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Autore: SilkyeAnders    20/05/2021    0 recensioni
Salve a tutti, è la prima volta che scrivo di personaggi realmente esistenti per cui spero di aver scritto qualcosa che possa interessarvi. Ho cercato di essere il più realistica possibile e spero di esserci riuscita senza creare troppi cliché.
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Namjoon ha solo undici anni quando conosce Mi-Yon, una ragazzina misteriosa che attira la sua attenzione durante una giornata di pioggia.
Sembra essere un incontro come un altro ma dopo quattordici anni si incontrano di nuovo e quell'evento che era sembrato così insignificante inizia ad acquistare più valore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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MI-YONXJOON CAP 4 WAR OF HORMONE Capitolo 4: War of Hormone


Il sole non era ancora sorto quella mattina, tutto taceva a Seoul ma era da aspettarselo. Era ancora molto presto.
Namjoon guardò fuori dalla finestra della sua camera, gli occhi ancora gonfi e la vista appannata dal sonno. Diede un rapido sguardo all'orologio, le tre del mattino.
Si era svegliato con un'ora di anticipo.
Prese un lungo respiro e si strofinò gli occhi cercando di resistere alla tentazione di ritornare a letto e riposare, la tabella di marcia durante i tour era un vero inferno ma Namjoon era grato di potersi esibire e, di fatto, svegliarsi prima non era così male: avrebbe potuto usare il bagno in santa pace e farsi una doccia per svegliarsi un po'.
Uscì dalla camera trascinando i piedi, si diresse subito in bagno per lavarsi e notò che non era l'unico sveglio a quell'ora.
-'Giorno- biscicò Yoongi.
Namjoon gli rivolse solo un cenno con il capo per poi indicare la porta del bagno con sguardo inquisitorio, Yoongi scosse il capo facendogli cenno di entrare tranquillamente.
Non ci volle molto prima che anche gli altri membri del gruppo si svegliassero e iniziassero a prepararsi per andare in aeroporto.
-Forza, venite a fare colazione- intimò Jin.
-Hyung, sono le quattro e mezza di mattina. Non ho fame- lamentò Jimin.
Gli altri lo guardarono con sguardo di disapprovazione :-Devi mangiare, avere una dieta sana è importante e la colazione è una riserva di energie importantissima- disse serio Yoongi.
Jimin smise di lamentarsi e si sedette con gli altri a mangiare, seppur con riluttanza.
-Non serve che tu la finisca- disse Jin con un sorriso rassicurante.
Il cellulare di Namjoon vibrò, il ragazzo lo estrasse dalla tasca della felpa e lesse il messaggio che gli era appena arrivato.
-Che dice?- chiese Jungkook distrattamente.
-Abbiamo altri dieci minuti, vengono a prenderci con il van e... Pare che alcuni membri dello staff viaggeranno con noi-.
-Ah, bene- disse Hoseok con un sorriso carico di sottintesi, gli altri iniziarono a ridacchiare fissando Namjoon.
-Cosa?- chiese lui seccato.
-No, no... Niente-.
-Cosa?- incalzò il leader.
-Ci chiedevamo solo... Chissà se ci sarà Mi-yon- lo provocò Taehyung, il sorriso divertito.
Namjoon roteò gli occhi :-Che vuoi dire?-.
-Dai Joon! Ci siamo accorti di come la guardi- tagliò corto Yoongi.
-Io guardo tutti così- si giustificò il rapper.
-Mi auguro di no- scherzò Hoseok.
-E' carina no? Quindi che problemi ti fai a dirci che ti piace?- azzardò Jin mentre sciacquava rapidamente i piatti sporchi.
-Ammetto che è carina- disse semplicemente Namjoon.
Si rese conto solo dopo di averlo ammesso ad alta voce, sentì il viso avvampare e si coprì istintivamente la bocca con la mano iniziando a ridere nervosamente.
Jin gli rivolse un sorriso fiero e gli altri fecero altrettanto.
-A dire il vero...- mormorò Namjoon tenendo lo sguardo basso.
-Sì?- incalzò Jimin.
-La verità è che io già la conoscevo- Namjoon alzò la testa per guardare le espressioni dei suoi amici che, per il momento, si stavano mantenendo abbastanza neutri :-Quattordici anni fa conobbi una bambina nella mia città, siamo andati insieme al minimarket promettendoci di rivederci lì qualche volta ma... Non ci siamo mai più rivisti. Ecco, quella bambina era lei-.
-Un incontro segnato dal destino- rispose divertito Jin.
-Ma smettila- esclamò Namjoon dandogli un'amichevole spinta.
-Comunque è davvero incredibile che vi siate rincontrati dopo quattordici anni- commentò Taehyung.
-Ci siamo visti una sola volta da bambini, abbiamo parlato per poco tempo... Niente di che, veramente-.
-Sì ma te la ricordi ancora dopo tutti questi anni- osservò Hoseok.
-Eh sì, un motivo deve esserci no?- incalzò Jungkook.
