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Autore: LaNana    26/05/2021    0 recensioni
Liz ha ventidue anni, è solare, spigliata, bella e simpatica. Un giorno il destino le mette sulla strada il suo Mito: Dani Silva, famoso, dannatamente bello, allegro e gioviale, insomma, l'uomo dei sogni. Da lì un susseguirsi di situazioni esilaranti, comiche e nostalgiche. Che ne sarà di loro?
Dal primo capitolo.
Arrivata in corridoio, percorrendolo, incrocio altri due uomini FIFA e lì il mio cuore si ferma. Poi scalpita. Poi si ferma di nuovo. Poi…poi non lo so, so che sono rimasta impalata, bocca spalancata, lingua a terra e occhi fuori dalle orbite. Danilo Ricardo Dias Barros De La Silva. Meglio conosciuto come Dani Silva, portiere del Barcellona e della nazionale brasiliana. Non che il mio più grande sogno erotico, lo ammetto.
- Dani Silva.- bisbiglio più per autoconvincermi che sia lui che per altro. Mi passa a fianco e mi sorride. Sorriso bianco latte a duecentosettantasette denti. Ottantamila punti gratis per lei signor Dani Silva. Lo seguo con lo sguardo. Occhi neri e profondi, capelli corti e sempre spettinati, viso da Maschio, mascella squadrata, un metro e novantadue di muscoli e agilità, e tutto il resto che sbavo solo a pensarci. No non ce la posso fare.
- Ciao.
Mi sta salutando?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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The Chance
Segui il cuore.


Chapter Seventeen.
Fourtytwo.

 
Torno a sedermi sul mio seggiolino stringendo vittoriosa due bei bicchieri di birra ghiacciata. Sorrido alle persone che gentilmente si alzano per far passare me, il mio vestito skater a fiori e le mie Superga gialle.
- Cazzo lo Wembley è più bello ogni volta che ci metto piede dentro!- rido passando uno dei bicchieri a Harriett.
Andiamo avanti a chiacchierare e ridere in attesa che lo stadio finisca di riempirsi e inizi la finale di calcio maschile delle Olimpiadi di Londra.
Ho seguito Dani e la nazionale brasiliana ad ognuna delle partite giocate tra Cardiff, Manchester e Newcastle, sono state settimane difficili, avanti e indietro da casa agli stadi non potendo avere il benché minimo contatto con lui, Mano Menezes è particolarmente severo su certe regole soprattutto per questi grandi eventi ufficiali, niente mogli, fidanzate e affini, niente motivi di distrazione, niente alcool, niente uscite, niente stupide perdite di tempo.
Un’altra ragazza, chiedendo permesso, ci passa davanti e si siede accanto a me, non le presto particolare attenzione finché Harriett sgrana gli occhi e inizia a farmi dei cenni strani. Alza il mento indicando qualcosa alle mie spalle.
- Harry, cosa? Non ho capito!- mi prende per il mento e mi fa voltare a guardare la ragazza.
- Ora hai capito?
I miei occhi si fermano sul viso perfettamente perfetto e perfettamente truccato di Camila.
 
