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Autore: Troi_ontheHellmouth    06/06/2021    2 recensioni
[Star Trek: Deep Space Nine]
Jake Sisko si sposa sulla Terra ed invita alla cerimonia i suoi più cari parenti e amici. Bashir farà un incontro durante la permanenza lì.
La storia si svolge a giugno 2380 e fa parte della mia serie su DS9, collocandosi dopo “Dentro di sé”.
Genere: Family / Friendship / Romance
Pairing: Julian Bashir / Ezri Dax
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezri Dax, Jake Sisko, Julian Bashir, Nuovo Personaggio
Note: Kidfic, Lemon | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The doctor and the counsellor'
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[Star Trek: Deep Space Nine]
Jake Sisko si sposa sulla Terra ed invita i suoi più cari amici e parenti. Bashir farà un incontro durante la permanenza lì.
 
La storia si svolge a giugno 2380 e fa parte della mia serie su DS9 e Julian ed Ezri, collocandosi dopo “Dentro di sé”.

Genere: Family / Friendship / Romance
Pairing: Julian Bashir / Ezri Dax
 
Kidfic, smut
 
Affinità
 
Dopo lo Zhian’tara di Ezri, Bashir e Girani avevano effettuato la fecondazione in vitro e impiantato l'embrione su Kira, utilizzando il materiale genetico di quando Odo era stato umano. La coppia desiderava infatti avere un secondo bambino.
Il procedimento sembrava essere riuscito, i medici della USS Akorem Laan avrebbero monitorato la situazione e Kira aveva promesso che avrebbe tenuto informato il dottor Bashir.
Gli O'Brien avevano lasciato Deep Space Nine, trasferendosi nuovamente sulla Terra e Molly avrebbe iniziato, entro pochi mesi, a frequentare l'Accademia della Flotta Stellare.
 
**
 
Una mattina, all'asilo, Zano si fece male a un braccio. Così Julian venne chiamato dalla maestra e portò il piccolo in infermeria, avvisando anche Ezri:
“Zano si è fatto un po' male, è qui con me in infermeria.”

“Arrivo subito.” La ragazza arrivò in fretta.

“Mamma!”

“Che è successo?” Chiese Ezri mentre abbracciava il figlio e gli accarezzava i capelli.

“È inciampato.” Disse Julian mentre finiva di curarlo.


“Come è successo tesoro?” Chiese Ezri al bambino.


“Stavo andando a prendere uno dei giochi, il cavallino, e sono caduto. Non volevo piangere ma faceva così male.”


“Non c'è vergogna nel piangere.” Gli disse Bashir. “Ecco, tutto fatto.” Lo esortò a muovere il braccio ed a piegarlo: “Senti ancora dolore?”

“No. Grazie papi.”

“Prego piccolo mio.”

“Tesoro che ne dici se andiamo a prendere uno stecco di jumja?” Propose Dax.
Zano annuì vigorosamente, allettato all'idea.
“E dopo si torna a scuola, ok?”


“Ok, voglio giocare con il cavallino.”
Ezri prese in braccio il bambino e diede un bacetto sulle labbra a Julian, lui subito dopo ne diede uno sulla fronte a Zano.


“A più tardi.” Disse Ezri.


“Ciao papà.” Lo salutò con la mano.
E Julian li salutò a sua volta, nello stesso modo.


Ezri camminò mano nella mano con Zano e gli prese uno stecco di jumja al chiosco; rimasero sulla Passeggiata mentre lui lo mangiava, poi lo riaccompagnò all'asilo; il piccolo incidente ormai superato.
 
