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Autore: NightSilence    03/07/2021    0 recensioni
Ilae e Naev sono le uniche due figlie del sovrano del Regno del Buio. Essendo sorelle gemelle, hanno sempre condiviso tutto, anche il dolore della perdita della madre. Al compiere dei loro vent'anni arriveranno alla prestigiosissima Accademia di magia, per uscirne poi preparate ad ereditare il regno del padre come future regine e sposare i loro promessi sposi, i principi Azriel e Rhysand. Scopriranno che le due sezioni nelle quali la scuola smista i suoi studenti, nascondono molti segreti, a cominciare dal fatto che gli studenti appartenenti a sezioni diverse non si sarebbero mai potuti sposare o avere relazioni, a causa di una potente maledizione che si scaglia su chi trasgredisce la regola. Quando Azriel e Rhysand spariscono inspiegabilmente rapiti da una misteriosa organizzazione di ribelli, le due ragazze cominceranno a capire di star sviluppando degli strani poteri, che non c'entrano proprio nulla con quelli del padre che avrebbero dovuto ereditare insieme al regno a seguito dell'assegnazione della loro pietra magica. Attraverso sogni e incubi potrebbero riuscire a comprendere cose mai svelate del loro mondo, e forse non solo di quello.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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•Ab uno disce omnis•

•••

A Naev sembrava quasi impossibile che la preside avesse dato il permesso ad una studentessa di organizzare una festa del genere, occupando addirittura l'intera serra e mettendo in pericolo tutte le preziose piante rare che usavano per le pozioni.

Eppure per l'intera settimana non si parlava pressoché d'altro nelle camere e i coridoi dell'intera accademia. Alcuni studenti avevano usato le loro ore libere per occuparsi delle decorazioni con Meira che stava costantemente loro col fiato sul collo per assicurarsi che ogni più piccolo dettaglio fosse perfetto.

Le gemelle non avevano idea di cosa aspettarsi mentre scendevano la scalinata che le avrebbe portate nel giardino sul retro, ma avevano sentito alcune chiacchiere di altri studenti che erano riusciti a sbirciare per qualche secondo prima che la dispotica principessa li cacciasse via.

A dire il vero non erano così tanto entusiaste di partecipare alla sua festa, la ragazza non stava loro poi così tanto simpatica, ma ci sarebbe stata tutta la scuola e avrebbero fatto brutta figura a non presentarsi.
E poi avevano sentito dire che ci sarebbe stato da bere e non volevano certo farsi scappare l'occasione di svagarsi un po' dalla pesante routine scolastica.

Quando arrivarono all'immenso portone che affacciava sul giardino Azriel e Rhysand erano già lì ad aspettarle. Se ne stavano appoggiati al piedistallo della statua di un'affascinante creatura magica, un bizzarro incrocio tra quello che Neav suppose si trattasse del corpo di un cavallo e la testa di un'aquila, anche se secondo Ilae quello sembrava più uno strano piccione.

-Finirai per ammazzarti se continui a fumare quella roba.- rimproverò il ragazzo strappandogli dalle dita la sigaretta.

-Te lo avevo detto che dovevi sbrigarti a finirla prima che arrivasse la tua dolce sposina ficcanaso.- ghignò Azriel dando una gomitata nelle costole al fratello.

Naev sentendosi presa in causa alzò gli occhi al soffitto a volta spegnendo la sigaretta sulla zampa dell'animale di pietra sotto lo sguardo incredulo di Rhysand che aveva tentato invano di riprendersela.

-Chiudi il becco, Az.- lo riprese Ilae stringendogli il braccio cercando di controllare la sua lingua troppo lunga. -Naev ha ragione, dovreste darci un taglio con questo vostro brutto vizio.-
-Ma sentila, ma se fino all'estate scorsa me le scroccavi sempre tutte.-

La ragazza non rispose, tirando il ragazzo dal braccio per seguire la massa degli altri studenti tutti impeccabilmente agghindati in occasione di quello che pareva l'evento dell'anno.

