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Autore: leila91    11/06/2021    22 recensioni
Jesper ha bisogno di soldi.
Wylan ha bisogno di un modello.
Nina vuole farsi perdonare.
In un modo o nell’altro, vincono tutti.
{ • Six of Crows • Modern!AU • College!Au • Wylan x Jesper • }
"Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2022 indetti sul forum Ferisce più la penna"
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jesper Fahey, Nina Zenik, Wylan Van Eck
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Punta tutto sulla vittoria del Fjerda FC, dicevano.
Sarà una passeggiata, dicevano.

Certo, se per passeggiata si intendeva un'allegra escursione nel deserto della Tsibeya in una notte senza luna di metà gennaio, allora Jesper Fahey era quasi disposto a dare ragione a quella pazza sconsiderata che l’aveva convinto a scommettere sulla vittoria della squadra di casa, nell’ultima partita di campionato.

Che tu sia dannata, Nina Zenik. Tu, le tue ridicole gonne, i tuoi biscotti al cioccolato e-”

«Jespeeeeer! Aspettami!»


L’interpellato sbuffò e si tappò le orecchie in maniera quasi plateale mentre la destinataria dei suoi improperi mentali lo inseguiva di corsa.

Vagamente mosso a pietà, Jesper si fermò lungo il marciapiede, rivolgendo un’occhiataccia alla ragazza tutta curve che lo aveva appena raggiunto.

Nina Zenik, un uragano di 175 centimetri per 80 kg di pura sensualità, si piegò in avanti appoggiandogli una mano sulla spalla, ansimando per lo sforzo e cercando di riprendere fiato.

Jesper alzò un sopracciglio, cercando di mantenere la sua espressione facciale perlomeno nello spettro del fastidio, per quanto in realtà gli venisse particolarmente complicato rimanere arrabbiato a lungo con Nina: quella ragazza riusciva sempre a conquistare chiunque a suon di moine ed era praticamente impossibile, dopo averla conosciuta meglio, non volerle bene.

«Hai qualche altro consiglio geniale da darmi, Zenik?»
Berciò, con decisamente meno freddezza di quanto avrebbe voluto.

Nina si raddrizzò, per nulla impressionata dal tono dell’amico e sbatté con innocenza le sue lunghe ciglia.

«Andiamo, Jesper, non sei davvero arrabbiato con me.»

«Arrabbiato? No, hai ragione, Nina, non sono arrabbiato: io sono furioso! Mi servivano quei soldi! Papà per poco non rischia l’ipoteca sulla fattoria e se non riesco a rimediarli entro sabato prossimo, io-»

«Rischi l’espulsione dal college, lo so, lo so. Credo lo sappiano anche i muri ormai e mi dispiace, dico davvero, ma non potevo certo prevedere gli infortuni di Muzzer e Bollinger, no? Matthias mi aveva assicurato-»

«Il fatto che il tuo ragazzo sia il capo gorilla di quel branco di scimmioni – o vice allenatore se preferisci – non mi sembra chissà quale garanzia di vittoria. Specialmente con un idiota come Brum a fare da coach. Ricordami, perché ti ho dato retta?» Jesper si stropicciò gli occhi mugugnando, sebbene la rabbia ormai fosse del tutto scemata.

«Perché sotto sotto mi adori e il 99,9% delle volte ho ragione.» Trillò Nina, allegra e facendogli l’occhiolino, «Questo è stato solo un minuscolo incidente di percorso, ma si dà il caso che la sottoscritta abbia già scoperto come rimediare,» proseguì strattonando Jesper all’interno di una gelateria prima che questi potesse anche solo cominciare a protestare.

«Facciamo merenda e ti spiegherò tutto,» tubò la ragazza, ignorando le occhiate lascive che il cassiere del locale nel frattempo stava lanciando al suo decolté e Jesper non poté fare a meno di lasciarsi andare a un sorriso divertito.

Il cibo, per Nina, era quasi sempre il rimedio a ogni cosa.
 

§
 


Vatti a fidare di uno Shu.”
Sibilò fra i denti i denti Wylan Van Eck per la quindicesima volta.

Kuwei Yul-Bo, ragazzo prodigio del corso di Chimica nonché suo compagno di stanza, era sotto tutti gli aspetti il modello perfetto per il concorso di arte moderna a cui Wylan avrebbe dovuto partecipare da lì a pochi giorni.