**
 
Jake Sisko aveva annunciato già da qualche tempo che si sarebbe sposato con Lisa, una ragazza che aveva conosciuto sulla Terra, in Nuova Zelanda e adesso era arrivato il momento della tanto attesa cerimonia.
Per andare sulla Terra, i Sisko e i Bashir partirono con un runabout e la stazione fu lasciata sotto il comando di Ro. Quando Sisko le propose ciò, le chiese se fosse disposta e la Bajoriana rispose di sì, d'altronde la sua carriera nella Flotta Stellare era iniziata proprio nella sezione comando, sottolineò.
Durante le prime ore del viaggio sul runabout Volga, Dax e Sisko giocarono a scacchi 3D. Kasidy giocò con Jennifer e Zano e Julian lavorò ad una pubblicazione scientifica. Ezri gli rimproverò, affettuosamente, di lavorare troppo.
Per la notte si sistemarono nella sezione centrale del runabout, dove c'erano quattro cuccette. Per i bimbi avevano portato un lettino con le sbarre che si chiudeva e rimontava facilmente.
Ezri come sempre preferì la cuccetta in basso e Sisko usò quella bassa di fronte, Kasidy e Julian avrebbero usato quelle in alto, ma Julian si offrì di rimanere sveglio un po' più a lungo ai controlli della navetta e dopo qualche ora fu sostituito da Benjamin.
 
**
 
Sulla Terra la famiglia Bashir si recò dai genitori di Julian, e i Sisko dal padre di Benjamin. Fu la prima volta che i nonni conobbero di presenza i rispettivi nipotini.
 
“Ciao Julian.” Disse il signor Bashir.

“Ciao.”

“Come state?” Chiese la madre.

“Tutto bene.”
 
“E’ un grande piacere avervi qui finalmente.” Disse Richard Bashir. “Non ci eravamo nemmeno sentiti in subspazio da quando hai vinto il Carrington.”

“Congratulazioni.” Aggiunse la signora Bashir.

“Grazie.”
 
“Accomodatevi.”
 
“Zano loro sono i nonni, i genitori di papà, ti ricordi che ci abbiamo parlato diverse volte?” Spiegò Ezri al piccolo.
 
“Si, ciao.”
 
“Vuoi essere preso in braccio dalla nonna?”
 
“Mamma è già un po' pesante, non so se ce la fai.” Commentò Julian.
 
“Ti prendo in braccio qui sul divano.” Propose la nonna al nipotino.
Zano acconsentì e si avvicinò.
“Richard prendi il regalo.”
 
Il signor Bashir porse un regalo a Zano, era un libro illustrato di Toby il targ, dicendogli: “Questo è per te.”
 
“Grazie!” Disse spontaneamente il bambino.
 
Dopo qualche altro momento passato con Zano, lui volle scendere dal grembo della nonna rimanendo seduto sul divano ad osservare le figure del libro, sfogliandolo.

Amsha offrì loro qualcosa di fresco da bere ed un succo di frutta al nipotino.
 
“Diteci di più del Carrington, lo abbiamo saputo dal Servizio Notizie della Federazione, non ci avevi detto che il tuo nome sarebbe stato preso in considerazione.” Chiese Richard a Julian.

“Non lo sapevo neanche io. Quando sono uscite le candidature eravamo su Trill e poi non c'è stato tempo per contattarvi.”

“A quanto pare hai trovato il tempo di andare su Trill ma non di venire da noi a farci conoscere prima nostro nipote.” Si lamentò Richard.

“C'è stato il matrimonio del fratello di Ezri, per questo siamo andati.”

“Ma non era in prigione?” Chiese Richard. Non di rado Julian aveva pensato di aver ereditato da suo padre certi limiti di comprendonio che lo avevano caratterizzato da bambino, per fortuna al più giovane Bashir non era mancato il buonsenso invece.

“Suppongo si tratti dell'altro fratello, il più grande.” Intervenne Amsha.

“Esatto mamma. Comunque, è stata Ezri a sottoporre il mio nominativo all'attenzione di un membro della Commissione Medica, e loro hanno deciso di candidarmi.”

“Che bel gesto.” Disse Amsha.

“A proposito del Carrington, ho letto il tuo discorso di ringraziamento, non ci hai menzionati.” Disse Richard.

“Mi sono concentrato sulle persone che ho più vicine.”

“Io dico che sarebbe stato il minimo ringraziarci, se noi non ti avessimo portato su Adigeon Prime per sottoporti al potenziamento genetico non avresti mai vinto questo premio.” Disse il signor Bashir ed Ezri pensò che quell’affermazione fosse estremamente fuori luogo.

Julian sbottò: “Non so, magari avrei dovuto tirare fuori quella storia?”

“Come se tutti non lo sapessero già.” Mormorò Richard.

