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Autore: eddiefrancesco    29/05/2021    0 recensioni
Nel periodo della Reggenza, la città gode di un clima di rilassatezza... L' ultima cosa che Verity Harcourt si sarebe aspettata era di iniziare la stagione mondana smascherando una spia... o che la spia in questione potesse essere proprio Brin, l' uomo che cinque anni prima le aveva spezzato il cuore! E scoprire che il suo misterioso contatto, un postiglione ridesta in lei emozioni violente.
Che cosa deve fare Verity ora che entrambi le hanno rubato il cuore?
Genere: Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Lady Billington proseguì dicendo: - Corre voce che lo zio visconte stia declinando in fretta e, sebbene quel mostro abbia fatto di tutto pur di impedire al nipote di ereditare il titolo sposando quella poverina di soli vent'anni, come ti ho raccontato in precedenza, è assai probabile che il maggiore diventi tra breve il nuovo visconte di Dartwood.- Verity rise. - Povero Brin! Se è stato così incauto da avventurarsi a Londra, avrà addosso ogni debuttante! - La zia fece per dirle che aveva un senso dell'umorismo alquanto perverso, quando vi fu uno schianto tremendo. L'attimo dopo fu sbattuta contro il finestrino mentre la vettura si fermava bruscamente. - Cielo! Che cosa sarà mai accaduto? - - Non ne ho idea. Chiamiamo Ridge, così sapremo subito qual è il problema.- La portiera venne spalancata e il viso preoccupato dello stalliere di lady Billington si staglio' nel vano. - State bene, milady? - - Sì, Ridge. Stiamo bene tutte e due - gli assicurò la gentildonna mentre si raddrizzava a fatica. - Che cosa è successo? - - Si è allentata una ruota, milady. Per fortuna siamo in vista di Sittingbourne. Se lei e sua nipote avranno la cortesia di viaggiare sull'altra carrozza fino al Crown, condurro' i cavalli alla locanda e vedrò di rimediare al danno. Badi, potrei non riuscirvi entro oggi.- - Che disdetta! Contavo di arrivare presto così da potermi preparare con comodo per il ricevimento di lady Swayle questa sera. Ma immagino che non vi sia scelta. Se vuole aiutare la signorina Verity e poi me...- Il trasbordo si rivelò problematico. La seconda carrozza, infatti, era non soltanto ricolma di bagagli, perché lady Billington non era tipo da viaggiare leggera, ma ospitava la cameriera personale della zia, Dodd, il maggiordomo e ciò che Verity considerava come due autentiche calamità, un pappagallo verde e un grasso pechinese chiamato Horace. Scoppiò il pandemonio quando Verity, coi suoi consueti modi spicci, scacciò Horace dal sedile. Il cagnolino, viziatissimo, manifestò il proprio scontento con alti latrati che agitarono a loro volta il pappagallo. Ne derivò una terribile cacofonia finché la carrozza non si fermò in corrispondenza della locanda. - Basta cosi! - esclamò Verity scendendo a precipizio non appena la vettura si arrestò. - Mi rifiuto di percorrere un altro miglio con questi stupidi animali! Perché mai tu ritenga opportuno portarli sempre con te proprio non lo so! - - Su, calmati, cara - mormorò la zia seguendola all'interno della locanda. - Non capisco dove tu abbia preso questo caratteraccio. Tuo padre era un uomo mite e non ricordo di aver mai visto tua madre perdere la calma. Sebbene...- Si acciglio'. - In effetti, non tutti gli Harcourt si sono distinti per la loro pacatezza. Il tuo bisnonno, il quarto duca, era un uomo oltremodo collerico. Molti lo consideravano pazzo.- Verity si ribellò. - La mia non è pazzia, solo irritazione, e del tutto giustificabile! Quegli animali farebbero spazientire un santo! E se mi costringerai a viaggiare con loro, giuro che li buttero' dal finestrino! - - Ma, cara, non puoi rimanere qui da sola! È impensabile! - - Non sarò sola - puntualizzo' lei. - Si fermerà anche Ridge. Senti, zia - continuò poi senza darle il tempo di rilevare l'ovvia pecca di quella soluzione. - Andiamo a mangiare qualcosa mentre aspettiamo che Ridge scopra se la carrozza può essere riparata oggi. Decideremo poi il da farsi.