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Autore: lmpaoli94    20/05/2021    3 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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La Contessa Madre aveva riaperto il suo cuore e la sua anima ad un uomo che non avrebbe mai immaginato di unire con il suo amore.
Il Duca di Slane era un uomo abile in tutte le sue forme e la Contessa Madre era compiaciuta da tale gesto.
< Siete sicuro che non c’ha sentito nessuno? >
< Il rumore delle armature e il vociare di tutti i miei uomini hanno attutito ogni singolo rumore >rispose il Duca con tono sensuale mentre non smetteva di baciare la sua amante.
< Siete davvero insaziabile, Duca. Comincio ad avere una certa età, sapete? >
< Non è assolutamente vero. Voi siete giovane e piena di energie, cosa che mi aggrada molto. >
< Che cosa penserà vostra moglie quando scoprirà tutto questo? >
< Non deve mica per forza scoprirlo, Contessa. >
< Alla fine della guerra voi tornerete nel vostro castello e noi non ci rivedremo mai più. Non so se potrò sopportare tale distanza. >
< Vorrà dire che sc4rivero a mia moglie dicendo che la guerra è molto più ardua e lunga di quello che potevo immaginare, così rimarremo tutto il tempo che vorrete insieme. >
< Però può anche darsi che il nostro periodo d’amore potrebbe finire un giorno di questo. >
IL Duca di Slane fu molto restio a sentire tali parole.
< Contessa, approvo la voglia di vedere il vostro futuro, ma non dovreste essere pessimista. >
< Allora compiacetemi e ditemi che non mi abbandonerete mai. >
< Farò tutto quello che ho in mio potere per non farlo… Ma devo stare molto attento a non morire in questa battaglia. >
< Manda a combattere tutti i tuoi soldati. Il Conte Elliot Grey e i Kavanagh sarebbero ben lieti di prendere il tuo posto. >
< Ho sempre combattuto in prima linea le mie guerre. Non posso sottrarmi proprio adesso. >
< Nemmeno se lo fate per me? >
< Contessa, voi siete una donna splendida. Ma non posso sottrarmi ai miei doveri. >
Pensando alla guerra e intristendo subito dopo la donna, il Duca Slane decise che era il momento di mostrarsi ai suoi soldati e di essere in qualche modo efficiente durante quel giorno di pace.
< Tornerò il prima possibile da voi, Contessa. Il dovere mi chiama. >
< Non fatemi attendere troppo. Potrei diventare irascibile e vendicativa. >
< Addirittura? > ribadì l’uomo divertito < Meglio se vi vestite. Non vorrei che qualcuno vi trovasse qui. >
Acconsentendo alla richiesta del suo amante mentre stava lasciando la sua tenda, la Contessa Madre intravide una lettera proveniente dal Castello di Slane.
Incuriosita su cosa sua moglie poteva scrivere su di lui, la Contessa rimase sbigottita nello scoprire i secondi fini di quella famiglia.
 
 
Caro Duca di Slane
Ogni giorno conto i momenti che mi separano da voi.
La vostra mancanza nel castello si fa sentire e le vostre figlie vi reclamano ogni giorno.
Anche se negli ultimi anni non siete stato assente, la vostra lontananza riempie il mio cuore di un vuoto incolmabile.
Attendo con impazienza il momento della vostra vittoria e il susseguirsi della morte dei nostri alleati.
Non saremo la famiglia più potente d’Irlanda e comanderemo una nazione nascondendo per sempre le nostre mani sporche di sangue, perchè la vendetta deve essere silenziosa ma anche atroce.
Spero di rivedervi molto presto.
La Duchessa Hannah Whelan di Slane.

 
 
Poche parole coincise che fecero pensare al peggio alla Contessa.
Il suo amante tramava vendetta ai suoi danni e tutto ci; non poteva permettere che si potesse realizzare.
Le sue lacrime dovevano colmare quella momentanea disperazione, prima di focalizzarsi una volta per tutte all’indirizzo del traditore.
“Sarete voi a pagare con il sangue, Duca.”
 
