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Autore: vanessie    18/06/2021    0 recensioni
Katelyn e Matthew sono due amici nati e cresciuti insieme fino ai loro 19 e 18 anni. Le loro mamme sono grandi amiche, tra un nascondino e una partita ai videogames hanno condiviso il passaggio dall’infanzia alla prima adolescenza. Le confidenze, le risate e gli sguardi imbarazzati hanno preceduto dei baci veri nati per gioco. Lui aveva sempre avuto il coraggio di dirle che l’amava, lei lo aveva compreso solo più tardi, quando guardandolo nei suoi occhi color del cielo aveva avvertito delle emozioni indescrivibili. Adesso che Matt frequentava il college in America, a Kate restavano solo bei ricordi…almeno fino a quando, sette anni dopo, ormai ventiseienne e con una relazione, lo rivide, partecipando con i suoi genitori ad una grigliata a casa dei loro cari amici di famiglia. Lì in giardino i loro sguardi si incrociarono, Katelyn capì che quelle emozioni sopite si erano risvegliate. In quel cielo azzurro c’erano ancora tutte le cose belle che amava di lui…
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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INSIDE YOUR SKYBLUE EYES

Capitolo 48

“Avere di più”

 

 

POV Matt

Finii di ripassare per l’esame. Ero abbastanza pronto, anche se ancora mancava quasi un mese alla data. Nonostante le vacanze, la voglia di riposarmi, l’evolversi delle cose con Katelyn, stavo diligentemente portando avanti i miei buoni propositi e questo mi rendeva di nuovo fiero di me, dopo quei mesi di sbandamento nei quali avevo veramente arrancato a trovare la concentrazione e la motivazione per studiare. “Senti devo chiedertelo” esordì papà quando restammo soli dopo pranzo “Cosa?” “Ho saputo che una vicina ti ha visto con Kate al centro commerciale e lo ha detto a mamma” “Sì è vero” risposi “Che eri al centro commerciale o che vi baciavate?” chiese, sorrisi, non ero mai stato uno che dialogava di quel genere di cose con i genitori, da quando avevo 18 anni, inoltre, loro vivevano lontani da me e non c’era mai stata occasione per parlargli di una ragazza, per fargliela conoscere o per discorsi imbarazzanti. “Entrambe” ammisi “Con Kate?” “Sì” risposi. “Cioè vuoi dirmi che una ragazza carina, educata e dolce come Kate, si perde dietro a un tipo come te?” domandò. Lo osservai stupito, non capendo cosa volesse dire esattamente.

 

giphy

 

“Perché scusa, che tipo sarei?” chiesi “Matthew sei mio figlio e sai che ti voglio bene, però hai 26 anni e non abbiamo mai incontrato o sentito parlare di una ragazza con la quale hai avuto una relazione seria, eccetto Jane, che comunque non sapevamo che faccia avesse” “Il fatto che non ve l’abbia mai presentata non significa che io sia incapace di avere una storia seria” “Non sto dicendo questo, però fatico a immaginarti impegnato a dedicarti a una ragazza, nel modo in cui le ragazze vogliono” spiegò. Lo guardai negli occhi, cioè mi aveva appena detto che ero suo figlio ma riteneva che con le donne fossi superficiale e immaturo. “Sì ma con Kate è diverso” mi giustificai “Lo so che sei innamorato di Katelyn da quando eri ragazzino, ma quando dico ciò che le ragazze vogliono, soprattutto quando si parla della vostra età, intendo che molto prima che tu te ne renda conto, lei sognerà di avere di più” affermò “Perché pensi che sia così immaturo, papà?” “Non ho detto così, hai la maturità che si addice ad un individuo maschio della tua età e va bene. Ma le ragazze, Matt…sognano il matrimonio, dei figli…” “Penso che siano cose delle quali parlare dando tempo al tempo” dichiarai “Non dico che Kate lo vorrà domani o il prossimo anno, voglio solo farti riflettere su quanto ti senti pronto a imbarcarti in una relazione stabile, sapendo che arriverà a desiderarlo prima di te” “Sai, preferivo stare a New York! Mi stai mettendo ansia” risposi voltandomi per prendere qualcosa da bere dal frigorifero. Con la coda dell’occhio lo vidi sorridere “Fai la tua vita, Matt. Non sono il tipo di padre che interferisce. Ricordati solo che Kate ha avuto un anno difficilissimo con la perdita di Ben e si merita solo amore e rispetto, non deluderla” “D’accordo” conclusi. Non volevo affrontare quell’argomento con lui, stava volando troppo veloce con la fantasia, certo Kate era una donna e non ero sciocco, sapevo che le donne si lasciano coinvolgere molto più in fretta, però con lei c’era anche amicizia e ci eravamo promessi di parlare di tutto anche ora che le cose stavano cambiando.