Davvero non condividevano tutto quell'entusiasmo da parte loro, ma nemmeno le gemelle avevano storto il naso vedendo gli abiti che le fate le avevano fatto trovare sul letto.

-Comunque,- cominciò la maggiore sistemandosi l'orlo del mantello, cercando di cambiare argomento.
-si può sapere che è successo l'altro giorno quando quella guardia vi ha portato via? Ancora non ci avete detto niente.-

In effetti la scena di un paio di giorni prima se la ricordavano bene tutti e quattro, compreso qualche studente che girava per il giardino arrischiandosi a infrangere il coprifuoco.

Era sera inoltrata e i quattro amici se ne stavano a chiacchierare vicino al portone principale, quando una delle tante guardie del castello era venuta verso di loro, richiamando i due fratelli in privato nell'ufficio della preside.

Le principesse non avevano più visto ne Azriel, ne tanto meno Rhysand, fino al pomeriggio successivo.

Ilae si girò verso il suo accompagnatore incitandolo a parlare ma Azriel aveva la faccia di uno che, piuttosto che parlare, avrebbe preferito passare la mattinata pulendo il pavimento dell'aula di pozioni dopo aver fatto esplodere uno dei calderoni pieni di quella disgustosa melma verde che avevano preparato quel pomeriggio.

-Rhysand?- provò con l'altro fratello sperando che fosse un po' meno cocciuto.

Il principe si frugò nelle tasche per tirare fuori un'altra sigaretta, fece per portarsela alla bocca ma si fermò a mezz'aria per vedere cosa ne pensava Naev. Lei gli fece un cenno di assenso con la testa e il ragazzo non se lo fece ripetere una seconda volta.

-Per farla breve...- inspirò una lunga boccata dal piccolo cilindro incandescente, trattenne il fiato per qualche secondo e poi gettò il fumo in faccia alla ragazza che stizzita gli diede una spintarella scatenando le risa dei due ragazzi.

Per farla calmare Rhysand le scoccò un bacio sulla guancia prima di continuare.

-Nostro padre è sparito.-
-Che intendi dire con "sparito"?-domandò Ilae.

Il gruppetto stava imboccando il sentiero di gradini di acciottolato che costeggiava il dolce pendio della collina su cui sorgeva l'accademia, scendendo fino ad immergersi nel laghetto.

Il cielo era limpido, l'aria pungente aveva fatto allontare ogni nube per lasciare la luna specchiarsi sulla la quieta superficie d'acqua.
I raggi candidi colpivano i frammenti preziosi dell'abito delle due ragazze, che anche quella volta avevano scelto di vestirsi identiche.

Fin da piccole le divertiva far impazzire gli altri rendendo loro impossibile distinguerle, ormai per loro era come un gioco.

-Intendo dire che nessuno riesce più a trovarlo, Ilae.- il giovane offrì la mano alla fidanzata vedendola in difficoltà a camminare con i tacchi sulle pietre mentre con l'altra stringeva ancora tra le dita l'amata sigaretta, quasi del tutto consumata.

-Io e Azriel stavamo... stavamo pensando di tornare a casa, almeno finchè non riusciremo a trovarlo. Senza di lui non c'è nessuno che possa occuparsi del trono.- concluse cupo.

Le due sorelle si scambiarono un'occhiata. Conoscevano il padre dei ragazzi, per loro era stato come uno zio affettuoso, ed un padre molto amorevole coi suoi figli da quando la moglie era morta ormai molti anni addietro.

Non li avrebbero certo biasimati se avessero deciso di abbandonare l'accademia, le gemelle avrebbero fatto altrettanto se a sparire fosse stato il loro di padre.

In più, sapevano quando potesse essere difficile crescere senza l'amore di una madre a cui potersi affidare in momenti di difficoltà come quello.

I quattro giovani reali battiveccavano spesso, ma non per questo non provavano affetto l'uno verso l'altro anzi, erano legati come se fossero un'unica famiglia.
E molto probabilmente un giorno sarebbe stato così.

