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Autore: paoletta76    03/06/2021    0 recensioni
Un istante, soltanto un istante. Una specie di scricchiolio sinistro, poi un boato. La strada che si apriva, sotto il peso del camion, inghiottendolo, e con lui l’autista e l’uomo in divisa.
Il cuore di Jess andò a rimbalzarle all’altezza delle tempie.
- Chiamate la Squad 3, presto!
Polvere e confusione, Matt che agitava le braccia e qualcuno che correva a bordo strada, mano e labbra alla radio.
Jess raccolse il respiro e smise totalmente di pensare.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dodici settimane dopo
 
Risplendeva il sole, quella mattina, sulle mura della caserma 51, e dopo il rientro dalla prima missione di quel turno i camion erano ancora circondati dal movimento degli uomini intenti a riordinare il materiale e gli equipaggiamenti.
Le labbra che si stiravano in un sorriso, riconoscendo in quello con la cartellina in mano il capitano Casey, e fermandosi ad ascoltare le buffe proteste di Herrmann.
No, l’ambulanza non era ancora rientrata, avrebbe dovuto aspettare. Poco male, aveva tutto il tempo del mondo..
 
Eccola, la sagoma bianca, il segnale di retromarcia mentre si accomodava nel proprio stallo. Le mani di Sylvie che si staccavano dal volante, la portiera che si apriva e la sua sagoma che scivolava giù con un saltello.
Ma non era lei, quella per cui era venuto qui, schiena ancora leggermente dolorante e quindici giorni di anticipo sul rientro previsto al lavoro.
 
EHI! guardate chi si rivede!
Il primo, a notare quella presenza oltre la linea d’ombra delle saracinesche, fu Matt. Sorriso aperto, braccio teso, rispose al suo cenno di saluto e lo lasciò avvicinare, a ricevere sorrisi, saluti e pacche sulle spalle da tutti gli altri.
- Come stai?
A quella domanda, il tenente si ritrovò ad aprire le braccia, leggero:
- In piedi. Un po’ ammaccato, ma.. ancora tutto intero.
- Già. Colpa di quella lì.- Matt sollevò il mento, in direzione delle ragazze in avvicinamento, lasciando annuire il collega e aprire il sorriso di Sylvie.
- Ehi! Bentornato! Come stai? Tutto bene? – la ragazza levò il passo, quasi correndo ad abbracciarlo, mentre l’altra si bloccava accanto al profilo del Truck 81, per poi voltare le spalle nella direzione opposta e scomparire.
- Sì.. sì, tutto ok.- il tenente si passò una mano fra i capelli, rispondendo all’abbraccio ma con poca energia – ho.. ancora una decina di giorni di malattia da scontare, sono sotto antidolorifici per il mal di schiena, ma in settimana ho la risposta definitiva del dottore.. se tutto va bene, dovrei tornare a rompervi le scatole in un paio di settimane.
- Bene, dai.. allora ti aspetta una bella festa al Moll-
- Sylvie, mi puoi- mi scusi, un secondo? – mani tese, il tenente allontanò quel contatto e lasciò che Matt annuisse, sorridendo, prima di levare il passo dietro a Jess.
 
Ehi.
Quella voce la raggiunse alle spalle, trovandola in cerca del proprio cellulare. Nessuna reazione visibile, a parte il cuore che accelerava.
- Stai.. cercando di scappare?
- No..- la ragazza si voltò con esitazione, trovandoselo davanti a sbarrarle la via di fuga, braccia tese e mani ben salde agli sportelli dell’ambulanza – non trovo il-
- Ora ti inventerai che hai dimenticato il cellulare, mh?
- L’ho, dimenticato.- Jess si piegò in avanti, oltre la barella, raccolse qualcosa e glielo mostrò, sollevando le sopracciglia e posizionando lo smartphone nella tasca dei jeans – perché?
Greg tese la mano, lei la accettò con un sospiro ed una minuscola smorfia, scendendo ed accennando a passargli oltre.
- Ora, stai scappando.
- No, che non sto scappando.. da cosa dovrei-?
- Oh, io in questo non ti posso aiutare. Forse dal fatto che sei una stronza di dimensioni bibliche?
- Scusa?
- Già. Rischi la carriera, e forse il posto nel CFD, per salvarmi la vita. E-
- Direi che era la minima sindacale del dovere.
- Non il tuo venire in ospedale e starmi accanto mentre ero attaccato al respiratore. E poi sei sparita.- un sospiro, lasciandole sollevare per l’ennesima volta quelle spalle ribelli – e, come al solito, senza spiegazioni. Ah, no, qui la spiegazione credo di averla, sai. Non amo dare confidenza ai fidanzati delle altre. Non hai capito niente, Jess.. lei era lì seduta.. e parlavamo di te.
- Male, magari.- lei provò l’ironia, ma quel piccolo broncio fu costretto ad arrendersi, davanti a quegli occhi verdi.
- Già. Parlavamo di una ragazzina ribelle e dei suoi sentimenti, quelli che non sa, o non vuole esprimere, perché lei è forte ed indipendente e sa badare a sé stessa ed anche agli altri.. e forte lo è davvero, ma poi si chiude a riccio per paura che qualcuno o qualcosa la ferisca; perché lei lo sa già, che quel qualcuno la ferirà, senza nemmeno indagare.. e si fa così piccola e leggera da diventare trasparente, minuscola, così minuscola che non riesce ad essere notata neanche dagli occhi da cui vorrebbe essere guardata. E ammirata. E adorata.- un passo avanti, lei indietreggiava, tornando a sostenere quello sguardo con ostinazione, ma senza rispondere – dal basso, mentre balla sul bancone. O mentre indossa quel vestito. E pensare che era così bella, con quel vestito..- un altro passo, lei che di nuovo si ritraeva. Ed arrivarle guancia a guancia, facendo della voce un velo – te lo ripeterò all’infinito, Jess.. non sono l’uomo di un’altra.. e non credo di esserlo mai stato..
- Non-
-..Non importa? Non è vero, Jess. Non è vero, che non importa. Non per me.
 
L’ennesimo sospiro, scuotere leggera la testa, palmo puntato sul suo petto e passi diretti di nuovo a sfuggirgli.
- Jess! – il tenente alzò appena la voce, quanto bastava per essere sentito dagli altri, e voltare qualche sguardo in direzione della ragazza, già arrivata mano alla porta.
No. Basta. Gridò una voce, nella sua testa, mentre levava il passo e andava a chiuderla contro l’anta, sorprendendola e costringendola a voltarsi, prima di raccoglierle il viso fra le dita e legarla a sé con un bacio.
Al vederlo scattare in quel modo, Cruz si era staccato dalla sedia in modalità difesa, per poi bloccarsi e sgranare gli occhi in direzione del resto dei colleghi.
E questo cosa-?
 
Truck 81, Engine 51, Ambulance 61, Squad 3. Structure fire, Cermak and Carpenter.
 
La chiamata li sorprese così, lui addosso a lei, contro la porta d’ingresso. Le labbra ancora sulle labbra, il fuoco delle mani di Greg sui fianchi di Jess, i pugni di Jess artigliati alla camicia di Greg.
E un coro tipo ola che si levava dalla platea, lasciandoli ridere prima di separarsi.
 
Aspettami qui.
 
Sta’ attenta.
 
Intesa, in quello scambio di sguardi, e più nessuna parola, nell’aria coperta dal suono delle sirene.
  
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