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Autore: Fiore di Giada    02/06/2021    0 recensioni
[29/9/2005]
Fic incompleta sulla coppia SeiyaxMiho. Idea anche originale, rovinata da stereotipi, mescolanza di nomi italiani e originali e tragedia imbarazzante.
Comunque, Miho viene violentata e uccisa (poverina) e Seiya sente su di sé il peso del rimorso.
La lascio incompiuta, però non so cosa potrebbe succedere.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dragon Shiryu, Pegasus Seiya
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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Avevo promesso una SeiyaXLamiya ed eccola qui. Sulle note dolcissime dell'album "Sogno"di Bocelli, ovviamente tragica


I CAPITOLO:Lacrime di pioggia


Pioveva.

La pioggia scendeva dal cielo con un rumore sempre uguale, monotono, ripetitivo.

Appoggiò una mano al vetro della finestra, rigato dalle continue gocce d'acqua.

"Sembrano lacrime..." mormorò tristemente Seiya osservando il vetro della finestra. Era rigato dalle gocce d'acqua che continuavano a scendere.

Quasi sembrava che il cielo stesse piangendo. Una volta gli avevano detto che la pioggia era il pianto del cielo per la morte di un angelo...

"Visto Lamiya? Anche il cielo piange per te..."mormorò tristemente.

Quel giorno un angelo era stato accompagnato nel suo ultimo viaggio, nella sua ultima dimora...

Si portò una mano alla fronte. Non riusciva ad accettare quello che era appena accaduto.

La donna che aveva sempre amato oramai dormiva per sempre sotto la terra...

E niente, nemmeno la sua forza di guerriero devoto ad Athena, aveva potuto fare niente per salvarla...

Era morta.

Cosa aveva sbagliato? Perchè non era stato in grado di proteggerla?

"Chi è che ha osato farle del male? Chi è che ha osato ucciderla e violarle l'anima?" ricordava benissimo. Aveva ripetuto queste parole al funerale della giovane in maniera ossessiva, senza smettere di piangere, invano consolato dai suoi amici, anche loro addolorati.

Non voleva il loro conforto. Ricordava in quel momento quanto desiderasse stare solo con la sua sofferenza e il suo rimorso.

E quando l'avevano sepolta... Per poco non si era gettato nella bara insieme a lei... Solo la prontezza di riflessi di Shiryu e Phoenix gli aveva impedito di commettere una pazzia...

"Lasciatemi!! Lasciatemi vi prego!! Lasciatemi morire accanto a lei!!"urlava cercando di dibattersi tra le lacrime, ma la forza congiunta di Shiryu e Phoenix lo immobilizzava. Perchè? Perchè volevano trattenerlo ad una vita che non gli pareva oramai tale?

"Perchè? Perchè ditemi l'avete uccisa? Perchè? Che colpa aveva per morire così giovane? Vorrei tanto saperlo..."

Ma poi perchè era morta in quel modo? Era stata uccisa, dopo essere stata violentata....

Perchè chiunque l'avesse fatto l'aveva fatto? Perchè? Chi poteva essere tanto depravato da farle tanto male?

E perchè nessuno l'aveva aiutata?

"Perdonami amore mio... Perdonami... Non ti ho protetta come avrei dovuto... Non meritavo il tuo amore..." mormorava ripetutamente.

La pioggia era intanto aumentata. E si erano aggiunti anche i tuoni, che squarciavano il cielo con il loro chiarore grigiastro.

"Anche il cielo mi rimprovera... Mi chiama: assassino, assassino..." sussurrò. Avrebbe dovuto proteggerla e invece aveva permesso che fosse uccisa nel modo più barbaro...

Stancamente si sedette vicino al tavolo situato al centro della stanza. Si sentiva stanco, mortalmente stanco.

"Perchè la morte non ha preso me? Perchè?" mormorò con voce fioca, arrochita dalle lacrime. Gli ritornava alla mente il ricordo del corpo di Lamiya nella camera ardente. Il vestito bianco con cui l'avevano vestita non nascondeva i lividi che aveva sul collo candido, che tante volte aveva sfiorato con labbra ardenti di amore e desiderio e che il suo carnefice aveva stretto con mani luride, solo per soffocare in lei il dolce soffio della vita...

"Seiya..." una voce dolce l'aveva riscosso dai suoi pensieri.

Il ragazzo si voltò in direzione della voce e vide un giovane della sua stessa età, alto, con lunghi capelli neri e occhi verdi, color della giada, vestito di bianco.

"Shiryu... Ancora non sei andato via?"domandò dolcemente il guerriero di Pegasus.

"Ecco... Vorrei stare per un qualche giorno con te. Naturalmente alternandomi agli altri... Tutti noi siamo tristi per quello che è successo a Lamiya, ma sappiamo che, per quanto sia forte il nostro dolore, tu sei quello che più di tutti sta soffrendo. Ti ha distrutto la morte senza una ragione di Lamiya..."

Dolcemente Seiya scosse la testa in senso di diniego.

"Seiya, che intendi dire?" domandò il guerriero del Dragone.

"Quello che ho appena detto amico... Lamiya non è morta accidentalmente, ma..." e qui si fermò e raccontò a Shiryu la verità.

"Dei dell'Olimpo... Ma chi può essere così depravato?"domandò Shiryu costernato.

"Non lo so... non lo so... E quanto vorrei averlo tra le mani per fargliela pagare..." sussurrò. Si sentiva stanco e disperato. Quella giornata era stata d'inferno... Voleva che finisse subito... Le altre sarebbero state peggiori, ma ora non voleva pensarci...

Shiryu lo abbracciò con tenerezza. Mai aveva visto Seiya così disperato. E oltre alla disperazione per avere perso Lamiya c'era anche rimorso.. Si sentiva responsabile per quanto fosse accaduto alla giovane, malgrado non avesse alcuna colpa... Non l'aveva protetta abbastanza e lei era stata prima violentata, poi uccisa, questo pensava il cavaliere di Pegasus...

"Stai tremando. E bruci di febbre..." Mormorò ad un tratto il guerriero del Dragone. E anche lui si sentiva un po' accaldato...

"Non è niente..."mormorò il giovane cercando di mantenersi ritto e barcollando. La testa gli girava vorticosamente. Le troppe lacrime e la pioggia l'avevano indebolito...

"Forse è meglio che ti riposi..." mormorò Shiryu.

"Resta con me... Ti prego, fammi compagnia... Non voglio affrontare da solo questi rimorsi che mi perseguitano..." sussurrò Seiya. No... Non da solo voleva stare. Non riusciva ad affrontare la solitudine da solo... I fantasmi e i rimorsi lo avrebbero tormentato e lui non sarebbe riuscito ad affrontarli...

Shiryu acconsentì. Non avrebbe mai lasciato l'amico da solo... Mai... Era disperato e capace di compiere una pazzia...

Si recarono nella camera da letto del guerriero di Pegasus.

Era una stanza di medie dimensioni, spartana.

Appoggiata ad un muro, sotto una finestra, c'era una chitarra e due letti si trovavano a poca distanza l'uno dall'altro.

"Questo era per lei... Quando dormiva da me..." sussurrò Seiya con tristezza stendendosi sul letto e addormentandosi subito. Il sonno aveva reclamato i suoi diritti sullo stanco guerriero di Pegasus, ma quanto sarebbe durata? Quando gli incubi sarebbero tornati ad attaccare il suo animo, già debilitato dalla sofferenza?

"Riposa amico mio, riposa..." mormorò Shiryu imitandolo, prima di precipitare in un sonno senza sogni.

   
 
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