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Autore: Giuliacardiff    20/05/2021    1 recensioni
AKAKURO Fantasy
One-shot scritta sulla base dell'impostazione "flusso di coscienza" e con una trama basata sui clichè tipici del fantasy.
Si svolge durante la partita finale tra Seirin e Rakuzan.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Seijuro Akashi, Seirin, Tetsuya Kuroko
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“non ho più bisogno di te!” queste parole sapevano di amaro, gli ronzavano in testa come un’assordante litania. Non voleva sentirle … quelle parole.

“sei inutile, non servi a nessuno, anzi distruggi tutto quello che ti si avvicina” erano parole dure, sputate con rabbia contro di lui. Non potevano essere vere o sì. Ormai non ci capiva più niente. Il nulla e solo la voglia di salvarlo, di proteggerlo, lo facevano restare in piedi, a combattere, a rischiare il tutto per tutto, persino la sua stessa vita.

La sua squadra era a pezzi, avevano davvero fatto di tutto ma invano, i generali erano invincibili anche se anche loro avevano perso qualche scontro. Anche la tua luce aveva perso.

Era stato umano, debole e incompleto e tu lo sapevi bene che prima o poi doveva succedere. L’avevi addestrato con parole dolci, carezze e fiducia, lo sapevi che non le meritava, che non era pronto ad essere usato, ma la tua fiducia in lui ti ha offuscato la mente e adesso l’hai perso, anche se aveva battuto i tuoi compagni, non era pronto. Nessuno lo era, tremante.

Tu sei pronto a questo da … quella “maledetta finale”.

È la tua battaglia personale e tu non puoi perdere così facilmente, dopotutto non ti sei fatto scrupoli ad usare quegli stupidi, fingendo di aiutarli; hai fatto tutto questo solo per lui, l'unico che ti ha notato e che ti ha amato sul serio. Lui ti ha salvato dalla solitudine e ora tocca a te salvarlo da sé stesso: è il tuo compito, lo hai promesso.

- è tutto qui quello che sai fare Tetsuya? Mi aspettavo di più da te! -

- Akashi kun-

- e pensare che sei un ottimo giocatore, mi sbagliavo su di te, non sei al nostro livello, al mio livello, sarebbe stato meglio che tu non avessi mai iniziato a giocare a basket-

- …-

- sei sempre stato un debole, come quel tuo amichetto, come si chiamava? Ah, sì … Ogiwara-

- non parlare di lui-

- che c'è mio piccolo Tetsuya? Non dirmi che pensi sia stata davvero colpa mia? Non siamo stati noi a ferirlo, sei stato tu-

Kuroko era spiazzato, era davvero colpa sua? Era davvero lui la causa di tutto questo dolore?

- guardati attorno Tetsuya. Siamo tutti qui per te perché tu continui la tua stupida farsa. In molti ti hanno seguito, ti hanno amato e tu come li hai ripagati? Distruggendo tutti i loro sogni. Ammettilo Tetsuya, tu sei la causa di tutto, è colpa tua perché sei debole, perché perdi, perché ti affezioni troppo-

La risata impersonale di Akashi echeggiava in tutto lo stadio. Tutti potevano notare un Kuroko sull'orlo di una crisi isterica impazzito e folle.

- anche il tuo amato è stato distrutto, lo vuoi salvare ma fammi il piacere. Lui se n'è andato via da un pezzo, ha lasciato il posto a me. Tu l'hai ucciso, l'hai rifiutato e ora lui non esiste più-

Il rumore di qualcosa che si spezzava, il rumore di uno specchio che si frantuma, un filo sottile e fragile che veniva tagliato e la sensazione di aver risvegliato una creatura disumana, terrificante e assetata di sangue.

Lo stadio si fece improvvisamente silenzioso, scintille volavano nell'aria, aria gelida entrava attraverso una porta chiusa, una sensazione di nostalgia e un brutto presentimento, ansia, paura, terrore,
angoscia, silenzio, tutto taceva, tutto era immobile. Il tempo sembrava essersi fermato dopo quelle parole, odio e pazzia si univano e un incredibile potere aumentava sotto occhi ignari.

La sanità mentale era ormai abbandonata, la pazzia aleggiava in quella stanza, la stanza dove solo i miracoli possono entrare, dove un finto miracolo ha fatto irruzione distruggendo la porta, dove lui sta per entrare.

