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Autore: Yuki Ishimori    30/08/2009    5 recensioni
Qualcosa di strano è avvenuto sotto la pioggia, qualcosa che potrebbe far terminare ogni cosa.
Capitolo 5: Doumeki si trovava in uno spazio immenso, decisamente troppo grande per poter essere davvero la stanza precedente.
Mosse un altro paio di passi, che risuonarono nel nulla, rimbalzando però contro pareti invisibili.
Poi, improvvisamente, l'incubo ebbe inizio.
Il pairing è, ancora una volta, Doumeki/Watanuki
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: questi personaggi non mi appartengono ma sono opera delle CLAMP e la storia è scritta senza alcuno scopo di lucro


HANARERU- ALLONTANARSI

CAPITOLO 1:

PIOGGIA

Pioveva.
Lunghe lacrime rigavano il vetro della finestra, le cui tende aperte lasciavano intravedere un ragazzo addormentato, sfocato dai rigagnoli d'acqua.
I capelli neri ricadevano spettinati sulla fronte, sopra a due occhi, chiusi da lunghe ciglia, vagamente felini.
Il respiro profondo e regolare riempiva la stanza silenziosa, intervallato al fruscìo delle lenzuola spostate dai piccoli movimenti del giovane, scompostamente sdraiato sul futon.

Lo scrosciare della pioggia filtrava appena attraverso le finestre, cullando i sogni dell'addormentato.
Sogni che, per un osservatore paziente, sarebbero stati parecchio comprensibili.
Infatti lo spesso silenzio veniva frequentemente interrotto dal ragazzo, che parlava nel sonno.
Le frasi erano, sostanzialmente, solo due: “ Oh mia dolce Himawari-chaaan!!” detta con un tono parecchio acuto, si alternava a “ Non intrometterti, dannato Doumeki!” con incorporato anche pugnetti chiusi che si agitavano fiaccamente davanti al viso.
Anche lo spettatore più paziente del mondo se ne sarebbe andato poco dopo, magari sbattendo la testa contro al muro pensando a tutto il tempo che aveva sprecato guardando quel ripetitivo ragazzo.
Poi, all'improvviso, un altro suono spezzò quel silenzio: il fastidioso rumore della sveglia fece agitare Watanuki, che cercò di sfuggirle coprendosi la testa con il cuscino.
Però, quando si accorse che, chissà come mai, gli mancava l'aria, si alzò a sedere di scatto, togliendo il maledetto cuscino dalla faccia e, già che c'era, scaraventandolo contro la sveglia, urlando contro quei due dannati oggetti.
Infine il ragazzo si alzò, continuando a sbuffare, mentre la povera sveglia, caduta dal comodino, domandava al cuscino sopra di lei perché tutti la dovessero sempre scaraventare in giro. Insomma faceva solo il proprio lavoro!


Ecco, come se non bastasse, pioveva anche.
La giornata era iniziata solo da un'ora e mezza e già tutto andava a rotoli: il cuscino lo aveva quasi soffocato, la sera prima si era dimenticato di finire i bento, era uscito in ritardo e non aveva preso l'ombrello.
Grandioso!
Maledicendo tutto e tutti, Watanuki camminava sotto la pioggia, sbattendo i piedi.
Non accorgendosi di una pozzanghera, il successivo passo pesante gli costò i pantaloni inzaccherati fino al ginocchio.

Ma perché tutte a meeee?!” urlò non curandosi dei pochi passanti che lo guardavano seccati.
Casinista”.
Dopo quell'unica parola, la pioggia smise improvvisamente di colpirlo.
Venne affiancato da un ragazzo della sua età, che lo copriva con il proprio ombrello e si teneva una mano sull'orecchio, con lo sguardo indifferente.

Oh bene, ci mancava solo Doumeki! Come se la mia giornata non fosse già abbastanza...”.
Si interruppe quando la pioggia, notevolmente aumentata, tornò ad infradiciarlo. L'altro, infatti, aveva ripreso a camminare, non curandosi minimamente di lui.

Ehi tu! Ma che fai?! Aspettami che hai l'ombrello!”urlò ancora Watanuki, affrettando il passo.
Sei tu che ti sei fermato.” rispose con voce atona Doumeki, quando l'altro tornò al riparo accanto a lui.
E allora anche tu dovevi fermarti ad ascoltare quello che il grande Watanuki-sama stava per dire!”.
Ma prima che potesse iniziare un altro dei suoi sproloqui (quello che era stato bruscamente interrotto), l'arciere lo fermò di nuovo.

Sei noioso.”
Dopo un attimo di sbalordito silenzio, Watanuki cominciò ad urlargli contro, il rituale che si ripeteva come ogni mattina.
Ma questa volta i due procedettero vicini, sfiorandosi per proteggersi sotto l'ombrello, fino a scuola.



