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Autore: figliadellasolangelo    18/06/2021    0 recensioni
Nel tempio di Apollo,costruito sulla bellissima città di Delfi,viveva un giovane.
Era un semidio figlio di Apollo ed era conosciuto ovunque per la sua melodiosa voce.
Il suo nome era louis,louis tomlinson.
Cosa succederebbe se louis,ragazzo schivo e riservato,facesse cadere tutti i suoi muri a causa di un Dio?
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era ormai mattina inoltrata nella città di Delfi e il tempio di Apollo era più calmo del solito. Era ormai il quarto giorno che i bambini rimanevano a casa dato che il maestro era in viaggio verso Sparta quindi non c'era molto da fare se non bruciare sacrifici e pregare il divino Febo. Per questo Louis,sacerdote e semidio figlio di Apollo,si era lasciato guidare dalla dolce brezza mattuttina per comporre una nuova canzone con l'arpa.

Il castano era ormai conosciuto in tutta la grecia per la sua voce melodiosa e aveva spesso ricevuto inviti per cantare nelle corti dei re che aveva,educatamente,rifiutato. Era giovane ma non stupido,sapeva perfettamente che i nobili non erano interessati alla sua voce o alle sue canzoni ma alla benedizione di suo padre. Non che Apollo desse la sua benedizione a tutti,ma i re erano troppo sciocchi per capirlo. Spesso aveva parlato di questa cosa con suo padre,ma lui aveva sempre trovato un modo per tranquillizzarlo. Di solito gli Dei non parlano molto con i figli,anzi,la maggior parte delle volte non gli parlano affatto ma Apollo era particolarmente affezzionato al liscio dato che,in lui,intravedeva il sè stesso da bambino ed anche per questo louis faceva molta attenzione alle sue amicizie,non avrebbe mai voluto mettere in difficoltà suo padre facendolo litigare con gli altri olimpi. 

Era ormai pomeriggio quando louis finì di comporre "only the brave",così aveva deciso di chiamarla,e quando realizzò che l'ora di pranzo era passata da un pezzo sbiancò. Aveva promesso a zayn,il suo unico amico,che avrebbe pranzato con lui. Posò in fretta e furia la sua amata arpa e salutò alcune sacerdotesse che erano rimaste a lucidare il tempio per poi uscire in fretta diretto a casa del moro.

Lo trovò davanti la porta di casa sua con uno sguardo rassegnato

"stavi componendo vero?" chiese con voce stanca

Il liscio si grattò il capo,imbarazzato,poi annuì

"ti perdono solo se me la fai ascoltare e domani pulisci tu il tempio al mio posto" 

Louis gli rivolse uno sguardo omicida,zayn sapeva quanto lui odiasse pulire il tempio ma si trovò costretto ad accettare,gliel'avrebbe fatta pagare cara un'altra volta

"muova quel meraviglioso culo signor malik,andiamo ad ascoltare la nuova canzone di tommo"

"se dobbiamo parlare di culi meravigliosi ti consiglio di guardare il tuo perchè è pura arte lou" detto questo,il moro diede una poderosa sculacciata al fondoschiena dell'altro che squittì per la sorpresa

"fallo un'altra volta e te lo stacco a morsi quel cazzetto di 2 cm che ti ritrovi" 

Zayn alzò un sopracciglio mentre sorrideva malizioso

"questo cazzetto di 2 cm nel mentre ti scopa tutte le notti"

Il liscio ridacchiò scuotendo il capo

"sempre il solito volgare malik"

"ci mancherebbe principessa tomlinson"

