baracche” disse Lydo. “Se ne apriamo una sbagliata potremmo farla esplodere e allora…” Scosse la testa.
“Ma Zane…”
Konnor li raggiunse. “Si stanno riorganizzando.”
“Quanti sono?”
“Dodici, più uno stregone. Credo sia l’incantatore che ha fatto tutto questo.”
Lydo si diresse verso il punto dove giacevano i corpi dei balestrieri che avevano abbattuto all’inizio dell’attacco. “I cavalli sono perduti” disse. “Non possiamo ritirarci. Dovremo combattere.”
Konnor sogghignò. “Lascia a me l’incantatore. Voi pensate ai soldati.”
“No” disse Lydo. “Lui è mio.”
“Vuoi tutta la gloria per te, non è così?”
“Voglio solo tornare a coltivare le mie terre.”
Konnor scosse la testa. “Io non ti capisco proprio.”
“Un giorno capirai” fece Lydo. “Figliolo.” Indicò il gruppo di soldati che si stava organizzando dalla parte opposta del campo. Avevano formato tre file di quattro soldati, tutti armati di lance e scudo. Al centro si intravedeva una figura con un mantello grigio.
“Formazione compatta” disse Lydo. “Non sarà facile passare. Li dobbiamo prima scompaginare e poi, una volta divisi, non dargli il tempo di ricompattarsi. Valya attaccherà da destra, Konnor da sinistra. Non avanzate finché non li vedrete separarsi.”
Konnor annuì e corse nella direzione indicata.
“Vai anche tu” la incitò Lydo.
Valya si allontanò correndo a testa bassa. Guardando verso la formazione nemica, la vide avanzare marciando a ranghi serrati, scudo contro scudo e le lance puntate in avanti. Chi si trovava nelle file indietro aveva rivolto lo scudo al suo fianco in modo da proteggere anche quella parte.
Lydo uscì dal riparo e avanzò verso la formazione nemica. I soldati rallentarono fino ad arrestarsi, ma prima di farlo del tutto proseguirono per cinque o sei passi.
Lo stregone di Lormist avvicinò i palmi delle mani e fece apparire al centro di essi una sfera di luce infuocata come aveva fatto durante il primo assalto per aprire una breccia tra i balestrieri.
I soldati sembrarono esitare mentre osservavano il bagliore tra le mani di Lydo farsi più intenso. Tentacoli di fiamma guizzarono in tutte le direzioni. Il viso dello stregone era una maschera di concentrazione, gli occhi fissi sull’incantesimo che sembrava crescere e aumentare di volume a ogni istante.
La figura al centro della formazione nemica si mosse sollevando le mani come se stesse rivolgendo una invocazione al cielo.
Valya alzò la testa e vide l’aria incresparsi e poi dei fulmini formarsi tra quelle sottili onde. Aveva visto i fulmini durante i temporali, a Cambolt, ma erano diversi da quello a cui stava assistendo.
Quel fulmine non durava un istante ma continuava a muoversi in un cerchio che si allargava sempre di più a mano a mano che lo stregone dal mantello grigio agitava le sue braccia.
Vide Konnor gettarsi di corsa verso la formazione nemica, la spada in una mano e un dardo magico nell’altra. Valya strinse la sua lama e balzò in avanti.
Con la coda dell’occhio colse un bagliore intenso accendersi attorno a Lydo, seguito da una scia intensa di fumo nero e denso. Un istante dopo un secondo bagliore si accese sopra la formazione e un’ondata di calore la investì. Era simile a quella provata nel carro, ma meno intensa e non la respinse indietro quando la investì.
Il boato e la pressione dell’aria arrivarono un istante dopo e con essi un terzo boato che l’assordò. Ignorò il dolore ai timpani e si gettò di corsa nella nuvola di polvere, fumo e detriti che aveva avvolto la formazione. Vide un’ombra danzare davanti a lei e vi puntò contro con la spada alzata.
Un soldato emerse dalla foschia, la mano sulla bocca per proteggersi dal fumo. Lo scudo gli era stato strappato via dall’esplosione e con esso la parte inferiore del braccio e la mano.
I suoi occhi si fissarono in quelli di Valya.
È giovane, pensò. Non deve avere più di venti anni.
Gli occhi del soldato puntarono verso ciò che restava del suo braccio e un attimo dopo si inginocchiò a terra, la testa chinata in avanti.
Una seconda figura emerse dalla foschia e Valya colse con la coda dell’occhio la punta di metallo di una lancia che si dirigeva verso il suo petto.
Fece un balzo di lato e intercettò il colpo con la spada, deviandolo. Il soldato indietreggiò di un passo e lei lo seguì.