“Avrei dovuto dire: grazie ai miei genitori, che si vergognavano ed erano delusi di me a tal punto da fare carte false per risolvere il problema.”

“Julian non ci siamo mai vergognati di te.” Disse la signora Bashir.

“Vi sentivo quando dicevate: il piccolo Jules non sa allacciarsi le scarpe, Jules non è sveglio come i suoi compagni di classe, Jules inciampa sui propri piedi quando tenta di fare sport!”

“Eravamo solo preoccupati per te, per il tuo futuro.” Aggiunse Amsha.
 
“Non importa quante volte affronteremo l’argomento, io rimarrò della mia idea e voi della vostra.”
 
“Ma potreste trovare un punto di incontro.” Osservò Ezri, che aveva evitato di intromettersi fino a quel momento.
 
“L’ho fatto, ho già raggiunto un punto di incontro, da quasi tutta la vita, non sarei venuto qui oggi altrimenti.” Julian disse alzandosi e lasciò la stanza.
 
**
 
Quando la situazione si fu distesa, decisero di cenare, la madre di Julian era andata a parlargli in giardino e Julian si era rasserenato un po'.
 
“Ultimamente ho letto che il nome Ezri è usato anche in Israele, qui sulla Terra.” Raccontò Amsha Bashir.

“Davvero? Non ne avevo idea.” Disse Ezri.

Amsha annuì e aggiunse: “Significa colei che aiuta il prossimo.”

“Che bel significato.” Osservò la ragazza sorridendo.

“Allora è proprio il nome adatto a lei. Ezri è una persona molto altruista.” Disse Julian.

Lei gli accarezzò la mano, in segno di ringraziamento.

“Si, ti si addice molto.” Disse Amsha.

“Grazie.”

Shukran.” La madre di Julian la ringraziò in arabo e aggiunse. “Dovremmo essere noi a ringraziarti per aver reso felice Julian e averci dato uno splendido nipotino.”

**

Julian, Ezri e Zano avrebbero passato la notte a casa dei Bashir. Nella vecchia camera di Julian c’era un letto ad una piazza e mezza e per il bambino avrebbero usato il lettino richiudibile che avevano appositamente portato con loro dal runabout. I Sisko invece avrebbero alloggiato a casa del padre di Ben, a New Orleans.
 
“Mamma, Rixy sta bene?” Chiese Zano, prima di andare a letto.
 
“Certo, Bandee si sta prendendo cura di lui.”
Zano annuì. Prima di partire da Deep Space Nine avevano affidato il kata all’infermiera Bandee.
 
Julian ed Ezri parlarono di quanto accaduto fra lui ed i suoi genitori quel pomeriggio. Nonostante lui non riuscisse a buttarsi alle spalle il biasimo nei loro confronti e, soprattutto suo padre, non facesse niente per facilitare ciò, entrambi erano soddisfatti di come i nonni si fossero rapportati a Zano e questo bastò a non farli pentire della visita.
 
Due giorni prima del matrimonio andarono a New Orleans e presero alloggio in un hotel. Quel giorno avevano intenzione di andare in spiaggia, Ezri era curiosa di vederne una di Rio de Janeiro, luogo che Jadzia aveva amato particolarmente. Non sarebbe stato un problema raggiungere la città tramite teletrasporto e avevano scelto però di alloggiare a New Orleans perché sarebbe stato più comodo trovarsi già lì per il matrimonio.
A Rio andarono in una spiaggia di sabbia bianca finissima.
 
“Che caldo che fa, non ricordavo fosse così.” Si lamentò Ezri.
 
“Anche se qui è quasi inverno siamo comunque in Sud America e vicino all’equatore, praticamente fa sempre caldo. Dopo questa bella sudata ci vuole proprio un bel bagno nell’acqua fresca.” Disse Julian.
 
“Io non sudo, ok? Traspiro, giusto un po'.”
 
Lui sorrise accondiscendente: “Certo.”
 
Zano immerse i piedi nell’acqua di mare, un po' incerto, poi incoraggiato e aiutato dai genitori fece il bagno. Decisero che nel prossimo futuro gli avrebbero fatto iniziare a prendere lezioni di nuoto in sala ologrammi. Il bimbo fu solo infastidito dall’acqua salata che gli finì negli occhi, ma poi giocò tranquillo a fare castelli di sabbia all’ombra di un gazebo.
 