Ebbene si,louis e zayn erano scopamici,ma niente di più. Si conoscevano da quando erano in fasce,entrambi non si fidavano degli sconosciuti,seppur per motivi diversi,e questo li aveva portati a fare tutte le scoperte in ambito sessuale tra loro. In più c'era da ammettere che entrambi erano molto belli,louis aveva un corpo sinuoso e femminile,con la pelle liscia e delicata e le curve nei punti giusti mentre zayn era alto e muscoloso,con un fisico asciutto e tonico che faceva sbavare tutte le fanciulle della città. Anche per questo louis teneva a debita distanza gli sconosciuti,era consapevole che il suo corpo attirasse sguardi indiscreti e spesso aveva dovuto sopportare i "complimenti" di giovani illusi e vecchi porci. Fortunatamente Zayn li aveva sempre allontanati ed anche per questo il liscio gli era immensamente grato

"come l'hai chiamata questa?" chiese il moro mentre il liscio recuperava la sua amata arpa

"perchè sei così sicuro che io gli abbia già dato un nome zay?" 

Zayn ridacchiò "ti conosco da troppo lou"

Il liscio alzò gli occhi al cielo ridacchiando 

"only the brave,ti piace?"

Il moro sorrise annuendo per poi zittirsi ascoltando la dolce voce del suo amico,commuovendosi quando l'ultima nota risuonò

"è bellissima lou,davvero" 

Il ragazzo sorrise a quelle parole per poi riposare la sua arpa

"diamine lou,scusa ma se non torno a casa in tempo per la cena mio padre mi uccide,ci vediamo domani?"

"vai tranquillo zay,io credo che resterò qui al tempio per la notte"

Il moro alzò un sopracciglio

"problemi in paradiso?" 

Il liscio annuì

"Ancora non ha capito che non sposerò una donna e non diventerò la puttana di nessun vecchio bavoso"

"mi dispiace tanto lou,sappi che se hai bisogno casa mia è sempre libera per te"

Louis sorrise "lo so,grazie zay"

"non ringraziarmi lou,io ti salverò sempre" e detto questo lo salutò con una stretta lasciandolo da solo nel tempio dato che se n'erano andati già tutti

E lì louis,con il corpo appoggiato ad una colonna del tempio,con la sua arpa sottobraccio e il cielo tinto di rosa e viola,scoppiò in un pianto silenzioso

Ormai esausto prese la sua arpa e iniziò a cantare sottovoce "Same Mistakes" che aveva composto insieme a suo padre. A quel ricordo un piccolo sorriso malinconico gli spuntò sul volto,avrebbe tanto voluto suo padre accanto in quel momento,lui lo avrebbe capito,lo avrebbe stretto tra le sue braccia dicendo che sarebbe andato tutto bene,gli avrebbe giurato che chiunque avrebbe anche solo provato a toccarlo sarebbe stato ucciso da una malattia orribile,infine avrebbero cantato una canzone insieme e lo avrebbe cullato fino a che non sarebbe caduto nelle braccia di morfeo. Si,aveva davvero bisogno di lui ma sapeva che era impossibile dato che il padre era un Dio e non poteva ignorare i suoi doveri per un capriccio del figlio. Così continuò a cantare,la voce ancora rotta dal pianto.

"cosa succede piccolo?"

Louis sussultò nel sentire qualcuno nel tempio che,a quell'ora,dovrebbe essere desolato,era terrorizzato e il freddo della notte non aiutava a farlo tremare di meno

Con ben poco coraggio si voltò e la figura che si trovò davanti lo fece irrigidire, era un ragazzo,probabilmente suo coetaneo,con dei lunghi capelli ricci e castani e dei meravigliosi occhi giada che lo scrutavano curioso,

Si rese conto che era spacciato,era alto il doppio di lui e muscoloso come pochi. Il liscio si chiese cosa aveva fatto alle parche per meritarsi questo,era sempre stato fedele e aveva sempre bruciato sacrifici.

Il ricciò continuò a fissarlo senza più dire nulla

"perchè piangi piccolo?" ripetè,la sua voce roca che rimbombava nel tempio vuoto e silenzioso

"chi sei?" chiese allora il liscio,la paura che trapelava dal tono di voce tremante

"non si risponde ad una domanda con una domanda piccolo"

Nonostante la paura,louis sbuffò irrittato "non parlo con gli sconosciuti,e non chiamarmi piccolo,mi fa vomitare"

Il ricciò ridacchiò "mi chiamo harry,ora che mi conosci posso sedermi vicino a te e sapere perchè piangi piccolo?"

