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Autore: MissMisteryy    02/06/2021    1 recensioni
Il vento fola piano nel mite pomeriggio di settembre, nel quartiere le vie colme di passeggiatori, proprio come i nostri ragazzi. L’abbigliamento leggero e la spensieratezza negli occhi, Takao e Max davanti e a seguire Rei e Kai.
La loro meta una gelateria di nuova apertura, chiunque ne aveva parlato bene nel quartiere, decisero quindi di tentare.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kei Hiwatari, Max Mizuhara, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vento fola piano nel mite pomeriggio di settembre, nel quartiere le vie colme di passeggiatori, proprio come i nostri ragazzi. L’abbigliamento leggero e la spensieratezza negli occhi, Takao e Max davanti e a seguire Rei e Kai.

 Takao indossa una semplice maglietta stampata e dei jeans blu scuro all’altezza del ginocchio, per questa rara occasione i suoi amici lo hanno convinto ad abbandonare il suo fedele cappello al dojo, adesso è un comunissimo ragazzo di strada e non il rinomato campione. Max altrettanto modesto, una canotta gialla e pantaloni cargo bianchi anch’essi al ginocchio. Avendo passato ben due mesi in America aveva assunto un colorito caramellato in grado di far splendere le dolci ciocche bionde, sembrava anche più maturo abbandonando la sua solita ingenuità, fatto che non è passato inosservato ai suoi compagni di squadra. Era da poco terminato il primo torneo mondiale di Beyblade, nel quale hanno conosciuto numerose persone, vissuto svariate vicende, buone o brutte che siano, imparato con il tempo a capirsi: i loro limiti; paure; sicurezze e tanto altro ancora. Dovendo subire tutto ciò in balia di loro stesi hanno imparato a rispettarsi l’un l’altro maturando in fretta.

Ma torniamo a noi.

Alle spalle dei più giovani seguono quieti i grandi. Rei in camicia bianca smanicata combinata a dei lunghi pantaloni in seta color crema, i capelli acconciati ordinatamente in una treccia a spina di pesce. Discutendo del più e del meno con il russo. Quest’ultimo, come gli altri, ha optato per un abbigliamento casual completamente in contrasto con il suo solito look, non smentendo però i suoi stravaganti gusti. Nell’ultima settimana ha accorciato un po’ le sue ciocche e insieme ai pantaloni neri di jeans strappati e una maglietta bianca arricchita di borchie lungo il colletto, gli conferiscono un’aria fresca e misteriosa. Il viso finalmente pulito dalle pitture di guerra lo rendono maturo rispetto ai suoi amici. Che strano vocabolo, questo fluttua nella testa del povero ragazzo tanto abituato alla solitudine e all’odio più viscerale per il mondo, da ritrovarsi d’un tratto a provare simpatia e persino affetto nei confronti di quei 3. Nella sua vita mai avrebbe pensato di farsi coinvolgere negli abissi della famiglia, soprattutto di essere lui stesso a volerlo. Ricordava il momento del suo primo incontro con Takao, cristallino come il cielo, allora rabbia e presunzione balenavano sole nei suoi pensieri mentre muoveva i primi passi del torneo. Con il passare degli eventi allontanandosi sempre più dai suoi compagni fino all’arrivo in Russia, dove si era finalmente sentito a casa. Ora ammirava sorridendo quel ragazzino scalmanato divenuto in fretta coscienzioso dalla chioma blu avanti a sé.