**
 
Il giorno seguente Ezri preferì rimanere in albergo, anche perché Zano sembrava ancora un po' stanco dalla gita al mare, ma incoraggiò suo marito a fare una passeggiata.
Così Julian andò a fare un giro nel quartiere francese, Vieux Carré , che Ezri aveva già visitato quando era andata a trovare Benjamin al ristorante del signor Sisko, poco dopo l’unione con Dax.
 
Quando Bashir si avvicinò incuriosito ad una bancarella di artigianato qualcuno lo chiamò:
“Julian, sei proprio tu?”
 
“Si.” Rispose lui automaticamente, girandosi per vedere chi fosse, era chiaramente una voce femminile e gli era sembrata familiare.
 
“Palis…” Disse, visibilmente sorpreso di vedere la donna.
 
“Ciao!”
 
“Che piacere vederti.” Le disse, sincero.
 
La donna, sua coetanea dai capelli castano chiaro ed occhi verdi, gli prese una mano nella sua e subito dopo lo abbracciò. Julian non credeva che la sua ex fidanzata lo avrebbe accolto così se si fossero rivisti, dopo che l’aveva lasciata per prendere servizio nella Flotta Stellare, eppure non sembrava serbare risentimento nei suoi confronti; stupito ma lieto ricambiò l’abbraccio.
 
“Che fai qui?” Gli chiese.
 
“Sono qui per andare ad un matrimonio, sarà domani. Tu?”
 
“Ho sempre voluto visitare il quartiere francese di New Orleans e finalmente mi sono decisa a farlo.”
 
“Anch’io è la prima volta che lo visito.”
 
“Stavo per andare da quella parte a vedere l’architettura di quegli edifici.”  Indicò lei.
 
“Camminiamo insieme?” Le propose.
 
“Si, raccontami come ti trovi nella Flotta Stellare, non ci sentiamo da una vita.”
 
I due presero a camminare chiacchierando.
 
“Bene, molto bene, adesso sono comandante e dal punto di vista medico ho avuto la possibilità di affrontare delle sfide interessantissime.”
 
“E di sconfiggerle anche. Complimenti per il premio Carrington.”
 
“Grazie, non sapevo fosse una notizia così diffusa al di fuori del campo medico.”
 
“Beh sai, mio padre me ne parla ogni anno…”
 
“Giusto, tu in qualche modo hai a che fare con l’ambito medico.”
Il padre di Palis era un rinomato dottore a capo di un centro medico di Parigi.
 
“… e se poi vado appositamente a cercare tue notizie, è inevitabile che abbia saputo.” Confessò lei, imbarazzata.
 
“Come dici?”
 
“No, scusa, non voglio sembrare una stalker, è solo che avevo sentito che fossi fra i candidati e dopo sono andata appositamente a cercare tue notizie, ma non ho trovato nulla di troppo personale, tranquillo.”
 
“Ok… Tu cosa fai nella vita?”
 
“Vivo ancora a Parigi, la carriera di ballerina classica mi ha dato molte soddisfazioni, ma adesso sta volgendo al termine e sto iniziando a dedicarmi alla coreografia.”
 
“Una volta ho letto una recensione positivissima di te come protagonista de Il Lago dei Cigni.”
 
“Non credevo che le notizie sulla danza arrivassero così lontano.”
 
“Lo fanno, se vai appositamente a cercarle.” Disse lui, solo in parte scherzando, riprendendo la frase di lei di poco prima.
 
Dopo aver visitato un altro po’ il quartiere, Palis gli disse:
“Oggi avevo intenzione di visitare un museo.”
 
“Quello sulla Seconda Guerra Mondiale? Non mi sembra molto nelle tue corde.”
 
“No, l’Art Institute di Chicago, ci sono dei bellissimi quadri di Monet, fra gli altri.”
 
“Ok, allora ci salutiamo?”
 
“Sarebbe bello andare insieme, se ti va. C’è un punto di teletrasporto qui vicino.”
 
