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Autore: Vimi roronoa    20/06/2021    0 recensioni
Questa storia riunisce i personaggi di Ojamajo Doremì, incentrandosi soprattutto sulla mia coppia preferita.
Riusciranno i protagonisti a prevalere sul male?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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È una bellissima giornata estiva: cielo sereno, colori vivaci e il tipico clima solare.
Una ragazza dai capelli rossi raccolti in due codini, indossante un leggero vestito dai toni celeste e rosa, le maniche sono a sbuffo sulle spalle, il tutto è completato da sandali e una borsettina a tracolla tutto coordinato.
Allegra e spensierata sta passeggiando, osservando ogni tanto le vetrine dei negozi, specchiando visi per capire di essere in ordine.
Doremi:- Che bello. Non vedo l’ora di vederlo. Gli piacerò vestita cosi?- osserva il riflesso nel vetro con dubbio per poi sorridere solare – mm si ahah – continua il cammino.

Siamo in un piccolo parco della città, qui, appoggiato a un albero con le braccia conserte, dall’aria introversa, c’è un ragazzo dalla carnagione bronzea, dai capelli bordeaux  corti coprenti le orecchie, gli occhi dello stesso colore si sono appena schiusi per osservare il bel cielo azzurro. Come vestiario: indossa una leggera maglia bianca, con pantaloni scuri e scarpe sportive.
Fa uno stiracchiamento, tenendo poi le braccia dietro la nuca, sospirando tranquillo e felice.
Akatsuki: “Doremi non vedo l’ora di vederti”.

In quel momento la ragazza continuava il suo percorso, allegramente impaziente di incontrare il suo principe dei maghi. A un certo punto ode di sfuggita come qualcuno ridere, Doremi si ferma osservandosi in giro perplessa, ma oltre a lei in quella stradina non c’era nessuno. Che fosse stata un’immaginazione? La rossa decide di proseguire, ma passo dopo passo, una strana sensazione la pervade, come se qualcuno stesse guardando e seguendo.
Si sofferma di nuovo per voltarsi, Doremi scruta attentamente ogni punto di quella piccola via, ma di nuovo pareva solo una sensazione a vuoto. Riprende i suoi passi, decidendo però di correre, come avvertendo un pericolo da cui fuggire o timore di tardare all’incontro con Akatsuki, ma improvvisamente, Doremì cade per terra.
Nello stesso momento, Akatsuki continuava ad attendere l’arrivo del suo piccolo angelo dai capelli rossi, è calmo e sereno, ma al contempo in lui cominciava una strana sensazione di preoccupazione.
 
 Tornando dalla ragazza che si sta rialzando dopo la caduta, incomprensiva cerca la causa di tal evento, le capitava di essere goffa, ma in quel frangente non era per nulla disattenta. Tornata in piedi spolvera il vestito dalla poca polvere, notando poi, che il laccetto di un sandalo è rotto.
D:- oh no.. erano nuovi com’è possibile?- in quel momento si sente un voce ridere, la rossa ascolta e si guarda attorno confusa, con timore e irritata sentendosi presa in giro.
D:- chiunque tu sia smettila! E fatti vedere!!- dopo poco avere pronunciato le ultime parole, ecco apparirle d’avanti un ragazzo –sei tu che mi seguivi – dice scrutandolo dalla testa ai piedi.
Era snello con carnagione chiara, capelli argentei e sguardo gelido come il ghiaccio, come stile vestiario è elegante, camicia di seta bianca che lascia intravvedere il petto, pantaloni e scarpe nere.
??:- sei tu la ragazza del principe?- a quella domanda Doremì è perplessa.
D:- Il…il principe? – fissandone lo sguardo penetrante, si sente raggelare.
??:- Si! Il principe dei maghi. Tu sei la sua ragazza non è forse cosi?- ripete mettendo le braccia conserte come seccato, a quel punto Doremì prende coraggio.
