Nozomi, ormai ventenne, si sveglio al suono della sveglia che Rin le aveva regalato per lo scorso compleanno.
Alzandosi dal letto andò in bagno e si pettino i lunghi capelli magenta, negli ultimi tempi se gli era lasciati crescere e guardandosi allo specchio senti un vuoto di nostalgia, gli aveva lunghi proprio come quando si trasformava in Cure Dream. Ad una parte di lei sarebbero sempre mancate le avventure vissute con le sue amiche, ma d'altrocanto non poteva negare che anche tutti questi anni di pace non fossero stati bellissimi.
Karen stava ancora studiando per diventare medico, ma diventava più brava ed esperta in matteria ogni giorno che passava, Urara era un'attrice e una cantate affermata in tutto il mondo e proprio in questo momento stava facendo un tour mondiale con Syrup che si era offerto di accompagnarla.
Rin lavorava ancora ai suoi accessori che vendeva alla Nattshouse e nel frattempo continuava anche ad aiutare i suoi nel negozio di famiglia anche se adesso con i suoi fratellini cresciutti aveva molto più tempoda dedicare alle sue creazioni. Komachi continuava a scrivere i suoi libri n'è aveva anche pubblicati alcuni e con sorpressa di nessuno lei e Nuts erano diventati una coppia.
E per quanto riguardava Nozomi stessa stava studiando per diventare insegnante e come l'amica dai capelli verdi anche lei stava assieme al ragazzo che amava. Una volta che fu preparatta usci quel giorno doveva proprio vedere Kokoda, appena tornata da un periodo passato a Palmier, giustamente lui e Nuts rimanevano i re e perciò dovevano occuparsi del loro regno. Durante le loro visite alla terra e alle Pretty Cure era Milk ad occuparsi del regno, infatti da semplici assistente custode era diventata la reggente del regno quando i due re non c'erano. Ciò nonnostante anche lei tramite i panni di Kurumi veniva spesso a trovarle.
Il re aveva chiesto alla ragazza di incontrarsi nel giardino delle Cure Rose e Nozomi era curiosa per questa richiesta, una parte di lei si chiedeva se non ci fosse qualche problemma ed era quello il motivo per cui Kokoda voleva vederla con cosi tanta urgenza. Però scaccio il pensiero voleva essere positiva.
Arrivata a destinazione rimase come al solito incantata dallo spettacolare panorama di rose che si estendeva a perdita d'occhio a simboleggiare la vita, quelle stesse rose che Flora aveva curato fino al suo ultimo respiro e che poi erano passate sotto la custodia delle Pretty Cure.
«Nozomi di qua!» disse Kokoda da un gazebo lì vicino, Nozomi corse incontro al ragazzo tanto che inciampo, ma Kokoda la prese al volo impedendole di cadere a terra.
«Grazie Kokoda, non saprei cosa fare se non ci fossi sempre tu pronto ad aiutarmi.» disse la ragazza sedendosi vicino a lui.
«Io potrei dire la stessa cosa di te.» disse Kokoda alzando lo sguardo e puntandolo verso il cielo. «Mi hai datto speranza quando l'avevo persa, mi hai aiutato a ricostruire il mio regno e mi hai anche salvato la vita in innumerevoli circostanze. Sei la persona che mi fa andare avanti ogni giorno... io ti amo Nozomi.»
La ragazza guardo il re incantata dalle sue parole, non era la prima volta che si dichiaravano i propri sentimenti, ma quella volta sentiva che c'era qualcosa di diverso.
«Anch'io ti amo Kokoda.» disse Nozomi in un sussuro appogiando la testa sulla spalla di Kokoda.
I due rimasero in silenzio per un po' godendosi semplicemente la reciproca compagnia.
«Ti ricordi che dicevi spesso di sognare di essere una principessa?» chiese all'improvisso Kokoda.
«Certo, ma infondo non lo sognagno tutte le ragazze.» rispose Nozomi.
Kokoda prese le mani della ragazza tra le sue e la guardo dritta negli occhi.
«Io non posso farti diventare una principessa, ma se lo vuoi potrei renderti una regina.» disse Kokoda.
«Cosa... cosa intendi?» chiese Nozomi, che non voleva saltare a conclusioni affretatte come quando era una ragazzina.
«Nozomi Yumehara ti ho già detto che ti amo e... per farla breve: vorresti sposarmi?» chiese Kokoda prededo dalla tasca della giacca un piccolo anello e mostrandolo a Nozomi.
La ragazza guardo il re dritta negli occhi e dopo un po' gli salto al collo con le lacrime agli occhi.
«Si!» disse con tutto il fiato che aveva in corpo. Kokoda la prese in braccio facendola roteare ridendo con lei per la felicità che savano provando.
Per entrambi quel momento era un altro sogno che avevano realizzato assieme.