-Cavolo ragazzi... Ci dispiace così tanto per vostro padre. Noi non possiamo decidere per voi, ma sappiate che per qualunque cosa io e Naev ci saremo.- La principessa cercò di tirare fuori un sorriso incoraggiante per far sentire meglio i due ragazzi e sembrò funzionare anche se di poco.

-Vabbè, ragazzi io non so voi, ma a me non va di deprimermi con questi discorsi.- esclamò tutto ad un tratto Azriel. -Avremo già abbastanza responsabilità di cui occuparci per il resto della nostra vita, intanto pensiamo a spassarcela un po'.
Tutto quello a cui voglio pensare stasera è un bel bicchiere pieno di qualsiasi cosa sia capace di farmi ubriacare.-

Senza nemmeno aspettare una risposta dagli altri il ragazzo si diresse a passo deciso verso la serra che con le sue luci viola faceva capolino come un fiore velenoso dal bosco lussureggiante in cui era immersa.

La serra era ancora più grande della sala in cui si era tenuta la cerimonia di consegna delle pietre.
Interamente costruita in ferro battuto dipinto di bianco e vetro, svettata verso l'altro con un'alta cupola centrale accompagnata da una serie volte più basse su tutti i lati.

Vi si accedeva da uno dei lati lunghi la cui scalinata proseguiva per un tratto fin sotto il livello dell'acqua e poi dalla parte opposta con una fila ordinata di sei colonne in marmo bianco. Anche la madre delle gemelle aveva fatto costruire una serra nel loro giardino, ma non assomigliava neanche lontanamente a quella a cui si trovavano ora di fronte.

-Wow, però. Non è così male come pensavamo. C'è anche parecchia gente, perciò se siamo fortunate non incontreremo... Meira, ciao carissima!- Ilae non fece in tempo a finire la frase che la giovane organizzatrice svolazzò loro incontro del suo delicato abitino azzurro con in faccia stampato il sorriso più falso che i quattro avessero mai visto.

-Bene. Amici miei è stato bello, noi ci rivediamo a fine serata.- disse Azriel superando la ragazza per sgattaiolare dentro nel vivo della festa.

La prima cosa che puntò il principe fu il tavolo del buffet, la seconda fu il retro la gonna delle ragazzine che stavano girovagando lì intorno.

-Ciao, ragazze!- trillò con fin troppo entusiasmo la principessa dalla pietra di ghiaccio. -Sono così contenta che abbiate deciso di venire! E vedo che avete portato pure i vostri fidanzati, bene! Dopotutto più siamo e meglio è, no?- a Naev non piacque affatto il modo in cui lo disse ma decise di non farci caso servendole lo stesso sorriso fasullo.

-Anche noi siamo tanto felici che tu ci abbia invitato, Meira.- disse Ilae prendendo sottobraccio la sorella.
-Noi andiamo a dare un'occhiata dentro, vogliamo assolutamente vedere tutto il frutto del tuo lavoro.
Ci vediamo in giro, va bene?-

Senza nemmeno attendere di venire congendate, il gruppetto si fiondò dentro la serra cercando di mischiarsi tra gli invitati.

-Naev, guarda un po' lì...- Ilae richiamó l'attenzione della sorella, indicandole un punto preciso tra la folla.

-Non ci pensare neanche.- disse subito l'altra principessa, afferrando la gemella per il polso e cercando di trascinarla dalla parte opposta della sala. Cosa non molto semplice dato che ormai Ilae aveva adocchiato la sua preda, ed entrambe sapevano alla perfezione che allontanare la ragazza da ciò che aveva deciso di volere assolutamente, equivaleva a darglielo sopra ad un piatto d'argento.

Naev sospiró lasciando andare la sorella, quando questa le rivolse un'occhiata che fece subito prevedere che cosa sarebbe accaduto di lì a poco.

"Sarà mio.
È inutile che mi trascini via."

Sembrava che gli occhi di Ilae parlassero, in effetti.