Dalla sinistra giunse un terzo soldato che aveva sguainato la spada. Valya si girò di scatto e parò il fendente, bloccandogli il polso con la mano libera. Strinse fino a sentire l’osso scricchiolare.
Il grido di dolore del soldato coprì tutti gli altri rumori. A quel suono lancinante Valya sentì la rabbia crescere dentro di lei e strinse più forte fino a sentire l’osso del polso frantumarsi.
Sono così forte? Si chiese meravigliata.
Un dolore lancinante si accese sotto la spalla sinistra. Girò la testa di scatto e vide l’altro soldato affondare la punta della lancia dentro il suo corpo, in un punto che la spada non copriva con lo scudo.
Il punto cieco, ricordò Valya. Come posso essere stata così sciocca da averlo dimenticato?
Lasciò il polso fratturato del primo soldato e si lanciò in avanti. La punta della lancia scivolò fuori dalla carne provocando uno squarcio largo mezzo palmo.
Valya strinse i denti e si lasciò cadere in avanti per poi girarsi e affrontare l’avversario faccia a faccia. Il dolore era così forte da confonderle la vista e faticava a muovere il braccio sinistro.
Poco male, si disse. Mi arrangerò con l’altro.
Il soldato armato di lancia caricò di nuovo puntando al suo addome ma stavolta Valya lo vide arrivare e frappose la sua spada tra lei e l’arma del nemico. Spezzò la lancia con un colpo secco e balzò verso il soldato. Con un calcio gli colpì il centro del petto e lo mandò a sbattere con la schiena contro il terreno. Lui cercò di alzarsi ma lei affondò la spada nel suo collo. Quando la estrasse il soldato giacque immobile con gli occhi sbarrati.
Un grido di dolore la fece trasalire. Girò la testa e vide Konnor decapitare con un solo colpo un soldato. La testa dell’uomo rotolò ai suoi piedi fermandosi vicino ai corpi di altri cinque che erano già caduti.
Lo stregone respirò a fondo e guardò oltre la spalla di Valya. Lei si girò dalla stessa parte e vide lo stregone dal mantello grigio ergersi al centro dello spiazzo, le mani sollevate al cielo. Alzando gli occhi vide i fulmini addensarsi sopra di loro come avevano fatto in precedenza.
“Tempesta di fulmini” gridò Konnor evocando lo scudo magico davanti a sé.
Scariche di fulmini caddero al suolo strappandone grossi pezzi che volarono in tutte le direzioni. Valya evitò un grosso masso e ne deviò un secondo con la spada spaccandolo in due. Un fulmine cadde vicino ai suoi piedi sbalzandola via con forza. Volò per cinque o sei passi e cadde sulla schiena gridando. Un terzo fulmine cadde a un passo da lei e la investì in pieno provocandole uno spasmo doloroso in tutto il corpo. I muscoli si contrassero e le sue dita persero la presa sulla spada.
Il mondo riprese a muoversi alla velocità consueta e lei annaspò senza forze allungandosi verso la spada per riprenderla, ma ogni suo sforzo sembrava vano con i muscoli ancora intorpiditi dal colpo ricevuto.
Udì un boato sopra la sua testa un attimo prima di riuscire a sfiorare con le dita l’elsa della spada. Non provò dolore e il contatto con la lama le ridiede le forze di cui aveva bisogno. Girò su sé stessa e vide il corpo di Lydo torreggiare su di lei, lo scudo magico rivolto verso l’alto.
“Grazie” disse rialzandosi.
Lo stregone non rispose e rimase immobile, come se quell’ultimo sforzo gli avesse consumato tutte le forze residue.
Valya colse Konnor che si muoveva verso lo stregone rinnegato. Aveva rinfoderato la spada e nella mano libera brillava qualcosa. Puntò il braccio verso l’avversario e una lama di luce intensa tagliò l’aria.
Lo stregone parò l’attacco con lo scudo magico, ma Konnor tenne il braccio puntato verso di lui. Nel punto in cui i due incantesimi si incontrarono esplose una cascata di scintille.
Konnor corse verso la barriera scintillante e vi sparì dentro, confondendosi con la figura dello stregone. Quando riemerse dalla parte opposta, aveva la spada nella mano e la lama era imbrattata di sangue.
Le scintille cessarono un attimo dopo e al loro posto apparve la sagoma piegata in due dello stregone rinnegato. L’uomo crollò sulle ginocchia e un attimo dopo si accasciò al suolo.
Valya esultò. “Abbiamo vinto” disse rivolta a Lydo.
Lo stregone di Lormist era a terra. Metà del suo corpo era coperto dalle ustioni.

 
  
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