Anime & Manga > Demon Slayer/Kimetsu no Yaiba
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Autore: RedSonja    21/05/2021    1 recensioni
Uno spaccato di vita quotidiana su una delle tanti notti di viaggio di Tanjiro
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inosuke Hashibira, Nezuko Kamado, Tanjirou Kamado, Zenitsu Agatsuma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bittersweet 

 

Aveva sentito dire che una spada nera non presagiva nulla di buono, che chiunque l’avesse brandita non sarebbe mai riuscito a portare a termine ciò che si era preposto, ma Tanjiro non si può permettere il lusso di fallire.

Non quando tutta la sua famiglia è stata sterminata, riversa in un lago di sangue con i vestiti strappati e le carni lacerate a morsi; non quando Nezuko, la sua amata sorellina, l’ultima persona che gli sia rimasta, è stata trasformata in demone, destinandola ad un fato peggiore della morte; non quando lui ancora cammina con il peso della scatola di bambù sulle spalle, che fa scricchiolare le ossa rotte e mal saldate, ma che a confronto del dolore che si porta appresso da due anni è a malapena abbastanza da farlo rallentare

Non è un problema dover affrontare le lunghe ore di cammino, e neppure i pericoli che ha accettato di fronteggiare quando è diventato un Ammazzademoni; non lo sono i pianti e le lamentele di Zenitsu e nemmeno le continue sfide di Inosuke; non lo è il caldo umido e soffocante delle risaie e tanto meno il gelo implacabile delle montagne: la fatica e la confusione rendono sopportabili lo scorrere di giorni tutti uguali, se non fosse che si trova a poter morire ogni volta in un nuovo atroce modo.

Ma la notte, la notte è un’altra storia.

Tanjiro non sa cosa voglia dire una nottata di sonno da almeno due anni, - o forse è da quando era morto papà che non dormiva più? -; si è dimenticato cosa significhi chiudere gli occhi la sera con la fiducia che il giorno successivo nulla sarebbe stato diverso, sentendosi al sicuro nel proprio letto e sapendo che anche le persone a cui voleva bene erano lì a riposare, accanto a lui.

Ora non c’è una notte che passi senza che si svegli boccheggiando, la gola irrigidita in un urlo che non vuole saperne di uscire e le lacrime che si mescolano al sudore sulla fronte. 

Il vento che scorre tra gli alberi o che entra dalla finestra, quelle rare volte che trovano ristoro nelle case di qualche generoso abitante del luogo, gli ghiaccia la pelle, ma la sensazione peggiore di tutte, più del cuore che sembra volergli uscire dal petto all’ennesima massacro, più della nausea che gli contorce le viscere, è l’assenza.

Perchè quando si sveglia, sudato e tremante, non c’è la carezza gentile di sua madre a rassicurarlo, o il peso dei suoi fratelli sdraiati su di lui, né il respiro regolare di Nezuko. C’è solo il suo cuore che batte per disperazione e dei ricordi che vorrebbe dimenticare.

Questa notte non fa eccezione, e infatti si trova a fissare per un tempo indefinibile il soffitto, nel vano tentativo di calmarsi abbastanza da poter riposare, avendo rinunciato da un pezzo ad addormentarsi di nuovo.

La notte è strana: sembra che il tempo di dilatati all’infinito, mentre il respiro di ogni cosa, vivente e non, si espande e si fa pesante, una presenza impossibile da ignorare. Forse è per questo che i demoni escono solo di notte? È la sua magia ad attrarli? O, al contrario, è stata la magia dei demoni che nel corso dei secoli, accumulandosi, ha impregnato le ore notturne a tal punto da modificarne la percezione?

Si strofina gli occhi stanchi, Tanjiro, prima che un sospiro gli scivoli tra le labbra appena socchiuse.

Prova a non concentrarsi sugli odori che gli arrivano dalla casa: quello acre del cane bagnato che fa la guardia, quello speziato dei dolci lasciati a lievitare per poterli cuocere prima della colazione, quello dolce dei bambini che dormono a due porte di distanza e quello vagamente aspro della vecchiaia, che segue la proprietaria della casa come un’ombra, ovunque lei vada.

Ma se quelli sono estranei, non fa fatica a riconoscere il profumo di Nezuko, macchiato dal retrogusto dolciastro che contraddistingue tutti i demoni, e neppure quello salmastro di Zenitsu, quasi che le lacrime che continuano a rigargli il volto durante il giorno gli siano rimaste sotto pelle, o quello muschiato di Inosuke, che sovrasta tutti gli altri come il ragazzo fa da sveglio con i suoi compagni.

Senza rendersene conto, Tanjiro prende un’altra boccata, stando bene attento ad assaporare fino in fondo ognuno di essi.

Lascia che gli scorra dentro i polmoni e poi giù, fino al cuore.

Non è come la carezza di sua madre, le risate dei suoi fratelli o le dolci parole di Nezuko, ma anche questa stanza profuma di famiglia, e per stanotte è abbastanza.

 

Angolo dell’Autrice

Ciao a tutti! É la prima volta in assoluto che scrivo per Kimetsu no Yaiba, anche se spero di tornarci presto, perciò spero di non essere andata troppo out of character e mi scuso per l’abstract estremamente banale.

Spero questa storiella vi sia piaciuta, anzi mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate.

Alla prossima,

Red

  
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