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Autore: Khailea    13/06/2021    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
 
 
 
 
 
 
 
 
All’interno del salone nero avvolto dal fumo solo le luci a neon rosse poste sotto il palco permettevano di vedere chiaramente la ragazza al centro, dai capelli corvini che le ricadevano sul volto, in attesa la musica iniziasse.
Erano varie le forme di intrattenimento presenti in ogni piano dell’edificio, e quello era uno dei più calmi, se si seguivano le regole.
-What do you want from me?
Why don't you run from me?
What are you wondering?
What do you know?-
La voce di Ailea era roca, ma ancora ammaliante, infondo la musica aveva sempre fatto parte di lei, e Jim sapeva come approfittarne. Dall’altro lato della sala il ragazzo le fece un cenno, osservando i tavoli pieni di gente rivolti verso di lei.
-Why aren't you scared of me?
Why do you care for me?
When we all fall asleep, where do we go?
Come here... say it, spit it out, what is it exactly?
You're payin'?
Is the amount cleanin' you out.
Am I satisfactory?
Today, I'm thinkin' about, the things that are deadly. The way I'm drinkin' you down. Like I wanna drown, like I wanna end me.-
Era facile lavorare nell’oscurità, ma bisognava fare attenzione a quali bersagli scegliere. La maggior parte dei presenti erano ricchi imprenditori che amavano sollazzarsi con qualche vizio senza però sporcarsi mai le mani con qualcosa di grosso, almeno non direttamente, per questo fu facile per Jim sgattaiolare loro vicino e prendere il loro portafogli; chiunque entrasse era ricco sfondato ed in un posto simile i soldi erano sempre una buona via di fuga, per questo ne portavano tanti.
-Step on the glass, staple your tongue (Ahh).
Bury a friend, try to wake up (Ahh-ha).
Cannibal class, killin' the son (Ahh).
Bury a friend, I wanna end me.
I wanna end me...
I wanna, I wanna, I wanna end me.
I wanna, I wanna, I wanna...-
Ailea lo seguiva con lo sguardo in ogni singola mossa, senza però darlo a vedere. Sapeva quanto fosse rischioso rubare in mezzo a criminali simili, soprattutto se beccavi quello sbagliato, ma non le importava.
Tanto meglio se fosse successo, avrebbero iniziato a combattere e la lotta le avrebbe annebbiato la mente, facendole dimenticare tutto.
-What do you want from me?
Why don't you run from me?
What are you wondering?
What do you know?
Why aren't you scared of me?
Why do you care for me?
When we all fall asleep, where do we go?
Listen... keep you in the dark, what had you expected?
Me to make you my art, and make you a star and get you connected?
I'll meet you in the park. I'll be calm and collected. But we knew right from the start.
That you'd fall apart 'cause I'm too expensive.-
Chissà gli altri cosa stavano facendo in quel momento… probabilmente erano delusi e stanchi di dover seguire una persona simile. Non poteva certo biasimarli infondo, e preferiva non sapessero era finita in uno degli edifici più malfamati della città per aiutare Jim a derubare la gente.
-Your talk'll be somethin' that shouldn't be said out loud.
Honestly, I thought that I would be dead by now (Wow).
Callin' security, keepin' my head held down.
Bury the hatchet or bury your friend right now.
For the debt I owe, gotta sell my soul.
'Cause I can't say no, no, I can't say no.
Then my limbs all froze and my eyes won't close.
And I can't say no, I can't say no.
Careful...-
Un tempo si sarebbe divertita a fare tutto ciò, ingannare la gente e derubarla di ogni cosa, invece ora sembrava solo una bravata da bambini che non le regalava alcuna soddisfazione.
Doveva essersi veramente rammollita per pensare quelle cose…
-Step on the glass, staple your tongue (Ahh-ha).
Bury a friend, try to wake up (Ahh-ha).
Cannibal class, killin' the son (Ahh).
Bury a friend, I wanna end me.
I wanna end me...
I wanna, I wanna, I wanna end me.
I wanna, I wanna, I wanna...
What do you want from me?
Why don't you run from me?
What are you wondering?
What do you know?
Why aren't you scared of me?
Why do you care for me?
When we all fall asleep, where do we go?-
 
