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Autore: Ale Villain    15/06/2021    1 recensioni
Era così lei: niente di più che una studentessa dalla vita semplice, circondata da pochi affetti e con un passato misterioso, ma che ormai per lei non rappresentava che un mero ricordo. Era così lei, da quando era in quel mondo: ma per quanto ancora le sarebbe andato bene?
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I.V sospirò e si avvicinò, posizionandosi di fronte a lei, a pochi passi di distanza. Mise una mano dietro la schiena, sollevò l’altra con il palmo rivolto verso l’alto e si inchinò. Alzò la testa quanto bastava per riuscire ad osservarla.
“Secondo te cosa si fa in una festa in cui metà della gente sta ballando?”

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I.V era stranamente agitato. Non sapeva cosa aspettarsi, non sapeva nemmeno come approcciarsi e che motivazione dare a questa sua “visita” inaspettata.
[...]
Stava per muovere un altro passo quando sentì un rumore veloce, alla sua sinistra, proprio dove si trovava il soggiorno.
Si bloccò e si girò piano.
Finalmente la vide.
Era a pochi passi da lui.
E gli stava puntando contro una pistola.

STORIA IN FASE DI REVISIONE (Gennaio 2024)
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo XVII: A nudo









 
Giovanni lanciò il telefono sul divano, imprecando. Gli sembrava di essere tornato indietro a qualche settimana fa, quando di nuovo Ambra non rispondeva al telefono e l’unica persona con cui poteva fare un punto della situazione era Richard. 
Anche lui, però, non aveva la più pallida idea di dove si fosse cacciata. L’unica cosa di cui entrambi erano abbastanza sicuri, era che la ragazza fosse con I.V. Giovanni, per quello, era relativamente tranquillo; lo sarebbe stato di più se la sorella avesse risposto alle sue chiamate, ma per lo meno sapere che si trovasse con qualcuno che aveva dimostrato di volerla proteggere placava un po’ la sua ansia. 
Richard, al contrario, non era per niente tranquillo e Giovanni non poteva biasimarlo. Però riconosceva che, ultimamente, Ambra sembrava molto più in contatto proprio con questo I.V che con il suo fidanzato. L’aveva sentita, una volta, lamentarsi con Rafaelle al telefono del fatto che Richard continuasse a non cercarla più di tanto e a quanto pare sembrava avere anche una bassa considerazione di lei. 
Giovanni aveva cominciato a pensare che si trattasse solo di un periodo così, visto e considerato le vicissitudini della sorella. Ma da quando aveva conosciuto I.V, Giovanni aveva un nuovo sospetto. 
“Non risponde, vero?” chiese a Giovanni, con le braccia incrociate. 
Quest’ultimo sospirò e fece segno di no con il capo, con lo sguardo ancora rivolto sul telefono abbandonato sul divano.
“È la terza chiamata che proviamo a fare e per la terza volta non ci risponde” cominciò a dire Richard con impazienza “Perché non siamo ancora andati a cercarla?”
Giovanni alzò lo sguardo verso di lui. A quanto pare, visto che forse era in pericolo, sembrava essergli ritornato l’interesse nei confronti della ragazza. 
“Ti do due validi motivi: i cacciatori sono pericolosi per noi semplici umani e non abbiamo la più pallida idea di dove potrebbe averla portata”
Evitò accuratamente di dirgli che I.V gli aveva anche chiesto di non seguirli. Gli era sembrata strana una richiesta così pacata, senza alcuna minaccia. Ma evidentemente aveva delle ragioni altrimenti, pensò, non glielo avrebbe nemmeno chiesto. 
Il problema era che, comunque, non riusciva a starsene con le mani in mano ad aspettare che Ambra ripiombasse a casa da un momento all’altro.
Richard alzò gli occhi al cielo.
“Ti prego, non cominciare anche tu” mormorò “Prendiamo la macchina e giriamo! Non possono essersi dileguati!”
“Milano è grande” 
“E pazienza!” 
Giovanni mosse qualche passo verso di lui.
“Di’ un po’” fece, quando fu a pochi centimetri da lui “Perché tutta questa preoccupazione non l’avevi la prima volta che Ambra sembrava essersi dileguata?”
Richard boccheggiò qualche istante, preso alla sprovvista.
“Che domanda è?” 
Giovanni alzò le spalle. 
“Una domanda normalissima, mi sembra” rispose tranquillamente. 
Richard strinse le labbra qualche secondo, studiando l’espressione del moro di fronte a lui.
Dovette ammettere a sé stesso che un po’ lo intimoriva. Era pur sempre il fratello maggiore della sua ragazza.
“Perché… Oh, insomma, perché ho visto con i miei occhi che c’è effettivamente qualcuno di quelli che mi raccontava lei”
“I cacciatori, sì” provò ad interpretare Giovanni “Questo vuol dire che non le credevi”
Richard sospirò sonoramente. Si mise le mani nelle tasche dei jeans.
“Andiamo, Gio. Ambra è sparita di nuovo e noi siamo qui a discutere su di me?” 
Giovanni distese le labbra in una specie di ghigno.
“Non provare a rigirarla come se ti stessi facendo perdere tempo” disse, con un tono un po’ più duro “Tu non hai mai creduto veramente a quello che Ambra ti ha raccontato in questi anni. Ed evidentemente, sapere che c’è di mezzo un bel ragazzo ti fa ancora più arrabbiare”
Richard corrugò le sopracciglia, ma Giovanni aveva capito che aveva fatto centro. Stava semplicemente fingendo di non aver accusato il colpo. 
“Ti avverto: non mi piace nemmeno un po’ come ti stai comportando con lei” fece ancora, indicandolo con un dito.
Richard continuò a guardarlo, cercando di non battere ciglio.
“E Ambra sa che io su queste cose non sbaglio mai”