D:- si può sapere chi sei? E perché mi chiede questo?! – il ragazzo sorride avvicinandosi di più a lei. Doremì istintivamente vuole indietreggiare, ma si ritrova un muro alle spalle.
??:- Vorresti davvero sapere chi sono – come intenzionato a provarci con lei, mette una mano contro la parete, lei cerca di non darne peso e muove la testa per dire si alla domanda, e lui:– va bene te lo concedo dolcezza. Mi chiamo Karl Derosha-.
D:- e che…- si sente a disagio nel vederselo così vicino, e continua: -cosa vuoi da me?-.
K:- Prima voglio sapere, se sei tu la ragazza del principe Akatsuki – la rossa continuando a osservarlo perplessa non comprende perché le sta facendo quella domanda – Rispondi o vuoi costringermi a scoprirlo da solo? – domanda prendendole il mento con due dita, a quel gesto Doremì con la mano scaccia quella del ragazzo e dopo essersi distaccata da quella posizione, decide di rispondere.
D:- Si! Sono la ragazza di Akatsuki. Ora mi dici perché lo vuoi sapere?!!– il ragazzo rimasto vicino al muro con la mano poggiata, ricomincia a ridere tra se, ma si ferma subito per fissare Doremì con un’espressione maligna e di chi è intenzionato a azioni malevole. La ragazza sente un brivido di pericolo percorrerla per tutto il corpo.
D:- Che… che cosa vuoi d…da me? – chiede cominciando lentamente ad allontanarsi.
K:- Vedi mia cara- parla passandosi le dita in modo intrigante -Io sono un mago, provengo dallo stesso regno di quello sciocco di Akatsuki- nel pronunciarne il nome, si poteva denotare rabbia.
D:- E perché…- si sofferma osservandolo titubante - t’interessa… sapere se io… sono la sua ragazza?-.
K:- Va bene non credo serva tanto mistero- vedendola continuare a indietreggiare, in risposta lui avanza -Te lo spiego subito cara. Io, odio, Akatsuki – afferma stringendo il pugno dal rancore – Io voglio toglierlo di mezzo, cancellarlo, annientarlo! Solo che purtroppo non sono mai riuscito a farlo – l’espressione del viso è molto seria e arrabbiata – Ogni volta per qualche ragione ne usciva, o qualcuno era li a difenderlo come quei suoi tre scemi amici oppure lui stesso si mostrava coriaceo – fissandola con il sorriso maligno – ma stavolta ho trovato sicuramente la via migliore per batterlo... per battere il tuo nemico devi prima indebolirlo-.
D:- Sarebbe… a dire? – domanda guardandosi in torno, in quel momento, era come un deserto in cui stavano solo loro due.
Karl:- Semplice userò te– le punta il dito sogghignando maligno –quale modo migliore… per colpire al cuore qualcuno, se non portargli via qualcosa d’importante? E tu sei importante per il nostro Akatsuki. Non è forse così?- la ragazza impallidisce vedendo in una mano di Karl apparire un pugnale nero.
D:- che intenzioni hai? Sei impazzito- incalza continuando a indietreggiare.
K: -avanti non opporre resistenza e vieni via con me- si avvicina porgendole la mano libera ma, Doremì nega.
D:- Non ci penso nemmeno! – fa per voltarsi e correre via, ma si blocca per via del sandalo rotto, il mago allora l’afferra per un braccio strattonandola.
K:- Tu vieni con me. Senza fiatare. Subito! – la sua mano stringe forte il braccio di Doremì, che però decide di pestargli un piede, allentata la presa, si allontana levandosi il sandalo rotto potendo così scappare.
Il mago si lascia scappare una risata, dopo di che senza indugio, comincia a inseguirla divertito.
K:- Corri pure quanto vuoi dolcezza, ma non riuscirai a seminarmi ahahahahaha!-.

Siamo in un campetto da basket, qui si trovano due ragazzi: uno ha i capelli e gli occhi verde acqua e sta seduto su una panchina a prendere il sole, l’altro ragazzo dai capelli biondi e occhi azzurri che sta giocando da solo.