- Cazzo.- bisbiglio voltandomi verso la mia amica e chiudendo gli occhi respirando profondamente, cercando di calmare la tachicardia e controllare la secrezione di adrenalina che al momento è alle stelle.
- Dai cerca di calmarti, magari nemmeno ti ha notata.- mi accarezza la schiena Harriett.
- In tribuna VIP?- la guardo negli occhi sconfortata.
Lo speaker annuncia l’ingresso in campo delle squadre per il riscaldamento e vedo i giocatori delle nazionali brasiliana e messicana camminare sull’erba, sparpagliandosi e iniziare a fare degli esercizi.
Dani indossa la sua inconfondibile tuta nera e sta riscaldando i muscoli della schiena, un’espressione seria e concentrata in volto, per quanto da questa lontananza sia difficile vedere i dettagli, lo conosco molto bene e immagino nitidamente le sue sopracciglia corrucciate che creano delle linee curve sulla sua fronte, le ciglia nere chiuse sui suoi occhi scuri, le narici che si dilatano a tempo con i suoi respiri profondi, insieme alla guance che si gonfiano e sgonfiano a ritmo, la bocca serrata e la mascella contratta.
Il maxischermo offre una carrellata di immagini e nel momento in cui lo inquadrano, mi sfugge una risatina bonaria vedendolo con la barba.
- Non si rasa dall’inizio delle Olimpiadi.- dico ad Harriett.
- Sì, lui non si rade mai la barba durante le grandi competizioni.- aggiunge una voce melliflua alla mia destra.
- Sì è vero, nemmeno ai mondiali o quando gioca in Champion’s.- continuo automaticamente.
- Lo so bene, Liz, è stato il mio compagno per più di dieci anni se te lo sei scordato.
- Cazzo.- stringo gli occhi voltandomi verso la mia amica, sfoderando poi un sorriso di circostanza tornata a guardare la donna – Ciao Camila, no non volevo mancarti di rispetto, scusami, mi sono solo lasciata trasportare.
- Assolutamente.- mi osserva con uno sguardo al vetriolo con quei suoi occhi castano chiaro – Voglio dire, è già oltremodo fastidioso che il tuo compagno ti molli per una ragazzina più giovane di te di dieci anni, ci manca pure che mi venga mancato di rispetto.- stoccata secca, sento gli addominali contrarsi e la bocca seccarsi.
- Camila non è stata colpa mia, ci siamo messi insieme molto dopo la vostra separazione...- mi interrompe sollevando una mano per zittirmi.
- Lo so, Danilo è stato chiaro e mi ha raccontato tutto per filo e per segno.- annuisco ricominciando a respirare a fondo – Quello che mi consola è sapere che tu sarai transitoria, mentre io sarò nella sua vita per sempre.
- Come scusa?- raddrizzo la schiena sentendomi insultata dalla sua affermazione.
- Liz, tesoro. - mi guarda negli occhi – Davvero pensi che possa durare per sempre? Guardati. Sei bella, certo, ma che cos’hai da offrire? Una vita di momenti da incastrare tra le partite? E se doveste finire in due città diverse? E quando invecchierai? Io sono la mamma di Carlos e Irene, non potrò mai essere messa da parte.- rimango zitta a guardarla.
- Dovrebbe vergognarsi Camila.- vedo con la coda dell’occhio Harriett alzarsi stringendo i pugni ai lati del corpo – Liz è una ragazza meravigliosa, capisco che le roda di essere stata lasciata e sapere che il suo ex l’ha rimpiazzata con una ragazza più giovane e bella di lei, ma questo non le dà il diritto di prendersela con gli altri al posto di sé stessa.- prendo il braccio della mia amica e la tiro per farla risedere, ma con uno strattone si libera dalla mia presa e prosegue la sua arringa difensiva – No, Liz, queste cose mi fanno andare il sangue al cervello, è solo la pura e nuda invidia di una donna con l’ego ferito che non accetta di perdere.
- Harriett, basta.- le appoggio nuovamente una mano sull’avambraccio e, questa volta, si siede.
- Non è giusto, Liz.- annuisco dandole ragione.
- Tante cose nella vita sono ingiuste, è meglio che inizi a familiarizzare con questa sensazione.- Camila si ricompone sul seggiolino voltandosi verso il campo da gioco dove le formazioni stanno scendendo in campo, annunciate dagli altoparlanti – Poi se non me lo sarò già ripreso e tra dieci anni sarai ancora insieme a Danilo, allora forse potrò iniziare a rispettarti come donna.
I muscoli tutti tesi, la gola chiusa da un groppo, le mani sudate in preda all’ansia e all’agitazione e delle lacrime di rabbia agli angoli degli occhi.
Bevo un sorso di birra cercando di placare i nervi.
- Non finisce qui, Camila.- la vedo sorridere e annuire alla mia affermazione.
Fischio d’inizio.
Gol di Peralta dopo soltanto un minuto di gioco.
Vedo Dani lanciarsi per prendere il pallone che però gli passa ad un soffio dalle mani.
La partita ricomincia, i verdeoro ci provano, ma sono evidentemente fuori partita, lenti, pesanti.
Con estrema difficoltà arriviamo all’intervallo alla fine del primo tempo regolare, scatto in piedi e mi dirigo al bar a recuperare altra birra.
Tornando, vedo che Harriett ha preso il mio post, mettendosi in mezzo tra me e Camila. Mi sorride e la partita ricomincia.
Al 75° Peralta infila nuovamente il pallone in rete e i brasiliani perdono completamente il lume della partita, lasciando ampi spazi in difesa e centrocampo, dove i ragazzi della nazionale messicana si infilano senza problemi, arrivando spesso alla porta di Dani che para tutti i tiri con prontezza.
Al 91° Hulk riesce ad insaccare un gol per il Brasile, ma la partita ormai è terminata.
Al triplice fischio finale Camila si alza e, senza salutare, se ne va, noi rimaniamo a guardare la cerimonia di premiazione delle squadre e poi raggiungiamo la sala rinfreschi, dove dopo un’abbondante mezz’ora arrivano anche le squadre che hanno partecipato alla partita.
Dani non appena mi vede mi viene incontro, dribblando le persone che cercano di fermarlo, Camila compresa.
- Non vedevo l’ora di questo momento.- mi sussurra all’orecchio stringendomi tra le braccia e quasi sollevandomi di peso.
Saluta anche Harriett e ci intratteniamo in qualche chiacchiera, con i camerieri che girano ad offrire vino e degli stuzzichini dal rinfresco.
- La tua ex è un’arpia con gli artigli non retrattili, comunque.- do una gomitata ad Harry per la frase tremendamente sconveniente, in un momento decisamente non opportuno.
- Cosa ti ha fatto?- Dani si volta a guardarmi preoccupato, gli occhi spalancati.
- Niente, sta tranquillo.- bevo un altro sorso di vino maledicendo la mia migliore amica con lo sguardo.
- Liz.- Dani mi gira il viso e mi guarda serio.
- Niente, davvero.
- E’ stata molto maleducata e l’ha trattata malissimo mentre eravamo sugli spalti.- guardo Harriett severa – Liz non serve a niente nascondere le cose.- sento la mano di Danilo carezzarmi la nuca.
- Mi spiace, gatinha. Le parlerò.
- Ha anche detto che vuole riconquistarti, ma anche se non ci riuscisse lei è inesorabilmente legata alla tua vita con un doppio filo rosso.- gli occhi di Dani si abbassano a guardare il pavimento per poi tornare ai miei.
- Prometto che le parlerò, ma giurami che non mi nasconderai niente.- annuisco e lui mi da un bacio sulle labbra – Ora, se volete scusarmi, mi prenderei la libertà di rapire questa ragazza e riportarla a casa quando più mi gradirà.
 
