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Autore: ilbilbo    11/06/2021    2 recensioni
Cos'è l'alba? Quanto è lontana? In questa storia, i due protagonisti, travolti in un vortice di fatalità e passioni, riusciranno ad arrivarci?
L'abbiamo scritta in due come vedrete dal prologo. Se vi piace, recensite! Se non vi piace, recensite ancora di più! Grazie.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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XII ~ BABI

 


Vincent

Dodicesimo e ultimo capitolo. Nell'antico Egitto, dodici erano le ore della notte che il Sole doveva attraversare per rinascere luminoso. Ogni ora era una prova, raffigurata da un babbuino. Sulla parete ovest della tomba del giovane faraone Tutankamon, 19 anni, erano raffigurati dodici babbuini, le dodici prove che avrebbero consentito al re di rinascere, per analogia col cammino del sole.
La dodicesima prova si preannuncia per noi la più difficile. Mancano pochi minuti alle dodici. Ci troviamo tutti davanti al cunicolo; io, Kallen, Polimax e il suo aiutante. Tutt'intorno lo squallore del deserto, dove manca qualunque essere animato, dove persino l'aria è immobile.

All'improvviso Polimax rompe il silenzio: "Signori, sono sinceramente addolorato di doverci salutare, e sono pieno di gratitudine nei vostri confronti. Senza di voi, chissà tra quanti anni si sarebbe scoperto questo straordinario passaggio. Offrirete le vostre vite per la mia causa personale. Grazie a voi potrò avviare l'esplorazione e lo sfruttamento del vostro mondo…". Continua a parlare ma non lo ascolto più; la situazione si fa disperata.
Estrae un'arma da fuoco ed in più vedo con la coda dell'occhio l'aiutante di Polimax che rapidamente, come se avesse ripetuto più volte la sua parte in ogni minimo dettaglio, si posiziona dietro a Kallen e me, sfoggiando un pugnale scintillante sotto i raggi del sole estivo. Vedo il tentativo della rossa di allungare le mani verso la sua preziosa katana, ma quasi contemporaneamente veniamo bloccati, in quanto ci troviamo ammanettati.
Fedeli ed efficienti li sceglie, Polimax, i suoi collaboratori. Ma ha un difetto da cui non riesce a correggersi: parla troppo, e mentre parla abbassa la guardia.
Il problema è che avrebbe già dovuto arrivare qui la squadra che ero riuscito a mettere insieme al laboratorio, ma all'orizzonte non vedo muoversi niente. E l'angoscia sale sempre più; ora che siamo al portale, non possiamo perdere tutto! Oltre al dovere di fermare questo criminale col suo socio.

"Non temete - termina Polimax -, verrete eliminati in maniera assolutamente indolore".
Ma con la coda degli occhi vedo che inizia a formarsi una linea scura all'orizzonte… Una scia scura in mezzo ad un angolo di terra completamente abbandonato? Strizzando gli occhi vedo che si tratta di piccoli insetti, e la loro capacità di proliferare durante il tragitto è sbalorditiva. Quando i primi arrivano a destinazione, la sottile linea è diventata un'enorme nuvola nera che si divide in due e avvolge completamente gli armati malcapitati. La scena è sgradevole: la nube continua a moltiplicarsi anche addosso ai due, sparisce ogni sembianza umana, non restano che due grosse sfere vibranti e ronzanti.

Lance scende da una moto di finiture nipponiche, e si avvicina a me e a Kallen con un sorriso, spruzza un gel sulle manette, che si dissolvono. "Se non fossi arrivato io al momento giusto - dice osservando Kallen molto soddisfatto - e quale occasione migliore per testare la mia nuova invenzione. Invisibile quanto letale… Magnifica". Estrae dalla tasca una scatoletta, preme un pulsante, e i due sciami iniziano ad assottigliarsi, gli insetti svolazzano via e si perdono nell'aria. Rimangono a terra Polimax e l'aiutante, immobili.
"Fra un paio d'ore torneranno in forma come prima, anzi, forse ancora più vivaci, perchè le punture soporifere potrebbero avere dei benefici effetti collaterali che non ho ancora finito di studiare".
Qualche secondo più tardi arriva il grande drone quadrielica con gli uomini che avevo messo insieme nel laboratorio. Dovrebbero addestrarli ad essere più puntuali!
Raccolgo le mie cose e dico a Kallen: "Entro prima io. Stammi vicina, mi raccomando."
 