Namjoon fece spallucce :-Sto cercando di capirlo anche io onestamente-.
-Magari ti ha colpito particolarmente- azzardò Hoseok.
-Avevo undici anni- sentenziò Namjoon, come se il solo fatto di essere un bambino potesse impedirgli di rimanere incuriosito da una persona.
Ora che ci pensava bene però, anche all'epoca aveva trovato Mi-yon affascinante. Non tanto per il suo aspetto fisico anche se, a dirla tutta, gli occhi grigi erano un particolare magnetico... No, Mi-yon gli era rimasta impressa per la sua fragilità.
Il clacson li destò tutti dal loro discorso, il van era arrivato.
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I ragazzi erano seduti ad aspettare il resto dell'entourage, il loro aereo privato era già in postazione e i ragazzi avevano già preso posto al suo interno per provare a riposare un po'.
-Ci vuole molto?- chiese il manager a un membro dello staff.
-Sta arrivando, doveva sistemare la borsa del trucco- spiegò la donna.
A sentire quelle parole Namjoon non poté evitare di prestare maggiore attenzione alla conversazione.
-Questa benedetta ragazza- sospirò l'uomo.
-Scusate!- esclamò una voce affannata poco dopo.
I ragazzi sollevarono il capo di scatto, alcuni stavano già per addormentarsi e l'improvvisa confusione li aveva storditi appena.
Namjoon sorrise ampiamente quando vide arrivare Mi-yon, i lunghi capelli rosa raccolti in una treccia laterale e un'espressione contrita in viso.
-Prendi posto- disse il manager alzando gli occhi al cielo.
Mi-yon era contenta, almeno non era stata sgridata per il ritardo.
La ragazza fece scorrere lo sguardo lungo le varie postazioni e notò, anche con immenso piacere, che c'era un sedile libero di fronte a Namjoon.
-Posso?- chiese timidamente.
-Certo, figurati-.
Mi-yon sorrise calorosamente e sistemò la sua valigia prima di sedersi, i suoi incantevoli occhi grigi percorrevano gli interni del jet privato con stupore.
-Mai stata su uno di questi?- chiese Jimin divertito.
-No, mai... Non pensavo che gli interni potessero essere così spaziosi- confessò la truccatrice.
-Ci farai presto l'abitudine- disse Yoongi abbassandosi una mascherina sugli occhi.
Namjoon, nel mentre, si sorprese a squadrare la ragazza seduta dinanzi a lui. Lo aveva già notato altre volte ma, quel giorno in particolare, le gambe di Mi-yon erano lunghe ed esili e richiamavano l'attenzione ogni qual volta erano scoperte.
Caso voleva che l'abbigliamento scelto dalla giovane per quella giornata fosse piuttosto lusinghiero della sua figura: pantaloncini in pizzo bianchi, converse rosse e una camicetta rossa con un fiocco sul colletto.
Namjoon non aveva mai nascosto il suo gradimento per quel tipo di calzature, sosteneva che slanciassero le gambe e la figura e, di conseguenza, non gli parve nemmeno troppo strano il fatto di aver notato in modo particolare quel dettaglio.
Mi-yon era seduta davanti a lui, era impossibile non guardarla e non memorizzare ogni singolo particolare del suo viso.


Ben presto, il sonno prese sopravvento sulla maggior parte dei passeggeri ma, per quanto fosse esausto, Namjoon non riusciva a dormire. Non con Mi-yon lì di fronte.
Si guardò rapidamente attorno per capire chi fosse ancora sveglio e chi no e, quando fu soddisfatto delle sue "indagini", tornò a posare la sua totale attenzione sulla ragazza.
-Namjoon-sshi...- mormorò Mi-yon, Namjoon sentì chiaramente il cuore perdere un battito.
-Mh?-.
-Lo so che è strano ma... Forse nemmeno te ne ricordi...- Mi-yon sembrava aver perso la voce tanto parlava piano :-Io e te... Noi... Sicuramente non te ne ricordi...-.
-Mi ricordo- disse semplicemente Namjoon.
Il viso di Mi-yon si illuminò, un sorriso enorme sulle sue labbra carnose.
-Davvero?-.
-Sì, è stato un incontro bizzarro. Non potevo scordarmelo...- ammise lui.
Mi-yon si coprì il viso con le mani, sembrava così felice che Namjoon si ricordasse di lei. Il ragazzo non credeva di aver mai visto una persona così felice per una cosa così normale, la trovava una reazione adorabile.
-Solo una domanda... Perché poi sei sparita?- chiese curioso.
-Oh, i miei genitori progettavano un trasferimento già da qualche mese. Non pensavo che l'avremmo fatto davvero visto che mia madre si era fatta male e, invece, dopo pochi giorni mi son ritrovata a fare le valigie per venire a vivere a Seoul- spiegò la ragazza.
-Ora capisco meglio- sospirò Namjoon.