Apro gli occhi e mi sollevo quando sento il letto vuoto allungano una mano.
L’ampia vetrata della camera dà direttamente sulla spiaggia di sabbia bianca e fine di una caletta sperduta da qualche parte in Messico, il cielo è di un turchese intenso, l’oceano acqua blu che sferza la rena chiara e, tra le palme, Dani che si dondola su un’amaca arancione e viola mentre legge un libro.
Lo raggiungo e lo osservo, la sua pelle è abbronzata, la barba incolta, i capelli scarmigliati e lo sguardo concentrato tra le parole.
Mi siedo sulla sabbia e rimango a guardarlo. È davvero bello.
Dopo una manciata di minuti mi nota e sorride.
- È molto che sei lì?
- Qualche minuto. Sei ancora su “Guida galattica per autostoppisti”?- annuisce facendomi vedere la copertina del libro, mentre mi fa spazio sull’amaca e mi avvolge un braccio attorno alle spalle.
- Sai Liz, pensavo ad una cosa.- sollevo la testa dalla sua spalla e lo guardo negli occhi.
- Cosa?
- Sarebbe carino tornare qui per il matrimonio, oppure per festeggiare un anniversario...il primo, il quinto, il decimo…
- Dani cosa stai dicendo?- mi risponde con un sorriso mozzafiato.
- 42.
 

PICCOLO SPAZIO LaNana

Ciao a tutt*!!
Ed eccoci qui con il primo incontro tra Liz e Camila. Spero vi piaccia il capitolo e vi vada di lasciarmi qualche recensione!

Baci!
LaNana

   
 
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