“Ok, non ho mai visto quel museo.” Accettò lui.
 
Palis si mise a braccetto di Julian, sorridente, e si diressero verso il trasporto.
Videro i quadri, in particolare quelli che ritraevano dei luoghi della Francia, che la donna era stata curiosa di ammirare.
 
A un certo punto Julian le disse: “Non abbiamo parlato di vita personale… io ho delle grosse notizie.”
 
“Già, ero curiosa di chiedertelo, ma non sapevo come approcciare l’argomento.”
 
“E tu? Sei fidanzata… o altro?”
 
“Ho avuto una storia lunga, ma è finita l’anno scorso. Sembra proprio che io non sia fatta per i legami che durano a vita.”
 
“No, tu sei fantastica, nel nostro caso ci siamo lasciati a causa mia. Adesso non so cosa sia andato storto nella tua ultima storia, ma sono certo che non è dipeso da te.”
 
“Sei gentile a dirlo, ho sempre adorato questo aspetto del tuo carattere.”
 
“Chiunque stia con te non è altro che fortunato, davvero, sei una persona fantastica.”
 
La ragazza francese accettò il complimento, leggermente in imbarazzo poi andò avanti a dire: “Dimmi di queste grandi notizie.”
 
“Si… io mi sono sposato, abbastanza recentemente in fondo, ed ho un figlio di quasi tre anni.”
 
“Che bello, congratulazioni. Quindi sei riuscito a conciliare carriera e famiglia?”
 
“Sorprendentemente si. Anche mia moglie è un ufficiale della Flotta, è una Trill.”
 
“Bene, allora siete assegnati alla stessa nave.”
 
“Alla stazione spaziale vicino a Bajor, è lì che ci siamo conosciuti.”
 
“Capisco. Sai, a volte ci ripenso a noi due.” Disse la donna.

“Anch'io.” Ammise lui.


“In altre circostanze saremmo rimasti insieme… ma è andata così.”

Julian annuì, Palis si avvicinò e gli diede un bacio su ciascuna guancia, dopodiché si congedarono - non senza imbarazzo - e lui si recò al centro di teletrasporto per tornare a New Orleans.

Sulla strada del ritorno ripensò all’accaduto e non poté negare che l’incontro con Palis Delon lo avesse colpito più di quanto avrebbe voluto ammettere.
 
Tornato in hotel, lui, Ezri e Zano andarono a cena fuori, al ristorante c’era anche una piccola band che suonava musica Jazz, ma Julian, durante la serata, non riuscì a non pensare all'incontro con Palis: spesso si era chiesto come sarebbe andata fra di loro, se avesse deciso tanti anni fa di restare sulla Terra e se lo era chiesto nuovamente quel giorno. Inoltre, dibatteva internamente se raccontare a sua moglie di aver visto una sua ex fidanzata e di aver passato del tempo con lei. Dopo la storia di Regen era chiaro quanto Ezri tenesse alla sincerità, ma non voleva causare problemi fra loro, pur di essere troppo sincero. Quando si diressero verso l’hotel lui aveva ormai concluso che non avrebbe mai preferito nient’altro rispetto alla vita che aveva adesso e alla sua relazione con Ezri, ma era ancora incerto se parlare con lei dell’incontro.

Dopo essere rientrati e aver messo a letto Zano, Julian si sedette sul letto, visibilmente combattuto, poi si decise:
“Ezri siediti un attimo, per favore.”

Lei smise di mettere a posto dei vestiti del bambino e si avvicinò a Julian:
“Qualcosa non va’?”

“Vorrei dirti una cosa.”

Ezri si sedette vicino a lui:
“È da tutta la sera che sei distratto, ho notato-.”

“Perché oggi ho incontrato Palis.” Disse lui di getto, prima di poter cambiare idea.

“Chi è?”

“Una mia ex. La storia più seria che avessi avuto, prima di te.”

“Ah lei, quella con cui stavi per sposarti e andare a lavorare con suo padre in un ospedale di Parigi.”

“Non stavo per sposarla!” Negò lui.
Ezri lo guardò scettica e lui ammise:
“Si probabilmente sarebbe successo, se fossi rimasto sulla Terra.”