Kallen

È assurdo, masochista: come provi a smettere di pensare a qualcuno, questo ti appare davanti agli occhi nei momenti più inaspettati; ecco il mio caso, dopo uno scampato assassinio, la materializzazione dell'uomo che la sera prima mi ha spezzato il cuore. Possibile che Lance, dopo tutto quello che mi ha detto, continui a monopolizzare i miei pensieri?
Eppure non mi stavo immaginando le cose. Dopo poco tempo aveva iniziato a venire a trovarci nei sotterranei, anche nei pomeriggi, dopo la chiusura del suo ufficio. Ed era il mio momento preferito della giornata: anche se mi parlava sempre esaltatissimo del suo lavoro, almeno potevamo passare del tempo insieme, mentre Vincent solitamente si ritirava nella sua stanza per pensare e ripensare a come farci tornare a casa. Ma, dopo la sua decisione qualche ora fa, mi chiedo se effettivamente non mi sia creata da sola un bel film romantico nella mia testa, di pura fantasia.
Appena Vincent inizia a sparire dentro il cunicolo, mi avvio dietro a lui, meccanicamente, senza convinzione, cercando per l'ultima volta Lance con la coda dell'occhio. Devo ricordarmi di togliere il biglietto dal taschino della camicia di Vincent non appena saremo tornati nel nostro tempo! Anche se mi chiedo… Chissà se ci ritroveremo nello stesso posto insieme, o ognuno da dove è precipitato. In ogni caso abbiamo scambiato i contatti, per non perderci dopo questa "avventura" decisamente insolita.

Provo a seguirlo, ma subito sento di non riuscire ad andare avanti, qualcosa mi tira indietro, con violenza. Mi ritrovo fuori, alla luce, afferrata per il polso da Lance.
"Ricordi cosa ti ho detto l'altro giorno? Prima che tu parta, gradirei riavere indietro la mia katana…"
Ecco, il fine per cui si è mobilitato, e riguardo cui non intende proprio cambiare idea.
"Pensavo che io potessi tenerla… Come ricordo…"
Silenzio. Tipico di lui.
Mi volto, per slegare la cintura del fodero, ed ecco il viso di Lance a contatto del mio viso, l'alito caldo, profumato, di Lance mescolato al mio, le labbra umide, delicate, di Lance sulla mia guancia.
È un attimo; fa per allontanarsi mentre mi perdo in quelle iridi color ossidiana. Non ragiono più, annebbiata da una esplosiva felicità. E questa volta lo tiro io verso di me afferrandolo per la cravatta, azzerando la distanza tra le mie labbra e le sue.
Dopo qualche secondo, rosso in volto, Lance esordisce sottovoce: "Pensavo fosse più semplice sfuggirti…"
"Non fraintendere.  Chi ti ha detto che io voglia rimanere per te? Sono molto incerta sul da farsi… E il portale è ancora aperto per qualche minuto… Vuoi provare a persuadermi con un secondo tentativo?"
Ferito nell'orgoglio, reazione istantanea! Sento il freddo della parete rocciosa attraverso la schiena, e davanti a me è tutto corvino. Lance ha iniziato a percorrere molto lentamente il mio collo riempiendolo di leggeri baci, immobilizzandomi. E poi, finalmente, fulmineo mi cattura con un bacio infuocato, come se volesse lasciarmi per sempre senza fiato.
Il tempo di allontanarci per riprendere ossigeno, e vedo il suo sguardo alquanto compiaciuto nel sentirmi sotto il suo tocco, il suo volere.

Non sarà la classica storia d'amore, ma dopotutto non potrebbe non essere speciale con un ragazzo così non ordinario, no?
E io non vorrei nessun altro differente da lui!
 

Vincent

Ricordo di aver detto a Kallen di starmi vicino, ma poi è successo tutto in un baleno. Non ho avuto neanche il tempo di voltarmi indietro. Sparita. Possibile che non ce l'abbia fatta? Sono invaso da sensi di colpa. Non ce l'ha fatta, è tutta colpa mia. Vorrei tornare nell'altro mondo, vedere cosa è successo. Non riesco più a sopportare il rumore dei motori a scoppio, i clacson delle automobili, la voce acida della moglie a cui dovrò spiegare cosa è successo. Kallen mi manca tremendamente, non può essere sparita così nel nulla.
Trovo un biglietto nel taschino della camicia. Poche righe scritte di suo pugno.
"Vincent, ho deciso di rimanere qui. Non ho avuto il coraggio di dirtelo a voce, forse per paura di essere convinta da te, dalla tua logica inoppugnabile, che sto sbagliando. Ma tu ormai mi conosci. Voglio sentirmi libera di sbagliare.
Sappi che ti rimarrò affezionata per tutta la vita. Con te ho vissuto le situazioni più sbalorditive che mi siano capitate. La tua guida mi ha maturato. Ma è arrivato il momento di separarci. Un giorno, forse, ci rivedremo."
Non le ho mai detto che stava sbagliando. Ma l'ho pensato.
E ora penso anche che chi si sbagliava nel giudicare Lance, forse, ero io.
Mi mancherai, Kallen, ma sono felice che tu sia felice.

 
   
 
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