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Autore: Spatafillo    09/06/2021    4 recensioni
Il piumino mi copriva fino alle spalle. Non volevo lasciare nemmeno un lembo di pelle scoperta per non sentire il freddo dell’inverno che quella sera era pungente.
La luce che illuminava la stanza proveniva dall’abat-jour di vetro posizionata sul comodino a lato del mio letto.
Genere: Horror, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero sola, coricata sul letto della mia camera. Il piumino mi copriva fino alle spalle. Non volevo lasciare nemmeno un lembo di pelle scoperta per non sentire il freddo dell’inverno che quella sera era pungente. 

La luce che illuminava la stanza proveniva dall’abat-jour di vetro posizionata sul comodino a lato del mio letto. 

Non ricordo che ore fossero, non avevo con me sveglie e nemmeno sentivo la necessità di controllare. 

 

Sopra l’armadio di rovere chiaro era seduta immobile una piccola bambolina. Una bambola dalla carnagione chiara, quasi alabastro, con degli splendidi capelli biondi e nessun riccio fuori posto. Era innaturale. I suoi occhi cerulei erano fissi su di me. 

Sembrava il ritratto della perfezione, eppure io sapevo con assoluta certezza che lei non era perfetta. Nascondeva qualcosa sotto a quell’apparente bellezza. Qualcosa di malvagio. 

 

Dovevo aver chiuso gli occhi per un breve istante perché, quando mi voltai, la bambola non era più sull’armadio, dove era sempre stata riposta, ma accanto al mio cuscino. 

Mi misi seduta per allontanarmi da lei. La sua vicinanza mi agitava. 

Non la volevo vicina. La supplicavo di andarsene, di lasciarmi stare però lei continuava ad avvicinarsi. Aveva un ghigno beffardo sul volto che lasciava intravedere i denti aguzzi. 

 

Perché quella dannata bambola si faceva sempre più vicina? Perché non mi lasciava dormire? 

 

Seduta ad un braccio di distanza da lei iniziai a recitare l’Ave Maria. Prima in italiano, poi in latino. Come una cantilena. 

Sapevo che quella preghiera mi avrebbe protetto. 

 

< Ave Maria piena di grazia 

 

 

A quelle parole la bambolina iniziò a contorcersi infastidita dalla litania che stavo pronunciando.Emise un gemito sofferente. 

Improvvisamente mi svegliai, la bambola dei miei incubi era sparita.

   
 
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