“Vi amavate molto...”

Lui non contraddisse quell'affermazione.

“Oggi ero in giro per il quartiere e l'ho incontrata, si trovava qui per visitarlo e poi siamo andati ad un museo a Chicago. Abbiamo passato delle ore piacevoli, ma le ho detto di noi.”

“Ti ha fatto un certo effetto rivederla.”

“Io... si, sembra che ci tenga ancora a me e io al tempo non l'ho lasciata perché non la amassi, ma solo perché tenevo alla carriera nella Flotta Stellare.”

“Non è stato di certo il massimo però.” Disse Ezri, usando un eufemismo.

“Direi di no, anche se lei era consapevole che mi stessi specializzando per fare il medico nella Flotta. Ma Ezri, io amo te, amo quello che abbiamo costruito e mi sembrava giusto dirti di oggi, io... non volevo ripetere lo stesso errore.” Disse, riferendosi a quanto accaduto con Sylvia Regen, l’agente della Sezione 31.

“L'hai quasi fatto.”
Julian la guardò interrogativo.
“Non me l'hai detto proprio subito.” Chiarì lei.

“Mi ci vuole un po' a decidermi e convincermi su certe cose... ”

“Lo so, ti conosco. Dunque, rimarrete in contatto o altro?”

“No, nulla del genere.”

“Devo ammettere che questo mi solleva.”
Ezri, con la sua formazione da Consigliere, cercava di analizzare le situazioni da un punto di vista distaccato e obiettivo, ma sapeva che era difficile - se non impossibile - non farsi influenzare dai sentimenti. Quando Julian le aveva detto dell’incontro con Palis, infatti, un timore quasi irrazionale l’aveva attanagliata allo stomaco. Aveva temuto che lui stesse per dirle di essersi reso conto di amare ancora la sua ex e di voler tornare con lei e, per quanto Ezri fosse forte e indipendente, ciò l’avrebbe comunque distrutta.

“Posso abbracciarti?” Le chiese, quasi come se avesse percepito quella sua angoscia e volesse rassicurarla, quando invece era lui ad averne per primo bisogno.

“Volentieri.”

“Ti amo.” Le disse, affondando il viso nei suoi capelli e respirando il suo profumo così familiare ma allo stesso tempo così esotico.

“Anch'io ti amo.” Ricambiò lei accarezzandogli la schiena.
 
**

La cerimonia di matrimonio di Jake si svolse in chiesa; la sposa, Lisa, era infatti Cristiana e aveva desiderato una cerimonia religiosa. Fu tutto romantico e gli invitati, molti dei quali avevano visto crescere il giovane Sisko, provarono una strana sensazione nel vederlo adulto e sposato, significava che il tempo passava inesorabile per tutti, ma furono felici per lui. Benjamin Sisko si commosse ed un pensiero andò alla madre di Jake, che non era più fra loro.
Il ricevimento si tenne al ristorante Sisko's Creole Kitchen di Joseph Sisko, nonno di Jake, chiuso per festa privata in quell'occasione e decorato di tutto punto e adornato di fiori bianchi e rosa pesco.
Fra gli invitati erano presenti gli altri figli di Joseph - due uomini e una donna con i quali Benjamin era a tutti gli effetti cresciuto, pur avendo poi scoperto di avere madre diversa - era presente Nog come testimone, gli O'Brien, Kira e Odo con il figlio, e i Bashir. Kasidy era stata molto felice per Jake, come se fosse figlio suo. La piccola Jennifer aveva cosparso di petali la navata in chiesa, Zano aveva portato il bouquet alla sposa e Yoshi le fedi. I tre bambini erano stati tenerissimi, anche se emozionati per quei ruoli.

Alla fine del rinfresco si aprirono le danze e fra i brani Julian ed Ezri scelsero di andare a ballare quando partì Sunny di Bobby Hebb.
 
