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Autore: DanceLikeAnHippogriff    28/05/2021    0 recensioni
Il filo conduttore di queste storie è il "quattro" e le "storie". Storie per un anniversario importante, storie per quattro anni di avventure e storie. Una storia per anno, anche se è troppo poco da regalarti per tutto quello che mi hai dato.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per quanto Aennìleas avesse girato in lungo e in largo i mercati dei paesi vicini e lontani, Horo non aveva voluto sentire ragioni. Non voleva in casa la versione scritta delle sue ballate e poco importava che suo marito si fosse fatto a piedi le botteghe dei librai dell’intero regno.

Era rimasto imbronciato a guardarlo per settimane, riposto nella loro libreria, senza azzardarsi ad aprirlo. Era una sfida silenziosa di sguardi. Anzi, non proprio silenziosa e non proprio di sguardi. Un libro non ha di certo gli occhi. E Horo, con la lingua tagliente che si ritrovava, non poteva certo stare zitto.

Aennìleas non se l’era presa, anzi. Aveva riso alla reazione di suo marito e gli aveva assestato una poderosa pacca sulla schiena che aveva impedito alla kitsune di lamentarsi per cinque minuti buoni. Non erano mai ritornati sulla questione per anni, ma ormai era diventato una sorta di scherzo per Neal nominare il libro per farlo imbestialire. Come quel giorno, quando si era allontanato con Neekeri e Valkas per la loro lezione settimanale di caccia, raccomandando al bardo di non osare toccare quel libro per niente al mondo.

Horo lanciò un’occhiata in cagnesco alla copertina di cuoio ambrato. Spiccava tra gli altri volumi per la rilegatura del dorso in delicata foglia d’oro, specialmente quando il sole di mezzogiorno illuminava il soggiorno. Si trattava di un’edizione stupenda, non aveva niente da ridire in merito.

Sgattaiolò quatto fino ai piedi della libreria e si alzò in punta di piedi, sfiorandone la copertina liscia con il polpastrello, e ritrasse il dito subito dopo, guardandosi intorno. Come se non fosse stato solo. Sbuffò e si accoccolò sul divano, premurandosi di guardare storto il libro di tanto in tanto.

Non lo voleva in casa sua.

Non poteva negare che il pensiero di suo marito era stato tenero, terribilmente premuroso, adorabile. Ma lui odiava vedere le sue opere in forma scritta, fissate nel tempo, muri di testo indelebili, nero su bianco. Gli dava un vago senso di claustrofobia.

In quanto bardo, il suo era un mestiere fatto di parole, di musica, di improvvisazione, di spettacolo. Gli sembrava alquanto svilente stampare le sue parole su un foglio, aggiungere qualche bel disegno e tanti saluti. Insomma, le parole non erano altro che uno degli aspetti che rendevano le sue storie delle storie. Ed erano anche un aspetto imperfetto perché in base al pubblico, all’ambiente, al suo umore, anche quelle cambiavano, adattandosi al contesto. Le sue opere non erano fatte per stare chiuse in un libro ad appassire. Lui non era fatto per stare chiuso in un libro.

Si lasciò sprofondare ancora di più nel divano, sbuffando sonoramente. Non l’avrebbe sentito nessuno, ma doveva pur dare sfogo alla sua frustrazione.

Il bagliore della foglia d’oro catturò nuovamente la sua attenzione e Horo emise un basso grugnito di disappunto, per poi alzarsi di nuovo. Quel libro lo sfidava. Neal lo prendeva in giro dalla prima volta che gli aveva espresso questo suo cruccio dicendo che i libri non sono vivi, e il bardo aveva preso questa sua affermazione molto sul personale. Insomma, lo irritava parecchio il fatto che quell’ammasso di fogli potesse essere considerato un suo degno sostituto, ma lui c’era nato da un libro.

Si piazzò di fronte alla libreria a gambe larghe, le mani sui fianchi in atteggiamento di sfida, e allungò una mano per prenderlo. Rimase un attimo a fissare indispettito i pochi centimetri che separavano la sua mano dal libro, imbronciò le labbra, e chiuse le gambe per mettersi in punta di piedi, perdendo gran parte del suo minaccioso vantaggio. Poi schizzò di nuovo sul divano alla velocità della luce col maltolto.

Neal e i bambini sarebbe tornato a breve e lui non aveva certo intenzione di farsi beccare col libro che tanto odiava. Aveva ancora nelle orecchie le sue parole, di come a lui piacesse avere il ricordo della versione delle sue storie risalente agli anni in cui si erano incontrati. Aveva trovato la cosa terribilmente romantica e quella notte aveva lanciato il libro in angolo e soffocato le proteste di suo marito con ben più di un semplice bacio. Al ricordo, sentì una vampata di calore prendergli il basso ventre e arricciò le labbra in un sorriso sornione. Nel caso in cui fosse stato colto in flagrante, sapeva bene come togliersi dai guai ed evitare che Neal gli rinfacciasse quella lettura per gli anni avvenire.

Aprì il libro a metà con un gesto secco, negando con fermezza la punta di curiosità che aveva guidato la sua mano, e si bloccò, scandagliando la pagina con lo sguardo. I fogli erano pieni di scarabocchi colorati, sbavati qui e là da pasticciati tentativi di cancellare quelle che dovevano essere, nella mente dell’artista, delle linee sbagliate.

Girò delicatamente le pagine, incontrando negli spazi bianchi tra i paragrafi disegni sempre più elaborati. Man mano che scorreva i capitoli, gli sembrava quasi di assistere a un’evoluzione. Non aveva mai visto Neekeri e Valka leggere quel libro, ma quei disegni non potevano che essere loro. Erano scene fantastiche tratte dalla storia, le riconosceva tutte, e qua e là c’erano dei buffissimi ritratti della loro famiglia, disegni della loro capanna, del bosco, degli abitanti del villaggio. Quando tornò alla pagina del titolo, trattenne a stento una risata con le lacrime agli occhi.

Per papà.

Sentì una stretta al cuore. Forse quelle piccole pesti avevano percepito la sua avversione per quel libro e avevano ben pensato di rimediare abbellendolo per lui. Il solo pensiero lo riempiva di una tenerezza infinita.

Scoppiò a ridere da solo e si alzò per riporlo nella libreria. La copertina non sembrava più luccicare per sfida. Forse l’avrebbe usato per leggere ai bambini qualche storia della buonanotte, dopotutto.


 

Note dell'autrice: Se questi personaggi vi hanno incuriosito, vi piacciono il fantasy e DnD, e ne volete sapere di più, andate a dare un'occhiata alle storie della mia serie Di draghi e Dragomanni ;) Ricordo, come sempre, che il personaggio di Aennìleas appartiene a CrispyGarden <3

  
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