Kate venne a casa mia, entrò a salutare, poi andammo in giardino, quello sul retro. Avevo sistemato un thè freddo e qualcosa da sgranocchiare vicino al dondolo. Ci accomodammo e sperai che lei non fosse imbarazzata quanto lo ero io, poiché transitando dalla cucina, per accedere al giardino, i miei genitori ci avevano millimetricamente osservati, soprattutto mia madre. “Qua all’ombra si sta benissimo, anche se oggi è una giornata calda” disse “Sì, la zona del dondolo è una delle migliori” risposi “Quando eravamo più piccoli il dondolo non c’era” “No, se non ricordo male lo hanno messo soltanto l’ultimo anno prima che partissi” affermai. Le porsi il bicchiere di thè freddo, tenendo il mio nell’altra mano, poggiai invece le tre ciotoline con noccioline, popcorn e patatine direttamente sulla superficie del dondolo. Si era messa di lato, con le gambe poggiate sopra “Sei strano” “No” “Sì” insistè “Sono solo…qualche ora fa papà mi ha chiesto se è vero che tra noi c’è una relazione. Ho detto di sì e lui si è messo a dirmi che non sono il tipo con il quale dovresti perdere tempo” confessai. Lei rimase a fissarmi, strofinando le labbra tra loro “Dice che non ho mai avuto una relazione tanto seria da aver voglia di presentare a lui e mamma una ragazza, mentre tu cerchi qualcuno che sia disposto ad impegnarsi” continuai “Tu non lo sei?” “Sì” “E allora? Se sei disposto a farlo, dov’è il problema?” domandò.

 

giphy

 

“Papà ha calcato un po’ la mano, penso lo abbia fatto per farmi riflettere, non per altro. Insomma dice che una ragazza della nostra età quando si impegna in una relazione arriva molto presto, prima di un ragazzo, a sognare che quella storia diventi un matrimonio e una famiglia con figli” aggiunsi. Lei sorrise “Può essere…ma una settimana mi sembra ancora prematura per farmi desiderare questo. Capisco che ti spaventi l’idea, ma penso che ci voglia del tempo e che te ne accorgeresti” rispose, lasciando il bicchiere sul tavolo per accarezzarmi la mano, che tenevo poggiata sulla mia coscia.

 

giphy

 

“Non sto dicendo di essere spaventato, so che potrebbe succedere, ho risposto esattamente questo, che ci vorrà del tempo per una cosa simile” “Sei carino a raccontarmi di questa conversazione con tuo padre” “Non mi pare così speciale” ribattei bevendo “Potevi tenertelo per te, il fatto che tu abbia voluto condividerlo è…bello” “Avevamo detto che comunque saremo rimasti amici e sto solo mantenendo fede a questo proposito!” esclamai. Lei sorrise e sentii che i nostri sguardi si persero l’uno in quello dell’altra. Avevo una voglia tremenda di baciarla, però sotto gli occhi dei miei genitori mi rompeva farlo. “Mi scoccia ammetterlo, ma questo gesto, che forse tu reputi sciocco, per me ha un valore” disse alludendo alla confessione del dialogo con mio padre, la lasciai proseguire “Ti darò altri due punti, 97% di fiducia” scherzò ridendo.

 

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“Cosa vinco al 100%?” domandai ingenuamente, lei fece uno sguardo malizioso, lo aveva fatto altre volte in quell’ultimo anno, uno sguardo che non avevo mai attribuito alla mia amica Kate adolescente. Il modo migliore per definirlo era: da gattina in cerca di coccole. “Devo spiegartelo?” rispose “Sì” dissi sperando che mi dicesse a parole ciò che avevo immaginato. “Un bel premio” “Non dire così” risposi cercando di raffreddare i bollenti spiriti buttando giù un bel sorso di thè. Cazzo se volevo quel premio, era da inizio luglio che non facevamo che stare insieme, inoltre era una settimana che trascorrevamo ore infinite a baciarci, abbracciarci, tenerci per mano. “Ti va di trasferirci nella casetta sull’albero?” chiesi, sperando che accettasse, almeno lì nessuno ci vedeva se la baciavo.

 

giphy

 

“Ok” rispose. Guarda caso avevo già pensato all’eventualità di farle quella proposta, avevo la chiave in tasca. “Chi ti dice che avrei accettato?” chiese osservandomi mentre la tiravo fuori “Nessuno” “Guarda che ti ho detto che prima devi arrivare al 100%!” esclamò con un sorriso “Non ci sto provando, ho capito, solo qualche bacio” precisai “Non devi considerarmi come tutte quelle tipe americane che ti porti a casa, sapendo che gli basta un battito di occhi azzurri per concedersi” giocò “Non lo sto facendo infatti” affermai salendo le scalette della casetta sull’albero. Lei mi venne dietro, aprii la porta e entrammo. Aprii la finestrella per dare più luce e ci mettemmo seduti faccia a faccia. “Hai mai pensato all’eventualità che io non fossi la tua amica d’infanzia? Immagina di avermi conosciuta in un locale alla moda di New York…pensi che mi saresti piaciuto?” chiese “Non lo so, ti sarei piaciuto?” “Beh i tipi molto carini di solito se la tirano o sono sciocchi…per cui non saprei” spiegò. Ok forse i baci potevano aspettare, potevamo giocare un pochino. La guardai negli occhi “Ciao, sono Matthew Black, piacere di conoscerti” iniziai tendendole la mano “Katelyn” “Katelyn…di cognome?” “Ah non te lo dico, non vorrei che mi cercassi su facebook per chiedermi l’amicizia” scherzò “Cosa fai in questo esclusivo locale?” “Sono con le amiche” “Potrei offrirti un drink?” “Sono a posto, grazie!” esclamò. Uhm faceva la difficile. “Quel ciondolo è un triskele?” le chiesi alludendo ad uno dei simboli celtici più famosi. Calò lo sguardo sulla sua collana e sorrise, tornando a guardarmi “Sì, conosci i simboli celtici?” “Certo, sono irlandese” risposi “Anch’io” affermò. Silenzio “E va bene Matt, forse se ti avessi conosciuto in un locale americano, all’inizio avrei pensato che tu rispondevi alla tipologia del bel ragazzo che però è sciocco o se la tira, poi però dopo qualche parola avrei capito che sei intelligente, che hai molti interessi e conosci tante cose, che non te la tiri” affermò. “Il gioco era carino, se vuoi continuiamo” “No, mi avevi invitata per fare altro se non sbaglio” rispose.