 
( canzone: https://www.youtube.com/watch?v=DJqWZ3Zy5CU )
 
 
 
 
 
 
 
 
Entrare nell’edificio contrariamente a quanto tutti si sarebbero aspettati fu molto più facile del previsto, oltre ad una telecamera infatti non c’era nessun sistema di sicurezza e la porta non era nemmeno chiusa a chiave. Una volta entrati si ritrovarono in un piccolo stanzino grigio, senza mobili o altro, con una scala al lato che proseguiva verso il basso per chissà quante rampe; non c’era nemmeno una fonte di luce, quindi era abbastanza difficile dirlo.
-Ok, questo posto non mi piace…- borbottò Nadeshiko accendendo la torcia del telefonino.
-Già, fa venire i brividi…- annuì Johanna facendo lo stesso.
-Però è di qua che dobbiamo andare. Anche se non sono sicuro di cosa aspettarmi.- ribatté Daimonas, che perfino con la sua vista non era in grado di dire per quanto sarebbero dovuti scendere. Per fortuna Cirno di fronte all’incertezza del gruppo si fece avanti, guidandoli per le scale.
-Coraggio allora, senza paura all’avventura!-
-All’avventura!- contagiata dalla sua allegria la piccola Sammy era riuscita a togliersi di dosso i brividi che per qualche secondo l’avevano scossa, ricordandosi si trovava circondata dai suoi amici e che non aveva nulla da temere.
-Certo però che potevano anche mettere un ascensore.- commentò Jack seguendole.
-Effettivamente se questo posto è tanto importante potevano renderlo un po’ più sciccoso.- annuì Vladimir, cercando come molti di smorzare la tensione.
Khal ed Alexander però non stavano minimamente ascoltando i loro discorsi, entrambi sapevano quanto fosse pericoloso entrare in un luogo simile ed in rischio di mancare di rispetto ad un Boss ed attirare le sue ire era molto alto.
Per il maggiore inoltre l’unico pensiero era Ailea, ed a quale piano potesse trovarsi, non poteva nemmeno controllare il cellulare perché altrimenti tutti avrebbero visto il sistema che aveva per seguirla.
Scesero almeno quattro rampe di scale prima di trovare una seconda porta davanti a loro, stavolta molto più grande, viola ed a due ante, oltre la quale però non si sentiva nulla.
-Suppongo sia da qui che il vero edificio inizia.- disse sottovoce Astral come se qualcuno potesse sentirlo.
-Cerchiamo di non attirare l’attenzione di nessuno.-
-Sarà un po’ difficile nya, venti persone che entrano tutte insieme.- rispose Lacie ad Hope, che purtroppo dovette darle ragione.
La stanza in cui entrarono non aveva nulla di diverso rispetto ad un qualunque bar della città, il soffitto viola permetteva alle poche luci presenti di creare un’atmosfera non invasiva, e lungo una delle pareti si trovava un lungo bancone nero con alcuni baristi che preparavano da bere ai clienti sparsi per i vari tavoli.
Questi non erano certamente il meglio del meglio, anzi la maggior parte sembrava essere vestito con abiti trovati per strada e nei loro occhi si percepiva non avessero nulla da perdere, ma mantenevano comunque un atteggiamento pacifico, per quanto gli era possibile.
Le occhiatacce e le minacce non mancavano, ma nessuno faceva nulla, nessuno lottava o superava il limite, la maggior parte dei gruppetti confabulava tra loro mentre le singole persone bevevano o assumevano droghe di vario tipo, provando poi con dei giochi d’azzardo a vincere qualche soldo in più.
