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Autore: heliodor    15/06/2021    0 recensioni
Valya sogna di diventare una grande guerriera, ma è solo la figlia del fabbro.
Quando trova una spada magica, una delle leggendarie Lame Supreme, il suo destino è segnato per sempre.
La guerra contro l’arcistregone Malag e la sua orda è ormai alle porte e Valya ingaggerà un epico scontro con forze antiche e potenti per salvare il suo mondo, i suoi amici… e sé stessa.
Aggiunta la Mappa in cima al primo capitolo.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Due giorni

 
Ros fece per uscire dalla tenda e quasi finì addosso a Valya. La ragazza era in piedi vicino all’entrata, le braccia incrociate sul petto e l’espressione accigliata.
“Dove vai?” gli chiese con tono severo.
Ros deglutì a vuoto. “Devo controllare le ferite di Hironna.”
“Perché tanta premura per una prigioniera?”
“Me l’ha ordinato Ofor” spiegò. “E il comandante Stanner l’ha ordinato a lui. Non vuole che Hironna muoia.”
“La prigioniera” disse Valya. “Chiamala prigioniera.”
“Che differenza fa?”
“Dimmelo tu. Non eri suo alleato fino a qualche giorno fa?”
Ros respirò a fondo. “Ascolta, il comandante ha detto che ora faccio parte della sua armata come guaritore.”
“Zane è troppo buono e leale.”
“Allora parlane con lui.” Fece per passare ma lei gli bloccò il passo.
“Non ho dimenticato quello che è successo a Ferrador” disse Valya con tono accusatore.
Ros le girò attorno e proseguì a testa bassa. “Ne abbiamo già parlato.”
Le lo seguì un passo indietro. “Sento che devi dirmi ancora qualcosa.”
“Non so niente” esclamò spazientito.
Valya lo affiancò. “Hylana mi ha accusata di avere avvelenato Doryon. Con il veleno che tu mi hai dato.”
“Non era veleno” si difese. “E aveva funzionato, no? Doryon stava iniziando a sentirsi meglio.”
“Hylana non la pensava così.”
“La governatrice di Ferrador è una rinnegata adesso” rispose Ros. “Tu le sei ancora fedele?”
Valya lo fissò con disprezzo. “Che vuoi insinuare?”
“Hai detto a Zane che ti aveva imprigionata?”
“No” rispose Valya. “E non dovrà saperlo.”
“Però l’hai detto a me.”
Era accaduto un paio di giorni prima, quando Valya lo aveva interrogato su quello che era accaduto dopo che si erano separati. Ros le aveva raccontato delle guardie e della fuga dalla città e dell’incontro prima con Marq e poi con la pattuglia di Hironna.
“Quindi” aveva detto Valya. “Prima ti sei unito a dei rinnegati e poi a dei Talmist.”
“E ora sto con voi.”
“Cambi facilmente. Mi chiedo da che parte starai tra qualche giorno.”
“Ho dovuto” disse Valya. Scosse la testa. “Se quello che mi hai dato non era veleno, perché Hylana mi ha accusata?”
“Dovresti chiederlo a lei.”
“Temo che se la incontrassi mi ucciderebbe.”
“Hai la spada magica con te” disse Ros indicandola con un cenno della testa. “E ho visto come la sai usare adesso.”
“Questa è un’altra cosa di cui dobbiamo parlare” fece lei puntandole contro l’indice. “Non devi dire a nessuno che la mia spada è magica o maledetta.”
“Chi mi crederebbe? La metà di quelli che incontro mi vede come un traditore e l’altra metà come un rinnegato.”
“Tu sei entrambe le cose.”
Ros sbuffò. “Ho solo cercato di aiutarti e guarda come sono stato ripagato? Tutti mi odiano. Tu mi odi.”
“Ti odiavo già da prima, Ros Chernin” rispose Valya.
Raggiunsero l’entrata della tenda. Due soldati montavano di guarda insieme a due mantelli, una strega e uno stregone dalla pelle chiara.
Ros li salutò con un cenno della testa e indicò la sacca a tracolla. “Devo pulire le ferite della prigioniera” disse evitando di pronunciarne il nome.