L:- Eccone un altro! Leon passa in vantaggio… si avvicina al cesto, tira eeee faccio… CANESTRO! Sii! Ahah sono troppo forte- esulta vittorioso.
T:- hm si sei molto bravo – batte le mani annoiato -Peccato che è troppo facile fare canestro senza nessun avversario– il biondino si gira lanciando uno sguardo di sfida, all’amico...
L:- siccome è troppo facile da solo - gli fa il verso - Perché non vieni qui e vediamo chi vince?
T:- No. Non mi va. Per di più non voglio rischiare di farmi male. Potrei giocarmi la carriera di star dello spettacolo – spiega facendo mosse da attore drammatico, il ragazzo biondo lo osserva con una goccia di sudore sulla fronte, decidendo di proseguire da solo.
L:- Meglio che lascio perdere tanto poi non sai giocare – sta per lanciare la palla al cesto, quando si sentono delle urla in lontananza.
??:- SMETTILA LASCIAMI IN PACE!!! VATTENE!!!!- voce femminile spaventata.
??:-non puoi sfuggirmi!! Ahahahahah- voce maschile minacciosa.
Toru e Leon si guardano perplessi e riudendo una seconda volta, quelle voci comprendono che a qualcuno serve aiuto, dunque decidono di accorrere.
Doremì è già da diversi minuti che corre senza fiato per sfuggire al suo inseguitore armato di pugnale, oltre a questo il piede senza sandalo lo sentiva bruciare, il terreno non era certamente fresco in estate. E a un certo punto finisce col cadere, ansima stanca, sente poi l’ombra e si gira a fissare terrorizzata quel ragazzo puntarle l’arma.
D:- n.. no.. ti prego..-
K:- Ora verrai con me! Con le buone…– alza il braccio per trafiggerla –o con le cattive-.
Gli occhi rosa quasi privi di riflesso per il terrore, iniziano a inumidirsi e Doremì pregandolo di non farlo, incomincia a piangere.
K:- mi spiace dolcezza, l’hai voluto tu – il suo volto è freddo e spietato, la mano stringe l’impugnatura del pugnale la cui punta è rivolta, sull’esile corpo della giovane.
D: "mm… aiuto” istintivamente chiude gli occhi, portando le mani in protezione.
Karl sta per infliggerle il colpo, all’improvviso un pallone lo colpisce in pieno facendolo cadere, Doremi sentendo il tonfo, riapre gli occhi incerta e con sua sorpresa vede l’individuo per terra dolorante, poi un pallone da basket.
??:- Doremì!– sentendosi chiamare volge l’attenzione alle sue spalle, erano Leon e Toru, i due maghi amici di Akatsuki. Sforzandosi si tira su e veloce si avvicina loro.
D:- Toru… Leon… grazie infinite! Mi avete salvata grazie- con le mani si asciuga gli occhi dalle lacrime.
T:- stai bene?- la studia attentamente – ma ti manca pure un sandalo - nota il piede nudo.
L:- si può sapere chi è quel tipo?? - la rossa fa per rispondere, ma s’interrompe, quando si sente la voce di Karl molto arrabbiato.
K:- Chi ha OSATO! – si rialza fissando omicida i tre – ah e voi? Che diavolo ci fate qui? – interroga quasi ringhiando come un animale.
L:- aspetta un momento! Karl?- lo fissa incredulo, e scambia occhiata con Toru anch’esso basito per poi entrambi corrucciarsi fissandolo.
T:-Karl Derosha che diavolo ci fai qui? E Perché stavi per fare male alla nostra amica?-
K:- tsk non credo servano grandi spiegazioni – ghigna –il mio obiettivo è annientare il caro Akatsuki! E per questa occasione, per prima cosa mi occorre proprio lei – indica Doremì che ora si trova protetta dai due maghi.
L:- dovrai passare su di noi e ti assicuro che non te lo permetteremo- deciso scrocchia le mani – fatti sotto se hai coraggio-.