 
Quella notte non fu mai lieta come prima d’ora.
Il Barone Roach aveva dimenticato la guerra in quei momenti felici insieme alla sua amante, non essendosi mai sentito così ringiovanito prima di allora.
< Siete già in piedi, Barone? >
< Sì, mia amata. Non mi piace rimanere troppo a letto. Ho una battaglia da vincere. >
< Vi siete stancato di pensare a me? >
< Al contrario. Starei con voi nel vostro letto per tutto il tempo del mondo. Ma e battaglie non si vincono da sole. >
< Allora vorrà dire che vi attenderò fino al vostro ritorno nel vostro letto. Ve lo scalderò e vi farò sentire mia. Proprio come questa notte. >
< Non mangerete nemmeno? >
< Mi farò portare qualcosa in camera. Non ho voglia di lasciare questa stanza che mi ricorda troppo voi. >
Nel mentre il Barone continuava a scambiarsi effusioni d’amore con la sua amata, Patrick irruppe nella sua stanza interrompendoli.
< Barone, scusate il disturbo, ma ho assolutamente bisogno di parlarvi in privato. >
Vedendo la sua faccia preoccupata, il Barone Roach acconsentì subito al suo volere, lasciando da sola la sua amata.
< Che succede Patrick? I nostri nemici hanno ricominciato ad attaccarci? La torre del castello sta crollando? >
< Niente di tutto questo, Barone > replicò l’uomo con tono lieve < Ma c’è qualcosa di molto strano sull’arrivo della vostra cortigiana. >
< Spiegatevi meglio. >
< Ecco, solo oggi sono riuscito a trovare tre corpi morenti di servitori e di circa cinque guardie nascoste dietro i passaggi segreti di questo castello. Il tutto mi ha fatto pensare che poteva essere quella misteriosa donna, soprattutto dato dal fatto che sta indossando un vestito molto simile a quello di vostra figlia Mia. >
< Ma cosa state dicendo, Patrick? Come può quella donna essere andata nella camera di mia figlia? >
< Ci sono alcuni servi testimoni che hanno visto la porta della camera di vostra figlia aperta. Anche se non ha lasciato nessuna traccia, il nostro individuo si muove come se conoscesse questo castello. E chi sono i nemici che potrebbero farlo? >
< Vi state riferendo alla Contessa Madre? >
< Ho paura che quella donna abbia portato una spia nel vostro castello, Barone. >
Nel mentre la preoccupazione e il dolore stavano attanagliando l’anima del Barone, egli non sapeva come comportarsi.
< Controllate accuratamente il vestito della cortigiana. Se riconoscerete i filamenti d’oro della stessa dei Trey, allora vuol dire che è stato rubato. >
< E dopo? Che cosa farò? >
< Barone, mi duole dirlo, ma non possiamo lasciare prigionieri… Dovrete ucciderla immediatamente. >
Cercando di dimenticare la sua notte passata, il Barone Roach ringraziò Patrick per le informazioni promettendogli di tornare a combattere il prima possibile.
< Ho fiducia in voi, Barone. Non è giusto che soffriate in maniera così indecorosa. >
< HO mancato di rispetto l’anima di mia moglie. Non potrà mai perdonarmi per questo. >
< Non pensateci. Siete stato tratto in inganno e la vostra vendetta sarà brutale. >
Tornando nella sua camera dove l’amante lo stava attendendo, con sguardo perso nel vuoto il Barone Roach controllò accuratamente il vestito della donna sotto lo sguardo attento della cortigiana.
< Barone, che cosa c’è? Vi sentite bene? >
< Come? Sto benissimo… >
< Perché state controllando il mio vestito? >
< Volevo controllare accuratamente che non si fosse sporcato o spiegazzato. È davvero molto bello, sapete? >
< Oh, sì. L’ho scelto apposta pensando a voi. >
Trovando dopo alcuni minuti lo stemma d’oro della Famiglia Grey, per il Barone Roach non ci furono più dubbi.
< Va tutto bene con il vostro consigliere? >
< Certo. A differenza di molti uomini e donne, lui non mi tradirebbe mai. >
< Perché non mi raccontate qualcosa di voi? Avete viaggiato molto per il mondo e combattuto altrettanto. Avrete sicuramente avuto una vita interessante. >
< Come sapete che io ho viaggiato molto? >
< Ecco, io… >
< Rimanendo interdetta, il Barone Roach si alzò dal suo letto prendendo un coltello nel suo comodino senza farsi vedere.
< Sapete, è ammirevole da parte vostra il coraggio che emanate nel conoscermi meglio… Soprattutto dando sfoggio della vostra scaltrezza. Ma un uomo che ha vissuto in giro per il mondo come me non può permettersi di infatuarsi con una donna e perdere il lume della ragione. >
< Barone, questo è amore. Non dovete averne colpa. >
< Volete sapere quale è stata la mia unica colpa? > gli domandò l’uomo sussurrandoglielo in un orecchio
Senza attendere risposta, il Barone Roach accoltellò al cuore la giovane cortigiana mentre le lacrime di odio scendevano irruente sul suo viso.
< Che voi siate dannata per l’eternità, Leandra. Presto tutti sapranno che il Barone Roach è incline ad ogni minimo tradimento. >
 