I due mantelli si fecero da parti con espressione seccata e lo lasciarono entrare. Valya si infilò insieme a lui nella tenda.
Dentro era immerso nella penombra. C’era spazio a sufficienza per muoversi nonostante ci fossero altri due stregoni e una terza figura distesa su di una stuoia.
Hironna sedeva con le gambe incrociate e le mani dietro la schiena. Appena lo vide entrare gli rivolse un sorriso. “Guardate chi è venuto a trovarmi. Barry, Nally” disse facendo un cenno prima allo stregone di destra e poi a quello di sinistra. “Vi presento il mio amico Ros. Lui si occupa di me, sapete?”
I due stregoni le rivolsero un’occhiata annoiata e poi si concentrarono su Ros e Valya. “Attento a quello che fai e quello che le dici, guaritore” disse Nally. “Possiamo fare a meno di te se ce ne dai l’occasione.”
Ros deglutì a vuoto. “Devo solo pulire le ferite” disse avanzando con passo incerto.
I due stregoni si allontanarono.
Ros percepì la presenza di Valya al suo fianco e per qualche motivo si sentì protetto.
Lei è la più pericolosa qui dentro, pensò. Mi odia e mi incolpa per tutte le cose brutte che le sono successe. Non dovrei sentirmi rassicurato ma terrorizzato.
Eppure non riusciva a provare paura di Valya.
Si inginocchiò di fronte a Hironna ed esaminò le ferite. Aveva cambiato lui stesso le bende due giorni prima ed erano ancora pulite.
“Ci sei anche tu” disse la strega alzando gli occhi verso Valya.
Lei ricambiò lo sguardo con espressione accigliata.
“Non so nemmeno il tuo nome, misteriosa guerriera.”
“Mi chiamo Valya.”
Nelly fece un colpo di tosse. “Non familiarizzare con la prigioniera.”
Ros notò che Valya gli aveva rivolto un’occhiata ostile.
Camminerà pure con loro, si disse. Ma non si sente dei loro. Valya è troppo indipendente per far parte di un’armata e di sicuro finirà per fare qualcosa di sciocco e di avventato come quando ha partecipato al torneo o è venuta con me a cercare un antidoto e poi lo ha dato al suo amico.
Hironna ridacchiò. “Andiamo, Nelly” disse allegra. “Siamo tra vecchi amici, che diamine. Ros qui era il mio guaritore fino a qualche giorno fa.” Abbassò la voce. “Hai la mia ammirazione, guaritore. Ne sei uscito davvero bene. Questi qui potevano staccarti la testa per qualsiasi motivo e invece ora sei dalla loro parte. Lo sapevo che eri uno furbo, ragazzo.”
Ros si limitò ad annuire mentre toglieva le bende ed esponeva all’aria la ferita. Lo squarcio alla spalla si stava chiudendo mentre quello al fianco era più profondo. Aveva ricucito entrambe le ferite come meglio poteva.
“Non sembra esserci infezione” disse prendendo dalla borsa una pezza impregnata di olio. “Ma ci metterò lo stesso qualcosa sopra.”
“Sei davvero premuroso” disse Hironna. Alzò di nuovo la testa verso Valya. “E tu che cosa mi racconti di bello, guerriera speciale?”
Ros lanciò un’occhiata furtiva alla ragazza. Stava osservando la strega con espressione accigliata.
“Perché sarei speciale?”
“Combatti in maniera speciale” disse Hironna. “Ti ho vista come hai evitato il mio incantesimo. Come sei sopravvissuta a una montagna che ti stava crollando addosso e…”
Ros premette con la benda contro la ferita.
Hironna gemette per il dolore. “Stai attento amico mio.”
“Chiedo scusa.”
“Pensavo avessi la mano più delicata” disse la strega. “Forse ti mette a disagio toccare un’altra donna mentre la tua amica ti guarda?”
Ross arrossì. “Nessun disagio” disse. “Solo stanchezza. Siamo in tre e dobbiamo occuparci di duemila persone.”
Hironna si sporse verso di lui. “Ma sulle Zanne di Gandum sembravi preoccupato per una sola di esse” sussurrò nel suo orecchio.
