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Autore: FlawlessDiva    27/06/2021    2 recensioni
Una nottata piovosa d’autunno.
Il caldo tepore del fuoco nel camino di una stanza. Xena dorme, e i pensieri di Gabrielle danzano solitari su un foglio di pergamena.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Gabrielle, Xena
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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La Pergamena Blu 

“Tante volte mi sono svegliata durante la notte perché non riuscivo più a dormire.

Sentivo il cuore come in procinto di esplodermi dal petto ogni volta che il tuo braccio sfiorava per sbaglio il mio.

Ed io restavo ferma. Immobile. Desiderando che quel gesto casuale potesse cristallizzarsi in eterno.

Poi però cambiavi nuovamente posizione ed io ritornavo a sentire freddo, pregando che tu potessi nuovamente sfiorarmi ed io sentirmi ancora viva.

Non ricordo il momento esatto in cui i tuoi occhi colmarono il vuoto della mia esistenza.

Ah, l’esistenza, Xena…prima di conoscerti quel vuoto non pesava poi così tanto…

Sia chiaro…lo sentivo…ma nell’attimo in cui i nostri occhi si sono parlati, ho capito di non potere più vivere senza di te, e che se ti avessi persa quel vuoto sarebbe diventato una condanna.”

 

“Gabrielle, che stai facendo?” Xena si svegliò. Il rumore di un tuono particolarmente potente disturbò il suo sonno.

“Scrivo di te…di noi…”

La guerriera raggiunse la ragazza che era seduta davanti al caminetto e si accomodó accanto a lei.

“Posso leggere…?”

“Certo…”

Xena prese la pergamena e sfiorò la mano di Gabrielle.

Anche se erano trascorsi anni, anche se le due donne avevano condiviso momenti di intimità, Gabrielle non aveva mai smesso di provare forti emozioni per lei.

Osservava Xena leggere i suoi scritti perdendosi nel profilo perfetto della donna che amava. 

Ne colse subito un sorriso, poi la guerriera si voltò verso di lei e quasi esitante le accarezzò il viso.

“Prestami la tua penna…”

Xena iniziò a scrivere sulla pergamena di Gabrielle, che con incredulità osservava in silenzio.

 

“…quello che non sai, mio dolce bardo, è che ogni volta che durante la notte ti sfioravo la pelle, desideravo averti addosso…

 

…e non hai mai saputo di tutte quelle notti che il tuo viso era così vicino al mio da impazzire dalla voglia di assaggiare le tue labbra e nutrirmi della tua anima…

 

…ti ho vista soffrire e combattere per colpa mia e non mi hai mai lasciata…nemmeno quando la violenza e il dolore hanno deturpato la tua innocenza…

 

…non sono brava a parlare d’amore, ma tu mi hai insegnato ad amare…la tua delicatezza, la tua dedizione e forse fin troppa ammirazione, mi hanno fatta sentire ogni giorno più forte perché certa del tuo amore…”

 

“Ecco. Ho terminato. Ora puoi continuare tu…”

 

Gabrielle riprese in mano la pergamena e lesse d’un fiato quello che aveva scritto Xena, poi la appoggiò sul tavolino dove aveva riposto anche l’inchiostro.

Le due donne si guardarono, ed entrambe senza dire una parola era come se si fossero dette ogni cosa.

Gli occhi di Gabrielle divennero leggermente rossi e si riempirono di lacrime che cercò di trattenere.

Xena non disse nulla, sì avvicinò al viso della ragazza assaporandone le vibrazioni che i turbamenti del suo cuore fecero esplodere attraverso i suoi respiri irregolari, mentre le lacrime ormai cadute lambirono le labbra che Xena asciugò con le sue.

Un bacio delicato che Gabrielle ricambiò con la stessa leggerezza della brezza marina, e quello stesso mare lo vide riflesso negli occhi della guerriera, che dal profondo di quel colore dell’oceano la fece immergere in un sogno lungo un’estate.

La stessa estate che trascorsero insieme in un luogo che gli abitanti del posto chiamavano “la terra delle quattro stagioni”, ma di cui non conobbero mai il reale nome di quell’isola magica.

 

Nel momento in cui Xena delicatamente la strinse a sé, Gabrielle fu inebriata dal profumo di fresco che emanava la sua pelle.

Al respiro della guerriera si unì la palpitazione impazzita del suo cuore, non potendo fare altro che ricambiare l’abbraccio congiungendosi all’unica ragione della sua esistenza. 

 

“Scriverai anche di questo momento?”

“Scriverò…”

Gabrielle si interruppe. Con il gomito prese contro alla boccetta di inchiostro che aveva appoggiato vicino alla pergamena e si affrettò a frenarne la caduta per non farlo colare totalmente sul foglio.

“Inchiostro blu?” Gabrielle trasalì.

 

Xena non era insieme a lei. Se ne era andata. Mesi prima.

Ma le loro anime avevano fatto l’amore.

 

“Xena dove sei…? Non può bastarmi tutto questo…non posso vivere così…non posso…senza di te io sono perduta…”

   
 
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