Visto l’ambiente che li circondava il gruppo si assicurò di tenere Sammy e la maggior parte delle ragazze al centro mentre i ragazzi circondandole avrebbero potuto proteggerle mentre camminavano, questo però aveva naturalmente attirato ancor più l’attenzione, e non arrivarono nemmeno a metà della sala che qualcuno si avvicinò a Nadeshiko, afferrandole la coda. -Hii!- voltandosi la ragazza vide si trattava di un uomo molto robusto con una folta barba nera, che la guardava ridacchiando. Furiosa la ragazza gli scacciò la mano, guardandolo minacciosamente. -Miii nessuno ti ha detto non si tocca una persona senza permesso?! Maleducato!-
Per tutta risposta l’uomo cercò di toccarla nuovamente, ma stavolta Yume lo fermò afferrandogli il polso, guardandolo con un gelido sorriso. -La mia amica non vuole che la tocchi. Hai capito?-
-Forse allora dovrei toccare te.-
Altri uomini, forse amici di questo, si erano avvicinati al gruppo fissando le ragazze, ma non fecero nemmeno in tempo ad avvicinarsi che Grace scattò colpendo al naso l’uomo aveva afferrato la coda di Nadeshiko, rompendoglielo.
-Trenta secondi! Trenta dannatissimi secondi.- urlò Lighneers spazientito.
-Anche troppo per i nostri standard.- ribatté la rossa guardandolo, mentre venivano circondati. Non diede nemmeno il tempo al tizio che aveva colpito di reagire che subito gli fu addosso, colpendolo agli stinchi con dei calci in modo da sbilanciarlo.
Un altro cercò di raggiungerla alle spalle con un coltello ma Yume le venne in soccorso colpendogli la mano con la spada nel fodero, facendoglielo cadere e provocandogli un bel dolore.
-Non abbiamo tempo per questo…- ringhiò Khal senza fermarsi, ignorando completamente chiunque cercasse di mettersi tra lui e l’uscita. Stavolta non era nemmeno l’unico a pensarla così, Daimonas infatti pur tenendo d’occhio la situazione era praticamente alle sue spalle assieme a Jack.
Avevano bisogno di arrivare da Ailea, ed infondo nessuno di quegli uomini sembrava una reale minaccia per loro, prova di questo fu il fatto Nadeshiko aveva appena rotto la mano ad un altro tizio che aveva cercato di prenderla usando una sedia.
-MIIIII Al PROSSIMO CHE MI TOCCA LO FACCIO VOLARE FUORI DALLA FINESTRA!-
-Ma non c’è una finestra qui.- la prese in giro Cirno, vedendola rossa dalla rabbia.
-ALLORA LA CREO SFONDANDO LA PARETE CON LA SUA TESTA!-
-Wow, non l’avevo mai vista così arrabbiata nya.- disse Lacie sorpresa.
-Prova a toglierle il frappé alla nutella quando non l’ha ancora finito…- rispose Vladimir proseguendo assieme agli altri. Gli unici rimasti a combattere erano Ryujin, Nadeshiko, Yume, Grace, Astral, Lacie e Cirno.
-Vogliamo veramente inimicarci un’intera sala di sconosciuti, armati e potenzialmente pericolosi?- chiese Ryujin sperando ci fosse ancora una possibilità di risolverla pacificamente.
-Dovresti chiedere a questi signori se intendono veramente inimicarsi il nostro gruppo.- rispose Yume preparandosi a combattere.
-Lotta lotta nya!-
-Bah, basteranno un paio di minuti.- disse Astral preparando le pistole, ben intenzionato a non fare avvicinare nessuno alla sorella.
-Vedetelo come un po’ di riscaldamento.- sorrise infine Cirno, dando il via alla vera e propria lotta.
Saltando sul tavolo più vicino la ragazza afferrando un piatto lo ruppe in testa ad una donna, salendole sulle spalle per darsi un altro slancio e così raggiungere due uomini vicini, colpendoli entrambi con le gambe facendoli cadere a terra.
Altre tre persone cercarono subito di raggiungerla ma Grace e Yume andarono subito ad aiutare l’amica, una tramortendone due con la spada colpendoli al collo e l’altra afferrando l’ultimo per i capelli tirandogli un pugno in faccia.
-Ci stai andando giù pesante tesoro. È già il secondo a cui rompi il naso.- commentò l’amica ridacchiando.