La giornata passò senza particolari intoppi.
Un attimo prima della fine della pausa pranzo, passata al chiuso dato il diluvio universale che sembrava esserci fuori, Doumeki si rivolse all'altro ragazzo.

Oggi aspettami dopo gli allenamenti.”. Un ordine più che una domanda.
E perché scusa? Io avrei altro da fare che stare lì a guardarti mentre infilzi uno stupido bersaglio!!” il più piccolo cominciò come suo solito ad agitarsi, infastidito dai modi dell'arciere.
Fuori piove.” Watanuki in silenzio aspettò la fine della frase, che però non arrivò.
A quanto pareva, la frase era quella.

E allora?! Sempre incomprensibili frasi a metà, tu! Ma ti scoccia essere più chiaro qualche volta?! ” urlò esasperato il ragazzo.
E allora tu non hai l'ombrello.”
Watanuki si zittì.
Purtroppo come logica era inattaccabile. Himawari, infatti, non avrebbe potuto accompagnarlo, causa uno dei suoi mille impegni, e lui non aveva affatto voglia di bagnarsi di nuovo.
Non trovò altra soluzione che accettare il quasi-ordine dell'altro.

Mh ma cerca di spicciarti 'sta volta! La settimana scorsa ti ho aspettato per ore!”
Il discorso portò la ragazza a far constatare anche agli altri due quanto fossero buoni amici, cosa che scatenò l'ennesima scenetta che seguiva inevitabilmente quella frase.



Il pomeriggio fu scandito dagli schiocchi di corda e dai tonfi sordi delle frecce di Doumeki che colpivano sistematicamente il bersaglio.
Watanuki, seduto sulle gradinate della palestra, lo osservava.
Così concentrato, i muscoli che si tendevano fino al limite, mentre qualche goccia di sudore gli imperlava la fronte, la mano che si muoveva, quasi impercettibilmente, mentre la freccia scattava celermente verso il bersaglio, colpendolo.
Watanuki era, suo malgrado, affascinato dalla bravura dell'altro, che tante volte lo aveva salvato, ma soprattutto era colpito da come Doumeki riuscisse a concentrarsi...
con tutte quelle ragazzine che strillavano impazzite dietro di lui!!


Ma insomma la volete piantare?!? Mi state sfracellando i timpani con le vostre scemenze!! È un miracolo che riesca a centrare il bersaglio con voi che urlate come pazze!!” si ritrovò ad urlare Watanuki, cercando di sovrastare quelle ragazzine impazzite.
Cominciò a rimpiangere presto di aver aperto bocca, appena una decina di occhi spiritati si voltarono verso di lui. Arretrò impercettibilmente.

Noi possiamo dire quello che ci pare!”, “Cos'è sei geloso per caso?”, “ Doumeki -kun TI AMO!!”, “Lui non è TUO!”, “ Ah ah piace anche ai ragazzi, talmente è bello!” e di nuovo “Non sarai mica geloso?!”.
In un attimo tutte quelle ragazze indemoniate avevano preso ad urlargli contro cose che mai avrebbe voluto sentire.
Una parte del suo cervello, quella non terrorizzata, si chiese PERCHE' AVREBBE DOVUTO ESSERE GELOSO PER QUEL DEMENTE?!?!
Era peggio che essere attaccati da una orda di spiriti. Molto peggio!
Watanuki, scarlatto, indietreggiò ma, proprio come con i demoni, Doumeki corse in suo aiuto.
Quando le ragazze videro il loro amato avvicinarsi, il silenzio calò in palestra.

Dai andiamo.” con voce atona, ma così affascinante, prese quel ragazzo moro per il polso (tutti gli sguardi furono concentrati su quel gesto) e, senza minimamente curarsi di loro, se lo trascinò dietro.
Watanuki poté chiaramente sentire dietro di sé gli sguardi carichi d'odio mentre quell'orda di pazze li guardava andare via praticamente mano nella mano, il silenzio nuovamente spezzato da sibili furiosi.
Arrivarono davanti allo spogliatoio, dove Doumeki lasciò la presa.
Si voltò verso di lui con sguardo vagamente divertito (in pratica identico al solito) e disse:

Ti metti a litigare con le ragazzine adesso?”
Watanuki diventò ancora più rosso, distogliendo lo sguardo.

Tsk, non dire scemenze e và a cambiarti! Che voglio andare a casa!”. L'arciere, con un sorrisetto irritante, si chiuse la porta dello spogliatoio alle spalle.
Ma come fa a sopportarle tutto il giorno?!” bisbigliò Watanuki sporgendosi a guardare le gradinate.
Mitragliato da una decina di sguardi di fuoco, tornò velocemente a nascondersi.