Il tema della gara riguardava nudi maschili e fin qui, quasi nessun problema – se si escludeva l’imbarazzo totale di Wylan al pensiero di ritrarre un ragazzo con mercanzia esposta e toniche chiappe al vento. Tali nudi però dovevano anche essere obbligatoriamente appartenenti a giovanotti esotici ed era qui che la faccenda si complicava.

Non che mancassero studenti stranieri al Ketterdam College, ma Wylan non era esattamente quel tipo di ragazzo che si potrebbe definire popolare e di conseguenza le sue conoscenze scarseggiavano.

Il giovane aveva malapena trovato il coraggio di chiedere a Kuwei, ragazzo per fortuna sufficientemente esotico, di posare per lui, pur vedendolo praticamente tutti i giorni.

Ora che il compagno gli aveva dato buca, Wylan si trovava decisamente in difficoltà.
Perlomeno fino all’arrivo del criptico messaggio su whatsapp da parte di una delle sue pochissime amiche, Nina Zenik.

- Ti sto portando la soluzione a ogni tuo problema su un piatto d’argento. Aspettami nello studio. Mi amerai per sempre. -

Wylan sospirò: non si sarebbe abituato alla stravaganza di quella ragazza neanche se fosse campato fino a cent’anni.

Mentre l’aspettava cercò di fare un po’ di ordine nell’aula che l’università metteva a disposizione degli iscritti al corso di pittura.

Aveva appena finito di sistemare le tele quando vide Nina fare capolino dalla porta, strattonando per il braccio destro, niente popò di meno che Jesper Fahey.

Wylan boccheggiò.

 

“Per tutti i santi, io la ammazzo. Lo giuro, questa è la volta buona che chiedo a quella stramba di Genya di metterle del veleno irrintracciabile nei suoi dannatissimi biscottini al cioccolato.”

La soluzione a ogni suo problema. Jesper Fahey. Ma certo, come no. Uno dei ragazzi più sexy e popolari del Ketterdam College, per il quale Wylan decisamente non aveva una cotta sin dai tempi in cui era una matricola e che ovviamente non lo aveva mai degnato di uno sguardo, salvo per sporadiche prese in giro e fastidiose battutine.

Nina, neanche a dirlo, era ben a conoscenza della sua, chiamiamola leggera fissazione per Jesper, e Wylan si ritrovò a maledire con termini piuttosto coloriti il giorno in cui aveva deciso di confidarsi con lei.


«È uno scherzo, Nina? Per quale assurdo motivo il mercante d’arte dovrebbe essere la soluzione a ogni mio problema?»

Wylan emise una risatina strozzata.

Oltre a ricalcare i suoi stessi pensieri, la voce di Jesper era vellutata proprio come se la ricordava, e quel sorriso cinico che lo Zemeni stava sfoggiando lo fece avvampare ancora più del nomignolo idiota che l’altro gli aveva affidato.

Mercante d’arte, mercantuccio e altre varianti di quel genere, tutto per il semplice fatto che Wylan era un artista mentre Jesper be’, oltre a essere imbattibile al poligono di tiro, non aveva chissà quali altre doti.
Certo, escluso l’essere alto, sfacciato, atletico, scuro, dannatamente sexy e-

D’accordo, forse qualche altra dote ce l’aveva.


«Yu-uuuh! Mercantuccio, sei ancora fra noi?»

Wylan si riscosse: Jesper gli stava agitando una mano davanti agli occhi e gli stava rivolgendo un sorriso tutto sommato più divertito che crudele.
Doveva essersi imbambolato.
Wylan si diede mentalmente dell’idiota e dopo essersi passato una mano fra i ricci ramati si rivolse direttamente a Nina ignorando l’altro.

«Puoi spiegarmi?» sibilò.

«Sì, vorrei sapere anche io in cosa consista il tuo nuovo brillante piano,» gli diede man forte Jesper incrociando le braccia e Wylan lo fissò, incuriosito. Se Fahey era all’oscuro delle intenzioni di Nina, forse allora non si era presentato lì per prendersi gioco di lui.

Nina alzò gli occhi al cielo scrollando la chioma, e sospirando si preparò a rispondere come se la questione fosse palesemente ovvia e loro due solo dei ragazzini un po’ tardi.

«A Jesper servono cinquecento kruge. A Wylan serve un modello maschile esotico per un concorso di pittura in cui il primo premio consiste in duemila kruge. Quindi se a casa mia due più due fa quattro…»

Wylan sospirò: era davvero come temeva, quindi.

«Vorresti che io facessi da modello per Wylan?» sbottò Jesper incredulo e dando voce ai pensieri del rosso.