In un certo senso quella spiegazione lo aveva calmato, per settimane da ragazzino si era convinto di non esserle andato a genio.
-Sì, però il mondo è davvero piccolo a quanto pare- disse lei con un sorriso dolce in viso.
-Davvero piccolo- convenne lui ricambiando.
I due rimasero a guardarsi negli occhi per un po'. A Namjoon venne in mente un altro argomento di conversazione.
-Il colore dei tuoi occhi è... Unico. Non si vedono tante persone in Corea con quegli occhi. Per non dire che non se ne vedono proprio-.
Mi-yon annuì, la sua espressione era chiara: non era la prima volta che qualcuno si interessava al colore dei suoi occhi.
-Il fatto è che ho alcuni antenati di orgine europea, pare che questo gene salti un paio di generazioni-.
-La genetica è davvero impressionante- commentò il rapper.
Mi-yon annuì una volta ancora :-E' così interessante-.
Namjoon sbadigliò strofinandosi gli occhi con le mani, era davvero stanchissimo e il viaggio si prospettava ancora bello lungo.
-Namjoon-sshi, dovresti riposare. Devi essere in forma-.
Il ragazzo sospirò cercando, in vano, di ignorare ancora una volta le sensazioni che la ragazza gli provocava. Chiaramente lei gli piaceva ma, per ora, era più che altro una questione fisica. Non si può certo parlare di amore se davanti si ha una sconosciuta!
-Riposati anche tu, avrai molto lavoro da fare e ci servi riposata- intimò il rapper.
Mi-yon annuì, lo sguardo ammirato di chi non riceve molte attenzioni gentili.
I due chiusero gli occhi quasi allo stesso momento e, pochi attimi dopo, Morfeo li accolse calorosamente tra le sue braccia.
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Jin si stiracchiò e prese a farsi scrocchiare il collo e la schiena.
Namjoon si svegliò poco dopo, aprì lentamente gli occhi e la visione che gli si parò di fronte lo fece arrossire dall'imbarazzo.
La camicetta di Mi-yon si era appena spostata scoprendole leggermente il decolleté, il ragazzo non sapeva davvero che fare. Lei stava ancora dormendo e, anche se non era un gran pezzo di pelle quello scoperto, Namjoon si sentiva in colpa ad aver focalizzato proprio lì la sua attenzione.
Senza pensarci due volte, il ragazzo si alzò e si tolse la giacca per poi usarla per coprire la truccatrice.
Jin, l'unico sveglio, gli lanciò un'occhiata divertita e scosse il capo fra sé alzando gli occhi al cielo.
-E' galanteria- sibilò RM.
Jin annuì in modo esagerato, si alzò e rivolse un enorme inchino a Namjoon :-Un vero principe- lo canzonò.
Namjoon non poté evitare di tirargli contro il proprio berretto colpendolo al petto, entrambi dovettero trattenersi dal ridere per non svegliare il resto dei passeggeri.
A Namjoon piaceva molto andare in tour anche per questi momenti di bonding con i suoi compagni, certo, in quell'occasione sapeva che si sarebbe beccato moltissime prese in giro e, anche se sapeva che non c'era cattiveria né malizia, non è che fosse proprio impaziente.
Di certo anche lui, però, nella posizione degli altri avrebbe scherzato con il malcapitato di turno e quindi poteva solo incassare e sfoderare un po' di autoironia.
La cosa importante per lui era che fosse riuscito a parlarle e a chiarire ciò che era in sospeso da troppi anni, sentiva il cuore più leggero e avendo la testa finalmente libera si rese ben presto conto di provare una forte attrazione fisica nei confronti di Mi-yon.
Ma dopotutto, che cosa poteva fare lui per risolvere quella questione? Se avesse avanzato anche solo una mossa verso di lei si sarebbe scatenato il putiferio più totale, sapeva a che destino sarebbe andato incontro qualora si fosse venuto a sapere e la prospettiva non lo allettava nemmeno un po'.
Comunque, non era solo la conseguenza dell'avere una relazione a spaventarlo. C'era un'altra cosa che gli impediva di fare la sua mossa: e se lei non avesse provato attrazione per lui? C'era da metterlo in conto.
Non sono affascinante come Tae o Jungkook, di sicuro non ricado nei suoi ideali pensò.
Era un pensiero che aveva spesso, quello di non essere abbastanza. Se solo avesse saputo quanto si sbagliava...
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Ciao!
Chiedo scusa a tutti per essere sparita per un anno (?) praticamente... Come già sapete solitamente non scrivo di persone realmente esistenti quindi non sapevo come mandare avanti la storia senza trasformarla in un cliché assurdo pieno di fantasie adolescienziali fuori età (ahimé non sono più un'adolescente da un po').
Spero di aver ritrovato un pochino di ispirazione, credo che il rating cambierà perché ho sinceramente timore di creare una di quelle fanfiction erotiche scontate e fastidiose.
Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, breve ma intenso (?)...
Alla prossima!
-SilkyeAnders

   
 
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