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Autore: IroccoPerSempre    03/07/2021    0 recensioni
Irene propone di festeggiare il loro anniversario tornando sulla scena del crimine.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Irene si sfilò i tacchi facendo di tutto per non far rumore….
Voleva sorprenderlo - incredibile come anche il semplice proposito di compiere un gesto così banale le provocasse ancora le farfalle allo stomaco - approfittando di quel breve momento in cui dava le spalle alla porta.
Si avvicinò di soppiatto, coprendogli gli occhi da dietro.
“Indovina chi sono?!” gli chiese lei con un picco di voce.
Irene lo sentì contrarre le spalle per la sorpresa e rilassarsi subito dopo contro di lei.
“Celeste…” scherzò lui prendendo le mani di Irene tra le sue e voltandosi per guardarla.
“Esatto. In tutti i sensi!” e, abbassando la testa, sorrisero insieme, capendosi immediatamente senza bisogno di aggiungere altro.
“Quanto ti manca?” riprese lei.
“Poco, perché?” chiese lui.
“Perché stasera ti rapisco” disse lei solennemente.
“Per andare dove?” fece lui con l’entusiasmo di un bimbo.
“Per la precisioneeee…” la voce di Irene rimase in sospeso, mentre lo prendeva per mano e lo guidava a grandi passi per la stanza con la stessa maestosità con cui gli avrebbe mostrato gli sfarzi di una villa ottocentesca,
“…QUI” concluse con un saltello.
Rocco, guardandola come se fosse pazza, le chiese: “In magazzino?”
“Sì!” insistette lei. “Ci compriamo un po’ di carne, candele ne abbiamo, e prendiamo anche un po’ di vino…”
“TU. NO.” reagì Rocco all’istante, come colto da un attacco di orticaria.
Irene alzò le mani come una ragazzina colpevole: “ERA PER TE INFATTI, cosa vai a pensare?!” si affrettò lei a spiegarsi mentre entrambi erano sul punto di ridere.
“Mmh!” puntualizzò Rocco, ammorbidendosi dopo il suo scatto protettivo, “Ma in trattoria non è più comodo?”
“Eh no, Rocco, NO! Non è la stessa cosa” fece lei spazientita “dobbiamo festeggiare tornando sulla scena del crimine”
“Perché chi è morto??” chiese Rocco sbigottito.
Irene alzando gli occhi al cielo e aprendo le braccia, come a voler invocare un aiuto divino che le desse la forza, gli rispose sarcasticamente:
“I topi!”… “Rocco, NESSUNO è morto. È un modo di dire. Il magazzino è la scena del crimine. Qui è dove ci siamo… “ Irene si interruppe, sfregandosi le mani tra loro.
“Dove ci siamo…??” la stuzzicò lui, avvicinandosi a lei lentamente, circuendola.
“Be’ insomma hai capito…” disse Irene balbettando.
“NO, lo devi dire!” insisteva Rocco.
“Uffa! Neanche stesse parlando il re del romanticismo!” sbottò lei.
“Vedi che sto aspettando eh” disse Rocco a braccia conserte, divertito.
“INNAMORATI!” ammise lei, ormai rossa in volto.
“OH! Lo vedi che non era difficile” disse Rocco allargando le braccia, soddisfatto.

‘A quanto pare, nemmeno a un anno esatto dal loro matrimonio, Irene si sentiva a proprio agio a parlare di sentimenti e quindi preferiva parlare di “crimini”’, rise Rocco tra sé e sé, intenerito, amandola più che mai.

“TI ODIO!” disse Irene fintamente stizzita, mentre Rocco la circondava con le sue braccia da dietro.
“Seh vabbè” rispose Rocco a mezza voce, sorprendentemente sicuro di sé.
“E comunque …” le sussurrò nell’orecchio “non ci siamo innamorati qui. Lo eravamo già, ma non lo sapevamo”.
Irene gli sorrise senza rispondere, con il cuore in gola, e lui le baciò la guancia dolcemente mentre le loro mani intrecciate si poggiavano sul ventre di lei, dove cresceva il loro primo figlio maschio.

NOTA: Con la mia sfiga sicuramente negli anni ’60 non era ancora possibile scoprire il sesso di un bambino durante la gravidanza, ma lassateme perde perché volevo sfruttare il doppio senso con “Celeste”
 
 
   
 
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