Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: BlackPaperMouse86    07/06/2021    0 recensioni
La ribellione di una maga ha riscritto l'Universo. Homura governa su Mitakihara in qualità di demone e le ragazze magiche hanno perso i ricordi delle vicende passate. Tutto sembra normale, sereno, ma manca qualcosa. Questo non sfugge agli occhi attenti di Sayaka, alla quale la rappresentante di classe Homura Akemi non è mai andata a genio.
Genere: Avventura, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Homucifer, Kyoko Sakura, Sayaka Miki | Coppie: Homura/Madoka, Kyoko/Sayaka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Le cosce di Sayaka erano scoperte anche oggi. Si intravedevano sotto la gonna corta, scendevano spesse seguendo un'onda per poi scivolare nelle calze alte. Chiamavano gli occhi di Kyoko come il miele chiama gli orsi nei boschi. Stava diventando difficile ignorare la fame. 

Si stava vestendo, Sayaka, davanti allo specchio della camera: legava il fiocco rosso all'altezza del collo, infilava i piedi dentro le scarpette senza fare rumore. Kyoko la osservava appoggiata allo stipite della porta. Le sue membra rilassate non lasciavano trapelare emozione. Pensava… Che ormai era da due mesi che abitava in quella casa, che avrebbe dovuto essersi abituata a dormire in quel letto - nel letto con la sua amica. Invece, quei rituali di coppia che all'inizio le erano sembrati così naturali (pranzare insieme, aspettarsi per andare a scuola) stavano diventando, giorno dopo giorno, insopportabilmente intensi. 

"Sono ancora troppo corti." Sbuffò Sayaka. 

Kyoko rispose stordita: "Troppo corti?" 

"I capelli." Sospirò Sayaka. "Non riesco a legarli."

La rossa ghignò divertita. "Ma che ti prende? Non mi dirai che è ancora per quella storia di Akemi?" 

"Ma che dici!" Sghignazzò l'altra. Dopo pochi secondi si voltò verso la coinquilina con il volto evidentemente accigliato. "Però…! Insomma, quella non può avere tutto! Rappresentante di classe, i voti più alti, un bel fisico! Non posso lasciarle anche i capelli!" 

"Allora non era una fase!" La canzonò Kyoko. "Sei ancora in competizione con lei!" 

"Ci provi soltanto a sfidarmi, quella!" Sbottò Sayaka infilando con forza i libri nel borsone. 

"Non ho capito…" Sorrise Kyoko "Quindi chi ha la migliore acconciatura vince? Perché in tal caso dovete farvi da parte entrambe." e si lisciò i lunghi capelli con orgoglio. 

"Non ci provare." Sayaka la prese per il braccio e si avviò fuori dalla stanza. "Su che siamo in ritardo!" 

 

In realtà a Sayaka non piaceva nulla di Akemi: quella era sempre la prima ad arrivare in classe e osservava dal proprio banco ogni studente entrare, uno dopo l'altro. Li squadrava come se volesse controllare che anche quel giorno fossero perfetti - nell'abbigliamento, nei gesti, nella posa. Alle ragazze che osavano salutarla rispondeva con un sorriso stretto, senza che i suoi occhi comunicassero emozione. Mangiava sul tetto della scuola come gli altri studenti, ma restava da sola. Non sembrava aver bisogno di parlare. Non si aggregava a nessun gruppo, né aveva amici in particolare… Eppure tutti sapevano di lei, tutti la percepivano. Nei corridoi, nella classe, nel cortile. Homura Akemi era un faro raggiante impossibile da ignorare. 

Ma non era questo ad irritare Sayaka - c'era qualcosa di più sottile. A volte, quando incrociava lo sguardo con lei, quest'ultima aveva l'impressione che Akemi stesse ridendo. Sì, rideva senza muovere le labbra, senza emettere suono. E come se non bastasse, questo Sayaka lo sapeva bene, rideva di lei

"Non è che stai esagerando?" Le chiese Kyoko addentando un biscotto. Erano sedute sulle mura del tetto coi rispettivi bento appoggiati sulle gambe. 

"Ma no, ti dico che è vero!" Sbottò Sayaka a bassa voce. Si guardò intorno per accertarsi che Akemi fosse abbastanza lontana. "Quella pensa che io sia una stupida!" 

