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Autore: 8iside8    29/06/2021    0 recensioni
La Fata Nera è stata sconfitta e Storybrooke credeva di essere salva. Dopo poche settimane di pace, Killian Jones scompare ed Emma non si da pace.
La svolta arriva quando una nuova pista si palesa grazie a Tremotino.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Nuovo personaggio, Regina Mills
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Emma sfogliava le pagine dei registri, Henry la aiutava seduto di fronte a lei.

Prendevano appunti su dei fogli di carta e non fiatavano da più di un'ora.

«Mamma...» il ragazzino fissava il foglio che aveva davanti e lo porse ad Emma, che lo guardò avida di notizie utili.

«Corbeau?» chiese vedendo la parola sottolineata tre volte.

«Sì.» confermò Henry «In francese significa "corvo" e sono in sei ad avere quel cognome, tutti maschi.»

«Potrebbero essere loro...» sussurrò Emma.

«Ma sono nel censimento del primo sortilegio, mentre in quello del secondo non ci sono. Che siano rimasti nella Foresta Incantata?» pensò Henry a voce alta.

«Oppure no. Andiamo a verificare.»

Era un balsamo rendersi conto di avere qualcosa da fare, muoversi per fare delle azioni. Salirono in macchina e goderono dell'aria fresca che entrava dai finestrini. Il paesaggio scorreva rapido davanti agli occhi di Henry.

«Mamma, prima parlavi delle mie paure e mi è venuto in mente che non dovrei averle. Ho il cuore del Vero Credente, il Vero Credente non dovrebbe credere e basta?» il volto del ragazzo era cupo, pensieroso.

«No, Henry.» rispose decisa Emma «Credere ti permette di avere uno strumento in più per superarle. Come la nonna con la speranza!» gli sorrise.

Henry annuì, più sereno, e ricambiò il sorriso della mamma.

Partirono subito per andare all'indirizzo dei sei fratelli Corbeau. Al loro arrivo rimasero qualche istante ad ammirare la grande villa color miele. Era lussuosa e di un bianco avorio che rifletteva la luce del sole.

Andarono verso la porta e suonarono il campanello. Nessuno rispose. Emma provò a guardare da una finestra, la casa era in perfetto ordine, ma nessuno era presente. Henry indicò alla madre una porta che sicuramente li avrebbe condotti in cantina. Emma annuì e prese la pistola dalla fondina. La porta era chiusa con un lucchetto, ma niente poteva fermare la sua magia. Pose la mano libera sulla serratura e la chiusura scattò. Aprì velocemente le due ante della porta, quasi orizzontali e fece qualche passo scendendo i gradini. Un rumore metallico veniva dal fondo buio. Avanzò ancora, lentamente.

«Elise?» chiese una voce rauca e sommessa.

«No. Io sono Emma. Tu chi sei?» rispose la Salvatrice, che nel frattempo aveva trovato la cordicella e acceso la luce.

Per terra, nell'angolo c'era un giovane uomo, con lunghi capelli neri e occhi altrettanto scuri, vestito con abiti logori.

«Io sono Dénis.» rispose a sua volta, decisamente spaventato. Emma notò che era legato al pavimento con grandi catene scure.

«Perché sei incatenato, Dénis?» Emma aveva abbassato un poco la pistola.

«Perché... Ho litigato con la mia famiglia.» spiegò fissando il pavimento lercio «Ho cercato di farla ragionare e si è infuriata.»

«Elise?» s'informò lei.

«Sì. Vuole vendicarsi.» gli occhi di Denis si erano fatti grandi e impauriti «Se lo farà il suo cuore diventerà oscuro e il suo potere la mangerà!»

«Non capisco.» Emma sentiva di essere sulla strada giusta, ma aveva bisogno di più informazioni. E più chiare! «Henry! Chiama David, dobbiamo liberare Dénis e voglio farlo con un po' di copertura.» poi si rivolse di nuovo a Dénis «Posso aiutarti, anzi aiutarci a vicenda, ma per farlo devi dirmi tutto quello che sai su tua sorella.»

---

Uncino fissava Milah.

«Cosa farebbe Emma?» gli chiese la donna.

«Lei, analizzerebbe le informazioni e le userebbe per andarsene da qui, ma nessuna delle cose che so può aiutarmi.» rispose il pirata.

«Cosa aiuta Emma, quando è arenata?» chiese ancora lei.

Un altro ricordo permeò nella mente di Uncino.

Lui era con Emma ed Henry, nel mezzo di una strada sperduta, costeggiata da alberi verdi.

