Anime & Manga > Shaman King
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Autore: KurryKaira    27/06/2021    2 recensioni
Questa storia sarà suddivisa in più atti e racconterà di quell'amicizia particolarmente profonda che è nata tra i due compagni di squadra Ren Tao e Horokeu Usui durante il torneo. Nel primo atto vediamo concludersi lo Shaman Fight, gli sciamani sono costretti a salutarsi e fare ognuno ritorno alla propria vita, ma lo sciamano del fulmine e quello del ghiaccio leggono nelle stelle che non basterà un semplice "ciao" per potersi dire addio, e in compagnia di Chocolove trascorrono un ultima giornata a Nezumiland.
Negli atti successivi il tempo passerà e scopriremo l'evoluzione del loro rapporto.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Horo Horo, Ren Tao
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Beh, allora? Come ti senti?...- Chiese il giapponese ricoperto di fasce indossando solo un paio di mutande.
- Io? ...A me sembra che tra i due tu sia quello messo peggio- rispose il cinese spogliandosi per andare in doccia.
Poco prima volavano su Eliza nel cielo notturno. Yoh si era buttato giù poi, per andare a fare chissà cosa. In pensiero erano tornati al rifugio, con Chocolove e gli Iceman.
Horohoro:- Tu eri morto, però- specificò.
Ren:- Ora sono vivo, più vivo di te, ribadisco. Entro in doccia, sparisci.-
Il ragazzo dell'Hokkaido rimase in silenzio sbattendo ogni tanto le palpebre per stanchezza, mentre quello di Kishu oltrepassava la porta del bagno. Poi, quest'ultimo, fece un passo indietro rientrando nella stanza dove c'era l'amico.
Ren:- Perché sono più vivo di te?-
Horohoro:- Mm?- Lo guardò non capendo.
Ren:- Che hai combinato mentre ero dall'altra parte?- Sorrise appena.
Il ragazzo ricambiò il sorriso:- Niente. Ero un po' arrabbiato.-
Stranamente si creò una leggera tensione, eppure tra loro vera tensione non ce n'era mai.
Ren:- Figurati- sbuffò:- Non ci dici mai niente tu- e rientrò in bagno.
Il rumore dell'acqua della doccia riempì anche la stanza dov'era rimasto il compagno.
Passarono tre minuti buoni, il ragazzo coi capelli chiaroscuri scompigliati in volto si alzò dirigendosi verso la porta di quel bagno, ci poggiò la schiena.
Horohoro:- Ero molto arrabbiato!- Disse a voce più alta per farsi sentire.
Pochi secondi di silenzio e il cinese aprì la porta. Chiaramente il giapponese che ci era poggiato cadde di violenza a terra.
Horohoro:- Ahia.-
Ren:- Scusa- disse sincero, questa volta non aveva fatto apposta a fargli male.
Horohoro:- Non è bello vederti nudo e bagnato da qui sotto.-
Ren gli porse la mano:- Alzati scemo. Sto facendo la doccia, come pensavi di trovarmi?-
Il ragazzo si alzò aiutato dall'amico.
Ren:- Torno sotto l'acqua, ma tu sei hai da dirmi qualcosa fallo pure, come sai, io non ti ascolterò.-
Horohoro:- Ah ah.- lo seguì con lo sguardo, lo scroscio dell'acqua riprese.
Horohoro:- Non avevo altro da aggiungere. Solo che ero arrabbiato.-
Ren:- Per la mia morte?-
Horohoro:- Sì.-
Ren:- Pensa quanto fossi arrabbiato io.-
Al giapponese venne da ridere ma poi tornò serio.
Ren:- Senti, ma... non è bello vedermi nudo e bagnato da lì sotto, perché? Da qui invece ti piace?- Quasi rise voltandosi a guardare il compagno di squadra, ma lui rimase a guardarlo in silenzio, a Ren sembrò che volesse assecondarlo secondo un famoso detto.
Ren:- Se non hai altro da dire, esci- tornando serio.
