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Autore: Ele_Warrior    29/06/2021    0 recensioni
“L’unica cosa positiva di questa giornata è che ci siamo fatti valere su Jeremie e Laura”
Odd circondò le spalle di Aelita con un braccio, stringendola a sé, lei sorrise e si appoggiò alla sua spalla.
“Oddlita 1, biondi scienziati 0” sentenziò.
Mia rivisitazione dell'episodio 13 di Code Lyoko Evolution: Vi siete mai chiesti il motivo per il quale Aelita fa chiamare Laura, nonostante non la sopporti, per riportare indietro Odd e la Skid?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Odd
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Sono davvero belle le tue rose, grazie Odd”

Baciandolo sulla guancia Samantha si allontanò, lui non la guardava però, guardava oltre la sua spalla. Guardava i suoi amici. In particolare ne guardava una, la stessa che poco dopo avvicinandosi si sedette accanto a lui.

“Era quello che volevi…”
“Si, ma … insomma…”
“Sembrava molto contenta… tu no?” Yumi occupò l’altro lato.
“Si… certo… quando avrò finito di pagarle… tra cent’anni”
“Forse cento no, ma se stringiamo tutti un po’ la cinghia magari in qualche mese…” lei sorride.
“Si, così sarà venerdì tredici per tutti” anche Yumi sorrise e Ulrich gli diede una pacca sulla spalla.

Risero e poco dopo Yumi, Ulrich e William si dileguarono, lasciando Odd e Aelita da soli sulla panchina.
“Non sembri contento…va tutto bene?” chiese la rosa scrutandolo in faccia, che cadeva giù, sui petali della rosa che si rigirava tra le mani.
“Si, va bene… stavo pensando a dove mettere tutte queste rose” gettò la testa all’indietro nella panchina.
“Puoi dire a Riley il giardiniere di curarle per te, magari crea un roseto qui a scuola e poi non hai più bisogno di comprarle”
Risero.

“Avrei dovuto ordinarle rosa, non rosse” riflette pensieroso il biondo
“Perché? Il rosso è il simbolo dell’amore” si erano alzati e adesso camminavano per il parco.
“No, il rosa è il simbolo dell’amore, il rosso è quello della passione”
Aelita lo guardò storto “Sei diventato magicamente esperto di rose?”
Odd strizzò l’occhio “Nah, sono solo un artista e conosco i colori”
Risero di nuovo, e Aelita piantò una gomitata scherzosa nel fianco di Odd.

“L’unica cosa positiva di questa giornata è che ci siamo fatti valere su Jeremie e Laura” Odd circondò le spalle di Aelita con un braccio, stringendola a sé, lei sorrise e si appoggiò alla sua spalla.
“Oddlita 1, biondi scienziati 0” sentenziò.

“Prevedibile, non ci batte nessuno.” Si vantò il biondo rigirandosi la rosa nella mano che non circondava Aelita.
“Non posso credere che stava seriamente per virtualizzare Laura” continuò poi Odd, Aelita si irrigidì un po’.
“Vero, ma credeva non ci fosse soluzione…” il tono incerto.
“Si, ma insomma… abbiamo fatto un sacco di discorsi su questa cosa…” il biondo era diretto.
“Odd…”
“E’ ancora troppo presto, e poi non penso sia fatta per il lavoro di squadra. Gioca da sola”
“Odd”
“Se l’avesse virtualizzata sarebbe diventata un membro permanente del gruppo”
“L’ho fatta chiamare io”.

Silenzio.

Odd non fiatò. Si girò verso Aelita. Completamente ammutolito, sbatte le palpebre.
Aelita buttò giù un sospiro, con aria rassegnata allo sguardo alieno di Odd.

“M-ma… eri tu che dicev-”
“Lo so, però…” guardò la punta delle sue scarpe imbarazzata.
“Ho seriamente creduto di non farcela questa volta…”
“A riparare la Skid? Ma ce l’abbiamo fatta alla fine…” Odd era perplesso e piegava la testa di lato. Aelita scosse la testa.

“No…Ho avuto paura di non essere in grado di riportarti indietro” confessò lei torturandosi le mani.
Odd sorrise teneramente, ma lei non poteva vederlo perché il suo sguardo era ancora fisso a terra.
“Quando gli scudi della Skid sono caduti e… Jeremie ha detto che saresti potuto precipitare nel mare digitale con tutta la Skid… Io ho sentito un nodo allo stomaco…” adesso tremava e Odd la strinse forte a sé, sorridendo come un matto.

“Mi sono ricordata di mio padre… e non potevo sopportare il pensiero che anche tu potessi rimanere virtualizzato per sempre…” poteva sentirla piangere attraverso le sue braccia.
“…Ho avuto paura di perderti, e in quel momento avrei accettato di far entrare Laura nel gruppo se questo avesse significato riportarti di nuovo tra le mie braccia…” Aelita lo strinse forte, alzando gli occhi su di lui mentre la cullava e gli dava un bacio sulla testa.

“Aelita, ti ho già detto che sei la mia Principessa?” la guardò negli occhi smeraldo pieni di lacrime.
“Si, me l’hai detto prima…” si asciugò le lacrime “E io ti ho detto che sei il Re” continuò mentre Odd gli accarezzava i capelli rosa.
“Ecco, non te l’ho detto per nulla. Lo sai che sei la persona a cui tengo di più al mondo, e mi hai cambiato tanto, in meglio. Oggi sei stata fantastica, mi hai tirato su… è stata la tua voce. Avevo bisogno della tua voce in quel momento, né quella di Jeremie né quella di Laura. Avevo solo bisogno di qualcuno che credesse in me…” Odd le accarezzò la guancia.