La loro meta una gelateria di nuova apertura, chiunque ne aveva parlato bene nel quartiere, decisero quindi di tentare. Si erano incamminati da poco quando all’angolo della strada il locale fece capolino ai loro occhi, e purtroppo anche la fila di gente in attesa. Fortunatamente Rei, immaginato l’inconveniente, aveva telefonato il giorno precedente ordinando un tavolino da quattro a suo nome.
Il posto non era affatto male, gli interni Industrial in legno e vari oggetti in nero e arancio. I ragazzi vengono fatti accomodare ad un tavolo all’angolo di una aletta, Takao e Max siedono sulle panche poggiate al muro, Kai e Rei al lato opposto su degli sgabelli rotondi abbastanza alti. I più piccoli osservano il muro alle loro spalle decorato da numerosi quadri accenti in oro, nel frattempo i più grandi scrutando i lati del locale notano qua e là degli “alberi dei soldi”, una scelta piuttosto azzeccata per augurare alla nuova attività un lungo futuro.

In pochi minuti una cameriera molto benevola e gioiosa si occupa delle loro ordinazioni, riuscendo ad accontentarli tutto sommato in poco tempo. Una nube fitta di accenti, grida, esclamazioni infestano la piccola saletta; Takao, Max e Rei fra di loro quasi urlando a lor volta pur dii riuscire ad intendere corretam4nte i discorsi. Kai rigira annoiato la forchetta nel tovagliolino bianco sotto al polso, pregando numerose divinità pur di abbandonare in fretta quell’inferno.

Un gridolino alle spalle dei ragazzi li lascia in trance per pochi secondi, occhi spalancati e forchette che cadono casualmente dalle mani, sbattendo sul tavolino tintinnando. Si voltano congelati su un gruppetto di ragazze vicine urlanti di aver riconosciuto il famoso quartetto di blader. Improvvisamente la sala piomba in silenzio, prima di scatenarsi il caos. Ora mezzo locale sapeva chi erano.

-Semplicemente fantastico .- la voce aspra di Kai rompe il silenzio al loro tavolo, fulminando con lo sguardo chiunque gli si trovi sotto tiro, compresi ovviamente i suoi compagni, che nel frattempo salutavano imbarazzati i loro fan. Rei di sbieco poteva vedere facilmente il nervoso spruzzare fuori da ogni poro di Kai. Dovevano trovare una scusa per abbandonare seduta stante questa gabbia di urla.
Una delle ragazze del gruppetto si fa avanti al loro tavolo tenendo incollato lo sguardo su Takao, dopo qualche cenno di scuse gli manda un bacio con la mano. Di rimando gli occhi ricadono pesanti sul ragazzo. Sentendosi sotto pressione, risponde anch’egli lanciandole un bacio. Le amiche della ragazza si animano di gioia copiando la sua azione stavolta su Rei, che risponde meno impacciato e più convincente. Il turno di Max prevede molti baci scambiati qua e là accompagnati da degli occhiolini.

Ora tutto si era fermato di nuovo. Kai poteva sentire gli sguardi incendiargli la nuca, spalancando gli occhi al piatto vuoto abbandonato poco fa. Voltando leggermente un occhio poteva vedere ora l’intero bar con il fiato sospeso, e lui non era certo da meno. La mente svuotata di botto gli urla di dover fare qualcosa. Per prima cosa chiude saldamente le pupille, rizza la schiena muscolosa colmando il vuoto creatosi fra lui e lo schienale dello sgabello, un profondo respiro per purificare i pensieri rimanendo immobile.

I rubini si aprono di colpo su Takao. Le lunghe e asciutte dita pallide del russo si accostano decise alle labbra e con decisione, lanciano un bacio al blader di capelli blu. Il colpo inferto con fin troppa violenza colpisce in pieno il viso del più piccolo rendendolo inerme, mentre un’intera sala lacrima di sudore dalle proprie tempie. Max e Rei scuri in volto controllano a piccoli gesti se Takao respiri ancora.

-E’ tutto ok? - domanda il corvino sporgendosi meglio che può.

Il russo al suo fianco non si sente così congelato dentro dall’ultima fatidica immersione nel lago Bajkal. Attende con ansia una risposta dal più piccolo, ed eccola.

Una semplicissima alzata di pollice accompagnata da un sorriso smagliante.
-Sto bene. -

Lunghi sospiri di sollievo si traggono ora dal piccolo bar.
   
 
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