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Autore: lmpaoli94    01/06/2021    2 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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La battaglia si era conclusa dopo che le mura che circondavano il castello crollarono come un palazzo di carta.
I pochi seguaci di Dunguaire erano fuggiti verso il nord del paese dove avrebbero incontrato i ribelli esiliati sotto il comando della moglie di John Flynn: Rhian.
Per evitare di dare inizio ad un nuovo conflitto, tutti i soldati di Dunguaire furono giustizia per volontà divina, distruggendo per sempre la dinastia Grey e i loro più grandi fedeli.
Ma i Grey non avrebbero mai cessato di vivere su quella nazione.
Katherine, per quanto credeva che il suo amato fosse forte e coraggioso, non lo vide tornare  insieme alla speranza di un loro futuro.
I pianti che si susseguirono per le loro perdite furono strazianti e insopportabili.
La stessa Contessa Madre non riusciva a sopportare i lamenti delle due donne mentre si stavano per rinchiudere sempre di più in loro stesse.
Non avendo nemmeno un luogo per ritornare a casa, La Contessa Madre e tutti gli uomini che avevano giurato fedeltà alle ceneri della sua casata invece che al Duca di Slane, si preparavano a sparpagliarsi in tutta la nazione in cerca di un futuro migliore.
< Contessa Madre, posso disturbarvi? > gli domandò Ethan non tono lieve.
< Certo. Entrate pure… Capisco che anche voi non riusciate più a sopportare il dolore di mia figlia e della sua dama di compagnia. Troppo straziante e doloroso. >
< In verità sono giunto fin qui per parlare del futuro di questi soldati. Davvero volete lasciarli liberi al loro destino? Dobbiamo sistemare la situazione di Slane. La Duchessa non sarà affatto fiera di sapere che avete ucciso suo marito.
< Ucciderò io stessa la Contessa e mi prenderò il suo castello. In fondo, io e la sua famiglia stiamo ancora combattendo per la supremazia d’Irlanda. >
< Davvero voi pensate di farvi largo tra tutte queste macerie. >
< Ho appena stretto un alleanza con molti uomini di questa terra. Negli anni che avevano servito il Duca di Slane, adesso serviranno me. È un buon inizio, non vi pare? In questi ultimi tempi si sono susseguiti due guerre molto cruente ma diverse tra di loro. Siamo riusciti a sopravvivere nonostante le avversità e i pericoli… Ma tutto questo deve finire al più presto e per evitare una nuova distruzione, devo preparare un degno esercito che possa proteggermi ad eventuali nemici all’estero. Non ci scordiamo che gli inglesi rivendicano questa terra. >
< Saranno malamente cacciati come hanno fatto gli scozzesi. Non permetteremo a gente indegna e sfruttatrice come loro di impadronirsi del nostro futuro. >
< Allora sarà meglio che nessuno parli dei nostri problemi interni. Saremo molto vulnerabili ai loro occhi e non possiamo permetterci un’altra guerra come ho appena detto. >
< I giornali parleranno. Ogni forma di divulgazione sarà presto resa pubblica. >
< Nessuno legge più i giornali Signor Kavanagh. Come non c’è più nessuno che riuscirà a stamparli da qui a molto tempo. >
< Voi dite? >
< La cosa da fare in questo frangente è ricostruire questa nazione dalle ceneri più torbide. Magari insieme potremmo sancire una nuova alleanza con le nostre famiglie. >
< Contessa, non credo proprio che sia una buona idea > rispose Ethan con tono convinto < Io non sono un nobile e non m’intendo di politica o agricoltura. Io sono un umile arciere. >
< Come il famoso Robin Hood. Ma non vi preoccupate: voi vi sottovalutate, sapete? Io credo che siete più intelligente di quello che volete far credere… Ho avuto a che fare con molte persone in tutta la mia vita, ma nessuno è stato mai umile come voi. Avete la voglia di combattere e una forza di volontà innata. E per giunta, non siete nemmeno modesto o strafottente. L’ultima caratteristica del genere umano mi ha portato ad uccidere per fare in modo di poter sopravvivere. >
< Io non sono nessuno per giudicarvi, Contessa… Ma non entrerò mai a far parte di un criminale e distruggere vite solo con il piacere di farlo. >
< E così che mi considerate? Una volgare assassina? >
< No. vi considero come una donna che non si ferma dinanzi a niente. Per questo siete condannata a rimanere da sola senza l’amore di nessuno. >
Le parole fredde e decise di Ethan Kavanagh scossero non poco l’animo lacerato della donna.