“Al mio segnale scatenate l'inferno” questa era la cosa più probabile, bastava un sussurro, uno sguardo, una parola detta per sdrammatizzare e l'inferno sarebbe sceso sulla terra, letteralmente, decimando tutti i presenti.
 

Cos'è questo presentimento? Aleggiava una strana aura, quasi omicida.

Cosa sta succedendo? Perché fa freddo … che succede?

Kuroko sembra davvero un'ombra adesso, un’ombra terrificante pronta a mangiarti

Cosa sta succedendo?



Fu in quel momento che accadde l’inevitabile, ciò che tutti e che nessuno si aspettava. Il tetto crollò, il cielo si era buio, le pareti si separarono, il pavimento tremò, tutto si distrusse. Urla, strepiti, lacrime, paura, terrore, correre, correre …sopravvivere.

Una risata man mano si faceva sempre più udibile e inquietante: il volto di Kuroko era dipinto da un'espressione di pura follia, ilarità, il sorriso era un ghigno e gli occhi spalancati mostravano un'inquietante visione, le iridi erano due fessure, l'espressione di pura ilarità era trattenuta a stento dalla parte ancora razionale, ma è solo per poco.

Scoppiò in una fragorosa risata che niente aveva di umano, lo stabile equilibrio mentale di Kuroko, celato a tutti, ora era ben evidente su tutta la sua figura. La follia era padrone di quel corpo e non l'avrebbe più lasciato.

Tutti erano fuggiti, o quasi, il seirin rimaneva imperterrito al proprio posto, incurante che il mondo gli stesse letteralmente crollando addosso. Akashi si godeva lo spettacolo con un ghigno stampato sul volto, alcuni componenti delle squadre affrontate cercavano di capire cosa stesse succedendo e la generazione dei miracoli era l'unica che comprendesse davvero la situazione.

Era ciò che più temevano e che avrebbero voluto evitare. Sapevano la verità su Kuroko. Sapevano del suo piatto con il diavolo in persona.


FLASHBACK

 
Una visionaria e un tossico. Lei era pazza, così diceva che la conosceva, dicevano che vedeva un mondo astratto pieno di finzioni ed errori, ma lei …

Lui era un tossico, chi lo guardava capiva da lontano che era strafatto, barcollava con sguardo ebete e assente dicendo di vedere polli ballare, ma lui …

Si incontrarono per caso e nello stesso modo si misero insieme ed ebbero un bambino. La strana coppia li chiamavano, ma loro non sapevano che …

Non c'era stato matrimonio né alcun tipo di legame: vivevano lontani, si incontravano di rado, avevano vite diversi agli occhi esterni, ma …

Nessuno sapeva che avevano avuto un bambino, nessuno ne era a conoscenza, per questo, quando li trovarono morti nessuno cercò il bambino.


FLASHBACK



Uno strano strato di ghiaccio avvolgeva lo stadio scosso da continui terremoti e pareti cadenti. Scintille ora visibile a occhio umano attorniavano Kuroko, mentre lampi e tuoni si abbattevano vicino all'azzurro senza mai arrivare troppo vicino. Scariche elettriche impazzavano ovunque. La risata inquietante era stata sostituita da un sorriso gelido e da occhi penetranti celati dalla chioma del più piccolo.

“La mamma e il papà ti vogliono bene perciò…”

Qualcuno camminava passo dopo passo su quell’asfalto ghiacciato senza emettere alcuna parola.

“Sopravvivi…. E ama il tuo nemico”

I passi sembravano avvicinarsi a un Kuroko dormiente avvolto da lampi e tuoni.

“Dai la tua vita per lui”

Era sempre più vicino, vicinissimo, solo un passo li separava.

“E uccidi chiunque ti intralci perché tu sei…”

Una mano trapassò il corpo di Kuroko mentre una gabbia bianca si mostrava ai poveri spettatori.

- Salve demone, che ne dici di lasciare il corpo di Kuroko ed entrare nel mio? -

Visi increduli si girarono nella loro direzione, non potevano credere alle loro orecchie, non poteva essere.

Akashi stava trapassando il corpo di Kuroko e quest'ultimo se ne stava sospeso con la schiena inarcata e sguardo assente. Il suono di qualcosa che veniva tirato, un urlo che squarciava l'aria, un grido di dolore sofferenza straziante il suo volto contorto dal dolore e la follia dipinte sull'altro. Pura ilarità da parte…

Urla, gridi, strepiti, silenzio, tutto ricomincia, la gabbia si apre e scompare mentre una chiave appare nel vuoto, ancora silenzio e poi una risata.

