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Autore: ljkeavjrgjn    28/06/2021    0 recensioni
Storia ispirata dal 04x18. Come reagisce Santana sapendo della "sparatoria" a scuola? Ovviamente, si tratta di una Brittana. Buona lettura :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Rachel Berry, Sam Evans, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Santana si svegliò con un grugnito, a causa della luce che entrava nella stanza della sua...della sua cosa? Cos'erano, esattamente? Non stavano insieme, ma avevano appena fatto l'amore. Ripetutamente. Quindi non erano solo migliori amiche. Non potevano esserlo. La latina sapeva solo che non l'avrebbe abbandonata di nuovo. Non ce l'avrebbe fatta, ora che era lì, il suo corpo nudo contro l'altro, le coperte leggere che coprivano solo la bionda, nonostante la mora avesse freddo. Non le avrebbe mai levato la coperta. Non avrebbe mai permesso che dormisse male a causa delle basse temperature. Non era importante cosa fossero. Lo avrebbero capito. 
Insieme. 
Quella parola bastava a far battere più velocemente il cuore di Santana. Avrebbero potuto affrontare una guerra insieme. Potevano affrontare una definizione che, alla fine, neanche necessitavano. Erano Brittany e Santana. Santana e Brittany. Non avevano mai avuto bisogno di un'etichetta. E decisamente non ne avevano bisogno ora. Era solo una parola, loro erano molto di più. Proprio in quel momento il corpo, ancora profondamente addormentato, della bionda si strinse al suo istintivamente. Le loro gambe erano incrociate, illuminate dalla tenue luce dell'alba. La latina guardò la persona che amava sopra ogni cosa, dormiva con la bocca leggermente aperta, lasciando intravedere i denti bianchi, e un sottile rivolo di bava le scivolava verso il mento. La mora si ritrovò a ridacchiare addolcita, dormire insieme alla bionda la faceva sentire a casa. L'amore che provava rischiava di farle esplodere il cuore. Portò una mano ad accarezzare la chioma  bionda, spostando qualche ciocca dagli occhi chiusi. Chissà cosa stava sognando. Chissà se sognava di loro due, chissà se ricordava della notte appena trascorsa. La mora indugiò per pochi secondi con le dita sulla guancia chiara della ragazza, perdendosi nel guardare le sue ciglia che sbattevano leggermente nel sonno. Rimase a guardarla per un tempo indefinito, forse il tempo si dilatò, si allungò fino a circondarla con il suo corpo sempre in movimento. Non le interessava di quanto tempo passasse, voleva guardare Brittany finché non avesse imparato la posizione di ogni neo, di ogni lentiggine, finché non avesse memorizzato il suo viso. Il petto della ragazza si alzava e si abbassava ritmicamente, con una canzone che, ormai, Santana conosceva a memoria. I capelli biondi erano scompigliati, segno di una notte passata a fare l'amore. Santana ricordò delle proprie mani immerse in quei raggi di sole, tirandoli e stringendoli. Le mani della sua amante si erano strette sulla sua schiena, lasciando dei segni rossi sulle scapole. I due corpi portavano i segni gemelli dell'amore. 
Brittany in quel momento cambiò posizione, avvicinandosi ancora di più alla latina inconsciamente, forse divorata dal bisogno di averla accanto. La testa bionda finì sul suo petto, dove era stata per infinite notti negli anni precedenti. Brittany russava sonoramente, facendo ridere ancora di più la mora. Sì, non le aveva fatto piacere di svegliarsi così presto, ma, se poteva vedere la donna che amava dormire, ne valeva decisamente la pena. 
"Ti amo, cucciola" sussurrò Santana, stampando un bacio sulla guancia della ragazza e sorridendo come una scema. Si sentiva troppo smielata, ma la verità è che si trasformava in un dolcetto quando si trattava di Brittany. La latina inspirò il profumo dei capelli dell'altra, sapevano di casa. Sentendo un familiare brontolio nello stomaco, Santana si alzò, decisa a scendere e preparare la colazione. Scesa dal letto, iniziò a cercare i propri vestiti, lanciati in un attimo di passione. 

"Non hai bisogno di questo" disse la bionda, una luce divertita negli occhi blu, mentre lanciava il reggiseno rosso della mora, abbassandosi, poco dopo, per dedicarsi ai suoi capezzoli scuri. 

Santana scacciò il ricordo, bastava per farla eccitare di nuovo. E non aveva più voglia di provare piacere se non era Brittany a regararglielo. Quando si era accorta per la prima volta di desiderare solo Brittany, le era sembrato strano. Lei era Santana Lopez e non avrebbe mai ristretto il suo campo di scopate a una sola persona. Eppure, gli altri non la soddisfacevano più. I ragazzi, con le loro mani ruvide e dure, la toccavano, ma lei non sentiva più niente. Si sentiva vuota, non importava quanto in realtà fosse piena. Con Brittany era diverso, bastava un suo sguardo per farla sentire piena e felice. E allora si era dovuta arrendere al desiderio che provava per la bionda. 