 
***



Ambra sentì un dolore lancinante all’altezza della tempia. Riuscì ad aprire piano gli occhi.
“Cazzo, si è svegliata” 
La voce di Jeim le arrivò da dietro le sue spalle. Sentiva di essere tenuta in piedi da più braccia. Piano piano, riuscì a mettere a fuoco la visuale. 
Sbatté le palpebre un paio di volte.
“Muoviamoci”
La voce di Hoseok era la conferma che ci fossero più persone a tenerla.
Si girò di scatto con la testa, per guardarli.
“C-Che state facendo?” domandò preoccupata. 
“Ah, sta zitta!” esclamò Jeim, cercando di tenerla con una mano e allo stesso tempo armeggiando con un mazzo di chiavi.
Ambra si rese conto in quel momento di trovarsi all’interno del loro covo. Era buio esattamente come lo ricordava, ma stavolta non si trovava nello studio all’ingresso. Sembrava essere su un piano rialzato, viste le scale alla sua sinistra. 
E se l’avessero chiusa in una stanza?
“Lasciatemi, cammino da sola” disse lei, cercando di mantenere fermo il tono di voce, ma rendendosi conto che in realtà le gambe le tremavano un po’.
Hoseok la strattonò per farla stare zitta.
“Per favore!” tentò ancora lei, muovendosi per liberarsi dalla presa ferrea dei due. 
“Ma tu e l’altra vi siete messe d’accordo per rompere i coglioni in simbiosi?”
“Chi è l’altra?!” esclamò Ambra, continuando a dimenarsi furiosamente.
Jeim riuscì finalmente a trovare la chiave giusta, infilandola poi nella serratura e facendole fare due giri.
“No, vi prego, lasciatemi!” urlò ancora Ambra, puntando i piedi e muovendosi con le braccia. 
“Sta’ zitta!” urlò Jeim, di rimando, spalancando la porta e, insieme ad Hoseok, lanciarci malamente la ragazza. 
La rossa atterrò con violenza sul pavimento duro. Sicuramente si era fatta male ad una spalla.
“E vedi di startene qui buona e tranquilla” la intimò nuovamente Jeim, prima di chiudere la porta con forza e dare due giri di chiave.
Ambra si rialzò in fretta e furia, andando contro la porta e battendo forte il palmo su di essa.
“Apritemi! Non ci voglio stare qui!” gridò a squarciagola “Apritemi!”
Sentiva il rumore dei loro passi farsi sempre più lontani, segno che se ne stavano andando lasciandola da sola lì.
“JEIM!” urlò ancora, rischiando quasi di sgolarsi. 
Ambra stava respirando velocemente, in ansia, in attesa di sapere quale sarebbe stato il suo destino. 
In attesa di sapere se I.V l’avrebbe mai liberata da lì.