“Mi fido di te, sapevo che potevi farcela. L’ho sempre saputo” accoccolò la testa sul petto del ragazzo mentre le braccia gli cingevano la vita.
“Non potevo deluderti” confessò lui appoggiando il mento sulla testa rosa dell’amica.
“Non l’hai fatto, Odd, mai” alzò di nuovo lo sguardo su di lui.
“A volte penso che se non avessi il carattere che ho, le cose sarebbero diverse… magari sarebbero migliori… Se fossi più attento, più responsabile…” era maledettamente serio e Aelita non riusciva a sopportarlo.

Rise sonoramente.
“Non saresti tu, se non fossi così come sei. E le cose sarebbero noiose. Inoltre non voglio che cambi” adesso era lei ad accarezzargli la guancia mentre lui si appoggiava alla sua mano chiudendo gli occhi.
“Potrei essere un po’ più come Jeremie” riflette a occhi chiusi. Aelita scosse la testa.
“Mi piaci così come sei,Odd. Non dovresti essere nessun altro a parte te stesso.” Gli diede un bacio sulla guancia e lui aprì gli occhi, ritrovandosi a pochi centimetri da quelle pozze color smeraldo. Il sogno di una vita.
E gli aveva appena detto di rimanere così com’era.

“Anche tu mi piaci così come sei, Principessa. La nuova Madame Einstein non ha niente a che vedere con te”
Risero.
Poi guardarono in alto, c’erano nuvole bellissime, così si distesero sull’erba a guardarle: in realtà Odd si era buttato giù trascinando con sè un’inconsapevole Aelita e adesso entrambi erano sdraiati lì, Odd con un ginocchio piegato, una mano sotto la testa e un’altra che cingeva la piccola vita della rosa, Aelita con la testa appoggiata sul petto di Odd, un braccio all’altezza dello stomaco del ragazzo e l’altra mano gli accarezzava i capelli dietro l’orecchio. Una gamba intrecciata a quella del biondo che la teneva stretta a lui.

Odd era incredibilmente silenzioso, sembrava perso tra i suoi pensieri dopo quello che Aelita gli aveva detto.
“Sei sicuro di stare bene,Odd?” chiese dolcemente lei accarezzandogli ancora i capelli, lui si era apparentemente rilassato e aveva gli occhi chiusi.
“Questa cosa è bellissima…” ignorò la domanda.
“Odd, che succede?” insistette lei
“Ti prego continua... I grattini sono così belli”
“Mi dici cosa c’è che non va…?”

Spalancò gli occhi ambra, si drizzò abbastanza da sdraiato per sovrastare la ragazza dagli occhi verdi. La guardò serio.
“Non dovevi dirmi questa cosa…” confessò, Aelita aggrottò la fronte “Di essere te stesso?” chiese confusa
“No, che ti piaccio così come sono” la corresse lui “Perché?” chiese ancora lei, non stava capendo, pensava gli avesse fatto piacere.
Lui ridacchiò sarcasticamente abbassando lo sguardo “Io ce l’avevo fatta…” sussurrò tra sé “Ce l’avevo fatta a convincermi…” sussurrò un po’ più forte.
“Odd,ma che stai dicendo?” Aelita adesso era preoccupata, appoggiò una mano sulla sua spalla.
“Finalmente mi ero convinto che non ci sarebbe potuto essere mai niente tra me e te, che non mi avresti mai guardato in quel modo…” prese tra le sue mani la mano più piccola appoggiata sulla spalla e la trattò delicatamente.
“… E adesso mi dici che ti piaccio così come sono… e la speranza che tu possa essere innamorata di me così come io lo sono di te si è riaccesa, e mi fa male… Perché la mia mente lo sa che non sarò mai io…” trovò infine il coraggio di guardarla negli occhi, era sorpresa.
“…C’è una parte che dentro di me vuole crederci, e l’altra, quella razionale che mi dice che non sarà mai possibile. Ed ero riuscito a convincermi che non era amore, ma…  ti ho amata Aelita, più di quanto tu possa mai immaginare e … penso di amarti tutt’ora…No, ne sono sicuro. Ti amo ancora, e non ho mai smesso di farlo” si asciugò gli occhi lucidi, non poteva piangere davanti a lei.

Lei l’abbracciò improvvisamente, forte.
“Perché non me l’hai detto…?” chiese guardandolo, rimanendo avvinghiata a lui che aveva le braccia intorno a lei.
“Mi vergognavo… come potevo io, che mi sono sempre vantato di tutte le ragazze con cui sono uscito, venire a dirti che avevi il mio cuore?” lei ridacchiò “Forse se me l’avessi detto invece, saremmo insieme adesso… E non dovremmo fingere altro…” 

Odd sgranò gli occhi. Aelita rise.
“Sei un cretino, Della Robbia, ma ti amo anche così” lo baciò velocemente. Poi si alzò e iniziò a incamminarsi verso scuola. Odd ancora immobile al suo posto.

“Non ci sto capendo un cazzo...” mormorò, scattò in piedi e corse verso di lei afferrandola per la vita e baciandola intensamente, Aelita avvolse le braccia dietro al suo collo e lo baciò di rimando.
“Che stronza… mi lasci lì così dopo avermi detto che mi ami…” ghignò lui, adesso aveva pensieri poco casti per la mente.
“Te lo meriti, Casanova” rispose lei dandogli un buffetto sulla guancia.
“Te la farò pagare, Principessa…”

Cambiarono rotta e si diressero verso l’Hermitagè. 

   
 
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