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Autore: eddiefrancesco    25/05/2021    0 recensioni
Londra 1815
La Gran Bretagna vive un periodo gaio e licenzioso in tema con il carattere permissivo del reggente e del suo seguito...
Nonostante questo, per le convenzioni sociali la ricchissima proprietaria di Madderlea, miss Sophie, non può gestire da sola le sue tenute.
Per farlo, ha bisogno di un marito.
Richard, al contrario, deve urgentemente trovare una moglie.
Il destino li fa incontrare, ma niente è come sembra: Sophie e Charlotte, sua cugina, si sono infatti scambiate di ruolo e ...
Genere: Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Napoleonico
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Il duca di Rathborne pareva attenderlo in salotto. - Oh, Richard, ragazzo mio, tutto bene al ballo di ieri sera? - - Non esattamente.- - Allora c'è lo zampino della signorina Roswell, Sophie Roswell - osservò l'uomo più anziano, sottolineando con enfasi il nome proprio. - Come lo sapete? - - C'è ben poco che mi sfugge. Inoltre quella ragazza è l'immagine di sua madre. Gli stessi lineamenti e la stessa carnagione, con quel colore di capelli che è impossibile definire.- - Rosso con lampi dorati - aggiunge Richard. - Molto poetico - tagliò corto il duca. - Cos'hai deciso di fare con lei? - - Le ho chiesto di sposarmi.- - Offerta che la ragazza ha rifiutato, immagino. Forse per lei è più importante evitare uno scandalo che accettare un matrimonio.- Ipotizzò sua grazia. - Non credo proprio. Sentite, nonno, voi avrete obiezioni ad accettarla come mia futura moglie? - - Per niente. Al contrario, mi farebbe piacere vedere al tuo fianco una donna dotata di tanto spirito da aver architettato una fandonia simile - rispose il duca sorridendo. In quell'istante fu annunciato l'arrivo del signor Hundon, il quale ringrazio' il duca per averlo informato. Aggiunse inoltre che il debutto delle due fanciulle era stato cancellato e che entro qualche giorno sarebbero rientrati tutti a Upper Corbury per evitare uno scandalo. Dopo aver udito quelle parole, Richard non riuscì a trattenersi. - Sophie vi ha rivelato che ho chiesto la sua mano? - Il signor Hundon lo fissò con stupore. - No, non me ne ha neppure accennato.- - In questo caso, se mi recassi adesso da Sophie e la convincessi ad acconsentire, voi mi dareste la vostra benedizione? - William Hundon accettò e Richard uscì subito dalla stanza e si recò nelle scuderie, dove si fece sellare un cavallo. Si precipitò a Holles Street, ma non vi trovò Sophie, solo Charlotte, disperata. - Milord, Sophie è sparita. Ieri sera era sconvolta e...- - Lo so, e conosco anche il motivo - la rassicuro' lui. - Inoltre, credo di sapere dove si sia rifugiata. A Maiden Lane.- - Oh, maggiore, è stato veramente gentile da parte vostra venire di persona - lo accolse la signora Stebbings con un caldo sorriso. - Ieri ho ricevuto la visita del vostro avvocato. Voglio ringraziarvi a nome della nostra associazione e naturalmente di tutti i soldati. È un vero sollievo sapere che il nostro rifugio sarà sempre a disposizione, e tutto questo grazie alla vostra generosità.- - Si, si - annuì Richard, fremente, desideroso di interrompere quel fiume di parole. - Avete per caso visto la signora Carter? - - Oh, mi dispiace, ma è stata qui stamattina, molto presto. Mi sembrava distratta, e non dell'umore adatto per svolgere le sue solite mansioni, così le ho consigliato di tornare a casa.- - Era sola? - - È venuta sola, ma quando se ne è andata il sergente Dawkins si è gentilmente offerto di accompagnarla, e...- - Dawkins! - ruggi' Richard. - Si, il sergente - gli confermò la signora Stebbings. - C'è qualcosa che non va, maggiore? - Richard strinse i denti e si sforzo' di mantenere la calma. Dopotutto Dawkins era un cognome piuttosto comune da quelle parti, inoltre, anche se si fosse trattato della stessa persona, questo non significava che Sophie fosse in pericolo. - Spero di no. A che ora se ne sono andati? - - Almeno due o tre ore fa.- - Tre ore! Accidenti! Siete certa che la signora Carter intendesse recarsi direttamente a casa? - - Credo proprio di sì. La signora mi ha informato che stava per lasciare la città e che quindi era venuta qui per accomiatarsi. Non so dove abiti, ma se voi conoscete il suo indirizzo, vi dispiacerebbe controllare che sia giunta a casa sana e salva? - aggiunse, ora un po' preoccupata. - Purtroppo vengo proprio da lì. La signora non era ancora rientrata quando io mi sono recato da lei - la informò lui. - Oh, maggiore, temete che le sia accaduto qualcosa di male? Eppure avrei giurato che il sergente Dawkins fosse un uomo di cui ci si potesse fidare.