< Adesso sono finito sulla vostra lista di morte, Contessa? >
< No, mio caro Kavanagh. Io vi rispetto dal più profondo dell’animo. Non vorrei mai vedervi morto. >
< Le vostre parole sembrano davvero sincere. Sembrano quasi vittoriose alle mie orecchie. >
< Adesso dormirete sogni tranquilli sapendo che non avrete problemi con me? >
< Forse sì… Ma la cosa che mi interessa più di tutto è rivedere mia sorella felice. Insieme a vostra figlia, ovviamente. >
< Mi dispiace per loro, ma non prevedo un buon futuro sul loro conto. I miei soldati stanno ancora cercando tra le macerie ma non riescono a trovare i loro corpi. La speranza si sta affievolendo. >
< Allora andrò anch’io a dargli una mano. Ci vediamo più tardi. >
La Contessa Madre, per quanto potesse essere legata ai figli dei Grey, non aveva nessuna intenzione di sporcarsi le mani e di trovare i corpi magari ancora vivi dei suoi nemici.
I pensieri che la distraevano da tutto erano ancora legati al Duca di Slane, trovando il suo sangue seccato sull’erba verde dove il suo corpo aveva esalato l’ultimo respiro.
Sono da lì a poco il passato funesto sarebbe tornato a bussare alla sua porta.
< Signor Kavanagh, non vi aspettavo che faceste così presto > fece la donna senza nemmeno voltarsi mentre stava sorseggiando un bicchiere di vino.
< Brindate alla salute di mio marito? >
Gettando a terra il calice per il timore, la Contessa si voltò lentamente per guardare in viso la vendetta fatta a persona.
< Duchessa di Slane… Io… >
< Non vi aspettavate di trovarmi qua, vero? Pensavate che io bramassi da sola alle spalle degli alleati di mio marito, ma non è così. Pensando che la guerra stava andando avanti per le lunghe, ho deciso di venire a controllare… Dove si trova il Duca di Salne? >
Non riuscendo a rispondere alla richiesta della donna, la Contessa Madre cercò di trovare un motivo per accentuare la sua rabbia pericolosa.
< Pensavate davvero che io l’avrei lasciato in vita? Vostro marito è morto per volere di un male molto più grande di voi. Dovevate saperlo che non è consigliabile mettersi contro la mia famiglia e i miei amici. >
< Quindi l’avete ucciso > rispose la donna senza riuscire a tenere a freno la sua rabbia < Con quale coraggio osate parlarmi in questo modo? >
< Con il coraggio che mi ha contraddistinto per tutto questo tempo. E non sarà il vostro timore e le vostre minacce a farmi desistere nell’eliminarvi. >
< No, al contrario… Sarò io ad uccidere voi. >
Mentre le due donne assetate di sangue altrui combattevano senza esclusioni di colpi, la Contessa Madre inveì contro la donna dicendo di essersi portata a letto suo marito.
< L’animo di quello stupido del Duca è più debole di quello che potevo pensare. Ha pensato di venire a letto con me per sentirsi un’altra persona. Non era amore quello che ho visto ni suoi occhi, ma la bramosia di potere che l’ha distrutto insieme al suo tradimento. >
< Voi… Come avete osato?! >
< Scoparmelo come un puledro passionale? È quello che voleva lui. Non potendomi sottrare, sono caduta tra le sue braccia amorevoli. Era da molto tempo che non mi sentivo in questo stato. >
Mentre quelle parole erano solo un diversivo per trasformare la rabbia della Duchessa in rabbia accecante  e distruttiva, la Duchesse si piegò ai suoi piedi piangendo di dolore.
< Sarete soddisfatta per la vostra sete di potere contro mio marito! >
< Molti uomini hanno un animo molto debole rispetto al mio. Per questo quando si tratta di entrare nelle mie grazie, si tende sempre a lasciarci la pelle. Non per altro mio marito non ha fatto che implodere sotto il mio comando, come del resto molti miei alleati che si sono rivelati dei traditori. Proprio come vostro marito… Che cosa avrei potuto fare sotto la loro influenza girandomi attorno come delle api in cerca del loro miele? >
< Uccidere per voi significa tutto, vero Contessa? >
< E il potere per voi? Avreste tradito anche i vostri alleati… Mi ricordate me quando ho ucciso la mia vecchia alleata e traditrice Suor Elena Lincoln. All’inizio volevo desistere, ma non potevo lasciare in vita una donna pericolosa come lei. >
< E di me cosa pensate? Sarebbe meglio farmi fuori, giusto? Prima però dovrete riuscire a prendermi… E quando morirete sotto l’impulso della mia lama, anche vostra figlia e i suoi amici imploreranno pietà. Sarò l’ultima aristocratica nobile d’Irlanda rimasta in vita. >
< Non pensate che ne abbiamo avuto abbastanza di morte in questo periodo? >
< al mia sete di sangue non si è mai placata. >
Alzandosi di scatto per finire la sua acerrima nemica, la Duchessa di Slane riuscì solo a sfiorarla, mentre la Contessa Madre riuscì ad infliggervi il colpo di grazia una volta che vide la donna abbassare la guardia.