"beh,ciao harry,no non puoi mi dispiace,e smettila di chiamarmi piccolo,mi chiamo louis" e lì si diede dello stupido,mai dire il proprio nome ad uno sconosciuto

Il ricciò sembrò non ascoltare nulla di quello che louis gli aveva detto,infatti si avvicinò e si sedette appoggiandosi alla colonna vicina a quella dove era appoggiato il liscio

"perchè piangi piccolo louis?"

Il ragazzo dagli occhi azzurì fu tentato anzi,molto tentato,dal mandarlo ai corvi e scappare dal tempio ma ormai era tardi per irrompere in casa malik e di certo non sarebbe tornato a casa sua 

"se te lo dico mi lascerai in pace?"

"no,ma mi farebbe piacere saperlo"

"perchè?"

"tuo padre è preoccupato per te,e poi non posso permettere ad un ragazzo bello come te di piangere riempiendo i tuoi magnifici occhi color del cielo più limpido di lacrime"

"se cerchi di adularmi per entrare nella mia tunica,sappi che è tutto inutile quindi arrenditi,in più non parlare di mio padre come se lo conoscessi" sbottò il liscio,ormai quella sensazione di paura era svanita del tutto,quel ragazzo lo rassicurava,il che era strano dato che neanche 2 minuti prima era terrorizzato dal fatto che avrebbe potuto ucciderlo e che lui non si fida MAI degli sconosciuti

"conosco molto bene apollo,sono un Dio minore piccolo"

E,a quel punto,louis urlò,si dimenticò tutti i motivi per cui stava piangendo mentre l'ansia lo assaliva di nuovo,nel panico più totale cercò di scappare ma due braccia forti gli cinsero la vita e presto sentì il petto muscoloso del riccio premuto sulla sua schiena

"non voglio farti del male piccolo,sta calmo,respira" gli sussurò vicino all'orecchio

E,come per magia,il liscio si calmò tornando a pensare a mente lucida

"cosa vuoi da me?" chiese acido mentre,con uno spintone,si staccava dall'altro. Senza che se ne rendesse conto iniziò a tremare per il freddo,la notte ormai era scesa e il liscio aveva solo una una tunica addosso

"hai freddo piccolo?" chiese allora il riccio,per niente infastidito dal comportamento brusco dell'altro

"non si risponde ad una domanda con una domanda" disse allora louis,citando le stesse parole che il dio gli aveva detto prima

"se ti rispondo lascerai che ti riscaldi?"

Louis alzò gli occhi al cielo sbuffando

"non lo so,ora parla" Il ragazzo sapeva che avrebbe dovuto portare rispetto verso il riccio dato che era un Dio eppure gli riusciva davvero difficile,in più era arrabbiato per il fatto che l'altro avesse interrotto il suo pianto

"Tuo padre ha visto che stavi piangendo ma non poteva venire qui a consolarti perchè aveva un banchetto con gli altri olimpi e il divino Ade quindi,dato che io porto il tramonto,mi ha chiesto se potevo starti vicino"

Louis alzò un sopracciglio,sapeva che non mentiva,glielo si leggeva negli occhi ma non voleva fidarsi

"perchè dovrei crederti?" chiese infatti

"non devi,voglio solo che tu ti senta meglio"

"dammi una prova e io ti crederò"

Il riccio a quel punto sembrò davvero arrabbiato e louis si rese conto che l'aveva davvero fatta grossa,per il divino Ade,stava parlando con una divinità,non poteva parlargli in quel modo

Il liscio calò il capo in segno di scuse,finchè non sentì due braccia possenti cingergli i fianchi per la seconda volta in quel giorno