Ros si scostò di scatto. “Valya. Potresti uscire per favore?”
“Ho l’ordine di controllarti.”
“Qui dentro siamo in troppi e Hironna ha bisogno di respirare. Tu sei la persona meno essenziale.”
Valya esitò.
“Badiamo noi al guaritore” disse Nelly. “Tu prendi una boccata d’aria.”
“Ti aspetto fuori” disse prima di uscire.
Ros si rilassò e prese le bende asciutte dalla sacca.
“Riguardo a quello che ho detto prima” sussurrò Hironna.
“Non è il momento” disse cercando di sembrare impaziente.
“È il momento, Ros” insisté la strega. “Forse tu vuoi negarlo, ma per te quella ragazza conta parecchio, visto che l’hai salvata.”
“Non so di cosa parli.”
“Sei stato tu ad attaccarmi. Non sono una stupida. Su quelle montagne eravamo da soli.”
Ros deglutì a vuoto.
Hironna ridacchiò. “E non è tutto. Valya ha qualche potere, non negarlo. Ha combattuto in modo eccezionale. Non ho idea se sia un’esotica o una strega rinnegata che nasconde i suoi poteri.”
“Non è niente di ciò che pensi.”
“Non importa quello che penso io” sussurrò la strega. “Ma quello che penseranno i miei guardiani quando mi metterò a parlare di quello che ho visto. A me piace molto chiacchierare, dovresti saperlo.”
Ros strinse i denti e gettò un’occhiata a Nelly e Berry. I due stavano parlando tra di loro e non sembravano badare a quello che si stavano dicendo.
“Che cosa vuoi da me?”
“Aiuto.”
Ros la guardò interdetto.
“Un piccolo aiuto. Per andarmene via prima di arrivare a Charis. Se mi rinchiudono in una di quelle celle ci resterò fino alla fine della guerra, se sono fortunata.”
“Non ti posso aiutare.”
“Invece sì. Devi, se vuoi che resti zitta.”
Ros strinse i pugni. “Cosa vuoi che faccia? Sono un guaritore, non un guerriero. Se affronto i tuoi carcerieri dovranno scavare una fossa per me. Una fossa piccola, visto che non sono molto imponente.”
“Puoi essere piccolo fuori, ma sei grande dentro. Sei intelligente e pieno di risorse. Fatti venire una buona idea e aiuta una vecchia amica. Ti chiedo solo questo. Non dovrai ammazzare nessuno, solo darmi un’occasione. Al resto penserò io.”
“E dopo?”
La strega scosse le spalle. “Dopo andrò via, ognuno per la sua strada. Probabilmente non mi rivedrai mai più.”
“Se ti prendono dirai che ti ho aiutato?”
Hironna sorrise triste. “Se scappo e mi riprendono è probabile che mi ammazzino senza pensarci sopra e il tuo segreto morirà con me. Per favore, Ros. Non te lo chiederei se non sapessi che ne sei capace.”
Ros inspirò a fondo. “Devo pensare a un modo sicuro. Non sarà facile.”
“Due giorni.”
“È troppo poco” protestò.
“È il tempo che rimane prima di raggiungere Charis. Se non agisci per allora, non potrò scappare mai più e il segreto della tua amica.” Fece una pausa. “Non sarà più tanto segreto.”
Ros sospirò. “Ti aiuterò.”
La strega sorrise. “Sei un vero amico, Ros. Me ne ricorderò, non temere.”
Lui si limitò ad annuire. “Tra due giorni al massimo sarai libera.”
“Sai come si dice? Conto su di te.”
 
Valya lo attendeva fuori dalla tenda. “Hai finito?”
Ros annuì.
“Devi fare visita a qualcun altro?”
“Non oggi” rispose tenendo lo sguardo fisso al suolo.
Valya annuì compiaciuta. “Allora ti riporto da Ofor così sarò libera di tornare ad addestrarmi. Astryn deve insegnarmi a combattere in una formazione. Come una vera guerriera.”
Due giorni. Le parole di Hironna risuonarono nella sua mente come il rintocco di una campana. Due giorni e sarai libera, era stata la sua risposta.

 
  
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