Un tono monotono, isterico e acuto che feriva le orecchie di chi l’ascoltava. Una risata oscena, piena di indifferenza, follia, pazzia inquietudine: non sembrava semplicemente umana. Finalmente i presenti riacquistarono le proprie capacità e si accorsero con stupore e meraviglia e con un piccolo strato di angoscia che la risata apparteneva all'azzurro.

- povero illuso, un semplice umano non può sopportare la mia presenza- una voce grave, mostruosa e lontana scaturì dalle dolci labbra della minore, e si abbandonò ad una sprezzante risata, deridendo il possessore dell’arto che ancora attraversava il povero corpo.

Uno strattone e Kuroko fu libero e Akashi venne scaraventato con forza contro la parete che si frantumò ferendogli la schiena che ora sanguinava.

- chi ti credi di essere per definirti migliore dell'umano che già possiedo? - un rivolo di sangue gocciolò dalle labbra di Akashi.

- molti umani hanno cercato invano il mio potere ma questo contenitore è perfetto. Non me lo lascerò scappare così facilmente per un umano che non riesce neanche ad avere un minimo di controllo sul suo ego-

in un attimo una barriera protesse i presenti, dei colpi di pistola attaccarono e delle lame si scontrarono con Kuroko. Tutta la generazione dei miracoli ne era conoscenza e tutti avevano un preciso compito nel caso fosse successo l’inevitabile. I quattro impugnarono le armi e affrontarono la creatura assopita e ora risvegliata nel corpo di Kuroko. Tutti sapevano cosa fare perché anche loro erano stati addestrati per questo.




FLASHBACK

tre anni prima

- Kuroko che ti succede? -

Fiamme blu avvolgevano il corpo esamine di Kuroko mentre strani simboli gli macchiavano la pelle in modo indelebile. Un sorriso sghembo incuteva il suo volto. Occhi Rossi come sangue, li viso latteo macchiato da sangue altrui, falce e catene avvolgevano un'esile col corpo angelico appartenente ad un demone. Questo era lui.

- ragazzi mi dispiace per avervi mentito. Io sono questo-

Occhi sgranati, increduli alla scena appena assistita ma profondamente soddisfatti e compiaciuti della realtà.


FLASHBACK


I quattro ragazzi erano partiti all'attacco: Kise indossò un completo da battaglia nero e avrebbe impugnato due sciabole, dietro la schiena nascondeva due pugnali e un coltellaccio. Tutta la sua figura irradiava rabbia e un celato senso del dovere.

Midorima impugnava due pistole automatiche, indossava altre pistole con relativi bossoli e sulla schiena un fucile di precisione multiuso. Il suo sguardo era calcolatore e preciso come anche i suoi attacchi.

Aomine impugnava una katana e dietro la schiena si ergeva una spessa e micidiale spada. Come ultima risorsa aveva un coltello regolabile, Aomine assomigliava ad una bestia famelica assetata di sangue come una mamma adirata impazzita perché hanno ferito il suo bambino.

Invece murasakibara indossava varie lame con un bastone sulle spalle e un fucile in mano; Tutta la sua figura emanava una celata preoccupazione e un istinto omicida, in più non stava sgranocchiando nessuno spuntino.

La scena era alquanto inquietante, la vista di un normale essere umano: Kuroko con sguardo omicida e sadico e una risata degna dei più mostruosi fantasmi dell’aldilà schivava e parava a mani nude gli attacchi di quattro potenti abili combattenti che attaccavano senza freno e condizione fisica o sentimentale.

- credete di potermi sconfiggere con questi miseri trucchetti? - una luce bianca scaraventò tutti a terra, ferendoli.



FLASHBACK

 
Perché sei così triste?

Che vuole un umano da me?

Vorrei solo sapere perché sembri così triste?

Non sono affari tuoi

Una mano le accarezzò il muso mentre il corpo iniziava a frantumarsi e a svanire

Capisco, ti senti solo vero?

Non dire sciocchezze umano

Non mentirmi, dopo tutto io sono come te

Entrambi siamo soli nell'universo

Io non sono solo, sono troppo potente e nessuno mi si avvicina

Lo sai anch'io sono molto potente

Ma fammi il piacere

Un artiglio, una candida luce e uno sguardo di fuoco. Un sorriso e un'aura oscura travestita da agnello.