"guarda" disse solo,così louis,ignorando la posizione imbarazzante in cui si trovava,alzò il capo ritrovandosi un bellissimo tramonto dalle mille sfumature

Non riuscì a dire nulla se non "waw",ora era davvero convinto di tutto quello che il ragazzo gli aveva detto

"perchè mio padre ha mandato te?"chiese allora louis,da sempre conosciuto per la sua enorme curiosità

"perchè sa che non ti avrei sfiorato neanche con un dito e non ti avrei costretto a fare nulla" disse semplicemente,passando una mano tra i suoi ricci ormai scompigliati

"perchè piangevi piccolo?" ripetè per la terza volta facendo ridacchiare louis che alzò gli occhi al cielo per poi staccarsi dalla stretta di harry sedensosi di fronte a lui

"non sai dire altro?e ti ho già detto di non chiamarmi piccolo" 

"sono solo curioso di sapere chi è la causa delle tue lacrime piccolo"

"come fai a sapere che riguarda una persona?" chiese a quel punto il liscio sorpreso

"beh,sono un Dio"

"ma non un oracolo"

"No,purtroppo no,porto solo il tramonto ma mi piace suonare,sai,Apollo è un meraviglioso maestro"

Louis annuì sorridente,suo padre gli aveva insegnato a suonare tutti gli strumenti esistenti anche se l'arpa rimaneva la sua preferita

"Non voglio tornare dalla mia famiglia" sussurò louis a quel punto. Neanche lui sapeva perchè glielo aveva detto ma ehi,se suo padre si fidava di lui c'era un motivo,tanto vale sfogarsi 

"vuoi raccontarmi perchè?" chiese allora il riccio,il tono dolce e pacato. Il liscio si sentì subito rassicurato da quel tono e iniziò a raccontare

"tra pochi mesi passerò alla maggiore età e ancora non mi sono maritato,il problema è che io non voglio"

Harry sembrò interdetto da quelle parole "perchè sarebbe un problema?" chiese infatti

"non so come funziona per voi Dei ma noi siamo costretti a sposarci con una fanciulla che darà benefici alla nostra famiglia,ho provato a spiegare alla mia famiglia che non sono interessato a nessuna fanciulla ma,a quel punto,hanno cercato di farmi sposare con dei vecchi bavosi che volevano solo profanare il mio corpo e da lì ho capito che avrebbero fatto di tutto pur di trarre vantaggio economico"

Il riccio era inorridito da quel racconto,infatti lo guardò comprensivo 

"Hai parlato con Apollo di questa cosa?" 

Il liscio negò "non voglio che si preoccupi per me,fa già tantissimo e si metterebbe nei guai con gli altri olimpi"

Harry sembrò capire il suo puntò di vista e annuì per poi alzarsi e incamminarsi verso l'uscita. Il liscio non sapeva perchè,ma un senso di vuoto lo aveva assalito alla consapevolezza che non avrebbe più visto il riccio ma le parole di quest'ultimo lo lasciarono sorpreso

"che fai?non vieni?" chiese infatti

Louis alzò un sopraccigio non capendo "dove?"

"lo vedrai,seguimi"

"senz'offesa,ma di solito non seguo gli sconosciuti"

Harry alzò gli occhi al cielo ridacchiando

"tuo padre mi aveva detto che eri un tipo testardo e non facile da avvicinare ma non pensavo così tanto piccolo"

"la smetti di chiamarmi piccolo?"