Santana recuperò la sua t-shirt di due taglie più grandi - che usava per dormire e che dunque indossava quando aveva scoperto dello sparo, quando non si era preoccupata di rendersi presentabile - e la indossò, in modo da coprirsi fino a metà coscia. Con un ultimo sguardo alla bionda addormentata - e un sorriso - , si diresse nel bagno a cui si accedeva direttamente dalla stanza da letto. Guardandosi allo specchio, la latina ridacchiò notando la condizione dei suoi capelli. Erano scompigliati, sicuramente dal modo in cui erano stati afferrati e tirati la notte prima. Non era aggiustata, non era truccata, era senza filtri e, soprattutto, portava ovunque i segni dell'amore. Eppure non si era mai sentita più bella, non come in quel momento, quando si guardava allo specchio e trovava degli occhi neri che ricambiano il suo sguardo. Occhi felici, come non lo erano stati per tanto tempo. Sembrava che sprogionassero gioia, così smisurata che presto anche le labbra carnose della mora si aprirono nel più sincero dei sorrisi. 
Sei proprio fottuta. La prese in giro bonariamente la vocina nella sua testa, ma lei scosse leggermente la testa, facendo ondeggiare i capelli a destra e a sinistra. Non era fottuta, era solo innamorata. E forse le due cose si equivalevano. Si costrinse a distogliere lo sguardo dal riflesso e a scendere a preparare la colazione. Fece le scale con passo leggero, totalmente diverso dal modo in cui aveva salito quella stessa rampa il giorno prima. Arrivata in cucina, preparò attentamente il caffè. Sentì il profumo arrivare nelle narici ed inebriarle i sensi. Nel frattempo, prese gli ingredienti per preparare i pancakes, abitudine di New York, dove, ogni domenica, presa da quell'affetto che stupiva sempre i suoi due coinquilini, si metteva ai fornelli e faceva dei dolci deliziosi.
"Vedo che sei migliorata in cucina" commentò una voce alle sue spalle. Santana sussultò al suono inaspettato e imprecò. Si girò lentamente e salutò con un sorriso Susan Pierce, che la osservava con i capelli raccolti in una coda e con una vestaglia. Sul viso aveva un sorriso gentile, quello che riservava sempre alla latina, memore del modo in cui aveva fatto stare bene la figlia.
Santana era color peperone, indossava solo una maglietta, non aveva neanche pensato a rimettersi gli slip. E ora la madre della sua amante, che tra l'altro era ancora fidanzata, le stava parlando. Non che Susan non le avesse beccate in situazioni compromettenti, ma stavolta era diverso. Non stavano più insieme. E si vedeva, anche solo guardandola, che avevano fatto sesso. 
"Non c'è bisogno di essere imbarazzata, cara. Come se non vi avessi mai visto scopare" esclamò allegramente Susan mentre controllava i pancakes. A volte Santana si dimenticava di quanto fosse diretta la donna. Ingoiò a vuoto, cercando di calmare il tremore delle mani. Sentì una mano sulla sua spalla e una leggera stretta. 
"Allora, come è andata?" chiese Susan dolcemente, stampando un bacio tra i capelli incasinati della mora, quasi come se fosse sua figlia. 
"Ehm..." balbettò la ragazza. Non poteva di certo parlare della sua vita sessuale con la madre della sua partner. Partner? Per la seconda volta da quando si era svegliata, Santana si chiese cosa fossero lei e Brittany. Per la seconda volta scacciò il pensiero, avevano tempo per pensarci.
"Va bene, ne parleremo più avanti" liquidò la situazione Susan, notando le guance ormai andare a fuoco della latina. In più, le sue mani scure tremavano a causa dell'agitazione.
"Ho paura che non lasci Sam" ammise Santana a bassa voce, gli occhi incollati al pavimento. Non amava ammettere le sue debolezze, tranne che con Brittany. Solo con lei poteva essere se stessa senza la paura costante di essere giudicata. Solo con lei si era permessa di piangere, di urlare e di disperarsi. Ma anche di amare. Non era mai stata in grado di resistere a quegli occhioni blu. E non avrebbe iniziato ora. 
"Santana, lei ti ama. E se ti ha detto che lo farà, lascerà Sam. Credo che sappiamo entrambe con chi deve stare. E credo che lo sappia anche Sam" mormorò la donna, stringendo la mora a sé, presa da uno dei suoi pochi momenti di serietà. Forse più unici che rari. 
Ed è la cosa giusta? chiese la vocina onnipresente nella testa di Santana, quella che rappresentava tutte le sue debolezze, quelle che non mostrava al mondo. La vocina che rappresentava la vera Santana, invisibile alla maggior parte delle persone. Era la cosa giusta permettere a Brittany di lasciare Sam? Sì. Lei sarebbe rimasta stavolta. Non sarebbe tornata a New York, non senza la bionda. Sicuramente anche Rachel e Kurt sarebbero stati felici di non averla più tra i piedi. 