Te ne do atto, sei potente

Allora facciamo un patto

Che genere di patto?

Dato che siamo due anime solitarie, che ne dici di entrare nel mio corpo? Verso di me potrei vivere tra gli umani e non sarai solo

E tu cosa ci guadagni?

Io avrò qualcuno con cui parlare

Vorresti un po' dei miei poteri?

Vorrei poter usare i tuoi poteri quando mi occorre, per difendermi

Capisco vorresti una guardia del corpo ma non sei già abbastanza forte?

Ho bisogno di te per risvegliarmi, semplicemente questo, allora concludiamo il patto?

A una condizione: voglio godermi l'intero spettacolo, assistere fino alla fine dei tuoi giorni, semmai l’avrai e poi voglio i tuoi sentimenti, voglio cibarmi della tua anima

Posso permetterti di vedere la mia fine ma non posso assicurarti miei sentimenti

Accetto

Un morso, un segno, un patto di sangue con il diavolo in persona e una verità celata ora conosciuta da tutto il limbo.




FLASHBACK



La sua gelida risata echeggiava in tutto lo stadio, il tempo pareva fermo e il sangue continuava a gocciolare inesorabilmente dai corpi che da tempo avevano perso la loro umanità.

- mi sono davvero stancato di voi, è ora di finirla-

Un corpo squarciato, una falce incatenata al suo corpo, fredde e gelide catene di ghiaccio, sguardo di fuoco e ghiaccio, la terribile arma del giudizio finale era giunta su questa terra e ora si innalzava sui presenti con sfuggevole accusa. La lama ricurva e assetata di sangue aspettava il suo padrone per squarciare e martoriare corpi inermi e indifesi. Viso sadico e sembianze angeliche celavano e nascondevano il più tremendo dei demoni.



Chi sei?

Preparatevi a morire, infami guardiani di cristallo

Ti salveremo, non riuscirai a fermarci demone

Accadde tutto in un attimo, un battito di ciglia e tutto era finito, inesorabilmente come per magia. I guardiani erano a terra e Kuroko con aria da giudice si preparava a finirli e a mangiare le loro anime.



FLASHBACK

 
Tetsu sei fantastico
Sicuro kurokocchi sei grande
Invece noi non sappiamo fare niente, non è giusto, anch'io voglio poteri demoniaci
noi siamo comuni essere umani e non ci possiamo fare niente
Se volete potete usare questi
Che bei ciondoli, ma a che servono?
Contengono poteri demoniaci così potete far apparire armi con cui uccidere gli stessi demoni
Davvero?
Sì, ma hanno dei limiti e non uccidono gli umani
Grande
per favore state attenti
Ma non devi darn uno anche ad Akashi?
Certo lo farò



FLASHBACK


Non siamo neanche stati capaci di usarlo bene

kurokococchi ci dispiace, non possiamo fare più niente per salvarti

Perdonaci. Siamo troppo deboli


Un colpo di falce e tutti erano a terra lui non voleva risparmiarli, voleva vederli gemere in preda al dolore, soffocare i gemiti di paura di fronte alla morte imminente prematura, voleva massacrare i loro corpi per il puro gusto sadico di infliggere dolore al nemico, perché loro erano il nemico e lui doveva distruggerli, massacrarli, ucciderli, perché era un suo preciso dovere, glielo doveva, l'aveva promesso.

Un colpo inaspettato, un incidente di percorso, un calcolo errato, si era perso nei suoi pensieri dimenticandosi del moccioso che aveva osato controllarlo e che ora lo sfidava con gli occhi, tra passandolo da parte a parte con la spada di cristallo.

- alla fine, quest'arma mi è tornata utile-

Era vero, un attacco del genere non avrebbe potuto ferirlo: una mano si insinuò nel corpo di Kuroko, una Santa litania pronunciata da labbra maledette, un collegamento, un legame avvolse le due figure e l'anima di Akashi penetrò nel corpo congelato di Kuroko.

“Non mi prendi, non mi prendi” corpi massacrati e fatti a pezzi.

“Ora guarda che ti acciuffo diavoletto” pozze di sangue scarlatto sotto di lui.