“JEIM!” 
I.V alzò il sopracciglio e spostò lo sguardo sulle scale, all’ennesimo urlo della ragazza. 
Il diretto interessato scese velocemente i gradini seguito da Hoseok, lasciandosi andare ad un verso di frustrazione. 
“Non la sopporto” commentò tra sé e sé, una volta raggiunto I.V.
“Dov’è?” domandò quest’ultimo. 
“Nella stanza di Yunho” rispose, incrociando le braccia al petto e guardando anche lui verso le scale “Ci sono un bel po’ di pistole. Magari la intimoriscono”
I.V sbuffò velocemente.
“Voi, piuttosto, dove avete messo la bionda?” 
I.V indicò con un cenno del capo un punto vicino alla loro scrivania. 
Jeim corrugò le sopracciglia, osservando la ragazza seduta in ginocchio, con le mani tenute ferme da alcune catene nere – le stesse che avevano usato con Ambra – ad una delle gambe del tavolo. Aveva ancora il suo solito sguardo agguerrito e non gli pareva nemmeno di averla sentita urlare, ma sicuramente poteva leggere della preoccupazione in volto.
“L’avete legata?” chiese poi, senza rivolgersi ad uno in particolare.
“Per forza” intervenne Yunho “L’abbiamo dovuta rincorrere. Appena ha visto Ambra svenuta, ha inveito contro Won Hu e poi contro di me. Sentendo il casino che ha fatto Ambra poco fa, ora capisco perché sono amiche”
Yunho passò, subito dopo, lo sguardo da I.V a Jeim. Sembravano avere la stessa espressione e forse condividevano anche gli stessi pensieri. 
“Mentre eravate su, Won Hu ci ha raccontato cosa gli ha detto Ambra” proseguì poi, concentrandosi sul rosso e su Hoseok.
Quest’ultimo fischiò contento.
“Che dice, quindi?”
“Molto brevemente: Ambra ha una sorella biologica di nome Selene Tiberi. Più bella, più fortunata e probabilmente anche più stronza di lei. Non vanno più d’accordo e a quanto pare si assomigliano”
Gli altri rimasero in ascolto, mentre Yunho faceva l’elenco delle informazioni carpite da Won Hu. 
“Ambra ha il potere dell’aria” aggiunse Won Hu “Come il nostro Hoseok”
I.V non si stupì; tra tutti era sicuramente il potere più adatto ad una come lei.
Rafaelle si mosse sul posto, avendo ascoltato anche lei, facendo muovere le catene.
“Stupida Ambra, non c’era bisogno di dirglielo…” mormorò poi, con rabbia. 
Yunho corrugò la fronte. 
“Non ti preoccupare, tesoro, la tua amica non era cosciente mentre glielo diceva. Probabilmente neanche se lo ricorda” ribatté Hoseok. 
Rafaelle fece digrignare i denti.
“Cosa le avete fatto?!” esclamò poi “L’avete drogata?!”
“Anestetico” rispose con tranquillità Won Hu.
“Non è poi tanto diverso, no?!” esclamò ancora, a voce alta.
Hoseok alzò la testa verso l’alto. Si grattò con nervosismo la nuca. 
“Sapete cosa? Adesso basta” 
Detto questo, si avvicinò con passo di carica alla bionda ancora accovacciata di fianco al tavolo. Si abbassò alla sua altezza.
“Tu e la tua amichetta mi avete rotto le scatole da quando siete qui e io sono arrivato al limite” 
Rafaelle deglutì, riuscendo comunque a sostenere lo sguardo.
Hoseok allungò un braccio verso destra. La mano tremò qualche istante, giusto un attimo prima che da una tasca di una giacca appesa fuoriuscisse un coltellino, che finì dritto dritto nella mano di Hoseok.
Quest’ultimo lo strinse, avvicinandolo al collo di lei. 
“Visto che sei qua, adesso tu collabori e ci dici tutto quello che sai di Ambra”
Rafaelle indietreggiò appena con il capo, ma fu del tutto inutile, visto che continuava a sentire la punta della lama puntata sulla pelle del collo.
Cominciò a sudare freddo.