Yuuko-san gli aveva lasciato la giornata libera, dopo l'ultima commissione particolarmente faticosa (e dove, ovviamente, era quasi morto) del giorno prima.
Così Watanuki camminava con Doumeki, le loro discussioni praticamente inudibili sotto lo scroscio della pioggia.
L'acqua rimbalzava sul terreno, cosparso di enormi pozzanghere, schizzando gli orli dei pantaloni.
Poi una goccia particolarmente grossa colpì il marciapiede davanti a Watanuki. Con un rimbalzo troppo forte, schizzò nuovamente in alto e, in modo altamente improbabile, si diresse verso il moro.
Con una velocità spropositata, la cosa che sembrava una goccia puntò la fronte del ragazzo.
Watanuki non fece in tempo a proteggersi con il braccio che quella lo colpì, sulla fronte, in mezzo agli occhi.
Fu come se una lama gelida gli attraversasse il cervello, passandolo parte a parte.
Il dolore fu grande. Lo immobilizzò, spezzandogli il respiro. Poi, improvvisamente, scomparve.
Tutto era accaduto in meno di un secondo e persino il dolore svanì con una rapidità disarmante.
Watanuki di scatto si portò la mano alla fronte, non capendo come facesse ad essere ancora vivo, dopo che qualcosa di simile ad una pallottola d'acqua gli aveva attraversato la testa. Ma la mano del ragazzo non trovò niente, non c'era foro, né sangue. Solo la sua pelle liscia e un po' bagnata.
Era sudore dato dallo spavento o era colpa di quella goccia?
Doumeki si fermò, quando notò che Watanuki non era più al suo fianco.
Stava per dirgli di muoversi quando lo vide.
Una mano sulla fronte, lo sguardo impaurito e il respiro irregolare.
In un attimo gli fu accanto, riparandolo con l'ombrello e poggiandogli una mano sulla spalla.
A quel contatto Watanuki sembrò riprendersi e lo guardò.


Quando i loro occhi si incontrarono Doumeki capì che, nell'attimo in cui lo aveva perso di vista, era successo qualcosa.
Uno di quegli eventi che capitavano solo a quell'idiota. E grave questa volta.
Lo capì dal fatto che dal suo occhio destro, quello che condivideva con Watanuki, vedeva sé stesso, attraverso la visuale
dell'altro.
Fenomeno che accadeva solo quando il moro era particolarmente agitato.
Poi la sua visuale doppia scomparve e lo sguardo del più piccolo tornò calmo, nascondendo la paura prima riflessa.
Come se non fosse successo nulla, fece per riprendere a camminare quando Doumeki lo bloccò, afferrandogli un braccio.

Cos'è successo?”. Non lo avrebbe lasciato andar via così.
Niente! Sono solo un po' stanco. Dai andiamo che è tardi.”. Cercò di troncare lui.
Non sapeva perché, ma non voleva raccontare all'arciere quello che era accaduto.
Forse era solo per non farlo preoccupare oppure perché non era del tutto sicuro nemmeno lui se il fatto fosse realmente successo oppure no.
Doumeki, quando capì che non era intenzionato a rispondergli, strinse più forte la presa.
L'espressione di dolore che attraversò il volto di Watanuki, tuttavia, lo fece fermare.
 
Continuò pero' a guardarlo fisso, fino a che l'altro non si sentì costretto ad esclamare:
Sto BENE!!” . Era ovvio che Doumeki non gli credette comunque. 
Watanuki si girò. “E ora muoviti che sono stufo di stare sotto la pioggia!”.
Disse quelle parole nascondendo la sua espressione al compagno.
La mano tornò alla fronte. Il bagnato di prima non c'era più. Era scomparso come tutto il resto: il bagnato, la goccia, il dolore...
Un brivido corse lungo la schiena del ragazzo.
Già, era parecchio stufo di stare sotto la pioggia.

CONTINUA



Note dell'autrice

Beh eccomi ancora qui!  *a nessuno interessa*
Emmh... grazie per essere arrivati fino alla fine di questo primo capitolo!
Questa sarà una "storia lunga e piena di angst" come avevo promesso a Harianne. (in un certo senso è dedicata a lei ma anche a tutte le altre care ragazze che hanno recensito la mia scorsa fanfiction! Grazie ancora ^^)
Poi, piena di angst... è la prima volta che ci provo vediamo cosa ne esce. E comunque lo sarà dal prossimo capitolo!
Spero che sia riuscita a incuriosirvi e se volete lasciare un commento... sono sempre ben accetti!
A presto con il prossimo aggiornamento!
                                                                                               Yuki Ishimori


  
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