"A pensarci bene non ha tutti i torti." Ridacchiò Kyoko prima di beccarsi una gomitata sul fianco. 

"Guarda che io sono seria!" 

"Non sarà invece che sei un po' troppo suscettibile?" 

L'altra sospirò sconsolata e fissò avanti a sé. "Non lo so."

La rossa sorrise sottilmente, poggiandole una mano sulla spalla. "Se quella ce l'ha veramente con te, prima o poi si farà avanti per affrontarti. Fino ad allora non ci pensare, hm?"

"Odio quando hai ragione!" Si lagnò Sayaka passandosi le mani tra i capelli. "È che mi dà così fastidio..!" 

"Sayaka, Kyoko" una voce dal tono pacato si intromise nella conversazione. "Buongiorno." 

Miki alzò lo sguardo. "...Heey!" Le sorrise senza alcun sforzo. "Madoka, come stai?" 

"Uhm, bene." Rispose lei incredula. Restava immobile davanti a loro, tenendo stretto tra le dita il proprio bento. "Posso… Sedermi con voi?" 

Madoka Kaname. La studentessa più graziosa della classe. Si era trasferita da poco a Mitakihara dopo aver trascorso qualche anno in America. A quanto pare non era stato facile per lei adattarsi al nuovo ambiente: dopo la scuola tornava a casa presto, sorrideva poco, si spaventava quando a lezione i prof le chiedevano di alzarsi per rispondere a una domanda.

Era talmente piccola e silenziosa che in un primo momento Sayaka nemmeno si era accorta di lei - finché per puro caso non aveva sbirciato sul suo quadernetto degli appunti. Accanto a qualche scarabocchio aveva scorto due, tre, quattro adorabili disegni. Erano perlopiù figure femminili che indossavano abiti appariscenti, gonne gigantesche, stivaletti alla moda. Alcuni schizzi occupavano intere pagine. 

"Hey!" Aveva esclamato per richiamare l'attenzione di Kaname "Ma questa non è Hitomi?" e aveva indicato una delle ragazze disegnate. 

"Ah - no! Non c'è niente di interessante lì!" Madoka si era affrettata a recuperare il quaderno e a nasconderlo tra le proprie braccia. 

"Sono davvero belli, lo sai?" Si era complimentata Sayaka, sorridendo con gentilezza. "Mi piacerebbe che disegnassi me una volta!" 

Madoka l'aveva guardata di stucco, rossa per l'emozione. "...Davvero?" 

E così le due erano diventate amiche: o perlomeno, Kaname aveva trovato in Sakura e Miki due ottime compagne. Dopo poche settimane il trio era diventato affiatato. 

"Come fai a disegnare così bene e intanto a seguire la lezione? Non è giusto!" le diceva sempre Kyoko, e lei rideva dolcemente. Sayaka era intenerita da quel suo fare timido e cortese - le veniva spontaneo farle qualche complimento in più per metterla a suo agio. Madoka era come un tenero pulcino da proteggere. Oggi aveva i capelli legati da un nastro rosso in due ciocche spesse. 

"Hey, ma quei codini non sono nuovi?" Esclamò Sayaka nell'indicarli. "Rosso fuoco, eh?" Aggiunse languida. "Qualcuno ha deciso di fare colpo!" 

"Questi?" Chiese Madoka sfiorando i fiocchi creati dal nastro. "Ah… Di solito indosso i nastri gialli, ma mamma dice che rosso sta meglio." 

"Ah, capisco!" Rispose energica l'amica, "Quindi è stata tua madre a passarteli in eredità" il suo tono si fece ridicolmente teatrale "in ricordo dei suoi floridi anni di gioventù!" 

Madoka abbassò lo sguardo sul proprio bento, vagamente apprensiva. 

"In realtà, questi… Sono un regalo di Homura."

Le altre spalancarono la bocca e per un momento si guardarono a vicenda. 

"Homura… Ti ha fatto un regalo?!" 

"Sì, il giorno che sono arrivata qui… Mi ha accompagnata a visitare la scuola, abbiamo parlato un po' e prima di salutarci mi ha dato il suo nastro per capelli." Si portò una mano al viso. "In realtà non ricordo molto di quel giorno…" 

"Un benvenuto bello strano." Commentò Kyoko masticando del riso. 