“Ah papà aiuto” occhi apatici sbarrati, persi nel vuoto infinito.

“Attento o rischi di cadere” dolci parole morte su labbra bianche che mai più pronunceranno le parole ti voglio bene.

ti ho preso”

corpo di donna accasciato a terra, gelato e pugnalato all'addome. Corpo di uomo, privato di virilità, stesso a terra conficcato in una spada.

Corpi distinti ma così Uniti, come solo uomo e donna possono fare.

Una risata malefica, un anello e un serpente tatuato.

Tensione nell'aria, sangue ovunque, rosso che pian piano diventa nero.

Braccia che mai più lo sosterranno, sorrisi che mai più lo loderanno, parole che mai più lo ameranno, genitori che mai più vivranno e un bambino abbandonato, spettatore di questo orribile fatto.

Lacrime, rosse lacrime scendevano da infuocati occhi pieni d'ira e accecati da una controllata ira.

Piccole mani artefici del più grande dei mali perdono, perdono che mai arriverà e dannazione eterna.

Una cicatrice sul petto come unica maledizione simbolo dell'atto maledetto, ordinato dal più marcio degli uomini e compiuto dal più candido degli angeli. Commesso il crimine, solo la vita e il tempo potranno espiare ciò che ha fatto.


- dove mi trovo? -




Akashi era stato catapultato all'interno di Kuroko: il buio regnava sovrano, il nulla e il niente gli indicavano la strada da percorrere; Non si udiva nulla, non si toccava niente, neanche la stessa strada percorsa. I passi erano silenziosi e la strada nascosta, una porta, una luce candida e il vuoto.

Akashi fu accecato da tutto quel bianco, era inusuale e apatico. Un corridoio bianco con numerose stanze annesse anch’esse completamente bianche, non si vedeva la fine di quel corridoio. Era tutto così monotono.


Passi, passi leggeri infantili si avvicinavano ad Akashi.

Un bambino.

Assomigliava ad Akashi stesso, con una piccola risata gli prese la mano e lo sdoppiò. I due Akashi erano due entità diverse e fu a quel punto che Akashi comprese davvero sé stesso: l'altro sé stesso era un essere che cercava di essere Dio inutilmente che aveva creato inconsapevolmente ma era una parte di lui; Era la sua paura, il suo coraggio, la sua voglia di vincere.

Ora ricordava, la sua insana voglia di vincere l'aveva portato a questo.

Amava sé stesso ma ora si accorse di amare l'altro, ancora più intensamente di sé stesso.

Doveva aiutarlo, doveva salvarlo. Era un uomo nuovo, lui da piccolo l'aveva aiutato e adesso lui doveva salvare il suo amato da sé stesso.

Si incamminò ma non vedeva la fine di quel corridoio, era infinito: tutte le porte che cercava di aprire erano chiuse a chiave e vi era impossibile accedere al loro interno. Risate infantili, passi leggiate, occhi lontani e tristi.

Una porta si aprì e Akashi vi entrò.

Quello fu il suo primo errore. Corpi massacrati, pozze di sangue, rosso, rosso scarlatto, teste mozzate, corpo era cerati, membra sparse ovunque.

Quell'orrore fece salire un conato di vomito ad Akashi che è troppo orgoglioso e cercò di ignorare: era pallido in viso, con le labbra viola, lacrime che minacciavano di scendere. Dai lucidi occhi, corpo tremante e mente vuota. Dopo pochi secondi, Akashi non resistente e acconsentì alla richiesta del suo corpo di svuotarsi.


Il rumore di colpi, rumore di catene mosse dal vento, un odore familiare e fin troppo nostalgico lo avvolse e si avvicinò. Quello fu il suo secondo errore.


Il rumore dei colpi sferrati si fece più alto, l'odore di morte paura si faceva più intenso, grida, terrore mischiato a paura aleggiava. Fece qualche altro passo e lo vide. Quello fu il suo ultimo errore.
Corpi martoriati, accatastati in tante pile dove imperterrito cadeva sangue stantio, una ragazza con vestiti strappati era strattonata e minacciata da un grosso uomo che le tendeva un coltello alla gola e infine un ragazzo, un bambino per la precisione.


Il suo era un corpo candido, quasi angelico, senza macchia e senza paura, l'unico dettaglio che stonava nella sua figura era l'enorme entità quantità di sangue altrui che lo ricopriva e una falce con catene di ghiaccio che avvolgevano la piccola figura.


