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Autore: takitaki    25/05/2021    4 recensioni
“Che cosa abbiamo?” esordì l’ispettrice, riconoscendo accanto al letto una figura familiare.
“Donna giapponese, tra i 25 e i 30 anni, strangolamento. Il corpo sta per essere portato via, se vuoi dargli un’occhiata da vicino fa presto, Michiru.”
Un nuovo caso di omicidio arriva sulla scrivania dell'ispettrice Michiru Kaiou, ma non si tratta di un caso qualunque. In questo caso sono coinvolte donne, tante donne, donne che soffrono, che amano, che sperano, che lottano.
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena, Rei/Rea | Coppie: Haruka/Michiru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Gender Bender, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Nessuna serie
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“Caffè?” le chiese, con un dolce sorriso in volto, la collega dai lunghi capelli corvini.

“Oh, Rei sei tu. Ti ringrazio” Michiru ricambiò quel sorriso, afferrando la tazza che la donna le aveva poggiato sulla scrivania.

“Nottataccia?” le chiese Rei, un po’ preoccupata per la sua partner. Sapeva bene quanto impegno ci mettesse nel lavoro, ma sapeva altrettanto bene che a volte esagerava pur di distrarsi dai cattivi pensieri che la privavano del sonno.

“Si, ho riordinato un po’ il mio studio, sai non avevo nulla da fare e-”

“Dormire ad esempio?” la interruppe Rei con tono sarcastico, facendola ridere.

“Hai ragione, non ho scuse.”

Michiru e Rei si conoscevano da circa quattro anni. La mora era entrata in polizia qualche mese dopo di lei, ma inizialmente non ci furono molte occasioni di parlare.

Soltanto due anni dopo, quando venne promossa ad Ispettrice, le venne affiancata Rei e, in breve tempo, divennero amiche.

Nonostante il carattere di Michiru, piuttosto schivo con le persone nuove, Rei riuscì a entrare nel suo cuore soprattutto per il suo essere premurosa, dovuto forse al rapporto con la sua sorellina, di cui si occupava ormai da un po' di anni.

"Tu come stai invece?" chiese sorridendo la ragazza dai capelli acquamarina.

"Sto bene. Ero un po' preoccupata per Hotaru, mi sembra che si senta molto sola certe volte ma sembra che sia riuscita a fare amicizia."

"Ah si?"

"Si. Ricordi la sua babysitter? Adesso che ha sedici anni sono diventate ottime amiche, soprattutto perché quella dannata Usagi sembra avere ancora dieci anni, credimi."

Michiru e Rei risero, ad entrambe venne in mente la stessa immagine, l'Usagi goffa e piagnucolona di sempre. Michiru la conosceva da meno tempo, ma era impossibile non adorare il suo comportamento e nonostante Rei la rimproverasse sempre, ci si era affezionata.

“Ispettrice! Ispettrice!” una voce maschile sovrastò le risate delle due donne, interrompendo quel tranquillo scambio di battute.

“Che cosa c’è Noboru?” chiese Michiru un po’ agitata dalla foga dell’uomo.

“Ispettrice! C’è un caso per lei…” si fermò per qualche secondo ad ansimare, portandosi le mani sulle ginocchia piegate, stanco per la corsa “...è un omicidio!”

Michiru non si sorprese più di tanto, d’altronde era cosa più che comune nel suo lavoro. Volse lo sguardo alla collega, un semplice cenno della testa le fece capire che era il momento di recarsi sulla scena del crimine che, probabilmente, le avrebbe tenute occupate per le prossime settimane.

“La scientifica?”

“Si trova già sul posto.” rispose il ragazzo, consegnandole un appunto scritto a mano, con l’indirizzo da raggiungere.

Subito dopo quella risposta, Michiru indossò il suo trench blu scuro e, superando il giovane agente, lasciò la centrale per recarsi al Sunrise Hotel.

 

---

 

L’hotel in questione si trovava nel cuore di Shibuya, incorniciato da negozi e locali notturni. Michiru si recò all’interno, accompagnata da Rei, entrando nella stanza indicata da Noboru in quel foglietto, la 311.

“Che cosa abbiamo?” esordì l’ispettrice, riconoscendo accanto al letto una figura familiare.

“Donna giapponese, tra i 25 e i 30 anni, strangolamento. Il corpo sta per essere portato via, se vuoi dargli un’occhiata da vicino fa presto, Michiru.” la voce era quella della dottoressa Ami Mizuno, il medico legale che affiancava spesso Michiru nelle indagini.

“Si trova nella vasca da bagno, da quella parte.” le indicò la donna, porgendole successivamente un paio di guanti.