 

cap-48

 

Ci mettemmo a ridere, poi mi avvicinai pericolosamente a lei. Infilai una mano tra i suoi capelli, facendole toccare con la schiena e la nuca la superficie di legno della casetta. Feci più volte finta di volerla baciare, poggiando invece le labbra sulla punta del suo naso, sulle guance, sul collo. Le sue espressioni di disappunto per quei mancati baci mi facevano quasi sorridere. Mi tirò una spinta “Non devi prendermi in giro” mi ammonì sorridendo. “È divertente” ribattei “Certe volte sei uno stronzetto” “Io??????” chiesi con viso angelico “Sì” affermò. Mi avvicinai di scatto e la baciai, spingendola poi indietro, per farla poggiare come prima alla parete della casa. Il silenzio di quel piccolo ambiente si colmò presto con il suono bagnato dei nostri baci, con i quali restammo impegnati per un bel po’. Restammo nella casetta quando smettemmo di baciarci, poi scendemmo, quando lei mi chiese di poter andare in bagno. La aspettai in cucina, mamma e papà stavano guardando un film sul divano. Presi in mano il mio cellulare, avevo qualche messaggio da parte di compagni di facoltà americani. Era il 7 agosto, tutti erano tornati dalle loro famiglie, oppure erano in vacanza in giro per il mondo, ma ogni tanto ci sentivamo. “Stasera vado con mamma al mercatino notturno” disse Katelyn rientrando in cucina “Bene, mi fa piacere” “Ti chiederei di venire se non fosse così terribilmente imbarazzante” “Kate tranquilla, stai con tua madre” “Comunque stanotte ti ho sognato!” esclamò “Di che parlava il sogno?” “Eravamo insieme su una fantastica spiaggia caraibica: sabbia bianca finissima, palme, mare cristallino. Prendevamo il sole rilassati, quando ad un certo punto arriva Brittany. Ricordi che abbiamo parlato di lei qualche giorno fa?” “Sì” “Ecco, forse la mia mente ha rielaborato la sua immagine” precisò ridendo “Ma dai! Abbiamo parlato di tante cose e tante persone in questo periodo, perché proprio lei?” “Ah non lo so, forse quella confessione della tua prima volta con lei mi ha spinta a ricordarla meglio” rispose. “Domani ci vediamo?” domandai “Che ti va di fare?” “Un sacco di cose” affermai con un sorriso allusivo, abbassando il tono di voce. “Non ancora, sei solo al 97%” rispose “Ma che hai capito? Sei pervertita, pensi sempre male” la provocai “No, ho capito benissimo” “Non tirartela Kate!” esclamai “Perché non andiamo a cena fuori e poi beviamo qualcosa? È da tanto che non ceniamo insieme” propose “Ok, quindi ci vediamo solo la sera?” “Potresti venire verso le 19” rispose “Così tardi?” domandai con un finto broncio “Mi dispiace ma domani ho preso degli impegni. La mattina sono con mamma, poi verso le 15 devo andare dal parrucchiere e avevo promesso a Liv che avremo preso un gelato. Anche a me scoccia vederti così poco, ma…” “Tranquilla, stavo scherzando, capisco che puoi avere degli impegni. Verrò alle 19 puntuale” affermai.

 

NOTE:

Buon pomeriggio lettori 😉 la relazione tra i due protagonisti è ormai diventata di dominio pubblico, tanto che anche il padre di Matthew chiede conferma e gli offre una serie di "suggerimenti", che in verità servono a punzecchiarlo un pochino, perchè anche i genitori di Matt vogliono bene a Katelyn e tengono molto a lei. Matthew ha tutte le migliori intenzioni e, mantenendo fede al proposito di rimanere sinceri e migliori amici, decide di parlarne anche con Kate, un'ottima scelta perchè la schiettezza è sempre la strada migliore per eliminare ogni dubbio e ogni eventuale incomprensione. Alla prossima settimana,

Vanessie

 

 

 

   
 
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