-Se lo meritano.- rispose semplicemente l’altra tenendo la guardia alta, era anche il modo migliore per finire subito la lotta, ed infondo non era l’unica a pensarla così.
Ryujin stava gestendo tre uomini allo stesso tempo, evitando di usare i propri pugnali, usando solo la sua abilità nelle arti marziali per tenerli a distanza e colpirli al momento più opportuno, così facendo era riuscito a liberarsi di uno di loro, ma gli altri due avevano cominciato a lanciargli contro degli oggetti tra cui bicchieri e coltelli.
Un colpo di pistola evitò un coltello lo colpisse alla spalla, deviandone la traiettoria all’ultimo secondo.
-Ok gente, se non volete essere i prossimi dateci un taglio.- minacciò Astral tenendo entrambe le pistole, ma nessuno gli diede retta ed anzi lui fu il prossimo bersaglio dei loro attacchi.
Stavolta però fu il turno della sorella di aiutarlo, infatti colpendo due uomini alle gambe, che stavano cercando di raggiungere il ragazzo alle spalle, li fece cadere entrambi facendo poi cadere loro un tavolo addosso.
-Nya sai che non funziona mai Astry nyahah.-
-Prima o poi spero di trovare delle persone con un briciolo di cervello…- sospirò il ragazzo rassegnandosi. Non era affatto un problema per lui sparare a delle persone che minacciavano i suoi amici, e colpì i due ancora a terra alle ginocchia in modo non si alzassero.
Cirno intanto miracolosamente si trovava ancora in aria, saltando da una persona all’altra, e stava per raggiungere il suo prossimo bersaglio quando questo venne abbattuto da Nadeshiko che gli ruppe una sedia sulla schiena, facendo così cadere l’amica.
-Ehi! Stavo per battere il record!- protestò Cirno rialzandosi, ma l’altra ancora furiosa non l’ascoltò minimamente, afferrando un’altra sedia per continuare a lottare.
-AAAAAAAAAAH! VI INSEGNO IO UN PO’ DI EDUCAZIONE!-
La lotta era ancora lontana dal finire, ma loro se la stavano cavando veramente meglio del previsto, e di questo il resto del gruppo ne era sicuro.
Superando la porta del salone il gruppo aveva trovato un’altra rampa di scale, che li aveva condotti fino ad uno strano corridoio che continuava a scendere per parecchi metri sottoterra, ai cui lati erano presenti file su file di porte.
I loro passi riecheggiavano nel silenzio rendendo ogni passo teso.
-Siamo sicuri di non voler controllare queste porte?- sussurrò Annabelle indicandole.
-Posso sentire l’odore di Ailea, e anche quello di Jim. Sono andati più avanti.- rispose Daimonas sicuro.
-Inoltre, non vuoi sapere cosa potresti trovare.- aggiunse Alexander guardandosi attorno.
-Ma che posto è questo?- chiese stavolta Milton con un brivido lungo la schiena.
-La gente ricca pensa di poter fare quello che le pare.-
-Perché può fare quello che le pare. Guarda me.- ribatté Ayame a Zell, che subito alzò gli occhi.
-Ma per quanto andrà avanti ancora…- sospirò Johanna preoccupata, mentre ancora non si vedeva una fine.
Seraph camminava davanti a loro poco distante da Khal cercando di non voltarsi, concentrandosi sul fatto Ailea aveva bisogno del loro aiuto, e che se anche Astral era rimasto indietro era perfettamente in grado di occuparsi di un paio di mentecatti.
La sua espressione corrucciata però non nascondeva la preoccupazione.
-Seraph, tutto bene?- chiese infatti Hope raggiungendola, tenendo in braccio Sammy in modo avessero un passo più veloce.
-La mia migliore amica è con uno psicopatico, e il mio ragazzo si è fermato a menar gente.- forse le era uscita un po’ più bruscamente di quanto avrebbe voluto, ma non riuscì a trattenersi.
