Ricci d'oro.




***

 

Ti guardi intorno,  raggi soffici e sguardi quotidiani.
Il caldo s'arrampica sempre più, sfiora i tuoi pensieri, che diventano - per tuo stupore - pacati, a tratti dolci, rievocativi. 

Una bimba dai capelli d'oro e ricci sale sulla sua rosa, piccola bicicletta. Così felice, il visino innocente, la voglia di esplorare, crescere, calpesta
l'erba profumata. Non ci bada, impegnata com'è anche nel respirare quell'aria salubre e gentile.
Diventare grande, che incanto, ma intanto lei percorre il viale, apre l'arrugginito e frastornante cancelletto e via, verso la spiaggia.
Non c'è tempo, passa troppo veloce, ineluttabile e sgarbato, eppure, per antitesi, così paterno.

Erta la fronte, sei ritornata... Dove vai? A rincontrare quei mielosi momenti? Risentire quella fragranza di fiori, raccoglierne almeno uno
per poterlo stringere al cuore? Ingoi una dose piccola ma velenosa di consapevolezza, sai bene la risposta, già segnalata dalla metamorfosi del tempo
e delle tue paure, dei tuoi sbagli, delle tue domande e dei tuoi obiettivi. Perché persino il rumore di quel cancelleto, oggi ti sembra poesia.


Eppure adesso la senti, paradossalmente, una strana ed epifanica sensazione. Ti viene voglia, sotto questa galleria, di allargare le braccia,
di urlare, di sorridere, come quella bambina con i ricci. Assaporare l'attimo, sentirlo tuo, chiudendo gli occhi.
Cos'è questo? Un inno alla vita? O è la vita stessa che ti palpita nell'anima, che ti ricorda di esserci, che tu ci sei e puoi ancora sentirla,
innamorarti di nuove emozioni?

La bimba è triste, è arrivata sera, non può più giocare. L'indomani, con il ritorno dell'alba, rivivrà anche il mare, amico, fratello.