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Autore: LadyPalma    04/07/2021    3 recensioni
Prima classificata al contest "A Reality contest: Amici edition - contest fiume" indetto da BessieB sul forum.
“So di farti una domanda personale e, credimi, non mi permetterei se fosse soltanto per banale curiosità. Cosa c’è tra te e Severus?”
“Siamo amici” dichiara Septima, ma le guance s’imporporano e lo sguardo si fa evasivo.
Tradimento meschino del suo corpo, che però è nulla rispetto a quello che Silente esige che lei infligga a Severus.
“Vorrebbe che io gli spezzassi il cuore?”
“Severus sa sopravvivere a un cuore spezzato”.

Severus/Septima
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt, Septima Vector, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Adesso che son solo penso
a quello che ti avrei voluto dire.

[Mario Nunziante – Domenica]

 

 


Ninnananna aritmetica
 




 
 
“So di farti una domanda personale e, credimi, non mi permetterei se fosse soltanto per banale curiosità. Cosa c’è tra te e Severus?”
“Siamo amici” dichiara Septima, ma le guance s’imporporano e lo sguardo si fa evasivo.
Tradimento meschino del suo corpo, che però è nulla rispetto a quello che Silente esige che lei infligga a Severus.
“Vorrebbe che io gli spezzassi il cuore?”
“Severus sa sopravvivere a un cuore spezzato”.
 
Sola nella sua stanza, Septima si ritrova a riavvolgere ogni notte le fila degli ultimi anni come pecorelle da contare prima di andare a dormire. Uno: le passeggiate in riva al lago e quel tenero che sembra sempre sul punto di nascere; due: le parole di Silente; tre: lei che esegue e si allontana da Severus senza neanche pretendere una spiegazione ulteriore; quattro: lei che s’avvicina a Remus giusto per fare un dispetto al professore di pozioni; cinque: Albus che muore e lei che pensa che forse voleva proteggerla da un assassino; sei: Severus a capo della scuola e lei che si chiede se l’assassino può davvero coincidere con il quasi amante; sette
È inutile dondolarsi sul sette, lo sa bene: è meglio lasciare che le parole non dette restino ipotesi fugaci nello spazio solitario tra la veglia e il sonno. Non articola lucidamente le parole che avrebbe potuto dire, non si sofferma nitidamente sulle scelte diverse che avrebbe potuto compiere, ma quei pensieri s’infiltrano nella sua consueta ninnananna aritmetica e colorano l’essenza dei sogni che non vorrebbe fare.
Ogni notte le stesse pecorelle, ogni mattina scoppiano in una manciata di bolle di sapone che basta una doccia energetica a scacciare via.
Non questa mattina, però. Stavolta si sveglia, si alza, cammina e raggiunge i sotterranei.

 
 
“Cosa c’è, professoressa Vector? Anche tu vuoi avanzare proposte o rimostranze in merito al modo in cui gestisco Hogwarts?”
“Ho una proposta, sì, ma non riguarda la scuola”.
Si guardano negli occhi a lungo: una scintilla di curiosità vibra nel nero; nervosismo e affetto si contraddicono nell’azzurro.
“Domenica andiamo al lago, Severus”.
 


 
Stesa sul letto dell’infermeria alla fine della guerra, Septima per la prima volta vede le pecorelle sotto un’altra forma; conta ancora ma l’Aritmanzia dei numeri è diversa. Uno: la passeggiata imbarazzata in cui ha tentato di ritrovare Severus; due: lei che non resiste all’impulso di baciarlo prima di vederlo fuggire via; tre: il quadro di Albus che la osserva e lei non capisce cosa quello sguardo significhi; quattro: lei che combatte per la scuola ma si sente sporca perché il suo cuore è altrove (figuriamoci la testa); cinque: Severus che muore e a urlarlo è Potter nello scontro finale; sei: la verità di come Severus e lei e il loro amore in potenziale non sono stati altro che burattini nel grande piano di Silente; sette
È inutile far finta che il sette non esista, all’improvviso lo capisce: è meglio fare i conti con la colpa opprimente di non aver detto abbastanza, di non aver permesso all’ennesima domenica di fare la differenza. Ogni notte, da quella notte, sa che le sue pecorelle da contare diventeranno elefanti sempre scomodi nella cristalleria dei sogni. E lei sente già che andrà ben oltre il sette prima di riuscire a chiudere gli occhi… riuscirà mai a tornare a chiuderli, prima o poi?
Septima non dorme questa notte. Stavolta conta e riconta e sfiora il numero infinito; intanto ricorda fino in fondo, comprende e piange.


 
“So di farti una domanda personale, non sei tenuta a rispondere. Cosa c’era tra te e Severus?”
Septima fa un sorriso triste senza avere la forza di mentire. “Nulla, ma saremmo potuti essere tanto”.
Minerva le stringe la mano in segno di conforto, ma la sua mente è lontana mille miglia nel cerchio del tempo – che non sempre torna, che non sempre chiude.
Non ci saranno più passeggiate con Severus, perché questa domenica lo stanno seppellendo.
Non riesce a piangere, così ride mentre s’accorge finalmente che tutta la vita di Severus non è stata altro che una patetica contraddizione.
Severus sapeva sopravvivere a un cuore spezzato, sì, ma non avrebbe mai potuto vivere con un cuore intero.
 














 
 


NDA: Ho sempre amato l'idea di utilizzare in qualche modo i numeri nella scrittura, così come ho sempre considerato questa idea di Silente che cerca di rovinare un potenziale amore per Severus per evitare di farlo distogliere dal suo obiettivo. Quindi ecco qui questa storia.
Piccola noticina per la struttura: non so se l'avete notato, ma voleva essere una oneshot a specchio, più o meno (ormai la fissa per questi specchi non mi passerà mai ahah).
   
 
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