“Oppure tu e la tua amica non tornerete a casa per raccontare dove siete state in queste ore”
Yunho osservò la scena con sguardo serio e un po’ incuriosito. Non era solito vedere Hoseok in quei panni che gli ricordavano tanto sé stesso. 
Qualcuno sospirò dietro di lui. Si voltò e vide Jeim, incrociare le braccia al petto e cominciare a disegnare dei cerchi con i passi, con lo sguardo basso e sopracciglia corrugate.
Era chiaro che quella situazione non gli stesse piacendo, ma allo stesso tempo era troppo orgoglioso per poter ammettere che in quel momento avrebbe volentieri spaccato la faccia ad Hoseok. 
“Yunho” 
Il maggiore annuì appena, sentendo la voce di I.V.
“I.V” rispose di rimando l’altro.
“Non sono tranquillo” mormorò l’altro. 
Yunho corrugò le sopracciglia e spostò lo sguardo su di lui.
“Su di Rafaelle? Non credo possa procurarci grandi problemi”
“No, Yunho” fece segno di no con la testa l’altro “Ho ragione di credere che ci stessero seguendo mentre stavamo venendo qui”
Yunho parve più interessato alle sue parole.
“Come lo sai?” domandò “C’è un’altra macchina parcheggiata qui fuori, per caso?”
“No” rispose “Ma qualcuno è venuto fino all’incrocio che porta qui, nei campi. Poi io ho girato a sinistra come sempre, la macchina ha tirato dritto”
Yunho meditò sul da farsi. Anche I.V era pensieroso, non sapeva se le sue intenzioni erano giuste oppure stava diventando estremamente paranoico.
Fu un attimo e sentirono dei colpi pesanti contro la porta d’ingresso. Non sembrava che qualcuno stesse bussando. Sembrava che qualcuno ci stesse proprio spingendo sopra qualcosa. 
Un colpo. 
Due colpi.
Tre colpi.
Al quarto colpo, il catenaccio – messo dopo che l’ultima volta qualcuno aveva fatto irruzione da loro di notte - con cui la porta era chiusa cominciò ad incrinarsi. I due portoni si schiusero leggermente, rivelando il muso di una macchina bianca che stava facendo avanti e indietro contro il portone, probabilmente nel tentativo di sfondarlo.
“Forse avevi ragione, I.V” fece Yunho.
Jeim si fiondò davanti al portone. Strinse il pugno destro, dal quale cominciò prima ad uscire del fumo e poi si incendiò del tutto. 
Rafaelle sobbalzò a quella vista. Hoseok, nel frattempo, si era alzato in piedi. 
Jeim, ancora bloccato lì davanti a scrutare il tutto, vide la macchina indietreggiare di parecchio. Yunho, nel frattempo, aveva sussurrato qualcosa all’orecchio di Won Hu, che prontamente aveva annuito ed era corso via, in direzione della sua solita infermeria.
Per il resto, rimasero tutti in attesa di capire cosa stesse succedendo, anche perché ormai era inutile provare a bloccare il portone fisicamente, rischiavano solo di essere travolti dall’automobile.
Sentirono il rumore delle gomme sul suolo e il rumore del motore andare a tutta manetta, fino a quando non sentirono il crack del legno del portone.
Jeim balzò via appena in tempo, mentre una macchina bianca faceva irruzione con prepotenza all’interno del covo.
 
 












 
Angolo Autrice
Anche in questo capitolo ho voluto dare un po' di spazio al fratello di Ambra. Anche se compare relativamente poco, vi assicuro che è uno dei personaggi più importanti della storia, più che altro a livello di legame con Ambra.
Vi dico solo di prepararvi, che nei prossimi 2/3 capitoli succederà il M O N D O. Non vedo l'ora di pubblicarli, davvero, sono già emozionata!
Detto questo, ringrazio ancora per le numerose visite e ci si aggiorna settimana prossima. 
 
  
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