**
 
Il giorno seguente il gruppo di colleghi, ma soprattutto amici, si era dato appuntamento di nuovo al ristorante Sisko's per passare gli ultimi momenti insieme prima di tornare ai rispettivi incarichi. I bambini giocavano allegramente ed anche i giovani sposi si erano trattenuti per quell'occasione.
Ezri si sedette al piano del ristorante e iniziò a sfiorarne i tasti, Julian si sedette accanto a lei sulla panca e la cinse con le braccia, lasciandola comunque libera di muoversi per suonare. Lei prese ad eseguire River flows in you, del pianista coreano Yiruma.
Terminato il brano ricevette i compimenti degli adulti presenti e di Julian, che poi le propose a bassa voce:
“Perché non lasciamo Zano qui a giocare con i cuginetti per un po' e andiamo in albergo?”

“Mi piacerebbe ma non mi sembra giusto andarcene, dato che sono tutti qui.”

“Torneremo di certo in tempo per salutarli.”

“Ok.” Ezri acconsentì sorridendo complice e gli diede un bacio sulle labbra, lo prese per mano e si avvicinò agli O'Brien.
“Vi dispiacerebbe dare un'occhiata a Zano? Dovremmo allontanarci per un po'.” Disse Dax.

“Certo, tranquilli.” Assicurò loro Keiko.

“Dov'è che andate di bello?” Chiese Miles.

“Ad un museo.” Rispose Bashir, improvvisando.

“Quello della Seconda Guerra Mondiale? Piacerebbe anche a me vederlo.” Disse O'Brien.

“No, sfortunatamente non è quello.” Rispose Ezri.

“E qual è?” Insistette l'Irlandese.
Keiko, intuendo che i due volessero stare da soli, diede un calcetto al di sotto del tavolo a suo marito.
“Ahi!” Esclamo lui, ma poi capì anche grazie allo sguardo che gli lanciò sua moglie: “Ok, buona visita allora.”

“Ci vediamo fra un'oretta.” Disse Bashir.

“Facciamo due.” Corresse Dax.

“Si, meglio due.” Confermò Julian.

Ezri avvisò Zano che si stavano allontanando, raccomandandogli di comportarsi bene, anche se lui era di solito un bambino tranquillo.

Quando uscirono dal locale i due scoppiarono a ridere.

“Non sapevo più cosa dire per convincere O'Brien a non insistere!” Disse Bashir.

“Per fortuna Keiko ha capito.” Osservò Dax.

Si diressero abbastanza velocemente verso l'hotel, lì vicino. Arrivati al piano si fermarono a baciarsi in corridoio, fortunatamente deserto, senza separarsi riuscirono a raggiungere la porta della loro camera e lei inserì il codice che la aprì.
Ezri si scusò ed andò in bagno, tornò dopo poco indossando una vestaglia corta, di seta blu scuro.
Julian aveva improvvisamente sentito caldo dopo le loro effusioni e si era già in parte spogliato, quando vide Ezri ebbe l'urgenza di togliersi anche i rimanenti vestiti, tenendo addosso per il momento solo i boxer e sedendosi al bordo del letto.

“Julian?” Lo chiamò lei.

“Si?”

“Ti va di scoprire cosa c'è qui sotto?”
Ezri accarezzò il tessuto setoso del proprio indumento, facendo deglutire suo marito, che per un attimo non rispose, come ipnotizzato dai movimenti di lei, così eccitanti che lo lasciarono senza fiato e senza parole.
Si avvicinò fermandosi davanti a lui che annuì ripetutamente.
“E allora fallo...”

Lui accarezzò la vestaglia in corrispondenza dei suoi fianchi, sollecitando le sensibili macchie ed un mormorio di approvazione della ragazza. Le slacciò la cintura e lentamente aprì i lembi dell'indumento. La sua curiosità era stata stuzzicata, si era chiesto se sotto ci fosse dell'intimo sexy, ma Ezri lo stupì rivelandosi già completamente nuda. Le fece scivolare la seta sulle spalle e questa cadde sul pavimento.
Ammirò i suoi seni perfetti, la sua pelle chiarissima venata di blu dove risiedeva Dax, proprio al di sotto della tasca simbiotica, le affascinati macchie che le percorrevano i lati del corpo e, infine, il suo viso.

“Non riuscirò mai ad esprimere quanto tu sia bella.” Le disse guardandola negli occhi.