Non muoverti altrimenti questa ragazza farà una brutta fine! L'uomo urlava minacce tremolanti mentre la ragazza era in preda al terrore


- fai pure ciò che vuoi, non mi interessa- il ragazzo strafottente emetteva una strana aura, quasi familiare, i suoi occhi apatici, degni del miglior killer, scrutavano meccanicamente le due figure di fronte.
 
Ti prego salvami


Un colpo, un attimo ed arrivò la morte.


Il ragazzo con il volto coperto da una maschera da pierrot, con un colpo le aveva tagliato la testa, decapitandola, e perforando il corpo dell'uomo. Non aveva avuto pietà quel ragazzo, era impassibile o forse…


Si avvicinò all'uomo.

Perché hai fatto tutto questo?

Non dovresti chiedermi il motivo ma il perdono

Perché dovrei farlo, non sei un Angelo, anzi non sei neanche un demone, loro sono più umani di te
Un sorriso e in un attimo una catena l'aveva trafitto al petto, la morte arrivò nonostante…

È davvero acuto per essere un umano, non è vero?

Hai ragione, forse dovremmo stare più attenti, stava quasi per capire chi sei

Non preoccuparti, non lo scoprirà mai nessuno

Perché piangi?

E perché tu ridi?


Perché è divertente quanto tu ti finga Dio, quando sei così umano

Invece tu mi fai piangere perché anche se sono passati anni continui a nascondere i tuoi veri sentimenti

Forse hai ragione

Ma certo, io ho sempre ragione, dopo tutto sono un pierrot

È il contrario


Accrescerà spiazzato, confuso nella sua mente vorticavano milioni di possibili ipotesi ma si rendeva conto di non sapere niente.

Si ritrovano in un'altra camera più spaziosa, sembrava pomeriggio.
Allontanati da mio figlio! Non sei un bambino, sei il figlio del diavolo

Non è vero signora, sono umano, non è vero i tuoi genitori non sono neanche sposati. Non avvicinarti mai più a mio figlio demone

La signora insieme al suo bambino si allontanò dal povero bambino ingiustamente sgridato con parole di pura rabbia e delusione.

Non sono cattivo

Tetsuya, ecco dov'eri, ti ho cercato dappertutto

Quel nome fece riprendere Akashi, passi quel bambino.

Mamma, sono un demone?

Perché me lo chiedi?

Tutte le persone che mi si avvicinano mi fanno male e dicono che è colpa mia

Ascolta, le persone sono crudeli e ipocrite. Non devi fidarti degli umani, tu sei superiore a loro. Ricorda che il tuo è un compito ingrato, presto noi non ci saremo più e tu dovrai cavartela da solo. Presto incontrerai qualcuno che ti amerà, solo allora potrai essere felice

Mamma

Presto capirai


Una dolce litania avvolse madre e figlio che scomparvero.






- ti diverti Akashi Seijuro? -

Una voce animalesca arrivò alle sue orecchie, gracchiando

- chi sei? - la paura era visibile sul suo volto.

 -dovresti sapere bene che sono guardiano di cristallo -

La risposta veniva dalle pareti

Fatti vedere

Come desideri


Apparve un lupo bianco con pelo argento freddo e sfumature azzurre, aveva un simbolo sulla fronte
cicatrici ovunque.

Ti piacciono queste sembianze, io le trovo molto comode

I denti erano affilati appuntiti, pronti a sbranare all'istante la vittima prescelta

Perché sei dentro Kuroko? Non dovresti essere il re dell'inferno?

Attento a come parli guardiamo, ciò che faccio non ha importanza

Era Tetsuya il bambino che ha ucciso quelle persone?

Era davvero piccolo ma anche molto bravo il ragazzo, è stato davvero divertente

Dov'è Tetsuya?

Chissà


Si stava prendendo gioco di lui, non avrebbe ricavato niente.

Cosa vuoi da lui?

Niente di così speciale, solo la sua anima

Non sapeva che fare, era con le spalle al muro.


Una melodia, delle risate, lacrime, sangue, vittoria, vendetta, disperazione.

A causa tua, il padrone è molto confuso e distrugge tutti i suoi ricordi

Cosa intendi?

