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Autore: oscuro_errante    22/06/2021    2 recensioni
[The Long Story of Dax and Kahn] Aggredita da Gul Dukat, posseduto da un Pah-Wraith, il Tenente Comandante Jadzia Dax lotta tra la vita e la morte. Separata dal suo simbionte, Jadzia scopre che la vita vissuta con Worf non è ciò che il destino ha scelto per lei. Tornata su Trillius Prime incontra una sua vecchia conoscenza.
Genere: Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Benjamin Sisko, Jadzia Dax, Julian Bashir, Worf
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il viaggio verso Deep Space Nine, a bordo di un trasporto passeggeri, durò all’incirca 36 ore: le due donne avevano lasciato Trillius Prime pochi giorni dopo l’arrivo di Jadzia dalla stazione stessa e il loro primo, doloroso incontro.
Considerato come era andata a finire con Bejal, Lenara Kahn non vedeva l’ora di lasciarsi tutto alle spalle e di allontanarsi il prima possibile dal pianeta natale, ma si rendeva anche perfettamente conto di come la compagna avesse bisogno di passare almeno qualche giorno con la propria famiglia. Quando poterono, comunque, sfruttarono ogni momento libero per stare assieme, affrontando discorsi di varia natura, non da ultimo il problema che sembrava esser sorto con la distruzione del Cristallo della Contemplazione da parte di Dukat: la scomparsa del tunnel bajoriano.

Quando, finalmente, le due donne si imbarcarono sul trasporto passeggeri diretto verso Deep Space 9, entrambe le Trill sembravano tutto sommato sollevate di lasciarsi alle spalle il pianeta e tutti gli annessi e connessi. Il padre di Jadzia le aveva accompagnate fino al centro del teletrasporto federale che avrebbe permesso loro di salire a bordo del vascello.
Il viaggio procedette senza incidenti e, condividendo la cabina, passarono la maggior parte del proprio tempo in compagnia l’una dell’altra, tra lo studio di alcuni PADD, contenenti i rapporti in merito alla scomparsa del tunnel bajoriano, e conversazioni su argomenti di vario genere, il tutto condito da qualche ora di sonno passata l’una nelle braccia dell’altra.

In tutti quei giorni passati assieme, Lenara non aveva ancora trovato il coraggio di dire chiaramente a Jadzia, di dirglielo a parole, che l’amava, sebbene avesse dimostrato più volte i propri sentimenti e avesse raramente lasciato il fianco dell’altra donna, dando l’impressione di non volerla mollare ora che, finalmente, l’aveva ritrovata.
Giunte alla stazione, trovarono ad aspettarle il Dottor Julian Bashir e Quark, il Ferengi che gestiva uno dei più famosi locali lungo la Promenade: il fatto che ci fosse anche lui, di norma mai lontano dal proprio bar e dai profitti che ne poteva ricavare, fece inarcare un sopracciglio a Jadzia mentre lei e la compagna salutavano calorosamente entrambi.
«Non mi aspettavo un comitato di benvenuto,» ironizzò proprio il Comandante Dax, mentre tutti e quattro si dirigevano verso il cerchio abitativo, nello specifico la sezione dov’erano collocati gli alloggi degli Ufficiali.

Quark, sempre l’inopportuno, come tre anni prima era incuriosito riguardo la storia che si dipanava dietro la relazione delle due Trill; se la prima volta, però, aveva chiesto informazioni a Julian Bashir e al Maggiore Kira, in quest’occasione aveva pensato bene di parlare con le dirette interessate, nonostante lo sguardo di disapprovazione sul volto del medico.
«… e adesso la Dottoressa Kahn, che se ricordo bene era la moglie di Torias, è tornata sulla base.»
Jadzia gli rivolse uno sguardo tra il divertito e il leggermente seccato, mentre il gruppetto continuava a camminare. Lenara, che le teneva la mano, le dita intrecciate, si lasciò andare a un leggero e quasi impercettibile sospiro di rassegnazione: non aveva mantenuto un bel ricordo del Ferengi, dalla sua precedente visita.

«Quark, all’epoca Lenara ancora non era nata,» provò a spiegargli Dax, «e il simbionte Kahn era unito a una donna di nome Nilani. Dal canto suo, Dax era ospitato da Torias.»
Lenara intervenne, pacata: «Ed erano Nilani e Torias a essersi sposati.» Fece un profondo respiro, prima di aggiungere: «Ma rimasero sposati per poco tempo, in quanto Torias morì in seguito a un incidente… rendendo quindi vedova Nilani.»

Non sembrando cogliere la leggera tensione che si era creata parlando di Torias e Nilani, Quark si grattò leggermente un orecchio, brontolando: «E figurati se era semplice! I Denobulani hanno una politica matrimoniale nettamente più semplice da comprendere!»
Bashir, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, tossicchiò, quasi a voler riprendere Quark per qualcosa che non doveva dire, portando Quark a saltare su con un: «Cosa? Cosa ho detto di male? Si sposeranno, no? O essendo già state sposate non ce ne sarà bisogno?»