Il nordico annuì, anch'esso stranamente serio.
Poi di scatto avvolse un braccio intorno al collo del cinese spingendolo verso di sé. Si bagnò leggermente. Ren arrossì completamente, la cresta dei suoi capelli, anche se bagnata, aumentò di dimensione. Rimanendo abbracciato di spalle al ragazzo, con le labbra vicine alle gote arrossate dell'amico ripeté:- Ero veramente molto arrabbiato- questa volta a voce bassa, quasi in un singhiozzo. Ren si calmò annuendo e Horohoro con lo sguardo basso si allontanò lasciando che il ragazzo tornasse sotto l'acqua.
Attimi di silenzio:- E' stato strano quello che hai fatto, lo sai, vero?- Disse quello coi capelli viola ancora rosso in viso, dando sempre le spalle all'amico.
- Sì- ammise l'altro ora più rilassato e anche lui imbarazzato:- Vado via, è meglio.-
Sentirono poi la voce di Lyserg che li riportò alla complicata realtà che stavano vivendo, lo shamanfight era più che mai nel vivo ormai.
Ma anche lo shamanfight passò, e Hao ne fu, ovviamente, quasi banalmente, il vincitore. Il senso di paura dei partecipanti però divenne a poco a poco spensieratezza, tutto sommato, poteva andare peggio, molto peggio. "Ora confidiamo nel tuo buon senso, se ne hai uno, Shaman King."
E venne anche il tempo dei saluti. Da lì a poco sarebbero tornati ognuno nelle proprie case, sparsi un po' nel mondo.
Fecero una piccola festicciola insieme prima di separarsi. I bicchieri di Yoh, Ryu e Horohoro si scontrarono in una specie di brindisi.
Horohoro:- Almeno noi siamo della stessa nazione. Non sarà così difficile incontrarci!-
Ryu:- Io non ho intenzione di lasciare il caro Yoh, la padrona e il nostro Manta!-
Manta:- Vostro che?- sfiatò stanco e Yoh ridacchiò.
Chocolove:- Se fate così sembra un "alla faccia vostra!"-
Horohoro:- E' un "alla faccia vostra!"- Specificò nel casino generale, alla festa c'erano quasi tutti i partecipanti del torneo.
Anna se ne stava in silenzio nervosa, creando negli altri tensione, chissà quando sarebbe esplosa? Tamao cercava invano di calmarla.
Anche Ren era nervoso, ma lui non creava tensione, non importava a nessuno se sarebbe o no esploso e Jun sapeva tenerlo a bada più di quanto Tamao non riuscisse con Anna.
Ryu ora era improvvisamente triste ricordando che Lyserg non era giapponese, non era nemmeno asiatico, un continente di distanza era troppo da sopportare per il suo cuore. Guardò l'inglese che felice mangiava qualcosa con Marco e Jeanne, quando scoppiò a piangere Lyserg si scusò coi suoi compagni e andò, un po' controvoglia ma sempre col sorriso, a consolare lo sciamano col regent.
Si rideva, si mangiava, si beveva e si metteva da parte la tristezza nel dirsi addio, era un bel modo di salutarsi e probabilmente a guardare quella festa e soprattutto a guardare Yoh, c'era anche Hao.
Quando tutto si calmò e molti si salutarono rimase, oltre al disordine, un leggero senso di nostalgia.
Era mattino presto, il sole era alto e il vento leggero quando anche Yoh, tenendo la mano di Anna, salutò tutti. Ryu, Manta e Tamao erano con lui, sarebbero intanto tornati alle Terme Funbari, dove Anna aveva un bel po' da fare (da far fare agli altri, per l'esattezza).
Yoh:- Allora, amici, ciao!- Salutò il resto dei cinque guerrieri rimasti, quattro senza di lui. Manta guardò commosso la scena contento di rimanere con Yoh ancora un po', ma prima o poi avrebbe dovuto salutarlo e tornare alla realtà, forse ancora più dura di questo viaggio pauroso e meraviglioso che aveva affrontato col suo più caro amico.
