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Autore: fantapencil    18/06/2021    0 recensioni
Nel leggendario regno della luna Silver Millennium, quattro ragazze appartenenti ai pianeti limitrofi si accingono a diventare le guardiane della giovane principessa Serenity. Le cose si complicano quando la principessa, durante una fuga sul pianeta Terra si innamora del principe Endymion pur essendo già promessa sposa al giovane principe del regno del sole.
Intanto un essere malvagio riesce a penetrare nel sistema solare e si stabilisce sulla Terra,il pianeta con minor protezione, e riesce a manipolare le menti degli abitanti e a creare un astio con il pacifico regno della Luna. La battaglia è imminente e le giovani guardiane della principessa devono imparare in fretta a usare i loro poteri di guerriere sailor e scongiurare un invasione della Luna contro un essere che vuole conquistarla o forse il vero motivo è un segreto che la regina Selene cela all'interno del suo palazzo.
Questa è la mia versione romanzata dell'origine della storia di Sailor Moon che ci ha appassionato per cinque serie memorabili.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Endymion/Serenity
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Mentre nel palazzo lunare c’era fermento per i preparativi della festa,Serenity, insieme a sua madre,passeggiavano nei giardini dove c’era stata una grande fioritura di gigli. Selene osservava la figlia mentre si chinava tra i fiori con il suo lungo abito bianco e si sedette nella panchina di fianco all’aiuola.
«Vorrei riempire la sala con tutti questi fiori» disse eccitata Serenity
Selene le sorrise poi disse
«Sarebbe bello ma poi non li potremmo più ammirare in giardino se li raccogli tutti»
«Hai ragione,ne raccoglierò solo pochi per farne un vaso»
Serenity continuava a raccogliere i gigli poi si accorse che la madre la osservava con un viso quasi malinconico e chiese:
«C’è qualcosa che non va mamma?»
«Non so se faccio bene a parlartene ma non voglio che ci siano brutte sorprese specialmente ad una festa che è in tuo onore quindi forse dovresti sapere una cosa» rispose la regina chiudendo gli occhi.
Serenity aveva cessato di dare attenzione ai fiori e ora osservava la madre incuriosita. La regina dopo una piccola pausa continuò:
«Domani sera alla festa sarà presente il figlio di Apollonio,unico erede del regno del Sole e sarà presente principalmente per conoscerti»
Serenity non batteva ciglio e continuava a guardare la madre cercando di capire cosa volesse dire.
«Apollonio mi ha chiesto la tua mano per sancire un alleanza ancora più forte tra i nostri due regni e niente è più forte di un matrimonio tra due eredi»
Serenity si alzò in piedi e la madre le accarezzò il viso poi riprese:
«Tranquilla,niente è stato stipulato o sancito sono state solo parole quindi se non te la senti o non trovi che sia una scelta adeguata  farò di tutto per uscirne senza che Apollonio si offenda ma almeno ti chiedo di conoscerlo»
Serenity guardò in basso poi disse:
«Però la verità…è che pensi che dovrei accettare la proposta nel caso si dichiarasse giusto?»
«Da un punto di vista politico sarebbe la cosa migliore dato che il Sole e la Luna dall’alba dei tempi sono i punti di riferimento della nostra galassia e l’unione dei due regni sancirebbe il tutto,d’altro canto non me la sento di buttarti tra le braccia di un ragazzo di cui non sappiamo nulla e che comunque dovremmo prima conoscere per  giudicare»
«Se rifiutassi,Apollonio si arrabbierà molto con te» disse Serenity
«Di questo non devi preoccuparti,con Apollonio me la vedrò io»
Serenity abbracciò la madre e disse:
«Non voglio deluderti,l’idea di sposarmi non mi passa proprio per la testa ma cercherò di essere gentile e conoscere questo principe»
«Figlia mia,il tuo cuore e la tua bontà sono immensi e so benissimo che non mi deluderai»
Selene si risedette sulla panchina
«Sono stata una regina solitaria,ho regnato da sola per tanto tempo ma ho il carattere giusto per farlo. Tu sei così dolce,allegra e socievole e non voglio che diventi come me…preferirei vedere qualcuno al tuo fianco che ti sorregga e ti protegga»
Serenity sorrise «Sei stata sola perché papà se ne è andato troppo presto,anche lui veniva dal Sole giusto?»
La madre distolse lo sguardo e mandò giù un groppone poi disse:
«Si,era un uomo molto forte e coraggioso e proprio per difendere il nostro regno che perse la vita in una grande battaglia poco prima della tua nascita»
Poi si rivoltò verso la figlia e la vide sorridente con gli occhi trasognanti che forse cercava di immaginarselo
«Ti ho parlato poco di lui devi perdonarmi ma ti prometto che un giorno saprai tutto quello che c’è da saper sulla tua nascita»
Serenity annuì e la madre le diede un bacio sulla fronte.
Un rumore come quello di un fischio squarciò il silenzio di quel momento così dolce e una carrozza volante irrompe nel cielo scendendo verso il piazzale davanti ai cancelli del palazzo dove attraccavano tutti i veicoli spaziali. Serenity sorrise ed esclamò:
«Jupiter!»
«La prima guerriera di ritorno dal congedo» disse la regina
Serenity fece per andare verso il cancello incontro alla ragazza ma si fermò di scatto pensando alle parole di Luna che le aveva detto una settimana prima quando voleva consolare Mars.
Selene si accorse e chiese:
«Che succede?»
La principessa non sapeva se rispondere poi si voltò verso la madre e disse:
«Luna mi ha detto che non spetta a me andare incontro o dare troppa confidenza alle ragazze perché non sono mie amiche ma le mie guardiane»
Selene le sorrise poi disse:
«Luna è una carissima ragazza e un giorno sarà al tuo fianco per consigliarti quindi è normale che si preoccupa per te e vuole il tuo bene. Pensaci un attimo,se ti affezioni troppo a loro e un giorno dovessi perderle in una qualche battaglia ne saresti affranta per questo ti ha consigliato di mantenere una certa distanza emotiva»
«Si,lo capisco»
«come ho detto prima non hai il mio carattere,sei una ragazza che ama la compagnia e sei socievole con tutti»
«Questo è un difetto?» chiese la ragazza
«No bambina mia,segui il tuo cuore….ti posso solo dire che ho scelto il regalo per il tuo compleanno»
Serenity sgranò i suoi occhioni blu «E qual è madre?»
La regina scoppiò a ridere «Lo saprai domani sera»
«uffa» sbuffò Serenity
 