"no"

louis sbuffò "uffa"

"sembri un bambino quando fai così" ridacchiò il riccio,le fossette che spuntavano ai lati

"hai le fossette" disse louis sopreso

"oh,grazie per avermelo ricordato piccolo,davvero,me n'ero-" disse harry ma venne interrotto dal liscio che,nel frattempo,si era avvicinato

"voglio toccarle" disse infatti l'altro

Harry avrebbe voluto fare mille battute sul doppio senso della frase ma si trattenne 

"puoi farlo,ma a due condizioni"

Il liscio alzò un sopracciglio,dubbioso,ma alla fine annuì

"uno,posso chiamarti piccolo"

Il liscio sbuffò ma annuì "sono pronto per la tortura"

"due,devi seguirmi"

"non so dove vuoi portarmi,non seguo gli sconosciuti"

"allora niente fossette"

"no eddai,ti prego non puoi farmi questo"

"solo se mi seguirai potrai toccare le mie fossette"

"e farti una treccia con i fiori"

Harry scoppiò a ridere,divertito dal comportamento del semidio che ora lo guardava male,con un broncio adorabile

"non ridere di me"

"scusa piccolo non volevo,comunque,mi seguirai?"

"solo se posso farti anche una treccia con i fiori"

"ahhh,ok,mi farai anche una treccia con i fiori"

Il liscio sorrise soddisfatto,un sorriso a 32 denti,splendente come il sole del mattino,mentre delle dolcissime rughette si formavano attorno agli occhi

A quella visione,harry rimase incantato,non aveva mai visto creatura più bella. Louis superava la bellezza di Era e persino quella di Afrodite,una bellezza paragonabile a quella di persefone,giovanile e pura,che faceva palpitare anche il più freddo dei cuori

E,quando un sorriso comparì sul suo di volto,le dita di louis affondarono nelle fossette facendo ridere quest'ultimo e arrosire il riccio,ormai ammaliato dal dolce suono quale era la risata di louis,dolce e pacata ma capace di far sorridere tutti

Harry era sempre più convinto che quella fosse la più dolce creatura mai esistita

"forza megafusto,guidami verso questo posto magico,così potrò farti una bellissima treccia"

Il Dio ridacchiò per poi incamminarsi verso quella che si rivelò essere un'abitazione nobile

"perchè siamo qui?"

"non ti avrei mai fatto dormire al freddo piccolo"

Il liscio quasi si commosse per quelle parole,probabilmente le stava dicendo solo per avere un aumento da suo padre ma,ehi,louis aveva solo due persone che si preoccupavano per lui,suo padre e zayn (e anche sua madre,ma questo louis non lo avrebbe mai detto ad alta voce) quindi sentirsi dire quelle cose era davvero bello

"non è abitata?" chiese però,curioso

"giura sullo stige che non lo dirai a nessuno"

Il liscio non aveva mai giurato sullo stige,nessuno lo faceva mai,quindi pensò che,se harry gli stesse chiedendo di farlo,tenere segreta quell'informazione era di vitale importanza

"lo giuro sullo stige"

Harry sorrise,per poi aprire la porta dell'abitazione 

"questa abitazione si apre in luoghi diversi per ogni Dio,ne abbiamo una in ogni città,la usiamo quando abbiamo bisogno di staccare la spina"

"waw" disse solo il semidio affascinato sia da quella rivelazione,sia dalla regale stanza che si ritrovò davanti

"puoi dormirci fino a quando la tua famiglia non si convincerà a non farti sposare"

"davvero?" chiese stupito il liscio

"assolutamente" confermò il Dio

"perchè fai tutto questo per me?" chiese allora louis che,purtroppo,ancora non si fidava dell'innata gentilezza dell'altro

"lo faccio perchè voglio farlo"

Il semidio non contestò,troppo occupato a cercare dei fiori per la treccia. Infondo si sa,i semidei sono famosi per la loro iperattività che non li fa restare concentrati su una cosa troppo a lungo 

Quando trovò un cesto pieno di anemoni porpora sorrise,ignorando l'altro che stava ormai parlando da solo

"siediti,ti faccio una treccia,questi fiori sono perfetti"

Il riccio lo guardò male "hai almeno ascoltato quello che ti ho detto?"