«Mamma, tu trovavi le persone anche prima di venire a Storybrooke.» aveva detto il ragazzino.

«Sì, pensa di essere ancora garante per la caparra... O come si dice.» aveva detto Killian.

Emma gli aveva sorriso e...

«Devo ricordare la storia di questa Elise.» prese a camminare avanti e indietro, iniziando a scandire i nomi di tutti i membri del suo equipaggio, poi i nemici e... Coloro che aveva perso nei secoli della sua lunga vita.

---

Dénis si era lasciato liberare senza battere ciglio e lo avevano accompagnato alla stazione dello sceriffo. Gli avevano dato da bere e da mangiare, lo avevano fatto lavare e regalato dei vestiti puliti. Aveva un bell'aspetto, il classico bello e tenebroso. Sorseggiava il suo caffé, toccando di tanto in tanto i capelli raccolti in una coda.

«Va meglio?» chiese Emma sorridendo gli. Sua madre gli aveva insegnato il potere di un sorriso.

«Sì, vi ringrazio. Come posso aiutarvi in cambio?» fece un piccolo inchino col capo.

«Tua sorella ha rapito mio marito, Capitan Uncino. Spiegami come stanno le cose, per favore.» Emma aveva gli occhi spalancati per l'ansia.

«Capisco. Sì, nostro fratello Anthime si imbarcò sulla Jolly Roger poco dopo essere tornato umano. A noi mancava, ma ogni tanto ci faceva recapitare un dono o un segno che era vivo. Le ultime tre volte erano state ravvicinate di pochi giorni. Ci portò tre oggetti e una lettera scritta su una foglia verde, che ci informava che Capitan Uncino lo aveva fatto annegare buttandolo a mare.»

«Chi ve li portò?» chiese Henry.

«L'ombra di Peter Pan. Mi ero chiesto il motivo, dato che Peter Pan e Uncino erano nemici, non aveva senso che l'ombra di Peter Pan aiutasse un membro della Jolly Roger, ma nessuno dei miei fratelli mi diede ascolto.» fissava la tazza.

«Quali oggetti vi aveva portato l'ombra?» chiese Emma.

«Erano dei frammenti di una mappa, che conduceva all'Isola del Drago.»

«Cosa vuole fare tua sorella?» la voce di Emma tremava.

«Riportare in vita Anthime.»

Emma camminava avanti e indietro, senza sosta. Non riusciva a stare ferma. Lei era sempre stata combattiva, ma aveva imparato che, se si trattava di Killian, non era più capace di ragionare. Sua madre aveva provato a farla stare seduta, ma lei si era rialzata all'istante, come se ci fossero degli aculei sulla sedia.

Regina si era precipitata subito da lei, appena Biancaneve l'aveva chiamata e aggiornata. Rifletteva picchiettando le dita sul bancone della cucina di Emma.

«Troveremo un modo.» ripeteva ogni volta che il silenzio si protraeva troppo. Henry aveva il naso ben piazzato nel libro delle favole da un'ora abbondante. Sollevò il capo e chiuse il volume con un tonfo che fece trasalire tutti.

«Adesso basta! Mamma,» si rivolse a Regina «puoi trovare Elise, partendo da suo fratello. Se trovi lei...»

«Non si può, Henry...» gli rispose lei dolcemente «Ci ho provato prima di raggiungervi. La magia del sangue la protegge anziché guidarmi da lei.»

Il ragazzino si era rabbuiato.

La porta della casa si spalancò, Zelina stava entrando con un librone stretto al petto. Il suo completo verde brillava e la sua bocca, coperta di rossetto, era piegata in un'espressione che non lasciava presagire niente di buono.

«In questo libro c'è un incantesimo che ha diversi elementi che combacerebbero con i sogni di Emma e il racconto di Dénis, ma non piacerà a nessuno.» posò il volume sul bancone della cucina con aria disgustata, poi mosse una mano in un gesto secco facendo muovere le pagine. Quando si furono fermate, Regina le lesse con gli occhi sbarrati.

«In sostanza,» spiegò Regina «Elise vuole uccidere Killian non solo per vendetta. Il suo sangue è l'elemento chiave. Serve il sangue dell'assassino, versato completamente su un uovo di drago.»

«Ma se non è lui l'assassino...» sussurrò Emma

«Uncino morirà ed Elise non avrà comunque suo fratello.» concluse Zelina.

«Morirebbe per niente...» Emma si sedette, come svuotata.

«Dobbiamo tornare nella villa dei Corbeau. Lì, potrebbe esserci la mappa per arrivare all'isola dei Draghi. Lui sarà lì.» 

 

   
 
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