Quando poi lei vide l'oggetto del suo desiderio venirle incontro, dovette nascondersi con una mano le labbra dipinte del colore del vino rosso più pregiato che potesse esistere, per non rivelare un piccolo sorrisetto soddisfatto.

-Buonasera, principesse.- le salutó cordialmente uno dei due capi sezione, quello che più aveva intrigato Ilae. Si chiamava Caelum, da quanto aveva capito.

-Principe Caelum.- sorrise la gemella più giovane, sbattendo le lunghe ciglia scure e facendo un piccolo sorriso, appena accennato.

-Siete primine, non è così? Ci siamo incontrati quando vi ho fatto fare il giro dell'Accademia.- disse il ragazzo guardando Ilae con un luccichio malizioso negli occhi del colore dell'ambra, passandosi le dita affusolate tra i capelli scuri.

La ragazza annuì.

-Esatto.- rispose. -E poi siamo quelle che sono riuscite a stravolgere la cerimonia, quindi ti ricordi di noi sicuramente.-
Il principe ridacchió, e Ilae si ritrovó a fantasticare sulla calda voce rassicurante e profonda del ragazzo.
In più lui aveva un leggero accenno di barba che gli dava un'aria molto più matura dei suli coetanei.

Bastarono solamente pochi minuti di conversazione con Caelum per far capire alla ragazza che il loro capo sezione era decisamente più affascinante di quando aveva immaginato solo guardandolo da lontano, e quando Meira arrivó a passo spedito agguantando Naev trascinandola via con sè, la ragazza decise di cogliere l'occasione al volo.

Nonostante fosse una principessa anche lei aveva bisogno di divertirsi in qualche modo, e il suo mondo non consisteva solo in ciò che il padre le aveva insegnato.

Odiava annoiarsi.

•••

Era divertente il fatto che fare parte della sezione di magia nera, dava automaticamente il diritto agli studenti di poter fare quello che volevano.

Ilae in effetti quasi non si sentiva minimamente in colpa per aver abbandonato la sorella con Meira, la quale aveva cominciato ad elencare tutti i vari tipi di vestiti che le avevano confezionato le fate che le erano state assegnate.

Voleva concentrarsi solamente su Caelum che la guardava ghignando, lanciando occhiate decisamente più lunghe in determinati punti, da quando la sorella della ragazza si era allontanata.

Lei sorrise, guardandolo provocatoria dal basso verso l'alto.

Nonostante non fosse alta quanto lui mancando di diversi centimetri, sapeva che riusciva a trasmettere esattamente quello che voleva lei.
Era una caratteristica che aveva avuto da sempre, riuscendo fin da piccolissima a spaventare i bambini solamente guardandoli.

Aveva sempre supposto che fosse perché era una principessa, ma in quel momento si rese conto che doveva essere uno dei suoi poteri il riuscire a intimidire qualcuno con un semplice sguardo, considerando che Caelum era un reale esattamente quanto lei.

Mordicchiandosi il labbro carnoso colorato di rosso scuro, afferró con sicurezza un lembo della giacca nera del ragazzo tirandolo delicatamente verso di sè, mentre ancora lo fissava negli occhi ambrati ardenti di lussuria.

-Giochiamo?- chiese lei sussurrando, scoprendo i denti perlacei in un sorriso eccitato.

Il ragazzo si raddrizzó leccandosi un angolo delle labbra, per poi guardarsi intorno cercando una sorta di spazio appartato dove poter stare in tranquillità.

Videro una stretta rientranza isolata nel muro proprio accanto ad una pianta strana e mastodontica, che gettava ombra coprendo le luci violacee ma luminose che aveva fatto installare Meira per creare atmosfera, e la raggiunsero in pochi istanti.

Caelum spinse con vigore la ragazza contro il vetro della serra appoggiando un braccio contro di esso, mentre con l'altro avvolse la vita di Ilae, che continuava a guardarlo negli occhi come per sfidarlo.

