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Autore: Rosette_Carillon    11/06/2021    0 recensioni
[l\\\\\\\\\\\\\\\'ultimo dei mohicani]
Dopo che la battaglia è terminata, e i morti sono stati sepolti, è finalmente tornata la calma. Alla luce delle fiamme, Alice riflette su tutti i cambiamenti avvenuti nella sua vita, e i dubbi sul suo futuro cominciano a sorgere.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE.
Ciao! Non so quante persone leggeranno questa ff XD, “ L’ultimo dei Mohicani ” è un cartone animato piuttosto vecchio, e non quanto sia ancora ricordato. Ho deciso di provare a scriverci su qualcosa, e spero davvero di aver resto i personaggi in maniera OC.
La ff è ambientata alla fine della serie. È pensata per essere il prequel di un’altra ff che mi era venuta in mente, ma non so se la scriverò.
Buona lettura, e grazie mille a chiunque si fermerà a leggere <3.
 
 





 
 
 
                                                        Alla luce delle fiamme
 
 
 
 
 
 




 
Lenta, pensierosa, Alice si allontana dalla gente.
Si lascia alle spalle un vociare in diverse lingue: alcune le sono sempre state familiari, altre lo sono diventate col tempo.
Si lascia alle spalle i fuochi, che illuminano il villaggio e precedono la notte che scenderà a breve.
Si sente stanca, svuotata. Non ha voglia di partecipare all’allegria generale.
Non sa bene dove stia andando, sa di non potersi allontanare troppo, ma ha comunque cominciato a camminare senza una meta.
Si ferma in una radura poco distante dal villaggio, e si siede sopra un masso, sotto un grande albero.
C’è silenzio. Un silenzio che, tempo prima, sarebbe stato per lei spaventosamente innaturale e, in un certo senso, ancora le risulta tale.
È sola, e circondata dalla natura. Non è il suo ambienta naturale, ma lì si sente quasi bene.
Con un sospiro, Alice si poggia contro il tronco d’albero dietro la sua schiena.
Alle sue spalle arriva il lontano bagliore rosso arancio delle fiamme, e l’ovattato vociare del villaggio, i canti e i tamburi.
Non avrebbe mai pensato di vivere tutto ciò che le è capitato in quei mesi. Sono cambiate tante cose; lei è cambiata, e tutti quei cambiamenti la spaventano e la confondono.
Cora resterà con Uncas; ha trovato il suo posto nel mondo fra gli indiani. Li ha notati distrattamente mentre si allontanava: lei sorrideva, innamorata e felice; lui la guardava come se avesse avuto davanti la più affascinante meraviglia del mondo.
Cora è cresciuta ormai, e non ha più bisogno di lei. D’ora in poi sarà Uncas a proteggerla.
E Duncan ha trovato il vero amore con Cerva Bianca. È felice per lui e, se deve essere sincera, non vorrebbe essere al posto della giovane indiana.
Duncan è l’uomo perfetto, ma non per lei. Si era convinta che sarebbe stato il marito giusto, si era immaginata una vita apparentemente perfetta e si era convinta di volerla. Forse l’aveva davvero voluta, ma era stato tanto tempo prima.
Ora che anche suo padre è morto, non ha più nessuno.
Le viene in mente il  volto di Occhi di Falco, ma scuote la testa cercando di ignorarlo.
Potrebbe davvero restare con lui, con gli indiani?
Lei non è fatta per quella vita. O forse sì… forse potrebbe abituarsi.
Forse…
Non sa più nulla.
<< Alice! >>
Quella voce forte e arrabbiata la fa sobbalzare.
Si mette in piedi e, voltandosi, vede Occhio di Falco venire nella sua direzione.
<< Maledizione, Alice! Si può sapere a cosa stavi pensando?! >>
<< Che problema c’è? Non ho il diritto di stare un po' da sola? >> sbotta lei << Cosa vuoi? >> La sua rabbia scema vedendo l’espressione interdetta dell’uomo. Perché non le risponde a tono? Perché rimane in silenzio e la guarda interdetto?
<< Va- tutto bene? >>
<< Andava tutto bene fino a poco fa! >>
L’uomo sbuffa, ma non risponde. Le si avvicina lentamente e allunga una mano verso il suo volto
<< stai piangendo, >> mormora asciugandole una guancia. << Perché devi sempre essere così maledettamente testarda? Tua sorella- >>
<< Io non sono Cora, >> sibila allontanandosi. Le mani stringono con forza la stoffa dell’abito che indossa. << E tu non sai nulla di me. Tu non sai- >> tace stringendo le labbra.
<< Sei scomparsa senza dire nulla, ci hai fatto preoccupare. Cora temeva ti fosse successo qualcosa…vado a rassicurarla.  >>
<< Mh. >>
Non vuole davvero che se ne vada, non vuole restare sola, ma non vuole ammetterlo.
L’uomo le prende il volto fra le mani e si china su di lei a baciarle la fronte. Le stringe le spalle con entrambe le mani.
La sua stretta è gentile, è calda e confortante.
È inappropriata, ma Alice non si oppone. Lascia che le braccia di Occhio di Falco la stringano contro il suo corpo e inspira il suo profumo: sa di fumo, e polvere da sparo. Legna e qualche altra cosa che non riesce a identificare.
È selvaggio.
Eppure è confortante. Le piace.
<< Non sparire più in questo modo. >>
<< Sono capace di badare a me stessa. >>
<< Lo so. Ma ho avuto paura, >> ammette l’uomo. << Non posso proteggerti se non so dove sei. >>
<< Non ho bisogno della tua protezione! >> sbotta allontanandosi da lui. Incrocia le braccia sotto il seno guardando l’uomo severamente.
Lui sospira, ma non dice nulla: doveva aspettarsi una reazione simile. Forse dovrebbe andarsene e lasciarla sola con i suoi pensieri.
Fa per voltarsi, ma cambia idea.
<< Cosa farai adesso? >>
Alice solleva lo sguardo nella sua direzione, ma lui guarda per terra.
<< Vuoi tornare in mezzo alla civiltà? Noi indiani non siamo abbastanza per te? >>
<< Tu credi di conoscermi, ma non sai nulla di me, >> mormora lei, risentita. In parte è colpa sua, che è sempre stata così ritrosa a dargli confidenza. << Perché dovrei restare qui? Questo non è il mio posto, io non sono come Cora. >>
Incrocia lo sguardo dell’uomo, e nei suoi occhi vede una muta sofferenza. Certo, per lui potrebbe restare.
Oh, sì, per lui potrebbe. Ma, se dovesse finire male?
 



 
  
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