Ren:- Ciao!- Rispose il ragazzo in un sorriso delicato e sincero.
Horohoro:- Mi raccomando, vediamoci presto!-
Yoh sorrise accennando un sì con la testa e poi diede loro le spalle continuando il suo cammino con Anna e gli altri.
Andò via anche Lyserg poi, raggiungendo Marco e Jeanne per poi perdersi nelle diverse nazioni europee.
Chocolove posò le braccia intorno alle spalle degli amici:- Allora, compagni, siamo rimasti solo noi!-
I ragazzi non risposero, ma i loro sguardi mostravano tutta la loro noia, "per fortuna" Chocolove non poteva vederli.
Chocolove:- Abbiamo tutti e tre i voli programmati per domani. Che ne dite di farci un ultimo giro a Nezumiland??- Entusiasta, Ren e Horohoro sbuffarono scostandosi dalle sue braccia.
Chocolove:- Eddai!!- Insistette e alla fine i due cedettero, cedevano facile in fondo.
Il cielo era aperto e la giornata calda, nel parco gli adulti passeggiavano piano mentre i bambini correvano a schiamazzavano.
Il trio ormai sciolto, accompagnato dai loro spiriti sempre inseparabili, si mescolava al passo degli adulti anche se in fondo erano poco più di un bambino. Chocolove e Horohoro erano vestiti casual, il primo in pantaloni scuri e camicia bianca, il secondo in jeans e maglietta nera, Ren come al solito dava di più nell'occhio, pantaloncino dorato di seta e magliettina rossa e ricami oro nello stile della sua terra, gli occhi delle ragazzine erano quasi tutti rivolti a lui.
Come prima cosa si erano fiondati al chiosco delle granite per potersi rinfrescare e dissetare un po', l'americano prese il gusto cola, il giapponese menta, il cinese limone e ora passeggiavano guardandosi intorno per decidere cosa fare. Chocolove finì la sua granita quasi in un sorso, mentre Ren se la gustava così lentamente che il ghiaccio finì per sciogliersi, appena questo accadde diede una gomitata all'amico utile in quel momento.
Horohoro:- Che vuoi?-
Il ragazzo più minuto senza nemmeno rispondere gli fece notare il bicchiere ancora mezzo pieno che ora era solo limonata.
Intuendo l'Ainu gli materializzò del ghiaccio sbuffando un po'. Ren sorrise soddisfatto:- Come barman saresti veramente utile!-
Horohoro:- Immagino sia il miglior complimento che possa ricevere da te!- Roteando gli occhi.
Il sorriso di Ren ora era più pacato:- E' il mio regalo d'addio- mosse il bicchiere contro quello ormai vuoto dell'amico come a imitare un brindisi, si unì al gesto anche il compagno afro ma con un'energia tale che il bicchiere di Ren, l'unico pieno, schizzò limone negli occhi dei ragazzi che lo maledirono. Quando anche Ren ebbe finito di bere il succo rimasto, gettarono i bicchieri nel primo cestino trovato, notando però che non tutti avevano fatto come loro, l'immondizia nei parchi era sempre tantissima. Ripensarono ad Hao e poi a Yoh, e poi a loro stessi, dovevano impegnarsi tutti, nel loro piccolo, ad aiutare questo povero pianeta. Decisero, come prima cosa da fare in quel parco, di raccogliere un po' di immondizia, "maledetti vandali, cosa dobbiamo fare per evitare che Hao vi uccida tutti?" e poi di corsa a cercare un bagno per lavarsi le mani, e fare anche pipì, la granita era scesa tutta.
Chocolove:- Beh? Ora ce lo possiamo concedere un po' di divertimento o no??- I due compagni finalmente gli sorrisero con dolcezza.
Ren:- Scegli tu la prima giostra!-
Horohoro:- Sì, così ci togli dall'impiccio di dover scegliere. Ah...-
Ren:- Ah, cosa?-
Chocolove nel frattempo rifletteva.