< I prati irlandesi saranno ancora sporchi di sangue… Ma questa sarà una delle mie ultime volte. >
< Davvero? Perché avete ucciso tutti i vostri nemici? >
< Credo di sì… Ma finché sarò in vita ne arriveranno molti altri. Ne sono sicura. >
< Ci potete scommettere, Contessa > replicò sorridente e sanguinante la giovane donna.
< Ci trovate qualcosa di divertente nella vostra morte? >
< Le mie figlie mi verranno a cercare. Voi non avrete mai un posto tranquillo in cui nascondervi. Ed io dal basso dell’inferno godrò della vostra morte. >
La Contessa Madre però, rispose con la sua minaccia ridendo a sua volta.
< Mandatele pure contro di me e la mia famiglia. Saprò come dargli l’ultimo saluto. >
Trafiggendola un’ultima volta per farà tacere per sempre, ordinò ai soldati di Slane di bruciare la sua tenda.
< Ma Contessa, ne siete sicura? >
< Il male alberga lì dentro, soldato. Non attendete oltre. Il demone potrebbe tornare a colpire. >
Non comprendendo appieno il volere della donna, il soldato si limitò alla fine di eseguire gli ordini mentre un grosso falò ricoprì il cielo stellato di quella sera piena di speranza.
 
 
Non preoccupandosi minimamente delle gesta della madre, Anastasia e Katherine continuavano a soffrire la mancanza dei loro amati.
< Ormai non torneranno più Kate. Me lo sento… Ho perduto Christian per sempre. >
< Almeno hai avuto il tempo di salutarlo un’ultima volta > rispose Katherine asciugandosi le lacrime < Presto dovremmo tronare a Limerick per ricominciare una nuova vita. Insieme e da sole allo stesso tempo. >
< No. io non me ne vado da Dunguaire senza prima avere avuto notizie di Christian. >
< Anastasia, Dunguaire non esiste più. È giunto il momento che tu creda alla realtà. Illuderci in questo modo non può che farci male. >
Ma nel mentre la speranza si stava affievolendo, la luce della luna alta nel cielo brillava la rinascita dei corpi neri e distrutti da una guerra che li avrebbe potuto soffocarli.
Appena le due donne videro che si trattavano dei loro amati e della loro famiglia, i loro urli di gioia risuonarono in tutto l’accampamento e richiamarono tutti i soldati.
Le strette e gli abbracci delle due donne furono talmente soffocanti da portare i due uomini a liberarsi per non rimanere bloccati.
< Christian… pensavo di non rivederti mai più > fece Anastasia con le lacrime agli occhi < Mi dispiace per tutto quello che è successo tra di noi. >
< No Ana, tu non devi chiedermi scusa > rispose l’uomo con tono flebile < Sono io che devo chiedere perdono per tutto quello che ti ho fatto passare. Il buon Dio mi ha voluto dare un’altra possibilità su questa terra… insieme a te. Ti amo, Ana. >
< Ti amo anch’io, Christian… Adesso non parlare più devi farti assolutamente curare. >
< Sto bene. Ho solo bisogno di riposarmi. >
< Barney è prigioniero tra le nostre tende. Saprà aiutarvi. >
< Ci possiamo fidare? > domandò Ethan.
< Credo che non avete alternative, mei signori > fece il medico raggiungendoli con sguardo torvo < Fateli adagiare qui vicino. Avrò bisogno di tutta la mia bravura per curarvi. >
< Farete del vostro meglio, lo sappiamo tutti > fece Ana rispondendo con un sorriso mentre vedeva sua madre avvicinarsi minacciosa con le mani ancora sporche di sangue per il crimine appena commesso.
< Contessa Madre… > fecero tutti i membri della famiglia Grey rimasta fissando il suo sguardo imperioso.
< Non avrei mai pensato che i Grey potessero abbassare la testa in segno di rispetto > mormorò compiaciuta la donna < Ma è anche vero che credevo impossibile che sareste tutti ritornati dalle fiamme dell’inferno… Avete intenzione di ricostruire la vostra famiglia? >
< Contessa, non sarebbe meglio parlarne in un momento adeguato? > domandò Barney < Hanno assoluto bisogno di cure. >
< Certo, Signor Barney… Abbiate cure. Restituite la loro forza a tutti i noi. è ancora presto per piangere i propri cari > disse infine la donna prima di venire inseguita da sua figlia.
< Ancora un omicidio, madre? > domandò Anastasia con tono di ribrezzo < Quante altre persone dovranno morire per le vostre colpe? >
< Ana… Quando capirai che tutte le morti che hanno macchiato la mia anima li ho commessi solo per te, riuscirai a guardarmi con occhi diversi > rispose la donna con tono flebile < Adesso è meglio che pensi a tuo marito. Avete una famiglia da ricostruire. >
   
 
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