"Sembrava amichevole con me." Continuò Madoka parlando piano. "Ma non mi ha più parlato da quella volta. E, a dirla tutta, io ho troppa paura di andare a salutarla per prima." Rise debolmente. "Lo so, è stupido, pero'…" 

"Niente affatto." Affermò Sayaka senza sorridere. "Anche a me non piace quella."

Proprio in quell'istante, la figura allungata della rappresentante camminò davanti al trio in direzione dell'uscita. Non guardò nessuno, ma tutte guardarono lei. Si allontanò lentamente, ad ogni passo il suo unico orecchino viola dondolava sopra la spalla. Qualche istante dopo era sparita giù dalle scale come un fantasma. Per il resto della giornata, nessuna delle ragazze parlò più di Homura Akemi. 

 

Avevano salutato Madoka appena dopo la scuola e si erano avviate insieme. L'obiettivo era arrivare presto a casa per fare più equazioni possibili: ormai il test di fisica era alle porte.

"Sayaka guarda!" Aveva esclamato Kyoko sulla strada "La sala giochi è aperta!" indicando le luci lampeggianti sull'insegna. "Ci andiamo?" 

Sayaka aveva sorriso rassegnata. Non sapeva ancora resistere a quegli occhioni emozionati. "Va bene, ma solo per provare la nuova pedana."

Inutile dire che Kyoko ballò molto più a lungo: inseriva un gettone dopo l'altro e ad ogni tentativo si faceva più energica. 

"Se vinco questa batto il record!" Ripeteva esaltata. 

"Va bene ma che sia l'ultima." Rispose Sayaka mentre aspettava giù dalla pedana. Controlló l'orologio: era decisamente troppo tardi per sperare di studiare arrivate a casa. Eppure quel pensiero non la turbava affatto. Da quando aveva conosciuto Sakura aveva abbandonato quel genere di preoccupazioni - avrebbe potuto presentarsi serena a un'interrogazione senza sapere nulla. 

Rifletté un secondo: da quando aveva conosciuto Sakura… 

Alzò lo sguardo sull'amica, osservando la sua schiena che ondeggiava frenetica mentre ballava. Rimase a lungo a fissarla senza capire cosa di quel pensiero non la convincesse. 

Quando aveva conosciuto Kyoko… Era stato un giorno felice? 

"Vado a prendermi un frappè" Le disse ad un tratto e si avviò verso il banco della zona bar. 

"Ecco il suo ordine" annunciò il commesso qualche minuto più tardi. 

Il liquido zuccherato del frappé scese nella gola e riempì la pancia di Sayaka in un colpo solo. Subito si sentì fresca e smise di pensare. Sorrise all'amica quando questa la raggiunse al bancone. 

"Hey, ti avevo chiesto di prendere anche a me qualcosa!" Protestò Kyoko ancora con il fiatone. "Non mi hai sentito?" 

Miki si ritrovò ad annusare l'aria intorno e scosse la testa nauseata. "Ma sei tutta sudata!" 

"Questo" Affermò Sakura con orgoglio, "è l'odore dei vincenti." per poi protendersi verso il commesso: "Voglio una bella cioccolata con tripla dose di crema sopra." 

"Subito!" Rispose quello vagamente intimidito. 

 

Il cielo si era tinto di arancio e di blu. Sui loro visi soffiava una brezza profumata di primavera. La strada era pressoché deserta, a illuminarla la tenue luce dei lampioni. Ormai mancavano pochi isolati da casa. 

"Non vedo l'ora che sia estate" Bofonchiava Kyoko tenendo le mani poggiate dietro la testa. "così ce ne andiamo al mare!" 

"Scherzi?" Aveva risposto Sayaka. "Il bello delle vacanze è che c'è tempo per le gite in montagna!" 

Sakura era apparsa sconcertata. "Certo che sei proprio…" 

Non aveva terminato la frase. Entrambe si erano fermate appena un passo dopo. 

"Guarda," Kyoko indicò uno dei lampioni: su di esso si era appollaiato uno strano animale. Pareva una civetta per i suoi grandi occhi, ma le piume erano appuntite come coltelli e scintillavano nel buio. Apriva il becco a intervalli regolari con un gesto meccanico. 

"Sayaka, quello è…" 

Quando la luce del lampione sottostante cominciò ad affievolirsi, come turbata, Miki strinse i pugni e corrugò la fronte. 

"Sí" dichiarò. "È il famiglio di una Sirena."

 
   
 
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