- Lasciandosi convincere, lady Billington chiamò l'oste e ordinò un pasto leggero. Ripararono in una saletta privata, chiacchierando del più e del meno. Quando lo stalliere le raggiunse, le notizie non erano buone. La riparazione avrebbe richiesto lunghe ore di lavoro, quindi Ridge si sarebbe trattenuto al Crown e avrebbe proseguito il viaggio l'indomani, una volta che avesse sistemato la ruota. Lady Billington si dichiarò d'accordo e convocò il padrone della locanda ma, quando Verity annunciò che si sarebbe trattenuta anch'essa per la notte e che avrebbe viaggiato con lo stalliere il giorno seguente, il suo senso del decoro le strappò una vivace protesta. - Mi rincresce, Verity, ma è fuori questione. Non puoi restare qui senza nemmeno una cameriera! Dovrai per forza continuare il viaggio con me! - - No! Non viaggero' con quei mostri! - proruppe lei. Si voltò verso il locandiere che stava pazientemente aspettando di sapere quante camere sarebbero servite, se una o due. - È possibile prendere a nolo una vettura? - gli chiese. - In circostanze normali, senz'altro, signorina. Ma con la Stagione alle porte, è un periodo intenso e non ho carrozze disponibili. Potrebbe provare con la vettura di posta. Badi, se il suo nome non è sulla lista dei passeggeri, non vi è garanzia, ma il postiglione potrebbe farla salire lo stesso, avendo posto.- - Senza chaperon non puoi comunque viaggiare, Verity. E non è il caso di chiedere a Dodd di accompagnarti perché, come questo brav'uomo ha giustamente osservato, niente garantisce che vi siano posti. Tra l'altro, avrò bisogno che Didd mi vesta per il ricevimento di stasera - intervenne la zia. - Quanto a questo, signora, credo di poterla aiutare. Mia nipote sta aspettando la vettura di posta. - Dichiarò il locandiere, indicando una fanciulla che sedeva in disparte. - Era a servizio presso lady Longbourne. Ma l'anziana signora è scomparsa il mese addietro e mia nipote si sta recando a Londra per cercare un altro lavoro.- Lady Billington continuava a non approvare il fatto che Verity viaggiasse sulla vettura di posta ma, dopo aver parlato con la nipote del locandiere, che sembrava una personcina assennata, acconsentì controvoglia e, poiché il pomeriggio era già inoltrato, non perse tempo a ripartire. Dopo aver salutato la zia, Verity rientrò nella locanda e andò a sedersi accanto alla nipote dell'oste. - Lasci che mi presenti. Mi chiamo Harcourt. Verity Harcourt - esordì con un sorriso. - Margaret Jones, signorina. Ma tutti mi chiamano Meg.- Verity osservò la sua futura compagna di viaggio. Pur essendo vestita con praticità più che con eleganza, era ordinatissima. - Quindi, Meg, sta raggiungendo la capitale nella speranza di trovare impiego? - Le domandò. - Si, signorina. Mia sorella vive là, e alloggero' presso di lei finché non avrò trovato un'altra sistemazione. Ho una lettura di referenza della famiglia di lady Longbourne. Ero la sua cameriera personale, ma non mi aspetto di essere assunta con le stesse mansioni. Vi sono certo domestiche più esperte di me, quindi sarò lieta di accettare qualsiasi impiego, perché non vi è nulla da queste parti.- Piacevolmente colpita dalla sua schiettezza, Verity si chiese se offrirle lavoro. Abituata com'era ad arrangiarsi, non aveva mai ritenuto necessario assumere una cameriera personale. Un aiuto, tuttavia, le sarebbe servito, specie durante il suo soggiorno londinese. Si decise in fretta. - Le piacerebbe lavorare per me, Mag? - domandò, e poi rise del suo sbalordimento. - Parlo sul serio. È ora che io abbia una cameriera personale. Sebbene sia mio dovere farle notare che vivo per gran parte dell'anno nello Yorkshire. Quindi, se la vita di campagna non le aggrada, potrebbe davvero convenirle cercare un'occupazione nella capitale.- - Oh, no, signorina, sono nata e crescita in campagna, io e lady Longbourne non si è mai allontanata da casa mentre lavoravo per lei - affermò Meg vivacemente. - No, non si tratta di questo. È soltanto che... Be', la signora che viaggiava con lei non vorrà parlare con me, prima? Era sua zia, vero? - - Si, lady Billington è mia zia, ma è un accomodamento che la riguarda solo marginalmente, anche se alloggeremo nella sua residenza di città per le prossime settimane. No, è il mio tutore che pagherà il suo salario. E zio Lucius approverà la mia decisione, ne sono certa.- - In tal caso, signorina - rispose Meg, alzandosi mentre l'inconfondibile suono del corno annunciava l'arrivo della vettura di posta.
   
 
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