-Puoi essere il capo sezione lì fuori...ma qui non comandi proprio nulla.- disse lei, prendendolo per il colletto e avvicinando il viso a quello di lui. -Solo per tua informazione.-

Quando Caelum dischiuse le labbra per baciarla, lei azzeró completamente le distanze rispondendo al bacio, prendendolo per le braccia e ruotando di scatto il baccino per scambiare il posto del ragazzo con il proprio.

Lei allontanó il viso per qualche secondo, ridacchiando piano.

-È tutto qui quello che sai fare?- lo provocó mordendogli il labbro inferiore per poi passare al collo, mentre con una mano si era infilata sotto la camicia del ragazzo, passandogi un dito lungo la spina dorsale.

Caelum si riavvicinó per baciarla, e continuarono così fino a quando non si sentì un fortissimo scoppio all'entrata della serra, facendoli sobbalzare all'indietro per la sorpresa.

-Ma che diavolo...- sbottó il ragazzo vicino a lei, uscendo da dietro la pianta che li aveva nascosti fino a quel momento.

Ilae si sporse vicino a lui, guardando allibita la scena che le si presentava davanti agli occhi.

C'erano una decina di ragazzi vestiti con abiti meravigliosi e bianchissimi, sembravano pronti per un matrimonio.

Tutti emanavano così tanta luce che alcuni dei presenti dovettero distogliere lo sguardo.

Uno dei nuovi arrivati si fece avanti con quello che Ilae riconobbe come un sorrisetto di superiorità stampato sulla faccia. Era un ragazzo alto, con i capelli pettinati, meticolosamente ordinati e incollati tutti da una parte con una quantità spropositata di gel.

Si ergeva davanti a tutti come se fosse stato un qualche dio importantissimo, e si guardó intorno sempre con quell'odioso ghigno che probabilmente a molti dei presenti aveva fatto venire voglia di dargli fuoco.

-Che carini che siete, guardatevi:
il gruppo sfigato ed emarginato della scuola che tenta di fare finta di essere in qualche modo importante, organizzando stupide feste senza invitare chi davvero potrebbe portare vita e divertimento in questo mortorio.-

Quando Ilae vide Meira farsi avanti per fronteggiare quel ragazzo, capì immediatamente una cosa.

L'idiota che aveva parlato non aveva assolutamente idea di chi si stava mettendo contro, e l'unica cosa che voleva fare era provocare.
Di certo la sua intenzione non era finire in una sala da festa facendo da statua di ghiaccio per decorazione.

-Bada a come ti rivolgi, moccioso. Stai mancando di rispetto a tutti i presenti. In più, nessuno di voi ha il permesso dei presidi per stare in questa serra.- sibiló Meira, scostandosi una ciocca biondissima dietro l'orecchio.
-Voi invece ce l'avete? Pensavo che la vostra sezione facesse tutto quello che voleva senza il permesso di nessuno.- continuó lui provocando la ragazza.
-Abbiamo quel briciolo di intelligenza che a voi manca, a quanto pare.
Ora sparite.- l'ultima frase della principessa sembrava proprio l'ultimo avvertimento prima di un disastro.

Ilae cercó con lo sguardo Naev, ma non riuscì ad individuarla.
Sapeva che di lì a poco sarebbe scoppiato un putiferio, e sperava proprio di non essere esplusa subito i primi giorni di Accademia per aver preso parte ad un combattimento non autorizzato dai professori della scuola.

Gli altri ragazzi della sezione di magia bianca fecero qualche passo avanti, e una ragazza bassa e formosa si avvicinó a quello che stava sfidando Meira così tanto stupidamente, incrociando le braccia.

-Questa musica fa schifo.- ghignó lei, lanciando un'occhiata divertita a tutti i presenti. -Ma del resto, non ci si poteva aspettare altro, non è così?-
-Nessuno vi ha invitato.- una ragazza accanto a Meira si fece avanti.