 
La Contessa Madre teneva in mano la lettera che la Duchessa Slane aveva scritto per suo marito.
Attendendo il suo prossimo ritorno, aveva un gran voglia di strappare quella prova incriminata.
Ma doveva attendere, in tutto e per tutto.
< Contessa. Cosa ci fate ancora nella mia tenda? > domandò l’uomo con tono sorpreso.
< Non vi aspettavate, vero? >
< Certo che no. vi avevo detto… >
< Stavo per andarmene quando ho trovato questa lettera scritta da vostra moglie… Volete che ve la legga? >
< Voi avete rovistato tra le mie cose? >
< Sapete quanto posso essere curiosa > rispose la donna con ghigno malevolo < Soprattutto mi ha colpito le righe in cui vostra moglie sottolinea l’impazienza e la voglia di vedere i vostri alleati morti uccisi… Credevo che fosse una donna senza scrupoli, ma voi… voi mi avete tradito. >
Intravedendo tutta la paura negli occhi del suo amato, la Contessa si avvicinò a lui con sguardo macabro o di rancore.
< Avete tradito il vostro buon nome e tutto quello che ne concerne. Avete giaciuto con me senza pensare alle conseguenze e sapendo che prima o poi avreste spezzato la mia vita e quella dei vostri alleati. Non provate un minimo di vergogna? >
< Vi prego, Contessa… Possiate perdonarmi > rispose l’uomo piagnucolando < E’ mia moglie l’artefice di questo piano. Io sono succube del suo potere, Contessa. Dovete credermi. >
Inginocchiandosi in cerca di perdono, la Contessa Madre non poteva permettere altri affronti alla sua persona.
< Non m’interessa cosa pensa la vostra anima… E’ il momento che paghiate adeguatamente il vostro affronto, e presto vostra moglie vi raggiungerà all’inferno. >
Non avendo modo di difendersi, il Duca di Slane morì a causa delle moltitudini coltellate che la Contessa Madre inflisse alla sua persona.
< Adesso il vostro esercito, la vostra terra e il destino del Ducato di Slane mi appartengono. Per sempre. >
Non avendo il tempo di sbarazzarsi del suo corpo, Ethan, sua sorella e il Conte Elliot erano pronti per comunicare al Duca il loro intervento verso il castello.
Ma quando videro il corpo morente di quest’ultimo, la Contessa Madre dovette spiegare con parole esaustive la sua cruenta verità.
< I traditori non devono rimanere impuniti > rispose la donna con tono fermo mentre continuava a piangere per il dolore < Abbiamo una guerra da vincere. Adesso è l’ora di finirla con i sentimenti frivoli. >
   
 
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