I due ragazzi fissano il terzo come pronti alla lotta, ma poi Karl scoppia a ridere.
K – Meglio di no, non voglio sporcarmi con voi adesso. Tutto sarà al suo tempo ahahahaha– i due maghi lo guardano con odio – ehm e tu dolcezza. Ricorda bene queste parole: Tu sarai MIA ahah! – fissa con sguardo malizioso e perfido Doremì che si raggela, a quel punto Karl se ne va.
Doremì dopo tutta la paura accumulata, quasi si lascia cadere sulle ginocchia, i due ragazzi però fanno a tempo a sorreggerla e farla sedere su una panchina.
D:- grazie… non ho mai avuto così tanta paura in vita mia- tenendo una mano sul petto si ascolta il battito del cuore a mille.
T:- mi spiace per la tua disavventura – entrambi la osservano amareggiati.
D:- chi è Karl? E perché ce la con Akatsuki? E potrebbe riprovare a farmi male?– chiede quasi tutto in un fiato per l’agitazione, Toru e Leon si scambiano sguardi di preoccupazione.
T:-ecco è una storia lunga e difficile, quello che possiamo dirti…- si sofferma incerto.
L:- è che abbiamo già avuto a che fare con lui e la sua cattiveria- entrambi annuiscono concordi, Doremì china il viso sospirando piano.
D:- spero non ricapiti, è stato terribile – si guarda il piede nudo –ho pure perso il sandalo nuovo per questo-.
T:- wow sembra la storia di Cenerentola – dice per sdrammatizzare e Doremì sorride lieve – aspetta, dove l’hai perduto?- a quella domanda la ragazza indica la direzione da cui proveniva. Il biondo rimasto in piedi parte di corsa più rapido del vento, pochi secondi ed eccolo tornare come un fulmine.
L:- ta daaaan sono un campione – esclama con scintille negli occhi e mostrando il sandalo recuperato, vedendolo rotto Toru lo prende.
D:- si è rotto mentre correvo.. sigh.. erano nuovi-
T:- tutto si può risolvere – glielo fa indossare e dopo uno schiocco di dita –e voilà – il laccetto si riattacca come nuovo.
D:- wow grazie siete fantastici – si alza saltellando tutta felice –evviva!! Ahahahaha- tutti e tre ridono, ma dura poco per Doremì – oh No!- Toru e Leon la guardano perplessi, -Akatsuki! Dovevamo incontraci poco fa al parco… ormai sono troppo in ritardo! Nooo sono la ragazza più sfortunata della terraaa-.
L:- e ti allarmi per così poco?- inarca sopracciglio.
D:- di sicuro è arrabbiato – tiene il viso triste.
T:- non credo si arrabbi per così poco- rassicura –più che altro, non vedendoti potrebbe essere preoccupato- tutti e tre decidono quindi di raggiungere Akatsuki, anche perché devono riferirgli di Karl.
In un piccolo parchetto Akatsuki dopo l’attesa prolungata, si è ora seduto ai piedi dell’albero, almeno l’ombra gli dava sollievo dal calore estivo.
A:“ Doremi..dove sei?” osservando l’ingresso del parco “Avrà avuto un contrattempo o le sarà accaduto qualcosa? Forse dovrei provare a chiamarla- prende da una tasca dei pantaloni il suo phonmagic(in pratica il cellulare dall’aspetto terrestre ma magico) concentrato nelle mille domande, a svegliarlo, ci pensa la voce di un amico appena arrivato.
F:-Ciao Akatsuki!- gentile come suo solito essere, si avvicina sedendosi sull’erba a fargli compagnia –che ti succede sembri preoccupato-.
A:- Ciao Fujo – gli fa un lieve sorriso e alla domanda china leggermente il volto, scompigliandosi i capelli – io e Doremì dovevamo incontrarci qui, capita che tarda, ma è già passata quasi un’ora-.