Notando che i pancakes erano pronti, la mora li mise su due piatti e prese anche la caffettiera fumante, posizionando il tutto su un vassoio fornito da Susan. Borbottando un "grazie" - Santana Lopez non ringraziava mai, per questo era difficile farli ad alta voce - , salì di nuovo le scale, stavolta attenta a non rovesciare il contenuto del vassoio per terra. Un piatto ospitava una "torre" di pancakes annaffiati con sciroppo d'acero, il condimento preferito della bionda. Accanto c'erano un coltello e una forchetta e una tazzina fumante di caffè. 
Santana entrò nella camera e trovò la ballerina seduta a gambe incrociate, intenta a guardarla con un sorriso dolce. Sorriso che la latina non poté non ricambiare, le guance che le si arrossavano. 
"Avevo paura che non tornassi, come facevi all'inizio" sussurrò Brittany quando la ragazza si sedette nella medesima posizione di fronte a lei. Flash dei loro primi mesi di relazione invasero la mente della bruna. Si ricordò di come scappava dal letto dell' "amica", spaventata di affrontare i suoi sentimenti, quelli che nascondeva a tutto il mondo. Aveva paura che la bionda, guardandola negli occhi, intuisse quella verità celata con tanta difficoltà dalla mora. Sapeva di ferirla e la cosa le spezzava il cuore, ma non aveva alternative. Evidentemente i suoi occhi si erano riempiti di lacrime, perché senti una mano calda e gentile sulla guancia. 
"Va tutto bene, so perché lo hai fatto, ti ho perdonata tanto tempo fa" sussurrò la voce di miele. Chissà come, Brittany sapeva sempre leggerle dentro, come se fosse un libro aperto. Ne era sempre stata in grado. Anche quando Santana si sforzava di nascondere le sue emozioni, Brittany le conosceva. Forse anche prima che le conoscesse la mora. 
"Non ti lascerò più. Non ho intenzione di andarmene" mormorò la latina, alzando lo sguardo su quegli occhi blu, che la stavano già scrutando. 
"Ho mollato Sam con un messaggio" disse subito dopo la bionda, iniziando a tagliare i pancakes. Santana spalancò gli occhi a quell'affermazione. Lo aveva lasciato per lei. Potevano stare insieme veramente, non come amanti.
Brittany era nuda. Non avevano avuto né tempo né voglia di indossare vestiti dopo aver fatto l'amore la sera prima. Avevano dormito prive di essi e abbracciate, dandosi calore a vicenda. Santana osservò il petto della bionda che si alzava e si riabassava ritmicamente, poi sentì le dita calde della ragazze che prendevano la sua mano e la portavano all'altezza del suo cuore. 
"Questo batte solo per te" la voce di Brittany si spezzò per l'emozione, le sue dita si strinsero con più forza su quelle abbronzate. "È sempre stato così e lo sai."
"Lui ti ha reso felice, chi sono io per tornare e riprenderti?" chiese disperata la mora, inondata improvvisamente dai sensi di colpa. Stava facendo soffrire Sam, dopotutto. 
"Io voglio te, non lui, non so più come dirtelo." 
Santana cominciò a tremare, chiuse gli occhi per provare a bloccare il pianto. Brittany le prese entrambe le mani, sapeva che stava per avere un attacco di panico. Le era capitato spesso, soprattutto dopo il coming out forzato e la bionda era sempre stata lì per aiutarla a calmarsi. Stavolta non sarebbe stata da meno.
"Shhh, va tutto bene, ci sono io. Sono io, Brittany. E ti amo. Lo capisci che sei l'amore della mia vita?" la strinse forte a sé, accarezzandole i capelli scuri. 
Ci volle un po', ma piano piano la latina riprese a respirare normalmente e riaprì gli occhi, la prima cosa che vide fu quell'azzurro mozzafiato, velato fa un'espressione preoccupata. Immediatamente ebbe bisogno di un bacio da quelle labbra sottili. Si sporse e lo ricevette, sentendo il sapore di quell'unico pezzo di pancakes che la bionda era riuscita a mangiare prima dell'attacco. Il sapore dello sciroppo d'acero fu il Paradiso per le papille gustative della mora. 
"Rovino sempre tutto" disse dispiaciuta, staccandosi dal bacio. Ma Brittany aveva altri piani. Ricominciò a baciarla dolcemente e le prese le mani ancora tremanti, poggiandole sui propri fianchi. Santana si risvegliò dalla trance provocata da quel momento di debolezza e si rese conto di avere davanti la ragazza più bella che avesse mai visto, nuda. Tra baci e carezze, la colazione fu presto dimenticata. E cadde rovinosamente per terra. 


Spazio Autrice 
Siamo arrivati alla fine di questa storia. Considerando che io avevo progettato uno, al massimo due, capitoli, sono felice di avere avuto ancora da raccontare sull'argomento. Spero che la lettura sia stata piacevole, a presto (sì, ho un paio di altre idee)
   
 
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