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Autore: ArrowVI    31/05/2021    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 10-37: Convinzione



L'aria all'interno del campo di battaglia si fece gelida in un battito di ciglia: quello fu il segnale di Sarah per Andromeda.

Astarte non indietreggiò neanche di un millimetro: esattamente come previsto, nessun attacco ebbe alcun effetto sulla non-morta, ma questo non fece vacillare il soldato neanche per un istante.

Doveva tenere l'attenzione del demone su di se, per permettere a Sarah di colpirla alla sprovvista... Fortunatamente, Astarte sembrava avere occhi solamente per lui: anche quando si avvicinò pericolosamente a Sarah, la non-morta non la degnò neanche di uno sguardo... Rimase fissa sul soldato, come se avesse un qualche genere di conto in sospeso con lui, ignorando ogni altra cosa intorno a se.
Quel comportamento sarebbe stata la chiave per imprigionarla e permettere ad Andrew di correre in soccorso del suo comandante.


Nonostante fosse ancora provato dal precedente scontro con il demone, e dall'attacco che subì da Belzebub, Andromeda evocò ancora una volta il suo Spirito:
una intensa folata di vento si sollevò intorno al campo di battaglia, avvolgendo i due avversari e Sarah come se fossero dentro l'occhio di un ciclone.

Doveva limitare i suoi movimenti, per permettere alla sua compagna di colpirla il più facilmente possibile.


Susanoo è uno spirito guerriero molto potente, che richiede un grosso quantitativo di stamina per essere usato a dovere. A causa dei precedenti scontri, Andrew era quasi a secco... Doveva contare le prossime invocazioni con il contagocce.


Da li a poco, Sarah avrebbe lanciato il suo incantesimo: la vide, infatti, mentre cominciò a preparare il Permafrost.

Da li a poco, Astarte sarebbe stata intrappolata in una bara di ghiaccio...

...Da li a poco, non avrebbe più potuto farle domande per chissà quanto tempo.


Doveva sapere cosa fosse successo... Qualcuno doveva sapere.

Andromeda strinse i pugni e digrignò i denti.


<< Cosa è successo a Lilith?! Dimmelo! >>
Esclamò, cogliendo sia Sarah che Astarte alla sprovvista.

La non-morta piegò la testa di lato, mostrando al soldato una espressione confusa.

<< Astarte non ha idea di chi tu stai parlando. >>
Rispose.


Era ovvio che non avrebbe ricevuto una risposta a quelle sue domande, non così facilmente per lo meno.
Era ovvio, eppure per qualche motivo lui ci sperò ugualmente.


Sbuffò, realizzando che Sarah avesse quasi finito di recitare l'incantesimo.
Doveva tenere ferma Astarte per i secondi necessari all'attacco di colpire il suo bersaglio.


Allungò la sua lama verso il suo bersaglio, afferrando il manico con entrambe le mani e avvicinandolo al suo fianco destro.

Quella era una tecnica letale, ancora in via di sperimentazione: gli effetti su un essere umano sarebbero stati devastanti... Fortunatamente, il nemico davanti a se non lo era.


Andromeda fece un passo in avanti, preparandosi a scattare.

<< Susanoo: Tempesta di Acciaio Nero. >>
Non appena disse il nome di quella tecnica, la voce minacciosa e profonda del suo spirito riecheggiò nella sua testa.


[ Come desideri. ]


In un battito di ciglia Andromeda scattò verso il suo avversario, avvolto da una energia nera come la pece, che ben presto si riversò completamente nella lama della sua spada: con un rapido fendente, Astarte venne tranciata a metà ad altezza del ventre, per poi venir bersagliata da un secondo attacco, una raffica di fendenti d'aria che le tagliarono la testa e gli arti.


[ E ora, il pagamento. ]
In quell'istante Andromeda s'inginocchiò nel terreno, tossendo sangue.


Prima che Astarte potesse rigenerarsi completamente, venne avvolta da un vento gelido che la rinchiuse ben presto all'interno di uno spuntone di ghiaccio.




Quando smise di tossire, Andrew cominciò finalmente a prendere fiato.
Provato dai combattimenti e dal prezzo pagato per aver abusato di Susanoo, ma non poté prendersi neanche un istante per riposare.
Si alzò rapidamente dal terreno, dirigendosi con passo veloce verso Sarah, anche lei inginocchiata e provata dagli sforzi di tenere due demoni imprigionati.

Non appena Andrew la raggiunse, Sarah gli fece ben presto capire che non dovesse preoccuparsi di lei: il tempo era quasi agli sgoccioli, e doveva assicurarsi di trovare Arthur prima che la sua visione diventasse realtà.

Nonostante fosse preoccupato per la sua compagna, Andromeda decise di seguire il suo consiglio.
Mentre lo guardò allontanarsi, Sarah non poté fare a meno di ripensare alla domanda che Andrew fece ad Astarte.


<< Lilith, eh? >>
Disse a nessuno.