Horohoro:- Paghi sempre tu, vero? Vero??-
Ren scontroso:- Ti ho già pagato la granita.-
Horohoro:- Per quello ho detto sempre.-
Il cinese sbuffò.
Horohoro:- Chi tace acconsente!- Sorrise a trentadue denti.
Chocolove urlò mettendosi in mezzo:- Chi tace non sente!!- Scoppiando a ridere, lui, da solo.
Quel proverbio però riportò Ren a ricordare quella serata durante il torneo, quando era solo col compagno giapponese sotto la doccia. Arrossì.
Horohoro:- Tutto ok? Hai preso colore, hai caldo?- Lo notò chinando leggermente la schiena per avvicinare il viso a quello dell'amico, lui si scostò rapidamente evitandolo:- Sto bene. Sono solo imbarazzato per Chocolove- trovò rapidamente una scusa.
Horohoro:- Lo capisco- scusa che convinse il compagno.
Chocolove:- Simpatici. Ottovolante comunque! Che dite?- Felice porgendo le mani per farsi dare un cinque.
Ricambiarono il cinque controvoglia:- Evviva, andiamo a vomitare come prima cosa!-
Raggiunsero la giostra, fecero pazientemente la fila e poi si posizionarono nei vagoni. I posti per vagone erano quattro e divisi per due.
Ren, che ancora ripensava a quella notte, prese di forza Chocolove trascinandolo con lui nei posti di dietro, obbligandolo quindi a essere il suo compagno di fila. Horohoro si sedette alla poltrona davanti a Cholove e chiese al cinese:- Mi odi davvero tanto o ci tenevi particolarmente a stare a braccetto con questo qui?-
Chocolove:- Ehi questo qui ha un nome!- Poi fece una battuta che non capirono.
Ren sottolineo:- Ti odio davvero tanto.-
Horohoro sarcastico:- Preferisci che cambi proprio vagone? Ma che mi importa...- disse poi voltandosi in avanti:-...finché mi paghi le cose, odiami pure!-
Il posto rimasto accanto al giapponese venne occupato da una ragazzina bruna vestita di bianco molto carina che sembrava avere grossomodo la loro età. Horohoro la guardò un po' imbambolato, lei sembava timida o un po' spaventata, non era chiaro, giocava nervosamente con le mani.
Ren diede lui un colpo sulla nuca.
Horohoro:- Che c'è?!-
Gli rispose solo con lo sguardo "la metti a disagio, scemo!"
Horohoro cambiò discorso vedendolo col pettine in mano:- Ma che fai?!-
Ren:- Mi pettino.-
Chocolove:- Ma sei scemo?- Si intromise, con estrema serietà.
Ren:- Intanto non uscirò da qui con i capelli come i tuoi- rispose all'americano che lo ignorò voltandosi altrove.
La giostra partì.
Il ragazzo dell'Hokkaido notò che la ragazza era veramente molto spaventata.
Horohoro:- Se hai così paura perché sei salita?- Avvicinandosi a lei in modo involontariamente indiscreto.
La ragazza tremando un po' scosse la testa.
Horohoro:- Se posso aiutarti chiedi pure, io non ho paura!-
Chocolove borbottando con Ren:- Ma Horohoro ci sta provando con la tipa accanto a lui?-
Ren infastidito:- Così pare.- Era infastidita anche la piccola Kororo.
Il giapponese sentendoli si voltò:- Cerco solo di essere gentile, stupidi.-
La ragazza allora sfiorò la mano del ragazzo timidamente, lui arrossendo di colpo la guardò. Lei gli sussurrò qualcosa nell'orecchio.
Lì per lì i due compagni dietro pensarono che il ragazzo avesse veramente fatto colpo. Ren si sentì quasi geloso ed era tentato di prendersi a schiaffi ma poi notò lo sguardo dell'Ainu, impallidiva e sgranando gli occhi borbottò qualcosa che sembrava:
- C... cosa?! Un attentato?!-
  
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