«Geniale, no? E quando vincerete potrete dividervi il premio.» Nina era praticamente sul punto di battere le mani e mettersi a ballare in tondo.

«Se vinceremo,» mugugnò Wylan sottovoce ma gli altri due lo sentirono lo stesso.

«Su questo non c’è ombra di dubbio, Van Eck, proprio tu dovresti saperlo che sono irresistibile. Non vedo perché sulla tela dovrebbe essere diverso, specialmente se affidato alle tue manine d’oro.» Jesper ghignò e gli rifilò un occhiolino.

Wylan avvampò e sentì le sue budella attorcigliarsi, accartocciarsi su sé stesse e sostanzialmente decidere di vivere di vita propria.

Proprio tu dovresti saperlo.” Quindi, Jesper si era accorto che lui…?

Scoccò un’occhiata furente a Nina che invece lo ricambiò con un sorriso angelico.

Che gran faccia tosta.

«Be’, divertitevi, ragazzi,» cinguettò la ragazza prima chiudere la porta e lasciarli soli.

Wylan si passò nuovamente una mano fra i capelli – doveva smettere di farlo ogni volta che era nervoso, per Ghezen! – e si schiarì la gola.

«Bene, mercantuccio.» Jesper alzò le spalle, «Quindi come si procede? Questo è il punto in cui dico voglio che tu mi dipinga come uno dei tuoi ragazzi Shu o qualcosa del genere?»

Wylan esitò.

«A dire la verità sì, il succo è quello,» rispose cercando di suonare sicuro di sé.

Inaspettatamente, quella volta fu Jesper ad arrossire.

«D-dici sul serio? Si tratta veramente di un concorso di nudi maschili?» chiese calcando la parola nudi.

Fahey che balbettava? Quella sì che era una novità.

Wylan alzò un sopracciglio: «Nudi esotici maschili,» rispose, ponendo invece l’attenzione sul secondo termine, «credo sia per questo che Nina ha pensato a te. Non mi starai di certo venendo a dire che ti vergogni all’idea di finire esposto senza veli in una mostra universitar-»

Ma Wylan non terminò la frase. Il suo sguardo, nel frattempo, si era posato sul cavallo dei pantaloni dell’altro e il suo cervello registrò due secondi dopo quale fosse il vero problema.

Jesper Fahey, orgoglio del poligono universitario, sconsiderato scavezzacollo del Ketterdam College, scommettitore incallito e presunto etero, aveva una vistosa erezione.

 

 §

 

Cazzo.

Cazzo cazzo cazzo cazzo.

Una sola parola che continuava a ripetersi all’infinito nel cervello di Jesper e che tutto sommato riassumeva perfettamente la situazione.
E il suo cuore decise per buona misura di pompare ancora un po’ di sangue verso quella specifica parte anatomica.

“Perché, perché ora?”

Ovviamente Wylan se n'era accorto, il mercantuccio era sveglio, Jesper lo sapeva bene, a dispetto delle prese in giro. Ed era uno dei tanti motivi per cui l’erede dei Van Eck lo intrigava così tanto.
Jesper era ben consapevole, e da parecchio anche, dell’attrazione che l’altro provava per lui: ne andava segretamente fiero e non ne aveva mai fatto parola con nessuno. Inizialmente l’aveva vissuta come un gioco, stuzzicando e pungolando Wylan senza pietà, ben deciso a spingerlo sempre più verso il limite per vedere quando il pudico e innocente rampollo di una delle famiglie più in vista della città avrebbe finalmente ceduto, concedendogli un bacio o, sperabilmente, qualcosa di più.
Ma l’ingenuità di Wylan si era dimostrata molto più grande di quanto Jesper avesse immaginato: il ragazzino non si era minimamente accorto di come le sue prese in giro fossero tentativi, anche piuttosto spudorati, di flirtare con lui e la sfida aveva assunto un sapore diverso.
Jesper aveva vissuto l’inerzia dell’altro come un rifiuto e, suo malgrado, aveva cominciato a guardarlo con occhi diversi, riconoscendo e scoprendo in Wylan qualità che non avrebbe mai sospettato.

Il dolce ragazzino dei quartieri alti aveva più fegato di quanto Jesper immaginasse, un grande talento nella chimica, senso della giustizia e una sconsiderata lealtà.
Jesper non riusciva a capacitarsi di come Wylan potesse avere così pochi amici, poi con il senso di colpa che lo colpiva a stilettate, si ricordava che anche lui aveva impiegato diverso tempo a riconoscerne il valore e la profonda bellezza nascosta.