Iris non riuscì a credere a ciò che accadde davanti ai suoi occhi.
Per un attimo pensò che non fosse successo per davvero, che i suoi occhi l'avessero ingannata... Ma, ben presto, realizzò che non fosse così.

Quella fu la prima volta che un umano decise di proteggerla.
Neanche Belzebub riuscì a credere a quella vista.

Rimase in silenzio a fissare il soldato che fino a pochi istanti prima continuò a minacciare, con una espressione confusa e terrorizzata.

<< Questo... Questo... >>
Borbottò, senza riuscire a finire quella frase.
Sembrò come se il mondo intorno a lui fosse andato in frantumi, come se tutto fosse finito sottosopra.

<< Non può essere... Non-Non è vero. >>
Continuò subito dopo, parlando fra se e se come un pazzo, cercando di convincere se stesso.

<< Un umano... Che muore per salvare un demone? Impensabile... Assurdo... >>
Eppure la scena davanti a lui non cambiò.
Il corpo di Arthur, immobile, il suo sangue che gocciolava lentamente in una piccola pozza ai suoi piedi.

Belzebub non riuscì a crederci: in una frazione di secondo, le sue convinzioni si frantumarono in un milione di frammenti.
Quella scommessa, fu lui a perderla: e questo non riuscì ad accettarlo.


Cominciò a digrignare i denti, furioso, osservando il corpo immobile del suo vecchio avversario.


<< Non lo accetto... Non è possibile! >>
Ruggì, posando poi i suoi occhi furiosi su Iris, ancora scioccata da ciò che era appena successo.

<< Questa è una delle tue illusioni, non è forse così, Iris?! >>
Esclamò, inferocito, non riuscendo ad accettare quella situazione.

Per lui, era impensabile che una cosa del genere fosse davvero potuta succedere: non l'avrebbe mai accettato.
Eppure Iris lo negò. 
Belzebub sapeva perfettamente che non fosse una illusione, ed era esattamente quello il motivo che lo spinse oltre il limite.


<< Come ti permetti... A prenderti gioco di me in questo modo...?! >>
Ruggì, mentre quella sostanza viscosa nera, tossica, cominciò a uscire dalle sue mani e dalla bocca come se fosse sangue.

<< Dov'erano gli umani come te... Quando noi avevamo bisogno del vostro aiuto...? Come ti permetti di sfottermi in questo modo?! >>
Ruggì con tutto se stesso, verso qualcuno che, ormai, non poteva più rispondergli.


In quell'istante, l'incendio del giorno del disastro riaffiorò nella sua mente.


<< Le cose che ci avete fatto... Sono imperdonabili... >>
Disse a se stesso.


Eppure, le parole di Arthur risuonarono nella sua mente come campane rumorose.

<< Non abbiamo colpe dei peccati di chi è venuto prima di noi! >>


<< Voi umani... Siete tutti uguali! >>
Le sue parole, per qualche motivo non riuscì a togliersele dalla testa.

<< Ci sono umani buoni e umani cattivi, non siamo tutti uguali! >>


<< Non esiste modo per gli umani e i demoni di coesistere! >>
Continuò.

<< Pensa alle cose che potremo fare, se lavorassimo insieme! >>



<< Non sono io... Nel torto... >>
Borbottò fra se e se, improvvisamente.

<< Siete voi a esserlo... Sono giustificato, ve lo meritate! >>
Eppure, neanche stavolta le parole di Arthur abbandonarono la sua testa.


In quell'istante Belzebub esplose in un ruggito furioso che fece tremare persino il terreno ai suoi piedi. La sua pelle cominciò ad andare in frantumi come se fosse finta, rivelando un secondo strato fatto interamente di quella sostanza nera.

I suoi occhi si fecero rossi come il sangue, mentre sollevò una mano verso il cielo.


<< Ne ho avuto abbastanza di giocare! >>
Urlò ancora una volta, mentre una sfera di energia nera cominciò rapidamente a materializzarsi nel palmo della sua mano.
Iris provò a chiamare il suo nome, implorandolo di fermarsi, ma senza successo. L'attacco subito le impedì di muoversi.

<< Ne ho avuto abbastanza di avere a che fare con voi maledetti scarafaggi! >>
Non appena disse quelle parole, la sfera di energia oscura si fece più grande di prima, talmente grande da riuscire perfino a oscurare il sole. 
Quella era una delle magie più potenti in possesso di Belzebub, un attacco su cui lavorò per centinaia di anni, un attacco che avrebbe voluto usare per sconfiggere Amon e sottrargli il suo titolo.

<< Non sarai tu ad averla vinta, Arthur! >>
Esclamò.

<< Sparite dalla mia vista una volta per tutte! >>
Concluse, lanciando quell'enorme sfera verso il terreno ai suoi piedi.
Con un attacco di quelle proporzioni, se avesse toccato il terreno avrebbe spazzato via l'intera capitale come se fosse un castello di carte al vento.



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Fine del capitolo 10-37, grazie di avermi seguito e alla prossima.

 

   
 
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