Louis negò "lo sai che la porpora è uno dei colori che risalta di più gli occhi verdi?In più è simbolo di regalità"

"waw,sarò regale"

"beh sei un dio"

"è un modo implicito per dirmi che sono di una bellezza divina?"

"no"

"uffa" 

Il liscio ridacchiò quando,sul volto del riccio,comparve un broncio adorabile

"alla fine non sei tanto male,anche se mi fido di te solo perchè mio padre ha fiducia in te"

Harry annuì,come se ne fosse già consapevole "ci conosciamo da poche ore,in più fai sempre fatica a fidarti degli altri,quindi non chiedo di più piccolo"

Il semidio stette in silenzio mentre iniziava ad intrecciare la lunga chioma riccia del Dio

"che fiori sono questi?" chiese harry portandosene uno vicino al naso per assimilarne il meraviglioso profumo

"anemoni,non li conosci?" chiese louis sorpeso

Il dio negò,curioso di saperne di più

"Anemone era un'affascinante ninfa. Di lei si erano innamorati due venti: Zefiro, che soffia in primavera e Borea, freddo di tramontana. I due, nella lotta per contendersi l'amata, scatenarono bufere e tempeste, facendo arrabbiare Flora che, ingelosita, scagliò un incantesimo su Anemone, trasformandola in un fiore e legandola ai suoi spasimanti per sempre. La corte di Zefiro, delicato vento di primavera, l'avrebbe fatta schiudere; mentre le carezze di Borea, vento freddo, l'avrebbe portata a disperdere precocemente i petali. Secondo il mito,per questa ragione è un fiore di breve durata. Il suo significato latino "soffio vitale", richiama proprio il suo carattere effimero. Le necropoli vicino Tarchonion ne sono piene" raccontò il liscio che,nel mentre,aveva finito la treccia ed ora la stava addobbando con i dolci fiori

"onestamente non ne avevo idea" disse ammaliato harry,totalmente affascinato dal modo di raccontare dell'altro

"beh,in realtà poche persone conoscono le storie dei fiori" ridacchiò il liscio dopo aver finito di aggiungere l'ultimo fiore

"hai finito?" chiese il Dio e il minore annuì porgendogli uno specchio per ammirare l'acconciatura

Harry rimase stupito dalla delicatezza con cui louis aveva intrecciato i suoi capelli e aggiunto quei meravigliosi fiori dalla tragica storia

"è bellissima piccolo" disse infatti continuando ad ammirarla

"davvero?ti piace?" chiese stupito il semidio

Il riccio annuì contento per poi sedersi sul letto dove l'altro avrebbe dormito

"qual è il tuo fiore preferito?"

"cosa?"chiese sorpreso louis

"il tuo fiore preferito" ripetè l'altro

"oh,è una domanda difficile,credo il giacinto"

"mi racconti la sua storia?" chiese allora harry nonostante la conoscesse dato che apollo gliene aveva parlato,seppur in lacrime

"non la conosci?" 

"si,ma voglio sentirla da te" ammise il riccio

Louis ridacchiò per poi stendersi sul morbido letto

"Giacinto era un principe spartano che, con la sua immensa bellezza, aveva incatenato il cuore di molteplici amanti: tra gli altri, di lui si invaghì perfino l'impalpabile Zefiro, ma chi lo amò senza riserve fu mio padre,Apollo, al punto di seguirlo in ogni suo passo e di sfidare lo stesso Zefiro, trionfando ogni volta.

Un giorno, papà e Giacinto si stavano dedicando al lancio del disco, perché il giovane si allenasse, in vista delle Olimpiadi. A scagliare per primo il disco fu mio padre, ma l'oggetto venne deviato da una brezza del geloso Zefiro, colpendo mortalmente la tempia di Giacinto. Papà, disperato, fece ogni tentativo per strappare l'amato al crudele destino, ma tutto fu vano: il ragazzo spirò. Mio padre, allora, col cuore spezzato, volle compiere un ultimo atto di delicatezza verso il giovane, trasformandolo in un bellissimo fiore, dal colore tanto intenso quanto quello del sangue sgorgato dalla terribile ferita.