F:- magari un contrattempo l’ha trattenuta più a lungo – proferisce con tono rassicurante, Akatsuki continua a stare con l’espressione amara. Fujo allora rimane a fargli compagnia a distrarlo dalla preoccupazione, chiacchierando un po’.
Ecco che in quel momento vedono arrivare Toru e Leon, dietro di loro c’è anche Doremì.  Akatsuki e Fujo si alzano dunque scambiando i saluti.
Aka/Fujo: - Ciao ragazzi e ciao Doremì –
Toru/Leon:- Ciao!! – sorridono tutti e quattro come grandi amici, gli occhi del principe osservano Doremì, che stava con il volto chino come imbarazzata, preoccupata.
D:- Ciao..- le si fa di un passo più vicino Akatsuki con aria molto seria.
A:- potrei sapere dov’eri? Non vedendoti arrivare mi sono preoccupato che ti fosse accaduto qualcosa- gli occhi rosa sono puntati a terra, come per paura di incrociarli con quelli bordeaux.
D:- Scusami Akatsuki… ecco io stavo arrivando, ma mi è stato impedito– viene ascoltata con attenzione, Akatsuki e Fujo rimangono un momento perplessi.
A:-impedito?- pronuncia non capendo.
T:- è vero Akatsuki- decide lui di spiegare meglio la situazione - abbiamo avuto un incontro poco piacevole- si gratticchia una guancia – ehm se andiamo a casa, possiamo parlarne con calma- propone, Fujo e Akatsuki sono ancora confusi ma acconsentono.
Eccoli dopo qualche minuto a casa FLAT, riuniti nel salotto a parlare di quello che è accaduto in quel poco tempo.
Ascoltando i racconti di Toru e Leon, Fujo e Akatsuki si fanno molto seri, quest’ultimo inoltre istintivamente abbraccia Doremì che era seduta accanto.
A:- Mi dispiace Doremi per quello che ti è successo. Come ho fatto a non dare ascolto alla sensazione che avevo e venire subito a cercarti- tenendola stretta a se le carezza il capo con fare protettivo –poteva portarti via.. e io non ero lì a impedirlo-.
D:- non devi scusarti Akatsuki e poi mi hanno soccorso - volgono gli occhi su Leon e Toru.
Akatsuki:- grazie ragazzi – guarda la ragazza – o chissà che quello sarebbe riuscito nel suo intento – Doremi sentendosi bene in quell’abbraccio, ricambia mettendo teneramente la testa al suo petto – nessuno si deve azzardare a farti del male. Doremi, io non lo permetterò mai.
L/T/F:-sempre i soliti piccioncini– commentano sorridendo a prenderli in giro –e comunque anche noi saremo qui a proteggerti -.
Doremi.- Grazie ragazzi – ringrazia con il cuore commosso e felice, di sentirsi protetta dai quattro FLAT. La giornata volge al tramonto, Akatsuki dunque si offre di accompagnare Doremì a casa.
Casa Harukaze.
Arrivati al cancelletto, si soffermano, Akatsuki mettendole mani gentilmente sulle spalle, le raccomanda di fare attenzione e per qualsiasi cosa deve solo chiamarlo.
Doremì con gli occhi che le brillano emozionati, da tutta la premura che le mostra, annuisce a ogni parola. Dolcemente si salutano con un piccolo bacio. Rimasta poi sola Doremì entra a casa, tutto era spento e la prima cosa che fa dopo aver chiuso a chiave è accendere la luce. Per la forza dell’abitudine saluta poi non ottenendo nessuna risposta, si da una mano in faccia. Tutta la sua famiglia era partita per raggiungere la casa dei nonni, Doremì non volendo passare l’estate lontana dal suo Akatsuki, aveva chiesto di poter rimanere a casa e seppur in principio poco entusiasti, madre e padre hanno accettato.
Dunque, sola nella sua casa, decide di cenare, guardarsi un poco di tv e terminare la giornata alle undici e mezzo.

  
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