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Autore: Roe Jaeger    31/05/2021    0 recensioni
[Post-manga]
Kira è stato sconfitto e nel mondo è tornata la serenità. Misa Amane ha sposato Matsuda, ma ogni tanto, di nascosto, va al cimitero da Light. Sulla sua tomba, riflette.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Misa Amane
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Riflessioni post-mortem
 
Qualche giorno fa ho trovato per caso un quaderno, nell’ufficio di Tota. Era nero ed era custodito gelosamente. All’inizio avevo creduto gli servisse per appuntare i risvolti di qualche intricato caso - dopo il caso Kira aveva affrontato un paio d’indagini importanti - ero sinceramente convinta che ci fosse scritto qualcosa riguardante il suo lavoro. 
Tuttavia, una indomabile curiosità si è impadronita di me e, appena l’ho toccato, ho visto quel mostro che ha detto di essere uno shinigami di nome Ryuk.
E… sono affiorati i ricordi. 
Io ero il secondo Kira. 
Io uccidevo con un quaderno. 
Un quaderno della morte. 
Io giustiziavo i criminali. 
Io sono diventata un’assassina. 
Io ho ucciso dei colpevoli perché me l’hai chiesto tu. 
Io ho ucciso dei colpevoli perché me l’ha detto un ragazzo qualunque. 
Oppure uccidevo delle persone qualunque per seguire il folle progetto del colpevole? 
Non lo so più oramai: loro erano meno colpevoli di te, forse; sicuramente meno folli. 
È difficile comprendere perché io sia ancora viva, mentre tu, Yagami Light, così intelligente, sei sepolto sotto questa lapide, sconfitto nella battaglia contro Near. 
Dopo aver vinto per un soffio contro L, hai perso anche tu. 
Non credevo che una cosa del genere sarebbe mai accaduta: ho ricordato che ti consideravo invincibile. 
Per quanto strano mi possa sembrare, infatti, l’avevo dimenticato. 
Io ti amavo Light, perché dopo aver giustiziato il criminale che ha ucciso i miei genitori, eri riuscito a guadagnarti la mia ammirazione, ma se ci penso adesso mi rendo conto che tu hai semplicemente ucciso, macchiandoti del medesimo delitto. 
Come ho fatto a non accorgermene fino ad ora? 
Perché ti aiutavo? 
Io non ero usata da te, io non agivo senza rendermene conto, come qualche volta è stato ipotizzato a proposito dei due Kira. 
Io ero consapevole di quanto stessi facendo. 
Mi sono macchiata di un terribile crimine per una persona che mi avrebbe sacrificata senza problemi, così come hai fatto con Takada. Dopotutto, fingevi di stare sia con me che con lei. 
Mi avresti usata, o avresti usato solo lei che ti serviva? 
Forse ci avresti fatte morire assieme, scrivendo di un incidente che avrebbe coinvolto entrambe. O che una di noi due avrebbe ucciso l’altra per gelosia e poi si sarebbe suicidata, semmai. 
Orribile. 
Tu l’avresti fatto davvero? 
Per fortuna nei tuoi piani rientrava solo la perdita della memoria da parte mia e non avevi invece calcolato che avrei trovato il quaderno. 
Per questo oggi io, Misa Amane, sono qui per portare dei fiori sulla tua tomba. 
Perché tu hai vendicato i miei genitori, per quanto sbagliato fosse, e, usandomi, mi hai permesso di conoscere mio marito, facendomi divenire la signora Matsuda. 
Non che lo ami, ma il fatto che ti odi mi aiuta a dimenticarti. 
La tua vita non è stata sprecata, Light Yagami. 
L’operato di Kira, di cui quasi nessuno conosce la vera identità, non è stato tutto vano. 
Milioni di persone non venerano invano un pluriomicida. 
E mentre il vento soffia leggero sul cimitero, poso dei fiori sulla tua tomba. 
Grazie Light, per quanto hai fatto nel mondo. 
Di quanto hai fatto per me.
Di essere morto.
La tua esistenza almeno è servita a rendere il mondo un po’ migliore, anche se hai sbagliato modo. 
Tuttavia, credo fosse l’unico possibile. 
Solo la paura di morire può fermare il desiderio di commettere crimini. 
Volto le spalle alla tua tomba, mentre la mia mente è affollata da questi pensieri, che mai rivelerò a mio marito. 
Lui è la polizia e non li condividerebbe. 
Io ti ringrazio, Light. 
Però mentre muovo lenti passi per andar via so che non verrò mai più a trovarti. 
Una lenta e silenziosa pioggia comincia a bagnarmi, nascondendo le mie lacrime. 
Le sto versando perché mi sono pentita di quanto ho fatto o perché sei morto? 
Chiedermelo è inconcludente, andare avanti è tutto ciò che mi è possibile. 
   
 
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