Da parte loro, Jadzia e Lenara si lanciarono uno sguardo furtivo e leggermente imbarazzato, mentre tutti e quattro si avvicinavano ai loro alloggi.
«Sicuramente sarà un discorso che affronteremo, prima o poi!» Lenara prese la parola, quasi a voler togliere dall’imbarazzo Jadzia, aggiungendo: «Considera che siamo appena arrivate!»
Dal canto suo, Quark si sentì libero di continuare: «A proposito di matrimonio, il tuo ex sta continuando a farmi a pezzi una delle suite olografiche ormai da giorni, non è che potresti parlarci tu?»

Bashir, che aveva cercato il più discretamente possibile di far tacere il Ferengi o, comunque, di fargli cambiare discorso, sbuffò, esasperato e vagamente stizzito un «Quark!!» Erano ormai giorni che Quark non faceva altro che lamentarsi della cosa, ma andare a protestare con Jadzia era davvero inopportuno. Specialmente ora che la Trill sembrava aver finalmente ritrovato se stessa.
La reazione di Lenara fu immediata, dal momento che la portò ad aumentare la stretta sulla mano di Jadzia: l’argomento “Worf” era ancora una ferita aperta, probabilmente la causa per la quale non era ancora stata in grado di esprimere a parole il proprio amore alla compagna.
Jadzia si tese a sua volta, ma comunque cercò di rispondere con nonchalance: «Certo, ci parlerò io, non preoccuparti. Ovviamente,» si volse verso l’altra donna, «se a te va bene, Lenara.»
Lenara annuì, cercando di sorriderle, ma non riuscì comunque ad allentare la propria presa sulla mano di Dax.

Nel mentre, i quattro erano finalmente giunti di fronte agli alloggi di Jadzia, la quale non potè fare a meno di notare come, fino a qualche settimana prima, quello fosse l’alloggio che condivideva con Worf.
Esitò un istante, prima di dire: «Forse dovremmo farci assegnare una sistemazione diversa...»
Bashir capì immediatamente quale fosse il problema: «Sì, penso che sarebbe una scelta saggia.»

Ma Quark, dal canto suo, non sembrava essere affatto intenzionato a demordere: «Continua a dire che te ne sei andata lasciandolo nel disonore, che dovevate fare quella cosa che io ho fatto con Grilka.»
A quelle parole, Jadzia sembrò recuperare un ricordo accantonato, qualcosa rimasto in sospeso tra le sue memorie e quelle di Dax, portandola a esclamare di colpo: «Il divorzio Klingon!»
Guardò prima Quark, poi Lenara, prima di aggiungere: «Devo assolutamente chiudere questa cosa con Worf, si è protratta troppo a lungo!»
Baciò con dolcezza Lenara sulle labbra, dopodiché si affrettò verso il turboascensore che avevano appena usato per arrivare in quella sezione della base, lasciandoli tutti a guardarsi tra lo sorpreso e il perplesso, mentre chiedeva: «Computer, dove si trova il Tenente Comandante Worf?»

*

Per qualche istante il Dottor Bashir, la Dottoressa Kahn e Quark si fissarono l’un l’altro, perplessi, senza proferir parola. Fu Quark, infine, a prendere ancora una volta la parola: «Su, cosa fate lì impalati! Dottore, apra questa porta!»
Il Dottor Bashir inarcò appena un sopracciglio al tono di Quark, ma fece quanto gli era stato chiesto sfruttando un codice medico prioritario per accedere a quelli che erano, a pieno diritto, gli alloggi di Jadzia. Lenara esitò, quasi temesse di invadere uno spazio non suo, ma alla fine seguì Bashir all’interno, una parte delle valigie in mano.

Quark, che li aveva seguiti all’interno degli alloggi di Jadzia, li pressò: «Andiamo? Non ho alcuna intenzione di lasciare quei due, da soli, in una delle mie holosuite! Non avete idea dei costi che devo sostenere per ripararne anche il più piccolo componente… e non vorrei che si impegnassero in qualche distruttivo rituale klingon!»
Alzando gli occhi al cielo, mezzo esasperato, Bashir brontolò: «Tutto sommato non avresti tutti i torti… andiamo, meglio che ci sia anche io, che con questi rituali Klingon non si sa mai cosa possa succedere!»

Lenara, che si era affiancata al Dottor Bashir, era combattuta sul da farsi: se, da un lato, non voleva rimanere da sola in un alloggio così… alieno, dall’altra non era sicura di aver compreso appieno quanto stesse accadendo, se non che sia Quark che Bashir sembravano essere piuttosto ansiosi di raggiungere Jadzia e Worf in sala ologrammi. Non aveva, però, idea a quale rituale klingon stessero facendo riferimento. E questo, in effetti, la preoccupava parecchio.
Non fece comunque in tempo a fare alcunché, che Bashir la trascinò letteralmente via dall’alloggio, dicendole: «Non vorrai mica rimanere qua, vero?»
   
 
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