Era molto più bionda dell'altra, aveva un abito grigio lungo fino alle ginocchia, che si apriva in vita in una sorta di nuvola scurissima.
Il tulle dava ancora più l'impressione del cielo durante una tempesta, e in effetti gli occhi della ragazza mandavano lampi pericolosi.

-E tu saresti, bambolina?- chiese il ragazzo con i capelli impomatati che aveva parlato per primo, con voce disgustosamente provocante.
-Sicuramente meno imbecille di te, di questo ne sono convinta.
Ah, intendevi come mi chiamo?
Scusa, devo essermi confusa.
Sono la principessa Liserli.
Ora filate fuori, se non volete che la serata finisca male per tutti quanti voi.- l'ultimatum della ragazza che a quanto pareva si chiamava Liserli, non sortì l'effetto sperato, provocando ilarità generale nel gruppo che si era imbucato nella serra.

-Questa sarebbe una minaccia, ragazzina?- ridacchió il ragazzo che ancora non si era presentato.
-Allora, vediamo che cosa sei in grado di fare.- con uno scatto delle dita alle quali portava diversi anelli compreso quello con la pietra, fece volare Liserli all'indietro. La scena improvvisa causó reazioni furibonde da parte di tutti, tra i quali soprattutto Meira aveva uno sguardo infervorato negli occhi.

Ilae si sorprese che a quello sguardo nessuno era ancora scappato a gambe levate.

-Come. Osi?!- esclamó la ragazza, ergendosi davanti al ragazzo.
Tutti poterono constatare che era leggermente impallidito.
-Stavo...solo scherzando...- trovó la forza di dire lui, facendo qualche passo indietro e inciampando sui piedi della ragazza che aveva giudicato la loro musica.
Incespicó per poi cadere all'indietro, tenendo sempre gli occhi puntati su Meira.

-Di tutti gli errori che hai commesso durante la tua insulsa e patetica vita, ti assicuro che questo è quello più grave. Ti piace giocare?- chiese con una calma spaventosa la ragazza, fissandolo dall'alto. -Allora giochiamo. Sei tanto convinto di poter governare il mondo e poter fare qualsiasi cosa a tuo piacimento, quindi ti do una notizia: da questo momento alle mie parole devi stare attento, perchè qualsiasi cosa tu dirai, nessuno ti crederà mai.- Meira sorrise all'espressione orripilata del ragazzo. -Buon divertimento.- gli fece l'occhiolino, allontanandosi.

La musica ripartì, mentre i ragazzi della sezione di magia bianca corsero via chiudendosi la porta della serra alle spalle, terrorizzati.

Ilae finalmente riuscì a trovare la sorella, e la raggiunse.
Naev stava guardando Liserli mentre si rialzava massaggiandosi la nuca, assicurando tutti che stava bene.

-Ora capisco perché la sezione di magia nera e quella di magia bianca sono tenute separate.
Vogliono evitare questo tipo di incidenti.- mormoró alla sorella.
Naev annuì, sovrappensiero.
-È assurdo ció che è successo stasera. Spero che Meira non passi dei guai per aver maledetto quel ragazzo, nonostante se lo meritasse.- disse, mentre Ilae si sistemava le pieghe del vestito.
-Tra l'altro chi diavolo lo conosceva quello? Si comportava come se fosse stato appena eletto re del mondo...-

Poi Naev si riscosse improvvisamente, voltandosi verso la sorella con gli occhi che brillavano di una nuova luce maliziosa.
-Hey, tu non mi dici niente?-
-Che cosa dovrei dir- Ah.- Ilae capì a cosa alludeva la ragazza e sorrise, ridacchiando.
-Ci sarebbe molto di più da raccontare se quegli idioti non ci avessero interrotti, credimi.-
Naev si mise ad ascoltare, ridendo per qualsiasi battuta facesse Ilae su ciò che avrebbe voluto fare la ragazza quella sera.

Le due prima di arrivare alla festa pensavano davvero che si sarebbero annoiate, ma a dire la verità quello era stato l'evento più interessante al quale erano state costrette a partecipare.

•••

 

   
 
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