L’ispettrice non se lo fece ripetere due volte, prese i guanti e li indossò, in modo da non inquinare le prove, dirigendosi nel bagno en suite dopo aver salutato con un cenno Ami, che tornò a scattare fotografie e prendere campioni.

La vittima giaceva nella vasca completamente nuda. Aveva la testa poggiata sulla propria spalla, le braccia distese lungo i bordi della vasca, i segni violacei evidenti sul collo.

“Poverina” sussurrò Michiru mentre si chinava per osservarla. La donna portava un carrè blu scuro ed era ancora truccata, dettaglio che l’ispettrice si appuntò su un piccolo taccuino nero che portava sempre con sé.

“Probabilmente era qui per un appuntamento romantico” disse Rei entrando nella stanza “c’è un bouquet sul mobile all’ingresso.”

“Dimmi che c’era un biglietto.”

Rei annuì, passando il foglietto alla collega.

 

Questi sono per ringraziarti della bellissima serata.

.H

 

“Dannazione, mai una volta che si firmassero con il nome intero.” sospirò Michiru.

“Almeno c’è il nome del negozio in cui sono stati acquistati, guarda dietro.”

Michiru voltò il biglietto, “Kino no Hana¹”.

“Sai cosa fare Rei.”

Rei fece un cenno con la testa e, ripreso il biglietto, lasciò la stanza.

Michiru continuò ad osservare la scena e notò un particolare piuttosto insolito: poco distante dalla vasca, in corrispondenza della mano della vittima, sul pavimento giaceva un cioccolatino. Lo appuntò, ma non gli diede importanza.

Poco dopo, non trovando altro degno di nota, tornò da Ami che sembrava stesse per andare via.

“Torni già alla centrale?” le chiese Michiru con un’espressione tranquilla.

“Si, voglio analizzare i campioni che ho preso. Inoltre, ci sono alcune cose che non mi tornano e vorrei parlartene.”

“Ti accompagno.” Ami sorrise a quelle parole e lasciò l’edificio assieme all’ispettrice che, prima di salire in auto, inviò un messaggio alla sua partner.

 

Michiru - 11:07 - Accompagno Ami in centrale, chiamami quando hai finito.

 

---

 

Un piccolo bip catturò l’attenzione di Rei che, a piedi, si stava dirigendo nel negozio indicato dal biglietto. Conosceva la strada, era molto vicina a casa sua, anche se non ricordava che ci fosse un negozio di fiori.

Prese il cellulare dalla tasca interna del giubbotto e aprì lo sportellino², leggendo quindi il messaggio e sospirò un “fa sempre così”.

Dopo un paio di minuti raggiunse il negozio, piacevolmente accolta dal profumo che tutti quei fiori emanavano. La sua entrata azionò un campanellino che aveva la funzione di avvisare la negoziante dell’arrivo dei clienti.

“Con permesso.” esordì a voce bassa Rei, avanzando verso il bancone, osservando la figura alla cassa. Due occhi verdi brillanti facevano da contrasto ad una lunga coda alta di colore castano. La donna indossava un grembiule verde pastello e il suo sorriso era davvero gentile.

"Come posso aiutarla?" chiese dopo un piccolo inchino.

Rei tirò fuori il distintivo e rispose "sono della polizia. Sto cercando una persona, ieri sera deve aver comprato un bouquet in questo negozio e ha allegato questo biglietto" concluse, mostrandolo.

"Perché mi sta facendo questa domanda?" le chiese la giovane donna un po' preoccupata.

"Non posso rivelare dettagli ma ho bisogno di quella risposta."

La fioraia rimase interdetta per un istante, chiedendosi probabilmente perché la polizia stesse facendo tutto questo. Cos'era successo? Ma soprattutto, lui stava bene?

"Tenou, Haruka Tenou. È questo il suo nome."

Rei sgranò gli occhi a quel nome, ma aveva davvero sentito bene?

"M-Mi scusi, potrebbe ripetere?" chiese davvero agitata, facendo preoccupare la stessa negoziante.

"Ehm...si...Haruka Tenou, agente."
 

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Note dell'autore
¹I fiori di Kino, il cognome di Makoto.
²Il cellulare è un modello molto vecchio dato che ho deciso di ambientare questa fanfiction nei primi anni duemila, lo specifico qui per non confondervi.

Ehi, questa è la mia prima fanfiction, sono un po' ansioso di aver fatto qualche errore, mi piacerebbe sentire le vostre opinioni e i vostri consigli, spero riesca a incuriosirvi questo primo capitolo.
Taki

 
   
 
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