Prima di ascendere al cielo, infine, segnò i petali del nuovo fiore con le sillabe "αι αι" , per incidervi la voce del dolore del suo amore perduto, che ancora solca la superficie della pianta"

Harry sorrise malinconico al ricordo di Giacinto,lui l'aveva conosciuto ed aveva subito compreso perchè apollo ne fosse perdutamente innamorato. Era un ragazzo meraviglioso

"sai,lo conoscevo,giacinto intendo" rivelò 

Louis annuì "me lo aspettavo...posso chiederti una cosa?"

"certo" 

"che persona era?"

Harry ci pensò un po' su,prima di rispondere "era solo un giovane nel fiore degli anni,spensierato e puro. Rispettava noi dei e faceva sacrifici. A volte ne faceva alcuni anche per me,era uno dei pochi. Aveva detto che gli faceva piacere farlo. Infondo capisco perchè tuo padre ne fosse innamorato,era davvero una persona speciale"

Louis annuì "e loro,ecco,si amavano?"

Harry sorrise malinconico "tantissimo,davvero tantissimo. Tuo padre alla sua morte si sentì malissimo e gli ci volle un pò per riprendersi,ma non diede mai la colpa al Divino Ade per aver reclamato la sua anima"

"e tu...tu ti sei mai innamorato?" chiese curioso louis. Lui non si era mai innamorato,quindi sentire storie d'amore così intense lo affascinava sempre

Il ricciò si irriggì a quella domanda e l'altro se ne accorse preoccupandosi di aver detto qualcosa di grave

"se non vuoi parlarne va bene" si affrettò a dire ma il dio scosse la testa,deciso

"Si,mi sono innamorato una volta,e non è finita nel migliore dei modi ma lascia che ti racconti,è una lunga storia quindi mettiti comodo"

Louis a quel punto si stese meglio,con il volto rivolto verso il riccio che,nel mentre,si era steso nella sua stessa posizione

"nikandros era un principe,ci incontrammo per caso in realtà. Io avevo già portato il tramonto ma non volevo tornare subito sull'olimpo così decisi di farmi un giro vicino al fiume che rispecchiava il cielo. Lo incontrai lì,era appoggiato ad un albero e disegnava su una pergamena con un carboncino. Mi notò subito,ma non scappó,anzi,mi chiese se poteva disegnarmi. Capitava raramente che un mortale non scappasse vedendomi così annuii subito,ammaliato dalla sua bellezza giovanile. Aveva dei bellissimi capelli corvini che quella sera portava legati,degli occhi grigi,che mi scrutavano sempre con ammirazione e una corporatura esile,delicata. Ne rimasi subito incantato e rimanemmo a parlare tutta la notte. Da quella notte,tutte le volte che potevo,sgattaiolavo via dall'olimpo per potergli parlare ancora. Sapeva della mia natura divina ma mai ne aveva approfittato,anzi,aveva sempre rifutato regali eccessivi da parte mia. E così,passarono mesi,per la dolce persefone ormai era arrivato il tempo di salire in superfice, e noi capimmo di amarci incondizionatamente. Lo amavo davvero,il suo sorriso illuminava le notti più buie e nessuna donna avrebbe potuto battere la morbidezza della sua pelle. Ormai ero completamente perso di lui e avrei persino abbandonato l'immortalità per lui. Una sera gliene parlai,e lui mi urlò contro che non dovevo assolutamente farlo. All'inizio pensai che si preccupasse per me ed ero felice anche se avevamo litigato. Poi il castello di carte cadde. Dovetti rimanere sull'olimpo per un bel pò di tempo a causa di problemi divini e quando tornai dopo 2 mesi lo trovai a letto con un altro. Rimase un primo momento scioccato nel vedermi,poi cercò di sedurmi,mi disse che in 2 quei due mesi il mio cazzo gli era mancato e che sarebbe stato divertente fare una cosa a 3. Non c'è bisogno di dirti che ne rimasi disgustato. Glielo dissi e gli chiesi spiegazioni. Si giustificò dicendo che di un pappamolle come me non se ne faceva nulla,sopratutto se avessi rinunciato alla mia immortalità,mi disse che di me gli sarebbero mancate solo le scopate,nulla di più. Ne uscii devastato,avevo il cuore in mille pezzi e tuo padre mi stette vicino aiutandomi ed insegnandomi a suonare. Gliene sono davvero grato. Dopo quella delusione,decisi che non avrei più dato il completo controllo del mio cuore a qualcuno"