-Troveremo Ailea, e Astral ci raggiungerà presto.- rispose fiduciosa Hope.
-Deve essere bello avere il tuo ottimismo. Reagisci sempre così.- disse l’altra sospirando.
-Perché alla fine bisogna andare avanti. Ed è più facile se conservi la speranza di vincere.-
-Mh… evidentemente l’ottimismo ha un suo perché.-
-Esatto, e non preoccuparti, anche se non ti sentissi ottimista ci sarei sempre io ad esserlo per entrambe.- disse Hope con un sorriso sincero.
-Vedo qualcosa!-
Ancora più lontano di quanto avrebbero voluto Jack riuscì a distinguere un’altra porta, ampia come la prima ed a due ante, ma queste erano coperte da dei raffinati cuscinetti rossi che le davano un’aria estremamente elegante, ed una volta raggiunta si poté notare le maniglie erano in oro massiccio.
-Wow, qui qualcuno vuole compensare.- ironizzò il bruno aprendola, scoprendo il piano seguente sarebbe stato drasticamente diverso rispetto al precedente.
Se gli scorsi avevano a malapena una luce quello ne era praticamente ricoperto, giganteschi lampadari di cristallo illuminavano l’ampio soffitto e le pareti a specchio riflettevano ogni cosa fosse nei paraggi.
La sala era decisamente più ampia rispetto al primo bar, e soprattutto era pieno di slot machine e di tavoli da gioco d’azzardo, dove gente vestita in maniera elegante, piena di gioielli carissimi, puntava cifre assurde che facevano girare la testa.
Lì in mezzo il gruppo era perfino più fuori posto di prima, ma nessuno li degnò nemmeno di uno sguardo.
-Wow, ora voglio andare a cambiarmi…- sussurrò Jack facendo ridere Johanna.
-Papà una volta mi ha portato qui, ma ero bendata quando sono entrata.- disse Ayame riconoscendo la sala.
-Quindi sai come proseguire?- chiese Vladimir guardandosi attorno, prendendo un bicchiere di champagne da uno dei camerieri camminavano con dei vassoi in mano.
-No, non siamo andati oltre. Questo posto è veramente qualcosa…-
-Vuoi dirmi che fino ad ora non ci credevi?- chiese Zell sorpreso.
-Chiunque con un minimo di denaro può costruire un palazzo! Il fatto sia interrato non lo rende speciale…- ribatté imbarazzata Ayame.
-L’uscita è da quella parte, sbrighiamoci ad andarcene.- la interruppe Khal trovando una porta completamente nera con un ametista incastonato nella maniglia, un uomo vestito di nero davanti a questa però li fermò prima potessero avvicinarsi.
-Avete il pass per continuare?-
-Noi andiamo avanti.- ringhiò il biondo pronto ad ucciderlo se necessario.
-Ragazzo, per poter andare ai piani superiori dovete o essere qualcuno di importante o avere abbastanza soldi e comprare il pass.- rispose calmo l’uomo indicando un bancone azzurro dall’altro lato della stanza. -E se fossi in voi non proverei mosse azzardate.-
Per tutta risposta Khal avrebbe voluto sparagli un proiettile dritto in fronte, ma Vladimir lo fermò, spingendolo via. -Eeeeeh giusto per chiarezza, ce ne vuole uno ciascuno o c’è tipo un pass gruppo?-
-Uno basta per un gruppo, ma dubito ne abbiate uno.-
-Al momento no. Ma abbiamo degli amici facoltosi qui, quanto costerebbe?- chiese ancora lui fiducioso i fratelli Moore ed Ayame messi insieme, con pure qualche suo fondo magari, avrebbero potuto risolvere il problema.
-Cinquantamila jewels.-
Per poco Zell non sbiancò sentendo quella cifra, e per quanto loro fossero ricchi non sarebbe comunque stato semplice racimolare una simile somma, eppure Vladimir era ancora estremamente fiducioso.
-Siamo in una terra di opportunità ragazzi. Lasciate fare a me.-
   
 
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