- - Ora devo andare - concluse Richard e si affretto' a rimontare in sella. Per prima cosa stabilì di tornare a Holles Street. Nel frattempo Sophie poteva essere rientrata e lui si stava preoccupando per nulla. Ma non era così. Richard decise di non mettere in allarme tutta la famiglia e organizzò una ricerca con i suoi amici e servitori. Tornò quindi a Maiden Lane con una pistola sotto la giacca e chiese ai reduci se volevano unirsi a lui nella ricerca. - Temo che il sergente Dawkins abbia qualcosa a che fare con la scomparsa della signora Carter. Qualcuno di voi ha idea di dove possa essersi rifugiato? - domandò Richard. Gli uomini lo fissarono scotendo il capo, e solo il soldato senza gambe si avvicinò. - Ieri ho visto il sergente parlottare con un uomo dall'aria truce e poi allontanarsi. Così ho deciso di seguirli e ho visto che si infilavano in una casa vicino a Seven Dials.- - Questo è accaduto ieri? - puntualizzo' Richard. - Sì. È vero che non prova nulla, ma sono sicuro che se troveremo quella canaglia del compagno, avremo anche sue notizie.- - Non potete andare da solo in quel covo di ladri, maggiore - Intervenne un altro reduce, che ben conosceva quella zona malfamata della città. - Se si spargesse la voce che voi state cercando uno dei loro compagni, quei tagliagole farebbero fronte comune e si rifiuterebbero di parlare.- - Ho portato qui con me alcuni vecchi abiti del mio povero marito, che riposi in pace - lo informò la signora Stebbings. - Pensavo di distribuirli agli uomini, ma credo che siano della vostra misura, maggiore.- Richard la ringraziò e accettò quegli abiti, in realtà un po' troppo piccoli per lui. Dopo essersi cambiato, si frego' il volto con del fango e si sporco' gli stivali, in modo da riuscire a confondersi con le altre decine di reduci che affollavano la città. Da quel momento in avanti la ricerca di Sophie venne condotta con l'accuratezza di una campagna militare. Sophie non aveva idea di dove si trovasse. Sapeva solamente che giaceva in un luogo buio e maleodorante. Si era chiesta più volte chi le volesse far del male, ma senza trovare una risposta. Sapeva che era stato il sergente Dawkins, insieme a un altro uomo con una benda su un occhio, ad averla trascinata in quella prigione, ma non ne conosceva il motivo. Quando aveva loro offerto dei soldi per la propria liberazione, quei due le avevano riso in faccia. Non aveva idea di quanto tempo fosse trascorso dal momento in cui quei due energumeni l'avevano legata e imbavagliata, ma dovevano essere ormai passate alcune ore. I suoi occhi si erano abituati all'oscurità e ora si rendeva conto di trovarsi in una soffitta. Il tetto era spiovente e non c'erano finestre, ma una sola porta. Il caldo era intollerabile e lei aveva la gola secca. Avrebbe dato qualsiasi cosa per un sorso d'acqua. In quel momento udì dei passi sulle scale e dopo qualche istante vide comparire Dawkins. Recava con sé una borsa, dalla quale tolse una penna, un foglio di carta e una boccetta d'inchiostro. - Ora fate la brava. Voglio che scriviate una lettera per me. Vi sleghero', ma è inutile che gridiate o che pensiate di fuggire. Fuori da questa ci sono tre piani di scale e il vecchio Joe sorveglia l'unica uscita.- la intimidi' Dawkins. Appena fu slegata e le fu tolto il bavaglio, Sophie imploro' un bicchiere d'acqua. Dawkins glielo concesse e versò una ciotola d'acqua da una caraffa che si trovava nella stanza. - Ora state attenta e scrivete quello che vi dettero'. È una lettera molto speciale - continuò il malvivente appena Sophie si fu seduta. - Al maggiore Richard Braybrooke, Bedford Row. Caro Richard, per favore non tentate di ritrovarmi o verrò uccisa prima che voi riusciate a raggiungermi.- - Perché credete che il maggiore si metterà alla ricerca? Non prova alcun interesse nei miei confronti. Abbiamo litigato - lo interruppe Sophie. - Non tentate di fare qualche giochetto con me, signora Carter. O dovrei dire la signorina Hundon? -
   
 
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