Louis si ritrovò a piangere senza motivo,la storia lo aveva colpito molto anche se non riguardava lui in prima persona e si chiese come le persone riescano ad essere così spregevoli

"ehi,no piccolo ti prego non piangere" disse harry asciugando le lacrime dell'altro che cercava in tutti i modi di smettere

"scusa è che...è davvero orribile come cosa e...mi dispiace tanto che tu abbia dovuto soffrire così tanto" rivelò il liscio tra i singhiozzi

"va tutto bene,ormai è storia passata" lo rassicurò il dio mentre continuava ad asciugare le sue lacrime e gli carezzava il volto

"non ti sei mai più innamorato di nessun altro?"chiese il semidio,dopo essersi più o meno calmato

"storie stupide a cui non davo importanza,avventure di una notte o compagni di scopate,nulla di più" ammise harry pensando a quante relazioni sarebbero potute fiorire se solo lui non fosse stato così terrorizzato dal soffrire di nuovo

"e credi che potrai di nuovo innamorarti?" chiese,provando pena per harry comprendendo bene il fatto che avesse paura

"onestamente non ne ho idea,se esiste un premio per gli ingenui io l'ho già vinto da tempo,ma nessun uomo vale tanto,di delusioni ne ho avute troppe"

"spero che tu riesca ad innamorarti di nuovo trovando qualcuno che ti ami allo stesso modo"

"grazie piccolo,grazie davvero"

"harry"

"si?"

"mio padre ti ha per caso detto che avresti dovuto essere di ritorno sull'olimpo per un certo orario?"

"si perchè?" chiese confuso il riccio

"c'è una freccia con su scritto -se non torni ora sull'olimpo ti raso a zero- sul muro" disse indicandola

Harry rabbrividì alla vista di un apollo incazzato con un arco puntato contro

"mi dispiace piccolo,devo andare,ormai è notte fonda da un pò,ma mi è piaciuto chiacchierare con te" disse il Dio mente si alzava dal letto aggiustandosi la treccia che,nel mentre,era rimasta intatta

"anche a me,grazie ancora per la camera,spero di riuscire a tornare a casa in fretta" 

"non ringraziarmi,e sentiti libero di usarla fino a quando ti serve"

Il semidio sorrise a quella gentilezza,ma il suo sorriso si spense quando arrivò alla consapevolezza che "questo è un addio?" chiese titubante

Il riccio si morse il labbro inferiore,sul volto una smorfia di tristezza "solo se tu lo vuoi"

"non lo voglio" disse deciso l'altro pur non comprendendone il reale motivo

"sarò sempre qui al tramonto" 

"ci vediamo al tramonto allora" sorrise louis

"ci vediamo al tramonto piccolo" concordò harry,un sorriso a 32 denti che avrebbe accecato chiunque

Si guardarono un'ultima volta,prima che il riccio uscisse da quella camera. A quel punto louis si diede una manata in faccia


Aveva passato una serata con un Dio sconosciuto amico di suo padre che lo chiamava piccolo. Gli aveva toccato le fossette e fatto una treccia. Si erano raccontati storie ed harry gli aveva prestato una camera bellissima e super munita solo perchè voleva...Stava impazzendo

 
   
 
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