Il protagonista dei suoi pensieri gettò un’altra occhiata poco discreta alla sua erezione e stranamente non ne sembrò imbarazzato come Jesper si sarebbe aspettato.

Ora che le carte erano ufficialmente scoperte, tanto valeva scoprire anche qualcos'altro, pensò Jesper, e con un sospiro si tolse i pantaloni rimanendo in intimo.

Ah, molto meglio.

Le labbra di Wylan, a quel punto, si arricciarono a formare una perfetta “o”.

“Ti piace quello che vedi?” Era quello che avrebbe voluto chiedergli Jesper, coronando il tutto con una strizzata d’occhio che non doveva lasciare spazio a fraintendimenti.

E l’avrebbe anche fatto, se, al di là di ogni previsione, Wylan non l’avesse preceduto.

«Hai una pistola nascosta lì dentro, o sei solo contento di vedermi?»

Per Ghezen, se quella non era la cosa più bollente che Jesper avesse mai sentito.

La mente gli si annebbiò completamente e tutto quello che sapeva era che un secondo dopo si era fiondato su quell’irriverente ragazzino dai capelli fulvi, deciso più che mai a lasciarlo a corto di parole e di fiato per un bel pezzo, oltre a voler scoprire in maniera inequivocabile se fosse un rosso naturale.

La porta dello studio rimase chiusa a chiave per le tre ore successive.

 

§

 

Una settimana, un concorso vinto e duemila kruge più tardi, diverse cose erano cambiate e Nina Zenik aveva trovato “più che giusto, Jesper, per l’amor dei Santi” farsi offrire il pranzo in uno dei locali più chic della città.

Anche Jesper lo trovava giusto: alla fine grazie a lei aveva guadagnato più di quanto avesse perso, compresa la stucchevole, ma a modo suo adorabile, dichiarazione d’amore da parte di Wylan.
Un bonus non indifferente.

Ma l’appetito insaziabile dell’amica gli stava facendo rimpiangere quell’uscita. Per non parlare di…

«E con la bocca è bravo? Deve esserlo, l’ho sempre pensato, dopotutto sa suonare il flauto così bene.»

Jesper soffocò una risata nel tovagliolo, pregando ardentemente che nessuno li stesse ascoltando.

Nina non si preoccupava mai di tenere la voce bassa, ma fortunatamente il cicaleccio nel locale era abbastanza intenso da coprire anche i suoi assurdi schiamazzi.

«Questi non sono affari tuoi, e ti consiglio vivamente di smetterla col quarto grado se non vuoi che riferisca a Matthias del tuo interesse verso le straordinarie capacità orali del mio ragazzo,» replicò Jesper con un tono fintamente minaccioso.

«Aha! È bravo dunque! Ne ero sicura.» Nina proseguì facendo finta di nulla e Jesper non riuscì a fare a meno di sciogliersi in un sorriso, ripensando a come giusto qualche ora prima Wylan avesse effettivamente dato prova di quella bravura.

Non vedeva l’ora di ricambiare quella sera stessa.

Di stringerlo a sé e fargli capire ancora una volta quanto fosse stato fortunato che il Fjerda FC avesse perso la finale di campionato, una settimana prima.

Per Ghezen, stava forse diventando sentimentale?

Scosse la testa, divertito, e scoprì che in fondo non gli importava.

«Sai una cosa, Zenik? Ti sei guadagnata una seconda fetta di torta.»












 


Per chi non conoscesse il fandom, in maniera molto “semplicistica” pensate agli Shu come ai nostri orientali e agli Zemeni come a persone di colore.
Ghezen nel Grishaverse è il Dio del commercio, mentre le kruge sono una valuta.
La Tsibeya è un po’ l’equivalente della nostra Siberia.


Come si è forse leggermente notato dai miei post su fb, ultimamente sto un po’ in fissa col Grishaverse uahahahahha. No, sul serio, questi personaggi mi hanno rapito il cuore e non ringrazierò mai abbastanza Blackjessamine e Maqry che con i loro post entusiasti mi hanno messo una gran curiosità per i libri della Bardugo spingendomi indirettamente a recuperarli (e mi stanno sopportando in questi giorni di sclero lololol, sono due sante ♥)
Doppiamente grazie a Maqry per la pazienza e la dolcezza con cui ha betato questa storia: sei un cuoricino **.

Grazie di essere arrivati/e fin qui e alla prossima :D

Bennina vostra

 

 
   
 
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