Per farlo riprendere, devo solo ucciderti


Era partito all'attacco ma non ci fu nessuno scontro: all'improvviso tutto era scomparso, immagini si frantumavano, parola e scomparivano, sogni realizzabili, paura e amore si perdevano. Era il caos.
Una porta e Akashi fu catapultato in un'altra stanza: questa era verde con parole che volavano ovunque. Era deserta.

Tristezza, amore, vendetta, pazzia, gioia, depressione, lacrime, angoscia, ansia, paura, patia,
indifferenza.

Sentimenti umani pian piano scomparivano lasciando spazio a tristezza e alla completa indifferenza.
Ecco Tetsuya: un corpo vuoto, senza voglia di vivere, passivo al mondo e prigioniero delle sue angosce e paure.
Tetsuya




Provò ad avvicinarsi, a toccarlo ma fu inutile. Non riusciva a raggiungerlo. Per la prima volta Akashi si sentì perduto.

Lacrime di amore e abbandono gli rigavano le guance, l'ansia lo avvolse: scoppiò in un pianto isterico quasi infantile che gli strappò le ultime energie.

Un abbraccio, conforto ed amore lo avvolsero e le lacrime si fermarono.

Non piangere umano, sorridi perché così non proverai più dolore

Un bacio, le labbra del peccatore si unirono quella del mostro, Unione così casta ma anche così maledetta.

La verità si presentò ai suoi occhi: condanna, sentenza, amore e perdita, sangue e lacrime, amore indifferenza.

Akashi ricominciò a piangere.
Hai sopportato tanto nella tua vita

Mi dispiace ma il mio tempo è scaduto

Ti prego, fammi un favore Akashi. Voglio che tu mi uccida

Non posso farlo

Ti prego, solo così lui sarà libero

Non voglio

Ti prego Akashi, rendimi libero per l'eternità






FLASHBACK



Cosa stai facendo Tetsuya?

Akashi, mi sto allenando

Quante volte ti ho detto che ti devi allenare nei passaggi e non nei tiri

È solo che vorrei essere più utile alla squadra

Non preoccuparti, noi abbiamo bisogno dei tuoi passaggi

Non preoccuparti dei suoi, tu ci sei di grande aiuto

Ricorda che noi saremo sempre compagni, d'accordo

Si





FLASHBACK




Nello stadio, due figure si risvegliarono: un sorriso e delle lacrime.

Non piangere Akashi

Nessuno se l’aspettava. Un colpo e fu tutto finito. Il fuoco si accese e il ghiaccio si sciolse, il sangue inizia a cadere un corpo trafitto cadde a terra.

Non piangere Akashi.

Tetsuya ti amo

Anch'io

Adesso… liberami


Un simbolo e una gabbia bianca. Una chiave di fuoco e la gabbia si aprirà.

Grazie Akashi

Grazie umano

Erano finalmente liberi.

Prendi questo e sopravvivi Akashi.


Un bacio e il suo corpo scomparve. Tutto era finito. Tetsuya era morto.

Quattro anime vennero liberate e l'ultima fu riempita di calore. Copiose lacrime caddero al suolo infrangendo il silenzio. Era tutto finito! Finalmente sei libero, lascia che la tua anima riposi in pace e grazie.

Gli spettatori non capivano cosa stesse succedendo ma un senso di angoscia li invase.
I quattro si avvicinarono al loro capitano. Non ci sono parole per descrivere l'angoscia, capisci il suo dolore. Perché?

È colpa mia

Non doveva accadere


Akashi era perduto: voleva uccidersi e raggiungerlo ma qualcosa lo bloccò.  Una mano, un sorriso e occhi carichi d'amore lo travolsero. Kuroko se n'era andato lasciando nelle braccia del suo amato … suo figlio. Akashi scoppiò a piangere e con lui tutta la generazione dei miracoli: ancora una volta Kuroko li aveva salvati.

Erano finalmente salvi!







sei anni dopo
 
Papà

Cosa c’è Nao?

Ti prego, mi racconti ancora di Papà?

 d'accordo

Allora… tuo padre Tetsuya era un Angelo che aveva dato la vita per salvare gli umani e il corpo per salvare il re dell’inferno








 

Fine





Era un Angelo che donando la vita salvò gli umani, l'amato, il fratello e il mondo.

Quel giorno Dio gli donò la salvezza eterna, a lui e alle persone a lui care.

Ma non ditelo a nessuno, in fondo questa storia non è nient'altro che una bugia- verità






 
  
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