Ezri, ancora in piedi, piegò il capo per baciarlo, i suoi complimenti la lasciavano spesso senza parole e pensò di dimostrare con le azioni il proprio apprezzamento, accarezzando la sua pelle color caramello. Partì dalle spalle, per poi scendere al petto, all'addome, all'interno coscia. Lui la guidò a distendersi e le accarezzò i lati del collo, il solco fra i seni e li baciò, scese alla pancia con un percorso di baci.
Julian si appoggiò con i gomiti sul letto, all'altezza del suo bacino. Ezri impazziva già di desiderio e, con un gesto che non avrebbe mai avuto il coraggio di fare agli inizi della loro relazione, gli appoggiò delicatamente le gambe sulla schiena dandogli pieno accesso alla sua parte più intima. Lui ne fu deliziato e il triangolo scuro e curato fu la prima parte che raggiunse, strofinandovi piano il naso, per poi spostarsi in basso baciando delicatamente e facendo sospirare Ezri. I suoi baci, e le carezze che le dedicò con la lingua, diventarono via via più decisi e lei gemette, raggiungendo in poco tempo il culmine, incrociando le gambe in una dolce presa attorno alle spalle di lui, nel momento più intenso.

Lui ripercorse il suo corpo verso l'alto, baciandolo e si posizionò su di lei, che l’aiutò a togliere gli ormai fastidiosi boxer, finalmente libero, stuzzicò con la punta della propria eccitazione il suo ingresso, guadagnando un gemito da entrambi.

“Tesoro... Ezri...” Mormorò lui.

“Amore... perché ti sei fermato?”

“Vorrei cambiare posizione.”

“Quale vorresti?”

Lui si mise a sedere con le gambe distese.
“Siediti su di me, con la schiena contro il mio petto.”
Lei gli sorrise maliziosa, trovando intrigante la proposta, e si accosciò con le gambe ai lati delle cosce di lui.
Cingendole il busto con un braccio, la penetrò a fondo.
“Tutto bene?” Le chiese per assicurarsi che non provasse fastidio.

“Si, più che bene… wow.” Esclamò lei.

Iniziarono a muoversi in sincrono, aumentando presto l'intensità delle spinte, mentre Julian l'accarezzava fra le gambe, mantenendo lo stesso ritmo.

“Ezri non penso che durerò molto... è incredibile.”

“Vuoi che rallentiamo?”

“No, ti prego no.”

Dopo qualche altro colpo lui arrivò, emettendo un gemito gutturale e accasciandosi disteso poco dopo. Lei si scostò e si distese vicino a lui che si girò a darle un bacio e ad accarezzarle una guancia, respirando affannosamente per recuperare fiato, così come lei.

“Non sono state due ore ma non ho potuto fare di meglio stavolta.” Le disse sorridendo.

Lei, ricambiando il sorriso, rispose: “Non ho proprio nulla di cui lamentarmi, anzi tutt'altro, e se adesso mi fai anche le coccole sarà stato tutto perfetto.”

“Certamente tesoro.”

Lui l'accolse fra le sue braccia, mentre erano ancora distesi e iniziò con l’accarezzarle la schiena languidamente.

“Non addormentiamoci, dobbiamo tornare da Sisko's.” Disse Ezri.

“Ok, tranquilla, ci alziamo fra poco… anche se per ora mi sento un bradipo delle caverne Alvaniane.” Esagerò lui, riferendosi alla stanchezza che l’aveva pervaso dopo la loro performance.
 
**
 
Da Sisko’s fu il momento dei saluti. Kira e Odo li avevano informati di aspettare una femmina, che avrebbero chiamato Kira Meru, come la madre di Nerys, e gli O’Brien sarebbero stati i padrini.
Tutti si ripromisero di mantenersi in contatto, come sempre, e anche Jake e la sua sposa partirono per il viaggio di nozze.
Non era inusuale che fra colleghi che avevano servito insieme nella Flotta si creassero dei forti legami, ma i loro erano ormai diventati indissolubili e ciò li rendeva molto felici.
 
FINE
 

Brani musicali usati nella storia: Bobby Hebb - Sunny e Yiruma - River Flows in You.
Riferimenti all'episodio di DS9 2x13 "Armageddon Game".
 

 
 
 
   
 
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