Jupiter era scesa dalla carrozza e guardava il palazzo Lunare come se lo aveva visto per la prima volta con la sua  camicetta  colore rosa e un completo giacca e pantalone di velluto verde anche se non era nel suo stile vestirsi così mascolina, lo aveva fatto per compiacere il padre che aveva sempre desiderato un erede maschio.
«Come è andato il viaggio?»
La ragazza si voltò e vide Enea che le era andato incontro con il suo viso sorridente
«Benissimo,ho mangiato così tanto che dovrò faticare per tornare in forma»
Rispose sorridendo Jupiter
«Immagino avrai cucinato tantissimo»
«All’IO castle abbiamo tanti servitori ma se c’è un posto in cui mia madre non lascia avvicinare nessuno è la sua cucina ed è da lei che ho imparato le mie migliori ricette»
«Vuoi che ti aiuto a portare le borse?» chiese il ragazzo e Jupiter lo ringraziò.
I due si incamminarono verso il padiglione e Jupiter raccontò al ragazzo i dettagli sul suo castello immerso in una grande foresta e dalle torri così alte che si conficcavano tra le nuvole. Costruito con una roccia così resistente che i fulmini che erano frequenti nei cieli di Giove non potevano scalfirlo.
Arrivati nelle sue stanze,jupiter si stese sul suo divanetto ed Enea disse:
«Sarai molto stanca,ti lascio riposare»
«No» esclamò la ragazza «Ti prego resta,apri quella borsa color magenta e tira fuori la scatola di legno che troverai»
Il ragazzo fece come le aveva detto e Jupiter gli fece cenno di aprirla. Dentro c’erano dei tortini color beige con sopra uno strano frutto che assomigliava ad un kiwi e il loro profumo lo avvolse.
«Sono per te» disse lei
Quelle parole fecero arrossire la faccia del ragazzo che di certo non se lo aspettava
«Sono dolci che ho fatto io con una farina colta dalle ghiande della foresta intorno al mio castello e il frutto si chiama Roveto e cresce solo nei nostri giardini» continuò la ragazza
«Sono per me?» disse Enea come se avesse sentito solo quella frase e non avesse prestato attenzione a tutta la spiegazione avvenuta dopo
Jupiter guardò il ragazzo che fissava i dolci poi esclamò facendogli l’occhiolino:
«Sono buonissimi fidati!»
La ragazza si alzò
«Mi sono portata anche delle sementi che si trovano solo a Giove,preparo un Tè così lo accompagniamo ai dolci»
Dopo aver messo il pentolino con l’acqua sul fuoco,Jupiter aprì un'altra borsa e tirò fuori un piccolo forziere. Lo aprì e ne estrasse un diadema d’oro dove vi erano incastonate delle enormi foglie.
«Che cos’è?» chiese Enea stupito
«E’ una corona di foglie di Quercia,può assorbire la potenza dei fulmini da poi poter utilizzarli in battaglia… è stato il dono di mio padre alla mia partenza»
Gli occhi di Jupiter brillavano di malinconia ed Enea rimase ancora stupito di vedere come quella ragazza così forte e coraggiosa anche più di tanti soldati con cui si era allenato,avesse anche questo lato così dolce e indifeso che quasi avrebbe voluto abbracciarla e consolarla.
«Non rattristarti» disse fermamente il ragazzo «La principessa mi sembra molto buona e generosa o almeno è quello che sento dire visto che l’ho vista davvero poche volte,vedrai che ti permetterà di tornare a casa qualche volta»
«Hai ragione,comunque la vedrai domani sera alla festa»
«Alla festa?i soldati semplici come me dovranno stare di guardia non posso andarci»
«Prima di partire ho dato disposizione affinchè tu possa esserci»
«Ma..sarei fuori luogo»
«Non ti devi preoccupare,ci sarò io con te»
Il viso di Enea era appena tornato del suo colore naturale quando arrossì un’altra volta e non sapeva se fosse un invito formale o per quale altro motivo lo avesse invitato a quella festa dove sicuramente ci sarà un ballo al quale lui la avrebbe invitata a ballare perché probabilmente era quello che la ragazza si aspettava e quindi Jupiter si era accorta dei suoi sentimenti che da qualche tempo erano cresciuti in lui e non la vedeva più né come un soldato,né come un insegnante. Tanti,troppi erano i pensieri che disegnavano la sua mente e,mentre l’eccitazione saliva,non riusciva a togliersi il sorriso dalle labbra.
Jupiter si alzò e prese due tazze dicendo:
«Il tè è pronto»
 

   
 
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